sabato 28 febbraio 2009

Il cabarettista

Canal+ svela il labiale di una battutaccia del premier al presidente francese: "Ti ho dato la tua donna"
I conduttori di "Le Petit Journal" gli assegnano l'Oscar della volgarità.



ROMA - "Denunciamo Silvio Berlusconi, in qualità di presidente del Consiglio dei ministri italiano, alla Corte europea di Strasburgo per violazione degli art. 8 e 14 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo a causa delle continue e ripetute dichiarazioni di disprezzo sulla vita e la dignità delle donne". Lo annunciano Anna Paola Concia deputata del Pd e Donata Gottardi, parlamentare europea del Pd-Pse, sottolineando che "in Italia, a causa del Lodo Alfano, non è possibile denunciare il presidente del Consiglio alla magistratura". Le due parlamentari ricordano alcune delle dichiarazioni del premier che sono alla base della loro decisione, ultima delle quali quella di Berlusconi a Sarkozy: "14 marzo 2008, campagna elettorale: Berlusconi consiglia ad una giovane precaria di sposare un miliardario per risolvere i suoi problemi economici. 25 gennaio 2009, comizio elettorale a Sassari: Berlusconi teorizza che 'per evitare gli stupri servirebbe un militare per ogni bella donna'. 6 febbraio 2009, l'inquietante dichiarazione su Eluana Englaro. 26 febbraio 2009, incontro internazionale con Sarkozy: Berlusconi, rivolgendosi al Presidente francese, lo avverte: 'Io ti ho dato la tua donna'". (LA REPUBBLICA.it)


I cugini d’oltralpe ci prendono per il culo alla grande perché in mezzo ci mettono anche Toto Cotugno, la pizza e la Fiat 500, e di questo dobbiamo ringraziare ancora una volta il nostro ineffabile premier. Al Bagaglino purtroppo si è liberato un posto, certo Berlusconi non è all’altezza di Lionello ma ha visibilità planetaria come le sue gags.

Mediaset : la casa della libertà


MILANO — Enrico Mentana, ospite ieri sera di Michele Santoro, ad Annozero, ha preso le difese di due giornalisti di Matrix (Silvia Brasca e Roberto Pavone) ai quali Mediaset ha inviato una contestazione disciplinare per alcune dichiarazioni in cui mostravano di non condividere l'allontanamento di Mentana da parte dell'azienda. «Sono due giornalisti bravi— ha detto — che per delle opinioni liberamente espresse, rilasciate peraltro a Tv Sorrisi e Canzoni, diretto da Signorini che è pure bravo ma non è certo Che Guevara, ricevono una lettera di contestazione che può essere il preludio del licenziamento. Non parlo per me, non voglio fare il licenziato di professione, ma lasciate stare chi lavora da 20 anni a Mediaset». E ancora: «Sembra fatto per dire: la lezione-punizione di Mentana sia chiara a tutti». Santoro gli ha poi chiesto: «Cosa è cambiato a Mediaset?». E Mentana: «Credo si sia persa la necessità della centralità dell'informazione. Gli appuntamenti con l'informazione sono sempre più radi, più spostati». E a chi l'ha accusato di aver fatto finta di non conoscere le esigenze di una tv commerciale, ha replicato: «Non accetto questa lezioncina. Questa è una tendenza nuova, in 17 anni non era mai successo». (IL CORRIERE DELLA SERA)

O tutti i giornalisti si adegueranno ad essere baciapile e zerbini come Fede, Belpietro, Rossella, Mimun, oppure da Mediaset usciranno molti disoccupati. Vinci forse è meglio che torni alla CNN.

venerdì 27 febbraio 2009

Alessio Vinci

Corriere.it

Ho seguito la prima puntata di Matrix condotta da Alessio Vinci, il corrispondente dall’ Italia per CNN News, e per quanto ne possa comprendere di televisione e dei suoi tempi, concordo con le affermazioni del più autorevole critico televisivo italiano, Aldo Grasso. Conosco, televisivamente parlando, Alessio Vinci da molti anni avendo seguito spessissimo i suoi servizi dal nostro paese per la CNN, e lo considero un ottimo giornalista, molto preciso e dotato di grande stile, per cui sono certo che alla lunga il grande pubblico apprezzerà la sua professionalità e rigore. Unica mia preoccupazione è che Vinci, quando dimostrerà il suo valore, venga richiamato all’ordine da qualcuno che gli rammenterà che lavora per Mediaset, e che a pagargli lo stipendio è il nostro premier.

giovedì 26 febbraio 2009

Lavoratori virtuali


Pronte le nuove regole per gli scioperi nei servizi pubblici che dovrebbero andare all'esame del Cdm venerdì. Per il settore dei trasporti ci sono delle novità come si legge nella bozza del ddl: arriva lo sciopero virtuale per i servizi essenziali, obbligatorio un referendum consultivo preventivo a meno che non si tratti di proclamazioni da parte di sindacati che hanno più del 50% di rappresentatività. Contro la proposta è già scattata la mobilitazione di alcuni partiti e sindacati: «Le nuove regole per gli scioperi nei servizi pubblici sono gravissime e inaccettabili. Si vuole portare così a compimento l'attacco al lavoro e alla democrazia alla base dell'accordo separato sulla contrattazione, si vuole distruggere l'autonomia del sindacato e la possibilità che questo ha di organizzare i lavoratori» dice Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc.LO SCIOPERO VIRTUALESi prevede, nella bozza di legge «l'istituto dello sciopero virtuale che potrà può essere reso obbligatorio per determinate categorie professionali le quali, per le peculiarità della prestazione lavorativa e delle specifiche mansioni, determinino o possano determinare, in caso di astensione dal lavoro, la concreta impossibilità di erogare il servizio principale ed essenziale». In sostanza lo sciopero virtuale prevede che un lavoratore dichiari l'astensione dal lavoro ma in realtà presti comunque la sua attività, perdendo però la retribuzione. Questa, insieme alla somma che deve erogare l'azienda, viene poi destinata a fini sociali. In questo modo - nelle intenzioni del governo - non si danneggiano i cittadini e si fa comunque una pressione sull'azienda. La Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero aveva proposto di destinare questo denaro anche a comprare pagine di giornali per illustrare i motivi della vertenza e quindi informare l'opinione pubblica. (L’UNITA’.it)


Ho sempre pensato che se una categoria lavorativa è in sciopero la sostanza è quella di provocare un disservizio, proprio per rendere visibile la sua problematica……… mi illudevo. Non avevo realizzato che viviamo in una società virtuale, un videogame in fin dei conti, dove il protagonista se viene ucciso può riprendere il gioco dal punto in cui è stato colpito e tentare nuovamente di vincere la sfida, e chi conduce un mezzo pubblico, a colpi di joystick viene posto alla guida del mezzo anche senza retribuzione. Cornuto e mazziato praticamente ! Siamo alla follia e al delirio, ma questi scherzano o fanno sul serio ?

mercoledì 25 febbraio 2009

Il vicedisastro

Il «vicedisastro», come l’ha ribattezzato il suo compagno di partito Matteo Renzi, ha esordito come peggio non poteva. Ma il vuoto della politica che è dietro ai ragionamenti sin qui espressi da Dario Franceschini, ex numero due del «disastro» Walter Veltroni e attuale segretario del Partito democratico, non è l’unico responsabile della sua partenza azzoppata. C’entrano anche il calendario parlamentare, che gli ha messo subito davanti uno scoglio duro come il testamento biologico, e il peccato originale del Pd, del quale non si è mai capito, per dire, (...) (...) se è un partito socialista, liberale o laicamente cattolico. Resta il fatto che l’assenza di personalità del nuovo segretario («uno che non pare brillantissimo», secondo l’eufemistica definizione di Emma Bonino) è garanzia di proseguimento della corsa verso il baratro. Cosa che sta puntualmente avvenendo. «Ora inizia davvero la stagione dell’unità» aveva detto Franceschini sabato, nel suo primo discorso da leader. A dire il vero nessuno si attendeva miracoli da lui. Ma ci si aspettava, comunque, che le anime del suo partito avrebbero cercato un accordo di facciata per evitare di presentarsi in ordine sparso al primo appuntamento. In modo da aiutarlo nei suoi primi passi. E invece la nomina di un segretario debole sembra aver dato il segnale di “liberi tutti”. La «stagione dell’unità» è iniziata così con Francesco Rutelli e Dorina Bianchi che se ne vanno per conto loro. (LIBERO)


Il mio non è accanimento verso Franceschini ma solo la dimostrazione che sia a sinistra che a destra il suo nuovo ruolo desta non pochi dubbi. Ma come ho affermato nel precedente post sono pronto a rimangiarmi felicemente tutto.

martedì 24 febbraio 2009

Speriamo in bene

Il neosegretario del Pd Dario Franceschini è al lavoro, da stamattina, anche per definire gli organismi del partito dopo l'azzeramento del governo ombra e del coordinamento. L'ufficializzazione della squadra avverrà in settimana e per ora l'unica cosa certa è quella annunciata dal neosegretario all'assemblea nazionale di sabato scorso, ovvero l'intenzione di dare più spazio al territorio coinvolgendo amministratori locali e segretari regionali, a partire da giovani come i numeri uno di Lombardia ed Emilia-Romagna Maurizio Martina e Salvatore Caronna.Renzi: eletto vice-disastro. Intanto Franceschini, come il suo predecessore Walter Veltroni è già sotto il tiro del fuoco amico. Diverse sono state infatti le critiche arrivate oggi da compagni di partito, anche se molti dirigenti del Pd hanno espresso invece parole di apprezzamento per il nuovo segretario. «Sabato è stata un'occasione persa. Non avrei votato Dario: se Veltroni è stato un disastro, non si elegge il vicedisastro per gestire la transizione. In questi anni Franceschini è stato una delusione, percepito come il guardiano di Quarta Fase, l'associazione degli ex popolari: basta con questa storia degli ex. Sono pronto a collaborare con lui, ma è fondamentale che cambi praticamente tutto rispetto agli ultimi mesi», ha detto in un'intervista a La Stampa Matteo Renzi, giovane e rampante presidente della provincia di Firenze, vincitore delle primarie per la candidatura a sindaco del capoluogo toscano. «Ho l'impressione che ci sia qualcuno che dice "viva le primarie finché le puoi gestire - prosegue Renzi, che come Franceschini viene dalla Margherita - ma quando scopre che non sempre vince l'aficionados del gruppo dirigente, allora comincia a dubitarne».Cacciari: partito ridicolo. «Che Dio accolga coloro che vogliono perdere». Il sindaco di Venezia Massimo Cacciari sceglie il quotidiano online Affaritaliani.it per commentare la decisione dell'assemblea nazionale del Pd di non andare subito alle primarie ma di eleggere un nuovo segretario. «Era la soluzione più scontata e anche la peggiore. Almeno le primarie avrebbero creato un po' di movimento anche se non sarebbero andate assolutamente bene. L'unica soluzione era il congresso. Ma così hanno deciso... pace all'anima loro», dice Cacciari. Il Pd rischia l'estinzione? «Speriamo di no, è l'unico progetto che aveva in sé una capacità innovativa, però è chiaro ed evidente che continuano a sbagliare. Continuano a commettere errori». Poi l'affondo finale: «Certo che un partito chiamato a decidere tra Franceschini e Parisi il leader rasenta il ridicolo». (IL MESSAGGERO)


Non ci voleva certo la zingara per prevedere quanto molto modestamente avevo opinato nel post “Il solito PD” del 23/2 ! Mi auguro ancora fortemente che Renzi, Cacciari e scusate l’immodestia, il sottoscritto, si siano sbagliati, in tal caso sarò il primo a mandare una e-mail a Franceschini per scusarmi di aver dubitato.

Etica poltica !!!!

Madrid - Il ministro della Giustizia socialista spagnolo, Mariano Bermejo, si è dimesso oggi dall’incarico. Bermejo è stato negli ultimi giorni al centro di violente polemiche per avere partecipato a una battuta di caccia in Andalusia con il giudice Baltasar Garzon, titolare di una inchiesta su episodi di presunta corruzione in ambienti vicini al Partido Popular, il principale movimento di opposizione al premier Josè Luis Zapatero. In una dichiarazione alla stampa Bermejo ha detto di avere consegnato questa mattina la lettera di dimissioni al premier Josè Luis Zapatero al palazzo della Moncloa, sede della presidenza del governo. Bermejo ha detto di avere deciso di lasciare l’incarico per impedire che la vicenda della battuta di caccia con Garzon sia "utilizzata" contro il governo socialista.
La polemica Il capo dell’opposizione Mariano Rajoy, leader del Pp, ha chiesto più volte negli ultimi giorni le dimissioni del ministro della giustizia, accusandolo di avere violato le regole dell’etica politica. Bermejo aveva partecipato - senza regolare licenza - a una battuta di caccia vicino a Jaen, in Andalusia, con il giudice Garzon poche ore dopo che questi aveva disposto l’arresto di tre persone ritenute vicine al Pp nel quadro di una inchiesta su presunti episodi di corruzione nelle amministrazioni regionali - a guida popolare - di Madrid e Valencia. Il Partido Popular ha denunciato un "uso politico" della giustizia da parte del governo socialista. La battuta di caccia di Bermejo con Garzon è stata criticata anche da diversi dirigenti socialisti. (IL GIORNALE.it)


Violazione dell’etica politica. In Italia non sappiamo minimamente di cosa parlano gli spagnoli per quanto ci è sconosciuta questa definizione. Non c’è niente da fare, gli spagnoli sono anni luce avanti a noi !.

lunedì 23 febbraio 2009

Passaparola di Marco Travaglio (dal Blog www.beppegrillo.it)

Il solito PD

ROMA - Il Partito democratico ha un nuovo segretario: Dario Franceschini. A cinque giorni dalle dimissioni di Walter Veltroni, il numero due del partito scala le posizioni e, con 1.047 voti su 1.258, incassa il via libera dell'assemblea nazionale dei Democratici. Sconfitto l'unico duellante, Arturo Parisi, che ottiene solo 92 voti. Ma soprattutto archiviata l'opzione primarie, richiesta da una parte della base ma non dal gruppo dirigente del partito che, compatto, si e' schierato in favore di una segretaria con pieni poteri per portare il partito alle elezioni a giugno e al congresso in autunno. ''Da oggi - assicura il neo leader dal palco subito dopo i risultati - inizia la stagione dell'unita'. E' tornata la fiducia e la voglia di combattere''. Il Pd volta pagina, quindi, e ''Dario - commenta (per primo), a distanza, Veltroni - e' la persona giusta per guidarlo''. (ANSA)


Alla faccia del cambiamento radicale che questi signori si erano imposti di attuare ! In tv ho ascoltato che la stragrande maggioranza dei delegati all’assemblea nazionale auspicavano un leader nuovo, una figura forse trasversale, un “duro”, un uomo che sappia dire di no, come sosteneva una celebre pubblicità. Spunta invece Franceschini, il secondo di Veltroni, con la benedizione dei soliti capi, vedi D’Alema, Rutelli, Bersani, Finocchiaro ecc.. Questi signori sono troppo furbi per mollare la loro leadership all’interno del partito, hanno capito che il rischio di dover cedere il passo ad una nuova generazione era enorme ed hanno fatto quadrato. Se la sono cantata tra di loro e hanno imposto probabilmente il meno peggio, sbarazzandosi dell’unica voce fuori del coro, quella di Arturo Parisi che si era auto candidato. Anche su quest’ultimo avevo le mie riserve, in quanto lo considero una figura debole e di poco spessore.
Dunque alla fine della fiera il cambiamento non c’è stato, ma si continuerà a veleggiare nella continuità di un programma e un atteggiamento identico a quello di Veltroni. Mi auguro di essere smentito ma i presupposti per ora non ci sono, e il rischio che Berlusconi mandi a casa l’ennesimo esponente dell’opposizione è altissimo.

sabato 21 febbraio 2009

Gianni Alemagna

Gli elettori italiani sono nati per soffrire. Di quelli del Pd già si sapeva (ora, per rincuorarli un po’ dopo gli ultimi rovesci, Enrico Letta annuncia una bella alleanza con l’Udc di Casini, Cesa e Cuffaro). Quelli di destra invece erano abituati benino, nell’ultimo periodo, dunque meritavano anche loro una bella mazzata. Ha provveduto Gianni Alemanno, sindaco di Roma, annunciando che presto la Capitale dedicherà - a titolo di «doveroso omaggio e riconoscimento» - una strada a Bettino Craxi, «un grande leader che ha anticipato la modernizzazione del Paese. Un’esigenza oggi portata avanti dal Presidente Berlusconi». Sulla continuità fra Craxi e Berlusconi, niente da dire: la testimoniano anche i 23 miliardi di lire passati dai conti esteri del secondo a quelli del primo nei primi anni 90. Più controversa la questione del grande leader modernizzatore: forse Alemanno si riferisce alle due condanne per il magnamagna di Tangentopoli, o al rapporto debito-pil passato nei 4 anni del governo Craxi dal 70 al 92%, o all’alleanza coi generali argentini e col tiranno somalo Siad Barre, o alla fuga organizzata per sottrarre alla giustizia il terrorista palestinese Abu Abbas dopo il sequestro della nave Achille Lauro e l’assassinio di un ebreo paralitico americano. La via di Roma dedicata all’unico premier corrotto e latitante della storia dell’Occidente sarà quella antistante l’hotel Raphael. Una scelta non casuale: proprio lì, nell’aprile ’93 gli elettori del Msi, e poi di An e poi di Alemanno tirarono le monetine a Bettino urlando «via Craxi». Ora, finalmente, verranno esauditi. (www.voglioscendere.ilcannocchiale.it)

venerdì 20 febbraio 2009

Stato confusionale


ROMA - Arturo Parisi insiste perché il nuovo leader del Pd sia eletto subito attraverso le primarie. Ma se l'Assemblea nazionale di sabato sarà chiamata ad eleggere il segretario, allora l'ex ministro della Difesa annuncia la sua candidatura "a nome dell'Ulivo". "Il modo in cui si è aperta la crisi, a ancor più il modo in cui dicono di averla già chiusa mi piace sempre meno - dice Parisi - Il rilievo della questione aperta, la gravita della condizione nella quale si trova il partito ci impone di ripartire: ora". "Assieme a chi pensa che si debba andare avanti - aggiunge - ci batteremo perché la parola ritorni ai nostri elettori attraverso le primarie. Se prevalesse l'idea di eleggere il segretario direttamente in Assemblea, avanzerò la mia candidatura in difesa della nostra idea di un Pd che riparta nel solco dell'Ulivo, e consentire cosi una scelta nitida tra linee politiche alternative". "Questo è il momento delle scelte - conclude Parisi - In un passaggio come questo di tutto ha bisogno il partito fuorché di un segretario provvisorio perché guidato da una linea provvisoria". (ANSA)


Continuiamo a farci del male, nel PD le idee sono ancora confuse ! Ad Arcore si preparano centinaia di bottiglie di spumante italiano.

giovedì 19 febbraio 2009

Il Festival della Canzone Vaticana

L'Osservatore romano boccia senza appello il Festival di Sanremo edizione 2009 e il suo conduttore Paolo Bonolis, di più: critica con sarcasmo cantanti e musicisti che mettono a rischio l'incolumità' della musica di qualsiasi genere. Non si salva neanche Mina mentre di Bonolis si ricordano le citazioni ''da lettura di sussidiario''. In un articolo che non lascia scampo dal titolo ''Fossero solo canzonette'', il quotidiano della Santa Sede attacca giu' duro ricordando la domanda posta dal conduttore al presidente dell'assemblea generale delle Nazioni Unite Miguel d'Escoto Brockman: ''Secondo lei il neo eletto presidente degli Stati Uniti Barack Obama avra' un compito arduo?''.
''Surreale - si legge ancora - sembra soprattutto scomodare il gregoriano per poi presentare sul palco personaggi che, complice la diretta, sembrano a disagio proprio con il canto. Qualcuno pretenderà che per esibirsi occorrano doti vocali e tecnica, ma si tratta di critici musicali ormai superati e senza speranza. Con buona pace degli ottimi professori dell'orchestra chiamati anche a tamponare improvvise falle canore''.
''Largo alla musica popolare, in tutti i suoi risvolti - prosegue ancora l'articolo - ma scritta da chi sa ancora tracciare sul pentagramma un motivetto di facile presa, o un ritmo irresistibile. Rap, pop, rock, melodico, jazz, etno, va bene tutto, ma il microfono sia offerto solo a quanti ne garantiscano l'incolumità', ma non sembra che siano poi molti, e la bacchetta del direttore solo a chi assicuri di avere frequentato non le polverose aule dei conservatori, ma almeno le peripezie bandistiche del maestro Antonio Scannagatti, il cigno di Caianello reso immortale da Totò''.
Il quotidiano della Santa Sede non risparmia neanche i maestri degli artisti che si sono esibiti a Sanremo: ''Gli educatori dei futuri cantanti, che inoculano il loro sapere attraverso la televisione, hanno già provveduto a riformare i gusti del pubblico e le aspirazioni adolescenziali con metodi moderni: 'Metticela tutta e tira fuori le emozioni'''. ''Sotto la doccia - scrive ancora il quotidiano - funziona sempre, in qualche caso anche in sala d'incisione, ma se si tratta di affrontare contemporaneamente un microfono e un pubblico le emozioni bisogna saperle gestire, a volte tenerle a bada, poi, magari, provare pure a trasmetterle''. (ADNKRONOS)


Non ci posso credere ! Questi mettono il becco anche nel Festival di Sanremo ! Forse aspirano ad accaparrarsi i diritti per il festival del 2010 e trasformarlo nel Festival della Canzone Vaticana con esibizioni in rigorosa lingua latina, presentato da Benedetto XVI, con le giurie dislocate in chiese e conventi e divieto assoluto ad artisti che cantano di omosessualità. Sapete com’è, qualcuno in platea e a casa potrebbe sogghignare.

Giornalai

ROMA - La condanna dell'ex legale di Silvio Berlusconi David Mills a quattro anni e mezzo di carcere per aver mentito, dietro compenso di denaro, per favorire il premier, trova ampio risalto sulla stampa straniera, che dedica diversi articoli e, in alcuni casi, la prima pagina, al caso e al coinvolgimento diretto del presidente del Consiglio. "Avvocato condannato per corruzione per aver protetto Berlusconi" titola l'International Herald Tribune. Nel pezzo a firma di Rachel Donadio, apparso anche sul New York Times, si mostra sorpresa per il fatto che la notizia, "che avrebbe mandato in fibrillazione il sistema politico di diversi Paesi", non abbia meritato l'apertura dei telegiornali serali italiani, monopolizzati dalle dimissioni di Walter Veltroni da segretario del Partito Democratico dopo la sconfitta alle elezioni in Sardegna di Renato Soru. "Così la notizia del giorno non era la corruzione, ma il dominio sempre più esteso sull'Italia di Berlusconi", si legge sul quotidiano, che sottolinea, in un lungo e duro articolo, come da co-imputato nello stesso processo, Berlusconi sia riuscito a garantirsi l'immunità grazie al Lodo Alfano e come "in 15 anni di dominio della vita politica italiana, sia riuscito a trasformare ogni sconfitta legale in un capitale politico". E ancora: "Più Berlusconi riesce a manipolare il sistema a suo vantaggio, più italiani sembrano ammirarlo". Ampio spazio alla sentenza su Mills sui giornali britannici. Il Guardian alla vicenda dedica diversi servizi, dalla caduta di Mills, "che dopo la tempesta giudiziaria in Italia ha cercato di mantenere un basso profilo", al Lodo Alfano, "considerato una priorità del governo Berlusconi" grazie al quale il premier ha conquistato l'immunità, "e la sentenza di ieri mostra quanto sia stato utile", anche se la Corte costituzionale, rileva sempre il quotidiano britannico, deve pronunciarsi ancora sulla sua legittimità.
Il tribunale ha riconosciuto Mills colpevole di aver accettato 600mila euro da Silvio Berlusconi, si legge sull'Independent, "in cambio di aver taciuto informazioni che avrebbero potuto danneggiare il premier". Segue un ritratto dell'avvocato, "brillante, dalle amicizie importanti, ma troppo impulsivo". Anche sul francese Figaro si parla delle vicende giudiziarie italiane. "Lo scorso ottobre, Silvio Berlusconi si è messo al riparo della giustizia facendo approvare una legge che gli garantisce l'immunità penale durante il suo mandato alla guida del governo italiano. Immunità che non copre però il suo ex avvocato, condannato per falsa testimonianza in favore del Cavaliere", si legge sul giornale, che sottolinea come Mills non sia l'unico legale del premier ad essere condannato al carcere e cita Cesare Previti, riconosciuto "colpevole di corruzione di magistrati nell'affare Fininvest". Per lo spagnolo El Pais, la sentenza "getta un'ombra inquietante" sul Cavaliere, mentre El Mundo richiama in prima pagina il caso Mills, "l'avvocato corrotto da Berlusconi per mentire". (REPUBBLICA.it)


I giornalisti della stampa estera si rendono sempre più conto che in Italia non hanno colleghi ma solo un’accozzaglia di giornalai, senza offesa per gli edicolanti.

mercoledì 18 febbraio 2009

Che fine !!!

Dopo l’ennesima batosta subita sono andato a rileggere la mia lettera al PD nel post del 18/12/08 e l’ho trovata ancora di notevole attualità. Veltroni purtroppo è riuscito in una impresa storica, e non lo dico io, ma autorevoli giornalisti politici, ovvero, creato un partito favoleggiando lo spirito di Obama, disintegrato la sinistra, e da allenatore perdente ha incassato solo umilianti sconfitte. Il PD si è dimostrato un partito senza nessuna spina dorsale, che si aggrappava alla scusante di un’alleanza scomoda con Di Pietro, ferito da varie fratture interne, lontano dall’avere un leader carismatico capace di parlare al cuore e al cervello della gente, ma solo un personaggio uso al linguaggio del politichese, e questo la gente lo ha percepito chiaramente, anche quelli tra i quali il sottoscritto, che non hanno mai nascosto la propria simpatia per questo progetto. Berlusconi sa bene il fatto suo, magari barando sulle regole, ma riesce in quasi tutte le sue imprese, ultima questa avventura sarda dove ha lanciato un emerito sconosciuto, il figlio del suo commercialista, a governatore dell’isola. Veltroni si faccia da parte, si facciano da parte i vari La Torre, Finocchiaro, Rutelli e lavorino, facendo meno danni possibili, alla rifondazione del partito, sperando che un giorno, temo ancora lontano, esprima una personalità capace di dialogare con la gente e sia distante dal linguaggio vuoto e inutile del politichese.

Il premio bamba (LIBERO-NEWS.it)

martedì 17 febbraio 2009

Bus atei, è la volta buona ?

Dopo il primo tentativo abortito all’inizio del mese dalla “sottile” influenza del Vaticano, che non digeriva il messaggio sull’inesistenza di Dio e che comunque se ne poteva fare a meno, adesso si ritenta con uno più addomesticato. La speranza è che Benedetto XVI capisca bene la lingua italiana e non abbia più niente da eccepire.

Politici eterni

CARACAS - Hugo Chavez ha vinto: il 54 per cento dei venezuelani ha dato il 'via libera' alla riforma costituzionale che permetterà al presidente venezuelano di ripresentarsi senza vincoli di mandato. Il via libera all'emendamento costituzionale permette di rendere rieleggibili, oltre al capo dello Stato, le principali cariche pubbliche: governatori, sindaci, deputati nazionali e regionali, che potranno ricandidarsi alla stessa carica, allo scadere del secondo mandato. Chavez - che ha definito il risultato "una grande vittoria del popolo e della rivoluzione" - ha già preannunciato che si ripresenterà alle elezioni presidenziali del 2012, "a meno che Dio non disponga un'altra cosa". "Abbiamo aperto le porte al futuro", ha detto il presidente circondato da figli, nipoti e dai più stretti collaboratori affacciandosi dal 'balcone del Popolo di Palazzo di Mirafiori. "Voi avete scritto il mio destino", ha poi aggiunto dinanzi alle migliaia di venezuelani che si erano raccolti festanti attorno al palazzo presidenziali, promettendo che "a partire da questo istante" si "consacrerà totalmente al pieno servizio del popolo venezuelano". (REPUBBLICA.it)



Auguriamoci che da noi il solito noto non cavalchi l’esito di questo referendum, spacciandocelo come un alto esempio di democrazia per deliziarci della sua presenza fino a quando il Padreterno, pietosamente, lo chiami a se.

lunedì 16 febbraio 2009

Passaparola di Marco Travaglio (dal Blog www.beppegrillo.it)

Lo Stivale sporco

Siamo uno stivale puzzone. Sporco, brutto e cattivo. Parola del quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung, che si è preso la briga di dedicare a noi "rifiuti" dell'umanità la copertina del suo magazine. «Lo Stato è a terra, la politica corrotta, l'economia all'ultimo stadio»: così attacca la sua filippica il giornalista Alexander Stille. E poi: «L'unico che avrebbe il potere di cambiare le cose è il capo del governo. Ma a lui interessano solo i suoi soldi». Lui, Silvio, infatti è «un miliardario capriccioso imputato in 17 processi, il quale tuttavia gode di un'enorme maggioranza tra gli elettori». Evidentemente tutti cretini. Ecco perché in copertina i tedeschi hanno messo uno stivale sporco e unto con il titolo "Der Stinkstiefel", cioè "Il Puzzone", con un gioco di parole sullo stivale, che in tedesco si dice appunto Stiefel. (LIBERO-news.it)


Escludendo la seconda guerra mondiale per ragioni molto più serie, i “crucchi” non ci possono vedere dal giugno 1970, dopo il leggendario Italia – Germania 4 – 3 ai mondiali di calcio messicani. Poi hanno ingoiato amaro l’11 luglio 1982 ai mondiali di Spagna quando li abbiamo schiaffeggiati 3 – 1 in finale, prendendoci anche il lusso di sbagliare sullo 0 a 0 un calcio di rigore con Cabrini. Alla luce dell’articolo dello Sueddeutsche Zeitung questa volta vogliamo dargli torto ?

sabato 14 febbraio 2009

Un politico capriccioso

ROMA - «Santoro e il presunto comico Vauro sono due volgari sciacalli che vomitano insulti con le tasche piene di soldi dei cittadini. Gente così offende la verità, alimenta odio e merita solo disprezzo totale della gente perbene. L'insulto è la loro regola. Colpa di gestori della Rai che per fortuna stanno per essere cacciati come meritano». Lo dichiara in una nota il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, in riferimento alla puntata di «Annozero» andata in onda giovedì sera. (CORRIERE DELLA SERA.it)


Gasparri non tenga sempre il broncio, sorrida, e se non vuole almeno faccia sorridere noi.

venerdì 13 febbraio 2009

Mai la bocca chiusa


Roma - Polemica Farnesina-Carlà. L’Italia verserà entro la fine del 2009 i finanziamenti per il fondo globale per la lotta alla malaria, tubercolosi e Aids. La Farnesina replica così a chi, come la premiere dame francese, Carla Bruni-Sarkozy, punta l’indice sui tagli contenuti nella Finanziaria che mettono a rischio i finanziamenti al fondo globale (130 milioni di euro promessi e non ancora versati). La replica della Farnesina "Si fa osservare -si legge in una nota della Farnesina- che questi fondi possono essere versati entro la fine dell’anno solare e che non è in discussione l’estromissione dell’Italia dal Consiglio del Fondo". Non solo: "Il Ministro Frattini, che si trova proprio in queste ore in Africa, ha potuto confermare nel corso dei suoi numerosi incontri istituzionali il grande impegno della Presidenza italiana del G8 per l’Africa cui sarà dedicata per la prima volta una sessione che la vedrà partecipe e protagonista". Ex modella ambasciatrice Del resto, prosegue la nota, "l’impegno della Cooperazione Italiana per l’Africa conosce ormai una consolidata tradizione fatta di solidarietà e di successi", di cui "tutti gli italiani sono giustamente orgogliosi". In qualità di ambasciatrice mondiale per la protezione di madri e bimbi dal virus dell’Hiv, l’ex modella si è recata in Burkina Faso, dove, dopo aver visitato un ospedale a Ouagadougou, ha sollecitato il governo italiano a mantenere gli impegni finanziari presi con il fondo globale.Boniver: "E' disinformata" "Come al solito la Premiere dame (Carla Bruni, ndr) è scarsamente informata e dalle scarse informazioni lette sulla stampa francese deduce una cosa assolutamente non vera e cioè che l’Italia, presidente di turno del G8, è fuori dal Consiglio del Fondo per la lotta all’Aids". Lo ha detto in una nota Margherita Boniver, deputata del Pdl e Presidente del Comitato Schengen. "Credo che se gli assistenti della Bruni si rivolgessero alla ambasciata italiana a Parigi - ha aggiunto l’ex sottosegretario agli Esteri - potrebbero avere tutti i dati che palesemente le mancano". (IL GIORNALE.it)



Alla Bruni probabilmente riusciva solo essere una modella, ma come cantante e presunta donna politica consiglio vivamente di tenere la bocca chiusa. Si goda Parigi e il suo jet-set.

Stanlio e Ollio

Sembravano Stanlio e Ollio, ma erano solo due malviventi maldestri. Hanno messo a segno, è vero, tre colpi in 20 minuti nel quartiere di Primavalle a Roma, ma la sequenza è da film comico. Si sono presentati parzialmente mascherati da giocatori di baseball e impugnando una pistola, ma durante la rapina uno dei due ha colpito casualmente al volto il complice mandando in frantumi il vetro del negozio e facendogli cadere la sciarpa permettendo così alle vittime di vederlo in faccia. Come se non bastasse in un altro momento, impugnando frettolosamente la pistola, uno dei due ha provocato l'apertura del carrello dell'arma perdendo un colpo, poi rivelatosi a salve, che è stato recuperato e sequestrato dagli agenti della polizia per la quale è stato facile identificarli. Ascoltate le testimonianze delle vittime e sottoposte loro le fotografie dei possibili sospettati, tutte hanno riconosciuto un 45enne, e un 39enne, entrambi pregiudicati romani della zona. Rintracciati, sono stati arrestati per rapina. (IL MESSAGGERO.it)


Prima i due delinquenti con le maschere di Berlusconi e Dell’Utri, adesso questi emuli di Stanlio e Ollio. Ma Vallanzasca, Lutring, Cavallaro non hanno insegnato niente ?
Non ci sono più quelle belle rapine di una volta !


P.S. a scanso di equivoci il mio è solo un commento ironico, sapete com’è, tante volte a qualcuno dovesse venir voglia di oscurare il blog !

giovedì 12 febbraio 2009

Leggi razziste, Paese canaglia

Eravamo un Paese pasticciato, pasticcione, ma almeno accogliente, almeno simpatico, ammalato di troppe lentezze e di troppo cuore, d’accordo, distratti magari dalla sopravvivenza quotidiana, ma intanto capaci di condividerla, indulgenti verso le debolezze altrui, temperati dalla consapevolezza delle nostre. Pieni di vizi, insomma, ma anche di qualche benevola virtù che faceva esclamare in Europa: “Ah, les italiennes…”. Governati da questa destra rancorosa, stiamo diventando un Paese di spaventate canaglie contro i più deboli. Ci guida l’odio per i poveri e i diversi. Ci guida la paura verso gli immigrati. Ci guida il disprezzo verso qualsiasi forma di solidarietà, intesa come fiacchezza sociale, velenoso buonismo. Ricorderemo in futuro (quando un giorno usciremo da questo tunnel) il viso innocuo, ma non inconsapevole, di Roberto Maroni, ministro dell’Interno, i suoi occhiali alla moda, il fazzoletto verde da Guardia Padana che spunta dalla giacca, mentre pronuncia senza emozioni il suo viatico alle leggi razziali, quel clamoroso “bisogna essere cattivi”, che mai un ministro della forza, in uno Stato democratico d’Europa, oserebbe pronunciare in pubblico, nemmeno contro i criminali più accaniti, bastando il suo dovere opposto, “bisogna essere giusti”. Ma è pura cattiveria (pura ingiustizia) quel che stabilisce il nuovo “decreto sicurezza”. I medici che d’ora in avanti potranno denunciare i malati, se clandestini. Le ronde dei cittadini che verranno autorizzate a “controllare il territorio”. I senza fissa dimora che saranno identificati e schedati da ogni Comune. Il permesso di soggiorno che sarà regolato, come le patenti, da punti revocabili: le loro vite trasformate in una gara di salita, noi intorno a minacciarli, come fa il branco, prima dei linciaggi. (www.voglioscendere.ilcannocchiale,it)



Pubblicando questo articolo non credo di entrare in contraddizione con quanto ho esposto nel precedente post “Leggi razziali ?”, ma è solo un ulteriore banco di riflessione sulle iniziative del governo in materia di immigrazione. Riaffermo comunque il mio pensiero, e cioè che questo governo doveva pur passare all’azione per regolare il fenomeno, in attesa di valutarne gli effetti.

I tre compari

TORINO - In trasferta da Catania a Torino per rapinare una banca con il volto coperto con le maschere di Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri: è quello che hanno fatto due fratelli, Matteo e Michele Manganaro, di 46 e 45 anni, ma gli è andata male. All'uscita da una porta posteriore dell'istituto, dopo essersi impossessati di 70 mila euro, sono stati arrestati dai carabinieri del Comando provinciale di Torino coordinati dal colonnello Antonio De Vita. Con loro c'era un complice che è invece riuscito a scappare. (ANSA)


Presupponendo che il delinquente fuggito avesse anche lui la maschera, quale compagno di merende di Berlusconi e Dell’Utri impersonificava ? Io una mezza idea me la sono fatta. Voi ?

mercoledì 11 febbraio 2009

Il premio bamba (LIBERO-NEWS.it)

Leggi razziali ?


Dopo l'attacco di 'Famiglia Cristiana'al governo e la successiva querela da parte del ministro dell'Interno Robarto Maroni, il leader del Pd Walter Veltroni sfida l'esecutivo facendo sua la posizione del settimanale paolino: "L'Italia sta precipitando verso le leggi razziali. Adesso Maroni denunci anche me".Più cauta la valutazione del presidente dei senatori dell'Udc, Gianpiero D'Alia: "Ci pare forse eccessiva l'espressione 'leggi razziali' per definire i pur odiosi e xenofobi provvedimenti di Maroni e della Lega sull'immigrazione clandestina: resta però il fatto che Famiglia Cristiana ha espresso con lucidità una preoccupazione, da noi ampiamente condivisa, su una deriva razzista nel nostro Paese. Lo dimostrano i provvedimenti appena approvati nel ddl sicurezza, penso - sottolinea - a quello sul reato di immigrazione clandestina e sui 'medici-spie', e la gestione fallimentare degli sbarchi a Lampedusa. Al di là delle esagerazioni grammaticali, quindi, la nostra solidarieta' al settimanale paolino".
Durissima le reazione del presidente della Lega Nord Federico Bricolo: "E' inaccettabile l'attacco al Senato e alle istituzioni che in maniera legittima hanno votato una legge per garantire sicurezza ai cittadini e combattere l'immigrazione clandestina. Veltroni, che si aggrega al carro di 'Famiglia cristiana', dimostra che la sinistra su temi come l'immigrazione sa solo strumentalizzare e non ha il coraggio di affrontare il problema se non lanciando attacchi ipocriti e inutilmente polemici". "Per quanto riguarda il settimanale 'Famiglia cristiana' - prosegue Bricolo - non ci resta da rilevare che ormai è un giornale eversivo, che detta la linea alla sinistra e i cui toni superano addirittura quelli di certi volantini dei centri sociali. Le norme sull'immigrazione che intendiamo introdurre sono già in vigore in numerosi paesi europei e se lì non sono razziste non si capisce perche' da noi, invece, sono considerate tali". (ADNKRONOS)


Chi segue con continuità il Blog dell’Opinione sa che non simpatizza assolutamente con questo governo e ancor di più con il premier, però un dato va sottolineato. Con la sinistra al governo l’Italia era diventata una sorta di zona franca, i clandestini entravano da qualunque angolo di confine e l’assenza di una legge che regolasse il fenomeno ha creato equivoci, disordini e delinquenza, dato che importavamo anche malavitosi. Si delegava tutto all’improvvisazione del momento, con il risultato che chiunque entrava in Italia accampava diritti senza averli.
Il governo in carica da una parte doveva pur cominciare, discutibili o meno, dei provvedimenti andavano comunque presi, poi il tempo ci dirà se porteranno un po’ di ordine e chiarezza. La Chiesa intanto continua a fare il suo gioco e Veltroni ha “coscientemente” abboccato per tirare il carrozzone vaticano presso di se. Per il momento, io continuo a seguire le mosse del governo senza pregiudizi a priori, poi in seguito ne riparleremo.

martedì 10 febbraio 2009

Il pupazzo


Parola per parola. Sarebbe bastata un po’ di fantasia a Ugo Cappellacci e ai suoi collaboratori, per non incappare in un errore così madornale. Invece no, alcuni punti del programma elettorale, loro, li hanno copiati pari pari. Il confronto è ben visibile con un video su YouTube, grazie al lavoro fatto da una 27enne aspirante giornalista che si fa chiamare Regana81.Le proposte di Cappellacci in materia di innovazione tecnologica? Prese virgola per virgola dalla sezione dedicate alle innovazioni del portale della Regione Piemonte. Sulle strategie economiche, invece, l’ispirazione è arrivata da un documento di Confagricoltura, presentato a Taormina nel 2008. Il suo patto con il territorio, ovvero le strategie di partecipazione dei cittadini al lavoro istituzionale, lo ha siglato copiando di sana pianta il Protocollo del 2001 fra Regione Toscana, Comune e Provincia di Firenze, disponibile sul sito della Uil Toscana.A pagina 19 del programma di Cappellacci, poi, alcune righe del suo Progetto strategico integrato per lo sviluppo della Sardegna ricalcano per filo e per segno le parole l’intervento di Roberto Camagni, coordinatore del comitato scientifico del Piano strategico per Cagliari. Lui lo pronunciò nel maggio del 2007, ma evidentemente per Cappellacci da allora non dev’essere cambiato molto. Infine, i «tre momenti» che dovrebbero essere i «presupposti del programma» dello sfidante di Soru, sono la fotocopia del capitolo 6, pagina 198 di “Capitale sociale, crescita e sviluppo della Sardegna”, libro pubblicato nel 2006 da Gianfranco Sabattini, economista che insegna all’Università di Cagliari.Ma a dire il vero, nemmeno il copia e incolla è un’idea originale. Prima di Cappellacci, dieci anni fa, ci aveva pensato Mauro Pili. Lui aveva pedissequamente ricalcato il programma di Formigoni in Lombardia, dimenticando perfino di cambiare il numero delle province della Regione.A Cappellacci resta un unico cruccio. Il suo nome. Nell’ennesimo spazio che Mediaset gli ha dedicato, lunedì mattina, il candidato del Pdl confessava la sua «sventura»: chiamarsi Cappellacci e non «Cappellacciu». Peccato che all’anagrafe, il copia e incolla non sia ancora consentito. Altrimenti, lui che è un esperto, avrebbe saputo come rimediare. (L’UNITA’.it)


Invocando il beneficio del dubbio su quanto scritto dall’Unità, ma non vedo il dubbio se tutto è documentabile, ci troviamo di fronte a un personaggio che risulterà essere solo un prestanome di Berlusconi in Sardegna, se dovesse essere eletto governatore della regione. Il pericolo che corrono i sardi è di ritrovarsi un rappresentante totalmente inetto e ignorante, radiocomandato direttamente da Arcore. Berlusconi conosce bene il suo pollo e per questo vola spesso in Sardegna, a spese nostre, a mettere le parole in bocca a questo pupazzo.

lunedì 9 febbraio 2009

Eluana è morta

ROMA - "Dinanzi all'epilogo di una lunga tragica vicenda, il silenzio che un naturale rispetto umano esige da tutti può lasciare spazio solo a un sentimento di profonda partecipazione al dolore dei familiari e di quanti sono stati vicini alla povera Eluana". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dopo aver appreso la notizia della morte di Eluana EnglaroBERLUSCONI: RESA IMPOSSIBILE AZIONE PER SALVARLE LA VITAIl presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha appreso "con profondo dolore" la notizia della morte di Eluana Englaro. "E' grande il rammarico - dice-che sia stata resa impossibile l'azione del governo per salvare una vita". GASPARRI,PESERANNO FIRME MESSE E QUELLE NON MESSE... "In questa vicenda peseranno le firme messe e quelle non messe...". Lo afferma il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri, replicando ai cronisti a Palazzo Madama, dopo la notizia della morte di Eluana Englaro.FINI, GASPARRI IRRESPONSABILE, IMPARI A TACERE "Gasparri è un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere perché il rispetto per la massima autorità dello Stato dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il presidente del gruppo di maggioranza numericamente più consistente". Lo afferma in una nota il presidente della Camera Gianfranco Fini.SCHIFANI, UN MINUTO DI SILENZIO AL SENATOIl Senato ha interrotto i lavori per un minuto di raccoglimento in memoria di Eluana Englaro. La notizia della morte è stata data dal vicepresidente Vannino Chiti. Subito dopo il presidente Renato Schifani ha invitato l'Assemblea a un minuto di raccoglimento.PDL IN AULA URLA, 'ASSASSINI, ASSASSINI' Finisce quasi in rissa la seduta del Senato convocata sul 'ddl Englaro' e durante la quale giunge la notizia della morte della giovane di Lecco alla quale da due giorni è stata bloccata l'alimentazione. Dopo un duro intervento del vicecapogruppo del Pdl, Gaetano Quagliariello, una parte dei senatori del Pd lascia l'aula. Poi prende la parola la capogruppo dei Democratici Anna Finocchiaro che usa toni molto duri e replica all'accusa di Quagliariello nei confronti dell'opposizione di aver perpetrato un assassinio. In aula si sfiora la rissa e, alla fine, dai banchi del Pdl parte il coro rivolto ai colleghi dell'opposizione: 'assassini, assassini'QUAGLIARIELLO, NON E' MORTA E' STATA AMMAZZATA "Eluana non è morta ma è stata ammazzata". Lo ha detto alzando la voce al Senato il vice capogruppo del Pdl Gaetano Quagliariello sollevando le proteste dell'opposizione. "Noi - ha aggiunto Quagliariello - non ci stiamo".Prima che il presidente del Senato Renato Schifani sospendesse la seduta per convocare una riunione dei capigruppo è scoppiata la bagarre nell'Aula quando il vicepresidente dei senatori del Pdl, Gaetano Quagliariello, ha gridato che "Eluana non è morta, ma è stata ammazzata". Immediate le proteste dai banchi del Pd e dell'Idv e Anna Finocchiaro ha replicato con voce altrettanto alterata: "Si continua a fare l'ennesimo atto di sciacallaggio politico sulla morte di Eluana". Il clima in Aula si è fatto incandescente e il presidente del Senato ha sospeso la seduta dopo gli interventi di Quagliariello e Finocchiaro.FINOCCHIARO, ENNESIMO ATTO SCIACALLAGGIO POLITICO "E' stato compiuto un ennesimo atto di sciacallaggio politico": lo afferma il presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro intervenendo nell'aula di palazzo Madama. L'esponente del Pd dice "di aver apprezzato le parole del ministro Sacconi" ma non quelle del senatore del Pdl, intervenuto subito prima, Gaetano Quagliariello: un intervento bieco e strumentale, che ricade nel momento più triste". Finocchiaro inoltre ricorda come da parte del Pd non vi sia stato alcun atto di ostruzionismo."Noi non ci stiamo. Non siamo più disponibili se non ad un esame compiuto del testo in commissione da parte della maggioranza e dell'opposizione e oltre a questo non ci staremo". Queste frasi la capogruppo del Pd Anna Finocchiaro le urla rivolgendosi a Gaetano Quagliariello che aveva detto che Eluana Englaro è stata ammazzata. "E' solare - osserva Finocchiaro - che da parte nostra non c'é stato nessun ostruzionismo nel discutere il ddl".BAGARRE AL SENATO PRIMA DI SOSPENSIONE SEDUTA Prima che il presidente del Senato Renato Schifani sospendesse la seduta per convocare una riunione dei capigruppo è scoppiata la bagarre nell'Aula quando il vicepresidente dei senatori del Pdl, Gaetano Quagliariello, ha gridato che "Eluana non è morta, ma è stata ammazzata". Immediate le proteste dai banchi del Pd e dell'Idv e Anna Finocchiaro ha replicato con voce altrettanto alterata: "Si continua a fare l'ennesimo atto di sciacallaggio politico sulla morte di Eluana". Il clima in Aula si è fatto incandescente e il presidente del Senato ha sospeso la seduta dopo gli interventi di Quagliariello e Finocchiaro.La tensione tra i senatori della maggioranza e dell'opposizione è stata palpabile subito dopo l'annuncio della morte della ragazza di Lecco. Tra il vice capogruppo del Pdl Gaetano Quagliariello e il senatore del Pd Paolo Giaretta sono volate le accuse. Poi Quagliariello ha preso la parola in aula parlando di "assassinio" di Eluana. Alcuni senatori del Pd, tra gli altri Giorgio Tonini, Stefano Ceccanti e Riccardo Milano hanno iniziato ad abbandonare l'aula. Poi ha preso la parola Anna Finocchiaro che ha sottolineato come si sarebbe aspettata un atteggiamento diverso in aula in un momento del genere e accusando il Pdl di un atto di sciacallaggio. A quel punto un gruppo di senatori di An, tra gli altri Filippo Berselli, Benedetti Valentini, ma anche il ministro Andrea Ronchi, sono andati verso i banchi dell'opposizione e nell'emiciclo sono dovuti intervenire i commessi per riportare la calma. Al termine dell'intervento della Finocchiaro la seduta è stata sospesa, ma alcuni senatori hanno continuato comunque a scambiarsi battute al vetriolo dentro l'aula.PD, PER LUTTO RINVIATE DOMANI TUTTE INIZIATIVE Il coordinamento del Partito Democratico ha deciso, in segno di rispetto per la morte di Eluana Englaro, di rinviare tutte le iniziative pubbliche previste per la giornata di domani. In queste ore deve prevalere un sentimento di umana partecipazione e di vicinanza con la famigliaCASINI, ORA UNA LEGGE, MAI PIU' UN'ALTRA ELUANA "E' il momento del dolore e della serietà. Per mesi i nostri appelli per una legge sulla fine della vita sono rimasti inascoltati. Per questo il Parlamento deve lavorare adesso perché non vi sia più un'altra Eluana". Così il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, interpellato dopo la notizia della morte di Eluana Englaro. (ANSA)


Eluana è appena morta e questi “signori” dopo un minuto di raccoglimento da annoverare come il più falso della nostra Repubblica, hanno dato spettacolo. Da segnalare il solito Gasparri che dimostra, ancora una volta, assenza totale di cervello. Avrebbero fatto miglior figura se avessero lasciato l’aula in silenzio per tornarsene a casa. Questi sono i politici che ci meritiamo, questi sono gli artefici di uno Stato in coma.

Passaparola di Marco Travaglio (dal Blog www.beppegrillo.it)

Uno Stato comatoso

Ho atteso un po’ prima di esprimermi ancora sulla pietosa vicenda di Eluana Englaro, troppe parole, molti commenti, la politica che al solito letama tutto. Un capo di governo che per sostenere il decreto legge, stilato dal Vaticano, contro l’interruzione alimentare della donna, inforna la nazione che la ragazza è in grado di avere una gravidanza e che il suo ciclo mestruale è normale. Un governo che poteva legiferare tempo prima perché di Eluana si era a conoscenza da mesi e mesi. Il sospetto, ma per chi scrive è certezza, cha al premier non freghi niente della famiglia Englaro, ma usi la situazione per dire cretinate sulla nascita della Costituzione Italiana e per metterci le mani. Un ministro che l’ultimo giorno dichiara che, secondo lui, la clinica non è in regola e che tutto si svolge in modo irregolare. La Chiesa che invade i nostri confini con il suo pensiero antico, con la sottile influenza sui politici italiani appecoronati a Benedetto XVI. Cardinali, vescovi, parroci, sacrestani, perpetue che manifestano il loro pensiero da televisioni a circoli cattolici. Un tam tam di opinioni e spesso anche di cazzate !
Alla luce di tutto questo bailamme considero il comportamento di Beppino Englaro fin troppo corretto e signorile, di civile sopportazione e probabilmente anche di commiserazione verso le persone responsabili di tanta stupidità. Lui è davvero un gran signore, io no ! Non avrei mai tenuto questo comportamento. Staccavo fili e tubi che avvolgevano mia figlia, spegnevo le macchine e per i giorni a seguire attendevo la fine tenendole la mano, poi affanculo il governo, il decreto legge, il ministro, Berlusconi, il Vaticano.

sabato 7 febbraio 2009

Don Floriano

Il prete lefebvriano Don Floriano in un'intervista a Canale Italia parla del Concilio Vaticano II e della Shoah.


Questa volta preferisco non esprimermi, lascio a voi il commento.

Aggiungi un posto a tavola


«Vado nella casa di chi mi ospita, che mi consenta di poter esprimere liberamente le mie opinioni». Clemente Mastella in un'intervista alla Stampa parla del futuro dell'Udeur, «testimonianza di una forza cattolica e popolare che ha profonde radici regionali», alle prossime elezioni europee. Mastella conferma la vicinanza al Ppe, di aver parlato con il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto e quanto alla soglia di sbarramento al 4%, l'ex ministro la definisce un «inguacchio fatto per fregarci», per questo «chiedo diritto d'asilo, come nel Medioevo - aggiunge - certo sarebbe più naturale aggregare quelle forze centriste e cattoliche in una lista unica ma Casini che fa? Nulla». Nel partito delle libertà, per Mastella, sono presenti quelle forze «che si richiamano ai valori e all'esperienza politica della Democrazia Cristiana e poi - aggiunge - Strasburgo è lontana da Roma». Per essere a Strasburgo Mastella non «chiede», semmai «alla generosità di qualcuno rispondo dando qualche voto io». Si tratta del «diritto a manifestare in libertà le proprie opinioni, chi ci dà questo diritto - conclude - è nostro amico. In Europa e in Italia». (IL MATTINO)

C’è da ridere alla grande. Politicamente finito, inaffidabile, dubbia moralità, assenteista retribuito al Parlamento Europeo e quant’altro, ma per una poltrona dove deporre lo stanco deretano Mastella è pronto a tutto.

venerdì 6 febbraio 2009

Soru risponde al Cavaliere


ROMA - Berlusconi contro Soru, Soru contro Berlusconi. E' un duello, certo, ma non è ad armi pari. Se il premier pesca a piene mani nell'audience delle sue tv per accusare l'avversario di essere "un fallito", il governatore della Sardegna gli risponde davanti a uno sparuto drappello di giornalisti. Ma anche lui ci va giù duro: "Mi fa una pena infinita, quest'uomo alle soglie della vecchiaia. Ormai mi ricorda Caligola, l'imperatore che nominò senatore il suo cavallo".
Ha sentito, presidente? Berlusconi dice che lui, al suo posto, non si sarebbe mai ripresentato... "Ma cosa si può rispondere a un presidente del Consiglio che si è ricandidato alle elezioni dopo essere stato amnistiato, dopo aver cancellato con una legge il reato di cui era accusato, dopo essere uscito da un processo solo grazie alla prescrizione?".
Però lui l'ha bollata in tv come "un fallito": Soru, ha detto, come imprenditore ha accumulato 3,3 miliardi di perdite, ha licenziato 250 persone e ha fatto crollare il valore delle azioni della sua azienda, Tiscali. A queste accuse vorrà rispondere, o no?
"Non sono accuse, sono falsità allo stato puro. Non so da dove li abbia presi, quei dati. Premesso che io non gestisco la società da cinque anni, da quando sono stato eletto, dico solo che Tiscali non li ha mai visti, 3,3 miliardi: come potrebbe averli perduti?".
Ma i 250 licenziamenti?
"Questa storia se l'è inventata Il Giornale: abbiamo chiesto inutilmente una rettifica, domani ci rivolgeremo al Tribunale per ottenerla. Ci sono stati 70 esodi volontari incentivati, punto. Non un solo licenziamento. E senza neanche un'ora di cassa integrazione. Ma la cosa che più mi indigna è un'altra".
E cioè?
"Che per denigrare me, proprietario oggi solo del 20 per cento di Tiscali, Berlusconi sta danneggiando una società che produce ricchezza e lavoro, sta danneggiando l'80 per cento dei suoi azionisti che non c'entrano nulla e soprattutto sta danneggiando i suoi lavoratori. In un momento di crisi che riguarda tutti, compresa Mediaset che in due anni ha perso più del 60 per cento del valore, il presidente del Consiglio crea panico e fa delle affermazioni su una società quotata in borsa che sono al limite dell'aggiotaggio. Ma tanto lui è un impunito".
Nel senso che ha l'impunità?
"Guardi, l'altro giorno sono andato in Procura a denunciarlo, e ho potuto toccare con mano in che repubblica stiamo vivendo. Il presidente del Consiglio può dire di ciascuno di noi le cose più terribili, ma noi siamo assolutamente nudi e indifesi perché lui è protetto dal lodo Alfano".
Ma perché ce l'ha tanto con lei? C'è stato uno scontro, un diverbio, una lite?
"No, le nostre vite non si sono mai incrociate. Io l'ho incontrato a Palazzo Chigi, per ragioni istituzionali, nei pochi minuti che mi ha dedicato. Non c'è nulla di personale, credo. Solo bulimia di potere: vuole conquistare la Sardegna. Ora sa che sta per perdere e dunque è disposto a fare qualunque cosa per evitarlo".
Che effetto le fa, accendere la tv e vedere il presidente del Consiglio che parla male di lei? "Guardi, all'inizio mi sono un po' arrabbiato. Adesso ho un senso di pena per quest'uomo di 73 anni, ormai alle soglie della vecchiaia. Ci si aspetta che una persona a quell'età migliori, che diventi più matura e più saggia. E magari si spera nella "grazia di Stato", che la renda più adeguata al ruolo che ricopre. Purtroppo con Berlusconi tutto questo non è successo. Nemmeno in vecchiaia, nemmeno come presidente del Consiglio, quest'uomo riesce a essere serio. Lui vuole prevaricare su tutto e su tutti. Perciò mi ricorda Caligola".
Vuol dire che Cappellacci, il suo sfidante, è il cavallo che Berlusconi vuol fare senatore?
"Non voglio dire questo. Però è evidente che la campagna elettorale la sta facendo Berlusconi. Persino sulla scheda elettorale ci sarà il simbolo "Berlusconi presidente". Il suo messaggio è chiaro: l'unico che conta sono io, gli altri non contano nulla. E' una volontà di imperio che va al di là del bene e del male. Per fortuna la storia ha risolto questioni ben più difficili di questa. Alla fine il tempo di Caligola finisce. Dopo Caligola viene Traiano, e poi Adriano. I tempi migliori di Roma sono venuti dopo i tempi peggiori. La stessa cosa capiterà all'Italia, ne sono certo. E Berlusconi, certo, passerà alla storia: ma come Caligola".
La partita della Sardegna si chiude tra dieci giorni. Il 15 febbraio sapremo chi l'avrà vinta. Se vince Cappellacci, vince anche Berlusconi. Ma se lei riesce a farsi rieleggere, c'è chi dice che Veltroni dovrà cominciare a preoccuparsi, perché lei diventerebbe un vincitore un po' troppo ingombrante. E' così?
"Se Soru vince, Veltroni sarà felice. Perché sarà una vittoria mia, del centrosinistra e del Partito democratico. E infatti Veltroni sta lavorando, insieme a tutti gli altri, perché vinca io". (LA REPUBBLICA.it)

Questa è l’integrale intervista rilasciata da Soru al quotidiano la Repubblica. Il Blog dell’ Opinione nel suo piccolo contribuisce a divulgare il pensiero del candidato del centro sinistra alle elezioni regionali della Sardegna, che in questi ultimi tempi è massacrato ignobilmente dal potere mediatico del premier.

giovedì 5 febbraio 2009

Spazzatura

Quando decideranno di sopprimere per sempre queste porcherie di trasmissioni, sarà sempre troppo tardi. La casa del Grande Fratello è la vetrina delle peggiori “qualità” dell’essere umano : ignoranza, vanità, cattiveria, schizofrenia. Seguo poco questo reality, ma l’impressione è che l’attuale edizione sia la più squallida, la più imbarazzante. L’idea sarebbe di tenere questi personaggi per sempre chiusi nella casa in modo che non combinino danni all’esterno. Purtroppo qualcuno è già in libertà e va rivendicando una discutibile aspirazione artistica, ma conservando uno stipendio o una cassa integrazione, non si sa mai !

Omertà 2

Spero di sbagliare, ma nessun quotidiano nazionale, incluso quello di casa Berlusconi, e ad eccezione dell’ Unità (e vorrei vedere !) ha dato risalto alla figuraccia del ministro Tremonti come ampiamente riportato nel post “Un coniglio in fuga” con commento di Beppe Grillo e video a corredo. La stessa linea è stata adottata dai telegiornali.
Poi, nessuno si indigna, giornalisti in prima fila, che Berlusconi, il nostro premier, colui che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini italiani, continui a volare in Sardegna a spese nostre per appoggiare la candidatura di un "figlioccio" alle elezioni regionali, vomitando veleno contro il rappresentante dell’opposizione, Soru, per mezzo delle sue reti televisive.
E’ avvilente tutto questo silenzio, questa rumorosa omertà !!!!!

mercoledì 4 febbraio 2009

Dietro front

Paolo Guzzanti annuncia, con una lettera aperta a Silvio Berlusconi, di lasciare da oggi il gruppo parlamentare del Pdl alla Camera, iscrivendosi a quello misto, e il partito. Infatti, il deputato annuncia la sua iscrizione al Partito Liberale Italiano con l'idea di candidarsi per prossime responsabilità politiche. Due gli elementi che motivano la scelta di Guzzanti: il sostegno "entusiasta, personale e amicale al signor Vladimir Putin" da parte di Silvio Berlusconi per la "criminale invasione della Georgia, la prima di uno Stato europeo da parte di un altro Stato europeo dal 1 settembre del '39 quando Hitler invase la Polonia''. Il secondo motivo sta nella condizione "preagonica della democrazia parlamentare italiana". "Il Parlamento - scrive Guzzanti - è oggi ridotto al rango di cane da slitta del governo, costretto a correre sotto i colpi di frusta dei voti di fiducia (11, mentre 44 delle leggi approvate su un totale di 45 portano la firma del governo) con cui approvare decreti legge che meriterebbero invece ampia, autonoma e approfondita discussione e correzione da parte dei rappresentanti del popolo". (ANSA)

Meglio tardi che mai. Paolo Guzzanti ha finalmente capito con chi era apparentato, adesso attendo di vederlo all’opera.

Angela la tosta


La cancelliera tedesca Angela Merkel invoca «chiarezza» a papa Benedetto XVI sulla controversa questione della revoca della scomunica al vescovo negazionista Richard Williamson. «Se una decisione del Vaticano fa emergere l'impressione che l'Olocausto possa essere negato - ha affermato il capo del governo di Berlino in un incontro con i giornalisti - questa deve essere chiarita. Da parte del Vaticano e del Papa deve essere affermato molto chiaramente che non ci può essere alcuna negazione» sull'argomento. Finora, invece, ha sostenuto la Merkel nel giorno in cui altri alti prelati della Chiesa tedesca hanno preso posizione contro il Pontefice, tutti i chiarimenti arrivati si sono rivelati «insufficienti». (IL MATTINO)


Immaginate una tale presa di posizione di un politico italiano ?! Anatema !
La Merkel dimostra di avere gli attributi che mancano ai nostri rappresentanti, sottolineando, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che il Vaticano e questo Papa oltre i confini italiani non contano un cacchio.

martedì 3 febbraio 2009

Un coniglio in fuga

A Davos si siuniscono in questi giorni i responsabili della finanza mondiale. Tra di loro c'è anche il ministro Tremonti, chiamato Tremorti dai risparmiatori italiani consapevoli.Un giornalista americano gli ha fatto un'intervista. Fino a quando è rimasto su argomenti generici come "Cos'è la finanza etica?" o "Che differenza passa tra una good bank e una bad bank?", Tremorti ha risposto con la consueta profondità di pensiero. Quando però il giornalista gli ha domandato se Unicredit riceverà degli aiuti dallo Stato, Tremorti è prima sbiancato e poi si è dato alla fuga. Guardate il filmato. Si vede Speedy Tremonti e il giornalista paralizzato con il microfono in mano. E' uno spettacolo.Vademecum per i giornalisti stranieri che vogliono intervistare Tremorti.Parole da non nominare che lo inducono alla fuga:- Geronzi- Alitalia- Debito pubblico- Finanza creativa- Rientro dei capitali dall'estero- Unicredit, ma anche Banca Intesa San Paolo- Conti dormienti- Trasparenza bancaria- Conflitti di interessi- Falso in bilancio- Elusione fiscale- Condoni- Parmalat-Tango bond- Draghi- Default dello Stato italiano- Fallimento dei Comuni italiani- INPS- Crescita del PIL nel 2009, ma anche nel 2010- Asta 2009 dei titoli di StatoTremorti si sta allenando. Lo scatto felino che ha esibito di fronte al giornalista non nasce dal caso, ma è frutto di lunghi allenamenti nei prati di Arcore con lo psiconano. Quando gli italiani gli chiederanno perchè il Paese è finito in default sarà pronto alla fuga. Dalla sua Sondrio su per lo Stelvio verso l'Austria in cui si dichiarerà rifugiato politico. (http://www.beppegrillo.it/)

E' scappato quando si è reso conto che il giornalista non era il solito Brunoemilio Fedevespa !

Il premio bamba (LIBERO-NEWS.it)

Come ormai saprete la ragazza ha lasciato la casa del Grande Fratello per non perdere il posto di lavoro. La Nazione adesso è più tranquilla !!!

Grillo Superstar

NEW YORK - Beppe Grillo stella del Web: secondo la rivista americana Forbes, il blog del comico italiano é uno dei più letti al mondo e questo fa di Grillo la settima Web-celebrità al mondo. La classifica delle 25 stelle dell'online, stilata dalla rivista americana e giunta alla terza edizione, è guidata per il secondo anno consecutivo da Perez Hilton, nome d'arte che prende le mosse dal suo soggetto preferito, Paris Hilton. Al secondo posto si piazza Michael Arrington, fondatore ed editore del famoso blog Tecnocrunch dalle cui recensioni e valutazioni dipende il futuro di molte realtà web. Medaglia di bronzo per Kevin Rose, che ha fondato nel 2004 Digg, sito che consente ai propri utenti di condividere e votare le storie preferite. Dalla classifica è stato escluso il fondatore di Facebook, Marc Zuckengerb, famoso oltre il web. "Il suo nome è sconosciuto a molti americani, ma Beppe Grillo è molto conosciuto in Italia - spiega Forbes -. Anche se ha studiato da ragioniere, la sua fama è legata alla comicità e alla televisione. Il suo materiale altamente politico ha toccato le corde dell'audience e Grillo è divenuto una forza nella politica italiana. Nel 2005 ha iniziato a condividere i suoi pensieri politici su un blog, ora disponibile in italiano, inglese e giapponese, che è uno dei più letti e questo lo rende una vera web-celebrità". Grillo incassa il riconoscimento, spiegando che "è la dimostrazione della forza della rete, che è fantastica: sono felice". E il settimo posto nella classifica delle Web-celebrita "dimostra anche che siamo più vivi che mai, mentre vorrebbero farci passare per scomparsi dalla scena dell'informazione tradizionale. La cosa meravigliosa poi - spiega Grillo - è che questo risultato incredibile è stato raggiunto con pochissimi mezzi, il lavoro di 4-5 persone che ringrazio, pochissimi investimenti: non certo quelli pazzeschi di altri. Questo rende tutto più fantastico e clamoroso". (ANSA)

L’ultima classifica di Forbes accreditava al blog di Beppe Grillo il decimo posto a livello mondiale, ora il settimo. Le cannonate sparate la settimana scorsa dal Giornale di casa Berlusconi contro una presunta involuzione del carisma di Grillo dopo la manifestazione di Piazza Farnese, si sono rivelate quindi dei colpi a vuoto. I tentativi dei vari Giordano, Facci e compagnia cantando sono pietosamente naufragati, ma state certi che non ammetteranno mai la cantonata perché in malafede.

lunedì 2 febbraio 2009

Passaparola di Marco Travaglio (dal Blog www.beppegrillo.it)

Omertà

A proposito di silenzi omertosi, anzi mafiosi: l’altro ieri la Camera ha bocciato la mozione dell’opposizione Pd-Idv-Udc che chiedeva gentilmente al governo di “invitare alle dimissioni il sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino”, Pdl, accusato da sei pentiti del clan dei Casalesi (come ha rivelato una lunga inchiesta dell’Espresso) e indagato per camorra dalla Dda di Napoli, in quanto “lede gravemente non solo il prestigio del governo, ma anche la dignità del Paese”. La mozione era firmata dai capigruppo del Pd Antonello Soro, dell’Idv Massimo Donadi e dell’Udc Michele Vietti, oltreché dagli on. Sereni, Bressa, Ciriello e Garavini. Quest’ultima, una maestra elementare eletta con gl’italiani all’estero e dunque ignara di cose di mafia, ha illustrato la mozione in aula. Purtroppo però le astensioni e le assenze nelle file del Pd han superato quelle del Pdl e salvato l’ottimo Cosentino.Mozione respinta con 236 no (Pdl più Lega), 138 sì e 33 astensioni. Decisivi dunque i 26 astenuti Pd (fra i quali Cuperlo, Madia e i radicali), i 47 Pd usciti dall’aula perlopiù solo per quella votazione e poi subito rientrati (compresi Enrico Letta, il ministro molto ombra della Giustizia Lanfranco Tenaglia e perfino Marina Sereni, firmataria della mozione stessa), i 22 Pd assenti ingiustificati (compresi D’Alema, Gentiloni e Veltroni, che sull’Espresso aveva chiesto le dimissioni di Cosentino) e i 2 Pd addirittura contrari (fra cui il tesoriere Ds Ugo Sposetti). Erano troppo impegnati a salvare le istituzioni repubblicane minacciate da un paio di migliaia di persone in piazza Farnese. (www.voglioscendere.ilcannocchiale.it)


Ebbene si quando c’è da salvarsi il culo vicendevolmente talune solidarietà sono commoventi.