venerdì 31 luglio 2009

Stato fascista

video tratto da YOUDEM tv

Non si può protestare quando transita Papi !!!

Malati d'indifferenza

"Questa è una città assuefatta al dolore e all'indifferenza, che metabolizza tutto, senza batter ciglio". Così l'ex parroco di Forcella, don Luigi Merola, responsabile dell'associazione 'A voce de' creaturé, commenta a Scrivonapoli.it, il tragico episodio verificatosi ieri a Napoli, sul lido di via Caracciolo, dove decine di persone hanno continuato a fare il bagno e a prendere il sole, nonostante ci fosse il cadavere di un uomo, morto in seguito a un malore, adagiato sotto un ombrellone e coperto da un telone bianco. "Mancano gli educatori e anche la Chiesa dovrebbe fare la propria parte - dice don Merola - i sacerdoti non devono essere burocrati, ma devono 'sporcarsi le mani' scendendo tra la gente. I giovani, soprattutto, hanno bisogno di guide sane". (ANSA)

Dopo la morte del romeno ammazzato alla stazione della Cumana tra l’indifferenza della gente, adesso un altro caso a Napoli rimbalza sulla cronaca giornaliera. E’ difficile commentare anche questa notizia, bisogna solo che qualcuno ci spieghi dove nasce questa indifferenza che permette a tanta gente di continuare a sorridere e a fare il bagno con un cadavere pietosamente protetto da un ombrellone.

giovedì 30 luglio 2009

La giungla dei decoder

ROMA - "La trattativa è chiusa". Così il vicedirettore generale della Rai, Giancarlo Leone, chiude le porte a Sky. In audizione in Commissione di vigilanza Rai, a proposito della trattativa con con la televisione di Rupert Murdoch per il rinnovo del contratto in scadenza oggi per i canali RaiSat. La decisione è stata presa, spiega Leone, "sulla base di quanto detto da Mockridge, amministratore delegato di Sky, ieri sera, che equivale a una chiusura della fase negoziale che talvolta il bon ton vorrebbe fosse comunicata tra aziende, e sulla base delle indicazioni della relazione del direttore generale della Rai, Mauro Masi". La scelta fatta dalla dirigenza della televisione di Stato è stata confermata anche dal presidente della Rai Paolo Garimberti in Commissione. (REPUBBLICA)


Tutto questo a danno di noi utenti. Riepiloghiamo : il decoder per vedere SKY più la parabola, il decoder per il digitale terrestre, il decoder per vedere la nuova piattaforma TV SAT , nata dall’accordo Rai, Mediaset e la Sette. In questa giungla televisiva non sarebbe opportuno “confezionare” un decoder unico che permetta di vedere tutte le piattaforme e l’utente sceglie di volta in volta cosa vedere acquistando ? . Una pay per wiev totale liberandoci definitivamente del canone Rai, imponendo così a queste piattaforme di privilegiare una volta per sempre la qualità delle proposte.

mercoledì 29 luglio 2009

L' impunibile

Ieri, con un indecente colpo di mano, la Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera dei deputati ha scippato alla giustizia ordinaria e alle regole costituzionali un pezzo da novanta della sua casta: il Ministro Matteoli. E' un copione gia' visto, la solita storia della casta che si erge al di sopra della legge per farla franca. Questi signori avranno pensato: "dopo aver dato l’impunità a Berlusconi perché non concederla anche ad un suo Ministro?”.
La storia comincia nel 2004, quando Matteoli, allora ministro dell’Ambiente, avvisa il prefetto di Livorno di un’inchiesta a suo carico riguardante la costruzione di un complesso edilizio sull’isola d’Elba: da qui l’accusa di favoreggiamento.
Il Tribunale dei ministri di Firenze dichiara la sua incompetenza sul caso in quanto: “reato non ministeriale”, da far perseguire, quindi, dalla giustizia ordinaria. Ma la casta non la pensa così. In un primo momento, prova a portare in Parlamento il lodo Consolo: l’ennesimo tentativo di salvataggio di un inquisito di razza per via legislativa. Ma l’attenzione di quella parte della stampa libera, che urla allo scandalo e punta i riflettori su questo vergognoso caso, blocca il diabolico disegno.
Ieri la Giunta della Camera avrebbe dovuto attendere la comunicazione dell’archiviazione per non ministerialità del fatto e, non condividendola, avrebbe potuto solo proporre ricorso per conflitto di attribuzioni alla Corte Costituzionale, che avrebbe determinato la natura del reato. Invece, la Camera, usurpando la propria competenza in questa fase anomala per negare l’autorizzazione a procedere, ha abusivamente e furbescamente sentenziato che i parlamentari sono giudici di se stessi e che possono salvarsi a vicenda.
Questa volta l’ennesimo colpo al principio de “la legge è uguale per tutti” è stato sferrato per mano del relatore della Giunta: il deputato del Pdl Maurizio Paniz. Infatti il signore in questione nella sua relazione, votata da tutta la maggioranza, ha sancito due principi: il primo che il reato di cui è accusato Matteoli (favoreggiamento) è ministeriale, giudizio che non compete certamente ad un organismo politico; il secondo che alla magistratura viene negata l’autorizzazione a processare l’esponente del Pdl.
Insomma la Camera non solo si è sostituita alla giustizia, ma addirittura si è pronunciata prima che da parte dei magistrati arrivasse una richiesta in tal senso. Ma evidentemente Matteoli aveva fretta di andare in vacanza. (www.antoniodipietro.it)

La gente siamo noi

Costante del continuo e rovente dibattito politico sia a destra che a sinistra è giocare con l’intelligenza del popolo italiano, della gente, di noi insomma. In ogni dichiarazione pubblica gli esponenti di entrambi gli schieramenti, per rafforzare le loro opinioni, affermano che la gente, noi popolo, siamo troppo intelligenti per non capire le ambiguità delle proposte degli avversari. In ogni TG ascoltiamo sempre dichiarazioni che hanno in comune la seguente affermazione – La gente capisce bene che il PD o il PDL la sta ingannando !- . Allora se questi signori sono coscienti e pensano davvero quello che dicono, giochiamo, facciamo un po’ di fantapolitica.
Perché prima di sostenere quello che dicono non ci interpellano ?
Se riscontrano una nostra capacità intellettiva atta a giudicare il loro operato, perché non fanno un sondaggio ?
Invece di usare i call center per venderci di tutto (ultimamente sono stato contattato da chi mi voleva vendere un rubinetto miracoloso), infastiditeci per chiederci cosa ne pensiamo ad esempio del Lodo Alfano, della riforma della scuola, delle ronde, del capo del governo, dei ministri, di quelli che dovrebbero fare l’opposizione; che giudizio ci siamo fatti di Frattini, di Calderoli, di Maroni, della Carfagna, di Franceschini, di Di Pietro, di Cicchitto, di Gasparri ecc. Forse ne sentiremo delle belle.

martedì 28 luglio 2009

Salvato il culo di Matteoli

ROMA- «Un reato ministeriale». Così lo definisce la Giunta per le Autorizzazioni della Camera e per questo ha votato la non autorizzazione a procedere nei confronti del ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, a giudizio dal 2004 con l’accusa di favoreggiamento nell’ambito di un’inchiesta per abusi edilizi sull’isola d’Elba. La Giunta, approvando la relazione del deputato Pdl Maurizio Paniz, ha quindi stabilito che il reato commesso dall’allora ministro dell’Ambiente (cioè aver informato il prefetto di Livorno di un’inchiesta a suo carico riguardante la costruzione di un complesso edilizio sull’Isola d’Elba) è attinente alle sua funzioni ministeriali. E s e la prende con le toghe di Livorno dicendo che da parte loro c'è stato nei confronti di Matteoli del «fumus persecutionis».
IL VOTO- La maggioranza ha votato compatta a favore della relazione di Paniz, che ora passa al vaglio dell’Aula, tranne Giuseppe Consolo, legale di Matteoli, che, come annunciato, non ha partecipato. L’opposizione ha votato contro ad eccezione della deputata del Pd Donatella Ferranti che ha ritenuto la votazione della Giunta «illegittima» in quanto, come spiega il Presidente Pierluigi Castagnetti, «l’autorità giudiziaria non ci ha dato comunicazione di nulla: nè dell’archiviazione del procedimento, nè della richiesta di autorizzazione a procedere». Lo scorso 9 luglio, infatti, la Corte Costituzionale aveva annullato il rinvio a giudizio del tribunale di Livorno nei confronti di Matteoli dando ragione alla Camera dei deputati che aveva sollevato nella XV legislatura un conflitto tra poteri. La Giunta di Montecitorio, tuttavia, prima di pronunciarsi avrebbe dovuto attendere, spiega ancora Castagnetti, «la comunicazione da parte dell’autorità giudiziaria del proprio provvedimento di archiviazione».
LE REAZIONI- Per Antonio Di Pietro, presidente dell'Italia dei valori, «con un indecente colpo di mano la Giunta per le autorizzazioni ha scippato alla giustizia ordinaria e alle regole costituzionali un pezzo da novanta della sua casta: il ministro Matteoli». Gli fa eco anche Donatella Ferranti: «È un atto illegittimo. Spero che il presidente della Camera valuti attentamente la gravità e le possibili conseguenze, anche di violazione dei regolamenti parlamentari di quanto accaduto». (CORRIERE DELLA SERA)

Tranquilli, forse l’avvocato Ghedini troverà il tempo per spiegarci l’esito del voto con le sue famose acrobazie dialettiche.

Grillo 168 (www.beppegrillo.it)

lunedì 27 luglio 2009

Passaparola di Marco Travaglio (dal Blog www.beppegrillo.it)

Non toccateci Silvio


Navigando su internet spesso si fanno bizzarre scoperte che ti lasciano trascorrere il tempo in allegria, è il caso del blog “NONTOCCATECISILVIO” (www.nontoccatecisilvio.blogspot.com). Dal titolo avrete certamente intuito che trattasi di un blog pro cavaliere di Arcore, e seppur Il Blog dell’Opinione è avverso a questo governo e al suo condottiero, vi invita a visitarlo.
Vi sono molteplici post che esaltano le gesta del premier, si va dai rassicuranti sondaggi che l’idolo non ha perso punti nonostante gli scandali, alle giornate trionfali del G8 a l’Aquila, la vittoria all’elezioni regionali, le passerelle tra le zone terremotate e quant’altro.
Ma la sezione che voglio segnalarvi come la più divertente è “C’è Post@ per Silvio Berlusconi”. Questa non dovete proprio lasciarvela scappare.
Migliaia di e-mail di adorazione, di inviti a non mollare, di insulti alla sinistra, di comprensione per la separazione da Veronica ecc. . Un consiglio, non tentate di mandare una e-mail per sfotterli un po’ perché non verrà mai pubblicata (io ho tentato due volte), questi se la cantano e suonano tra loro. Non ci credete ? Alcuni esempi :

GiustoPio ha detto...
Caro Silvio, non sto a ripetere gli auguri che tutti ti fanno per disintegrare, si disintegrare, questa specie di sinistra vergognosa.Ti voglio solo dire che io sono venuto alle mani con un sinistro col paraocchi.Sarebbe quasi normale, ma io sono un disabile con seri problemi motori. L'ho sisemato per le feste, visto che faceva anche dello spirito!Ciao Silvio e tieni duro.

floriana ha detto...
Mio Presidente, solo con voi sento il valore della nostra bella Italia, la seguo dalla sua entrata in politica, scrivo per incoraggiarla e la prego faccia scivolare le calunnie (unica arma della sinistra ridotta allo stremo). La sinistra proverà in tutte le maniere di ostacolarla, r (certamente non politicamente, ne sono incapaci), resista per il suo popolo per noi che crediamo il lei (siamo tanti). Alla sinistra lei fa paura, la ringrazio per l'impegno politico intrapreso. L'Italia ha bisogno di lei. Grazie. Avanti tutta. Floriana Maloni

Giuseppe ha detto...
Forza Presidente, resista!!...Lei è il Presidente di tutti gli italiani di buon senso!!...Grazie per quello che sta facendo per l'Italia (alla fine anche i gufi dovranno arrendersi all'evidenza dei fatti!!).FORZA SILVIO

Anonimo ha detto...
Caro presidente,lei è un grande politico,un grande imprenditore,un grande lavoratore , lei è un grande uomo.Non molli mi raccomando , tanti la denigrano ma stia certo che tanti la amano perche è e rimarrà un esempio per tutti noi.Avanti così.

sabato 25 luglio 2009

Aria di prigionia

Dagli insulti alle minacce, dalle minacce all’azione, dai girotondi ai blitz squadristici. Vorremmo sbagliarci, ma siamo sicuri che ancora non abbiamo visto il peggio che Di Pietro e i suoi scherani possono produrre. Anzi, ne siamo purtroppo molto lontani. L’ineluttabilità dell’escalation sta infatti nella natura stessa dell’uomo e del movimento che ha fondato: l’uno e l’altro fondamentalmente antidemocratici, tendenzialmente violenti, totalmente privi di idee politiche, desolatamente incapaci di elaborare una proposta di società.Di Pietro, come ha abbondantemente dimostrato prima da magistrato, poi da parlamentare, infine da ministro, ha un solo fine: se stesso. E l’Idv, fatta a sua immagine e somiglianza, non ha altro scopo che mantenersi e crescere per fornire all’ex pm flussi di cassa e potere. Non, si badi bene, il sacrosanto potere necessario per realizzare un progetto. Che infatti non c’è. Bensì il meschino potere atto a soddisfare gli appetiti personali. Che, come ormai abbiamo imparato, invece ci sono e sono piuttosto robusti.In una situazione in cui l’opposizione di sinistra, sia moderata che radicale, si trova in grave crisi per ragioni storiche e politiche, il vuoto pneumatico ma urlante del dipietrismo è riuscito a raccogliere un’abnorme messe di consensi tra chi non si riconosce né nel Pdl né nella Lega. I toni da tribuno e l’antiberlusconismo viscerale hanno sedotto centinaia di migliaia di italiani, portandolo all’inverosimile otto per cento delle elezioni europee. Ma il primo a sapere che sono voti volanti è lo stesso Tonino. Non c’è una pietra che possa restare, nella sua Italia dei Livori. Quello che è stato allestito è solo un enorme falò che ha bisogno di essere alimentato in continuazione con fascine d’odio e secchiate di veleno.E quindi via, sberle agli alleati. E, certo, insulti al governo e alla maggioranza. E poi, addosso al presidente della Repubblica e alla Corte Costituzionale. Solo che non basta, non basta mai. Non può bastare, soprattutto se il proposito è quello di crescere ancora, di fagocitare mezzo Pd, di essere l’unica vera opposizione. Bisogna alzare sempre il tiro. E dopo aver accusato i giudici della Consulta di «malafede e servilismo» (tra parentesi, il Grande Moralizzatore ha questo di curioso: quello che fa la magistratura va sempre bene, a prescindere, tranne quando non piace a lui) che altro si può inventare? Dopo aver dato del «mafioso» a Napolitano, con chi altri ce la si può prendere? Dopo aver definito il governo «un regime piduista, fascista, razzista e un po’ xenofobo» (detto tra l’altro da uno che scriveva che i clandestini «meriterebbero non la galera ma il taglio degli attributi») dove ci si può ancora spingere? Se Berlusconi è già Nerone, Videla, Hitler, che cosa resta? Che cosa c’è peggio del male assoluto?Eccolo, il pericolo. Le offese sono esaurite (anche perché, cosa volete, la conoscenza del vocabolario è quella che è), si passa all’azione. Scendono in campo i Pedica. E ancora non ci sarebbe da aver paura: uno che strilla alla violazione dei diritti umani perché i commessi di Palazzo Chigi hanno spento l’aria condizionata non deve avere proprio la tempra del miliziano. Ma la china è quella: altro e peggio verrà da gente che minaccia di «appendere a testa in giù» i giornalisti scomodi. L’obiettivo è lo sfascio, il conflitto permanente, il degrado del clima politico del Paese, uniche condizioni nelle quali l’Idv può vivere e prosperare. E Di Pietro ha già evocato le Brigate Rosse e ha già lanciato il suo sinistro avvertimento: «Saremo protagonisti dell’autunno caldo nelle piazze».
Paranoie? Fissazioni di un giornale che per anni si è sgolato quasi in perfetta solitudine per mettere in guardia dal pericolo Di Pietro? Forse no se persino D’Alema, uno dei principali responsabili della creazione del mostro-Tonino, ora parla di «atti eversivi». Forse no se un quotidiano vicino al centrosinistra come il Riformista invoca «un nuovo arco costituzionale che isoli il sedizioso». Finalmente qualcuno apre gli occhi. Finalmente qualcun altro si rende conto che Tonino è un pericolo per la democrazia. Ora speriamo che il Pd si decida a fare quello che da quasi un anno, a singhiozzo, i suoi leader annunciano e poi si rimangiano: rompere l’alleanza con l’ex pm che è, tra l’altro, una delle ragioni del loro fallimento. Oppure ci spieghino che cosa glielo impedisce davvero. (IL GIORNALE)


Questi melliflui moralizzatori, specialmente quelli che risiedono nella redazione del giornale del premier, cominciano a capire che quando il capo cadrà ci sarà un fuggi fuggi generale per evitare la resa dei conti. Allora si comincia a dipingere Di Pietro come il vero pericolo per l’Italia, il nuovo dittatore, quello che li vuole vedere penzolare a testa in giù. Forse hanno ragione, forse domani molti di loro saranno fatti “prigionieri” e sarà proprio Tonino a giudicarli. Per salvaguardare il proprio deretano chiedono anche agli esponenti del PD di aprire gli occhi sul pericolo, e quest’ultimi hanno abboccato. Il tempo ci dirà se Tonino sarà solo al momento di regolare i conti o avrà metà del popolo italiano a spalleggiarlo, in questo caso avranno bisogno anche loro di scimitarre per tentare una sanguinosa resistenza.

giovedì 23 luglio 2009

Io sto con Tonino (parte 2)

Il Presidente della Repubblica non mi ha ancora risposto. Spero che lo faccia, anche se non mi illudo. In compenso il partitone unico Pdl-Pd-Udc, che potrei definire la nuova maggioranza assoluta di governo, lo ha fatto.
Per Maurizio Lupi, uno dei tanti portavoce di Silvio Berlusconi, “Ormai siamo al delirio di onnipotenza” riferendosi al sottoscritto, espressione che mi fa sorridere pensando al partito di Trimalcione.
L'Udc, Unione di Cuffaro, coglie la palla al balzo per invitare il Pd, per bocca del suo vice Pier Ferdinando Casini, ad “abbandonare Di Pietro”e a “liberarsi del grillismo”, ignorando completamente che il Pd non si regge sul voto di scambio siciliano, ma su un’ampia base di elettori che condividono le battaglie di chi si oppone a questa classe politica di Ayatollah.
Per finire, non poteva mancare dal coro la voce del Pd, cosiddetto “l’alleato”, che per bocca di Antonello Soro e Anna Finocchiaro, tuonano: "Di Pietro non mostra ritegno nel destabilizzare le istituzioni al fine di lucrare vantaggi politici”.
Mi chiedo allora: sono per caso gli stessi vantaggi politici delle manifestazioni di piazza Navona?
Gli stessi vantaggi di piazza Farnese?
Gli stessi vantaggi della raccolta firme per il referendum contro il Lodo Alfano?
Gli stessi vantaggi del NO al bavaglio alle intercettazioni?Gli stessi vantaggi che ci hanno fatto votare contro l’indulto?
Gli stessi vantaggi che muovono le nostre interrogazioni parlamentari sul conflitto di interessi di Silvio Berlusconi?
Gli stessi vantaggi che non ci fanno candidare condannati al Parlamento?
Gli stessi vantaggi che ci hanno fatto rifiutare la spartizione delle poltrone della Rai?
Gli stessi vantaggi che ci hanno fatto firmare ai due VDay di Beppe Grillo per un Parlamento Pulito e l’abolizione dei finanziamenti pubblici all’editoria?
Ma questa, cari Ayatollah del Pd, si chiama opposizione, ed è l’unica che il popolo italiano ha visto negli ultimi dieci anni.
Mi chiedo ogni giorno quale sia l’obiettivo dei partiti politici in Parlamento oggi: governare per conto dei cittadini o isolare chi li rappresenta? E ancora: cosa sarebbero Montecitorio e Palazzo Madama senza l'Italia dei Valori? La risposta è semplice: un coro monocorda di Silvio Berlusconi a garanzia di un’armoniosa democrazia dittatoriale.


Lettera inviata al Presidente Napolitano


Gent.mo Presidente,
lo scorso 15 luglio Lei ha firmato e promulgato una legge in materia di sicurezza che la maggioranza parlamentare, sotto la mannaia del voto di fiducia imposto dal Governo Berlusconi, aveva da poco approvato.
In sede di promulgazione, però, Lei così aveva qualificato quel testo di legge (e cito testualmente quanto da Lei messo nero su bianco in una contestuale lettera indirizzata proprio a Berlusconi):
- “…dal carattere così generale e omnicomprensivo della nozione di sicurezza posta a base della legge, discendono la disomogeneità e estemporaneità di numerose sue previsioni che privano il provvedimento di quelle caratteristiche di sistematicità e organicità che avrebbero invece dovuto caratterizzarlo…”;
- “…è indispensabile porre termine a simili prassi, specie quando si legiferi su temi che, come accade per diverse norme di questo provvedimento, riguardano diritti costituzionalmente garantiti e coinvolgono aspetti qualificanti della convivenza civile e della coesione sociale…”;
- “…è in giuoco la qualità e la sostenibilità del nostro modo di legiferare…”;
- “il nostro ordinamento giuridico risulta seriamente incrinato da norme oscuramente formulate, contraddittorie, di dubbia interpretazione o non rispondenti ai criteri di stabilità e certezza della legislazione…”;
- “…aggiungo di aver ravvisato nella legge anche altre previsioni che mi sono apparse, sempre a titolo esemplificativo, di rilevante criticità e sulle quali auspico una rinnovata riflessione, che consenta di approfondire la coerenza con i principi dell’ordinamento e di superare futuri o già evidenziati equivoci interpretativi e problemi applicativi…”.
Fatte queste premesse Lei, sig. Presidente Napolitano, così conclude la sua lettera ufficiale:
“…Il Presidente della Repubblica non può restare indifferente dinanzi a dubbi di irragionevolezza e di insostenibilità che un provvedimento di rilevante complessità ed evidente delicatezza solleva per taluni aspetti, specie sul piano giuridico…”.
A questo punto, qualsiasi persona normale si sarebbe aspettata che Lei, sig. Presidente, fosse conseguente con le premesse e le considerazioni da Lei stesso espresse e applicasse l’art. 74 della Costituzione che testualmente recita (e Lei lo sa bene!): “…il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione…”.
Insomma, a norma di legge costituzionale, poteva – e, secondo noi, doveva – non controfirmare né promulgare la legge ma rinviarla al Parlamento con le stesse identiche motivazioni con cui ha scritto la “letterina di rimprovero” al Capo del Governo Berlusconi (lettera, a nostro avviso, del tutto irritale giacchè la Costituzione assegna al Presidente della Repubblica il potere di inviare “messaggi” alle Camere, art. 74 Cost., ma non al Governo).
Lei ha ritenuto di comportarsi diversamente ed a noi cittadini (e rappresentanti di cittadini, in quanto parlamentari eletti) non è restato altro che prenderne atto ed esprimere le nostre riserve e valutazioni.
Lei, però, è andato oltre e si è messo a polemizzare con me, che l’avevo invitata a non firmare né a promulgare la legge, affermando (anche qui cito testualmente):“…chi invoca polemicamente e di continuo poteri e perfino doveri che non ho, mostra di aver compreso poco della Costituzione…” (ovviamente scatenando una scontata litania di improperi nei miei confronti).
Ciò premesso, mi sia permesso – pur con il rispetto che qualsiasi cittadino deve avere nei confronti del Presidente della Repubblica – di ribadire la palese contraddittorietà tra le sue valutazioni sulla legge in questione (da Lei stessa definita piena di “…disomogeneità e estemporaneità di numerose sue previsioni…incoerenza con i principi dell’ordinamento…equivoci interpretativi…problemi applicativi…norme oscuramente formulate, contraddittorie, di dubbia interpretazione, non rispondenti a criterio di stabilità e certezza della legislazione…) e la “decisione” adottata (sottoscrizione e promulgazione della legge).
Siccome però Lei conosce bene la Costituzione, Le chiedo:
- è vero o no che vi è contraddizione evidente (perfino letterale) fra la “motivazione” ed il “dispositivo” del suo provvedimento (dice che la legge è sbagliata ma la controfirma lo stesso)?
- è vero o no che, in questi casi, Lei ha il potere (e perfino il dovere, per usare le sue stesse parole) di non promulgare immediatamente la legge ma rinviarla alle Camere, con un messaggio motivato (art. 74 Cost.)?
- è vero o no che invece Lei non ha il dovere di inviare “messaggi” al Capo del Governo (e nemmeno letterine a mò di rimprovero come “piume d’oca”)?
- è vero o no che anche la legge sulle intercettazioni (e annesso bavaglio all’informazione) già approvata da un ramo del Parlamento è un’altra legge incostituzionale e contraria ai principi generali dell’ordinamento? E, se è vero, perché Lei ha chiamato il Ministro della Giustizia per esprimergli le Sue perplessità e non le ha esternate con un formale “messaggio” alle Camere (art. 87 Cost.) per far sapere anche a noi parlamentari eletti dal popolo le sue valutazioni?
- è vero o no che anche sul Lodo Alfano (quella legge ad personam che Berlusconi si è fatta fare per non farsi processare) Lei ha usato il “guanto di velluto” firmando e promulgando una legge che ora ogni Tribunale d’Italia sta contestando come incostituzionale?
– è vero o no che - nelle more delle decisioni della Corte costituzionale sul predetto Lodo Alfano - lo stesso Presidente del Consiglio ed il Ministro della Giustizia hanno partecipato ad una “privatissima” cena proprio con due giudici della Corte Costituzionale? E, se è vero, vuole spiegarci Sig. Presidente della Repubblica, come intende assicurare ai cittadini (ed a noi parlamentari che li rappresentiamo) che la Corte Costituzionale non sia stata compromessa da interventi e condizionamenti esterni?
La prego, sig. Presidente Napolitano, mi risponda nel merito, invece di offendermi anche Lei gratuitamente.
Con ossequio.
Antonio Di Pietro(Presidente Italia dei Valori) (www.antoniodipietro.it)


Caro on. Di Pietro, ha ragione il mensile Mucchio quando afferma che una volta finita questa dittatura dovremmo ricordarci di fare qualche prigioniero. Purtroppo non li potremo mettere dietro le sbarre ma non voglio perdermi lo spettacolo che attueranno i vari Bondi, Bonaiuti, Capezzone, Cicchitto, Bocchino, Alfano, Carfagna, Gasparri, Giordano, Fede e tutti gli altri peones per riciclarsi ed evitare di andare a lavorare per la prima volta in vita loro. Allora si che si dovrà fare largo uso di scimitarre.
Il PD invece è come la croce rossa, è facile sparargli addosso, sono allo sbando, hanno perso l’identità sempre che l’abbiano mai avuta, ed è ridotto ad un carrozzone di figuranti della politica italiana, e duole dirlo il padrone del circo è sempre lui : quello che da Unto del Signore ora ammette di non essere un santo.

mercoledì 22 luglio 2009

La Romania non censura, l' Italia si

La Romania post comunista di oggi è più liberale dell'Italia dove le notizie sul sexgate sono censurate dai tg nazionali.Questo servizio è di oggi mercoledì 22 luglio 2009 della Tv romena Pro Tv.Il titolo è "BERLUSCONI AL MURO" ("BERLUSCONI LA ZID"). Nel servizio del Telegiornale anche gli audio hard tra la D'Addario e Berlusconi con i sottotitoli in lingua romena.

(www.andreaatzori.blogspot.com)

Due "simpatiche" canaglie

L’offensiva non si è fatta attendere, gli uomini su libro paga del premier sono scesi in campo, e quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. I duri in questione sono il direttore del Giornale satirico della Reale Casa, Mario Giordano e l’ineffabile Filippo Facci. Ma andiamo con ordine. Giordano pubblica un articolo dal titolo “Aggrappati all’indecenza” Si parte con “l’ultima puntata della congiura della mutanda” , riferendosi agli audio pubblicati dall’Espresso sul suo sito internet. Poi prosegue “siamo al reality della spazzatura, alla diretta stereofonica del fango”, dimenticando che il reality vede protagonista il suo datore di lavoro. Poi se di reality dobbiamo occuparci, lui è maestro perché durante il Grande Fratello il pezzo di carta che dirige era invaso quotidianamente di articoli sulle vicende, si squallide, della casa televisiva. Ma continuiamo, “c’era una volta il grande Espresso, c’era una volta l’Ingegnere (De Benedetti). Ricordate ? Andava in giro rappresentandosi come la Santa Maria Goretti della finanza, il riformatore del Paese, il fondatore dei principi etici della nuova società” . Non vi sembra che queste affermazioni sono le stesse che vantava e vanta il suo capo e accoliti, solo che per lui si parlava di Unto dal Signore !
Citando ancora De Benedetti scrive “ sono stato sovente spinto nel lavoro da motivazioni che definirei morali e sentimentali…..Sono orgoglioso di aver agito come ho agito, basandomi su profondi convincimenti di natura morale…..Tutti uniti nella condizione dell’impegno verso un’etica che sia al servizio del Paese e del suo benessere” , poi commenta “Commovente, no ? Carlo Pio De Benedetti nell’alto dei cieli : un predicatore coi fiocchi. Ma dov’è finito adesso quel sant’uomo ? Dov’è finito il moralizzatore del Paese ? Dov’è finito quello spinto da motivazioni morali e sentimentali ? “. Tutto quanto riportato non appaiono dichiarazioni di Berlusconi al momento della scesa in campo e cavallo di battaglia per tutti i successivi anni ? Cacchio stiamo parlando sempre dell’Unto dal Signore e non di Silvio Pio Berlusconi da Arcore !
Poi Giordano si sofferma sui contenuti dei nastri, e come già anticipato da questo blog, ovvero che ora si va alla ricerca dell’imitatore di Berlusconi, scrive “si sente la voce del presunto Silvio Berlusconi che dice – Io mi faccio una doccia e arrivo…..- “ . Fiorello stai attento, questi ti possono incastrare.
Ma la parte più divertente è quando Giordano parla della tanto invocata privacy e commenta “ provate a immaginare cosa succederebbe se uno entrasse nella stanza da letto di un qualsiasi cittadino, gli carpisse una conversazione privata e poi la pubblicasse integralmente su Internet ? Come strillerebbero i garanti delle varie privacy ? Come inorridirebbero le vestali della moderna civiltà ? E perché invece contro Berlusconi tutto è lecito ? Perché ciò che è scandaloso fare nei confronti di un normale cittadino diventa possibile contro lui ?” . Allora, la mia opinione è che se mi carpissero un mio incontro galante e lo sbattessero su internet mi incazzerei, perché al momento, non avendo nemici, non avendo fatto promesse impossibili da mantenere, avendo la fedina penale immacolata, non avendo corrotto nessuno, ecc., non capirei il motivo di tanta cattiveria se non il gusto di diffamarmi gratuitamente. Per un uomo che il caso vuole Presidente del Consiglio, il discorso non vale. Chi rappresenta il Popolo, chi mi rappresenta anche se non l’ho votato, chi emana leggi per il bene dei cittadini (forse nel caso specifico trattasi di fantapolitica), e giù di lui, deve essere al di sopra di ogni sospetto. Cavolo, Clinton per un “pompino” abbiamo tutti visto cosa ha passato. Chi è al potere deve sprigionare moralità (vero Giordano ?). Un politico perché è una figura pubblica non ha privacy, come scrisse il vostro amico Minzolini in un articolo del 1994 su Repubblica. Ma sappiamo che ora il nostro direttore del TG 1 ha cambiato opinione. Dire che Berlusconi dopo tutti questi attacchi è più forte che mai, specie dopo un G 8 trionfale, che invece riteniamo non ha portato a niente perchè bastava che i potenti della terra si telefonassero tra di loro e avremmo risparmiato un po’ di soldi ed evitato di trasformate le zone terremotate in set cinematografici, ci appare molto ma molto forzato per tenere a galla una figura che malinconicamente si avvia al declino. In conclusione Giordano mi sembra abbia fatto un discreto autogoal citando moralità, sentimenti, principi etici, privacy, tutte qualità oscure al suo datore di lavoro.
Per quanto concerne l’articolo di Filippo Facci dal titolo “ Travaglio & C. : gossip e politica. Ecco i gigolò del pettegolezzo” , nel quale si scaglia contro la pubblicazione del libro “ Papi” definendolo libraccio da pidocchi del pube, sono sicuro che non si farà attendere la risposta dei diretti interessati. Io potrei essere molto cattivo su Facci ma non avendo risorse Berlusconiane e l’avvocato Ghedini sul mio libro paga, non sarei in grado di affrontare una querela. Travaglio e company ispirati anche da una sottile ironia sapranno come regolare i conti.

martedì 21 luglio 2009

Giorgio Ponzio Napolitano


Noi che, poveri ignoranti, non conosciamo la Costituzione, pensavamo che i poteri e i doveri del Presidente della Repubblica fossero quelli indicati dalla Costituzione.

E cioè: - rappresentare l'unità nazionale -

inviare messaggi alle Camere -

indire le elezioni delle Camere -

autorizzare la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del governo - promulgare le leggi ed emanare i decreti aventi valore di legge e i regolamenti (oppure rinviare le leggi alle Camere in caso di manifesta incostituzionalità) -

indire il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione -

nominare il presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri-

nominare, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato, ma anche i senatori a vita e alcuni giudici costituzionali, ma anche i membri delle autorità di garanzia -

accreditare e ricevere i rappresentanti diplomatici, ratificare i trattati internazionali, previa, quando occorra, l'autorizzazione delle Camere-

comandare le Forze armate, presiedere il Consiglio supremo di difesa, dichiarare lo stato di guerra deliberato dalle Camere -

presiedere il Consiglio superiore della magistratura -

concedere la grazia e commutare le pene -

conferire le onorificenze della Repubblica -

sciogliere le Camere o anche una sola di esse, sentiti i loro presidenti.

Noi che, poveri ignoranti, non conosciamo la Costituzione non riusciamo a trovare un solo rigo nella medesima che autorizzi il capo dello Stato a chiedere notizie di un’indagine che non gli garba (come fece Napolitano nel dicembre scorso con quella della Procura di Salerno sui magistrati corrotti di Catanzaro); o a promulgare una legge facendo sapere per lettera che non gli piace per niente (come ha appena fatto col pacchetto sicurezza); o ad anticipare al governo che non firmerà un decreto (come ha fatto col decreto Englaro) o che non promulgherà una legge se non sarà modificata (come ha fatto con la legge-bavaglio sulle intercettazioni). Noi che, poveri ignoranti, non conosciamo la Costituzione non vi abbiamo trovato alcun articolo che consenta al capo dello Stato ad auspicare “una revisioni di regole e di comportamenti” in materia di intercettazioni e cronaca giudiziaria, a parlare di “abusi”, a invocare “soluzioni appropriate e il più possibile condivise” (come se una porcata votata da molti fosse meglio di una porcata votata da pochi). Né abbiamo trovato un solo articolo che gli permetta di invocare “tregue” nell’attività di opposizione e di informazione sul capo del governo coinvolto in scandali (sui quali il rappresentante dell’unità nazionale non ha mai proferito una sillaba). Ma forse, non volendo neppure immaginare che stia sbagliando lui, il problema è nostro: evidentemente abbiamo, della Costituzione, un testo vecchio e superato.Ignoranti come siamo, poi, non abbiamo capito nemmeno a quali indagini egli si riferisca quando, per l’ennesima volta, invita misteriose entità a “non indulgere alla spettacolarizzazione delle vicende giudiziarie e dei processi”. Visto che le nomina il capo dello Stato, sappiamo invece che le Autorità indipendenti sono anche affar suo, e da mesi speravamo che si accorgesse di un paio di presenze inquietanti al loro interno. L’Autorità Garante della Privacy è vicepresieduta da un certo Giuseppe Chiaravalloti, plurinquisito in Calabria per gravissimi reati e sorpreso al telefono con la sua segretaria a invocare l’eliminazione fisica, a opera della “camorra”, del magistrato Luigi De Magistris. Dell’Autorità Garante delle Comunicazioni fa parte il forzista Giancarlo Innocenzi, sorpreso a trafficare con il premier Berlusconi (che lui chiama “Grande Capo”) per acquistare senatori del centrosinistra e per procacciare lucrosi contratti a un produttore berlusconiano impegnato nella compravendita dei senatori medesimi (vedi intercettazioni riportate nel nostro libro “Papi”). Purtroppo, il capo dello Stato ha citato quest’ultima Autorità per raccomandare ai giornalisti di attenersi all’«importante codice di autoregolamentazione» da essa fissato per censurare le notizie scomode al potere. Ignoranti come siamo, pensavamo anche che gli uomini delle istituzioni fossero soggetti a critiche, tantopiù legittime quanto più alti sono i loro scranni. Invece abbiamo ieri appreso dall’Augusta Favella che “chi mi critica non conosce la Costituzione”. Insomma ogni critica alla sua Intoccabile Persona è lesa maestà, come nei regimi sovietici a lui tanto cari fino agli anni 50 (memorabile il suo elogio nel 1956, davanti al Comitato centrale del Pci, della repressione sovietica dei moti di Ungheria). Pensavamo anche che il capo dello Stato non dovesse scendere nell’agone politico, per bacchettare questo o quello come un Capezzone o un Cicchitto o un Quagliariello qualsiasi. Invece l’ha fatto con Antonio Di Pietro, reo addirittura di avergli chiesto di non promulgare leggi palesemente incostituzionali anziché chiosarle con la piuma d’oca. Mal gliene incolse: Napolitano l’ha chiamato sarcasticamente “guerriero” accusandolo di “vano rotear di scimitarra”. Era dai tempi di Cossiga che un capo dello Stato non se la prendeva frontalmente con un leader dell’opposizione (fra l’altro isolatissimo e solitario, dinanzi a un governo strapotente e strafottente e a un’opposizione inesistente): solo che, contro Cossiga, il Pci di Napolitano chiese l’impeachment trattandolo da golpista. Sui “guerrieri” alla Berlusconi & C. che roteano scimitarre tutt’altro che vane contro i magistrati e i giornalisti liberi, mai un sospiro dal Quirinale. Sui guerrieri alla Bossi & C., che ogni due per tre minacciano di “tirar fuori i fucili e i mitra” o di “oliare i kalashnikov”, ora contro i “comunisti” ora contro i “terroni” ora contro i “negri”, mai una parola dal Quirinale: un conto sono i fucili, i mitra e i kalashnikov, un altro le scimitarre. Ignoranti come siamo, pensavamo che non rientrasse fra i compiti del capo dello Stato giudicare l’attendibilità di testimoni d’accusa in questo o quel processo: invece, ieri, Napolitano ha deciso che le nuove rivelazioni di Spatuzza, Riina, Ciancimino jr. e altri sui mandanti esterni delle stragi di mafia & Stato “vengono da soggetti per lo meno discutibili” e comunque non bisogna parlarne: secondo Napolitano quelle rivelazioni, totalmente ignorate da gran parte dei telegiornali di regime, “sono state accolte da un clamore un po’ eccessivo”. In effetti, ne ha financo parlato qualche quotidiano. La prossima volta, per favore, silenzio. Il Presidente riposa. (L’Antefatto.it)

lunedì 20 luglio 2009

L'azzeccagarbugli

Milano - Quegli audio sono falsi. E in ogni caso non si possono pubblicare perché nelle mani della magistratura barese. Niccolò Ghedini risponde su tutta la linea ai siti di Espresso e Repubblica che pubblicano le presunte registrazioni di Patrizia D'Addario, la escort barese, che dice aver partecipato ad alcune feste a Palazzo Grazioli. "Come risulta dagli atti, la D’Addario ha consegnato delle registrazioni asseritamente eseguite alla procura della Repubblica di Bari, e sono tuttora in possesso di tale procura, sottoposte a regime del segreto di indagine e del divieto assoluto di pubblicazione".
Attacco Ghedini, "consulente giuridico e avvocato del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi", commenta così in una nota le tracce audio pubblicate oggi. "La veridicità e la liceità delle asserite registrazioni - prosegue il deputato Pdl - erano già state contestate. Alla luce della lettura di quelle pubblicate sul sito di Repubblica, e l’autorità giudiziaria competente si auspica verifichi come i giornalisti ne siano entrati in possesso, non si può che ritenere trattarsi di materiale senza alcun pregio, del tutto inverosimile e frutto di invenzione. Comunque la pubblicazione integra di per sé un illecito che dovrà essere perseguito, e nei confronti di chiunque ritenesse di riprendere tale materiale - conclude - saranno esperite tutte le azioni legali del caso". (IL GIORNALE)


Che l’onorevole avvocato Niccolò “ma va là, va là” Ghedini fosse un idiota avevamo il sospetto, adesso vi è conferma. Siamo certi che ora partirà l’offensiva degli iscritti al libro paga del premier per trovare il presunto imitatore di Berlusconi dei nastri pubblicati.

Passaparola di Marco Travaglio (dal Blog www.beppegrillo.it)

Fatta l'ordinanza.........

Arriva in Giunta al Comune di Milano l'ordinanza che prevede multe da 450 euro per chi vende alcolici ai minori di 16 anni, ma anche per chi glieli va a comprare. Stessa multa anche per i ragazzini che bevono o che vengono trovati con degli alcolici. L'ordinanza è stata approvata e imporrà ai vigili, ma anche a polizia, carabinieri e guardia di Finanza il compito di far rispettare la nuova regola. Il divieto entrerà in vigore la prossima settimana con la pubblicazione del provvedimento nell'albo pretorio. «Sul consumo - ha sottolineato il sindaco Letizia Moratti - è la prima ordinanza in Italia e spero che sia anche la prima per risultati positivi». Certo, secondo il sindaco, questa ordinanza che interviene «su vendita, somministrazione, consumo, detenzione e cessione a titolo gratuito di alcolici da sola non basta». Ci vogliono anche «politiche sociali e culturali che sono importantissime per aiutare i ragazzi a costruire i loro sogni». (L’UNITA’)

Fatta l’ordinanza trovato l’inganno ! I ragazzi si sposteranno nei comuni limitrofi, dove non vige il divieto, per fare la scorta di bevande, oppure il maggiorenne della comitiva provvederà a fare la “spesa” presso la grande distribuzione. Gran bella pensata questa della Moratti, non c’è che dire !

sabato 18 luglio 2009

Il PD malato terminale

Che pena questo PD, chiuso in se stesso, chiuso dalle barricate invisibili ma nettamente percepibili innalzate da D’Alema, Bersani, Fassino e compagni integralisti. Il caso Grillo li ha letteralmente scombussolati, le motivazioni che accompagnano il divieto ad iscriversi al partito sono di un’inconsistenza assoluta, ma per questi gerarchi adesso il nemico numero uno è il comico genovese. Non più Berlusconi con le sue nefandezze, ma Grillo, l’unico che ha un programma che guarda al futuro e al rinnovamento dei quadri del PD con forze giovani e oneste. Poi se non bastasse ci si mette anche uno sconosciuto coordinatore di un circolo PD di Paternopoli, un paesello della provincia di Avellino, che guidato da uno spirito liberale e democratico ha “osato” iscrivere presso la sua “base” con tessera n. 40 il comico sovversivo. Immediatamente da oscuro coordinatore Andrea Forgione 45 anni diventa quello più famoso d’Italia, con articoli su tutti i giornali e interviste, specialmente sulle tv locali.
"Se vogliono, quelli di Roma mi caccino pure. Io -dice Forgione - sono entrato nel Pd da uomo libero e se mi dicono di andarmene lo farò allo stesso modo, da uomo libero".
Bravo Forgione, il Blog dell’ Opinione nel suo piccolo abbraccia la tua iniziativa, come tutte le iniziative radicali e nette, guidate da valori principalmente etici che hanno espresso ultimamente Di Pietro, lo stesso Grillo e di tutti coloro che dopo non si ripiegano su stessi quando richiamati all’ordine.

venerdì 17 luglio 2009

Giordano pontifica

In un accorato editoriale, il direttore del Giornale, Mario Giordano, ci ha ieri rimproverato di occuparci troppo della vita sessuale dei membri del governo. «Giornali morbosi - titola - ci mancava solo la scrittrice hard». E scrive: «Noi, per dirla tutta, siamo divisi fra la nausea di essere arrivati al punto più basso. E il timore che non possa essere il punto più basso. Ma che cosa ci si può aspettare ancora dopo i capezzoli di Cleo?».Già, che cosa ci si può aspettare? La domanda angoscia anche noi. E a queste domande sono in genere proprio i giornali che devono dare risposta. Per questo non ci indignammo quando, meno di un mese fa, lo stesso Giornale di Mario Giordano titolò la sua prima pagina così: «Tutte le escort del clan D'Alema». Né quando, il giorno dopo, titolò: «I nostri festini hard Montecitorio, e fra i soci della donna c'era anche il segretario dell'Udc». Né protestammo quando lo stesso Giornale pubblicò i verbali e le intercettazioni che dettagliavano strip tease e pratiche sessuali. Né maramaldeggiammo con lo stesso Giornale quando Silvio Berlusconi lo bacchettò, esprimendo la sua solidarietà sia a D'Alema che a Cesa. Né ne approfittammo per segnalare che, dopo la bacchettata di Berlusconi, l'inchiesta giornalistica tornò come d'incanto lì da dov'era venuta, e cioè da un cassetto del 1999.Non facemmo tutto questo perché per noi i giornali raccontano i fatti; e se i fatti sono brutti, o sono scesi molto in basso, la colpa è dei fatti, e non dei giornali. Continuiamo a pensarlo, e non a giorni alterni. (IL RIFORMISTA)

Egregi signori del Riformista concordo pienamente con voi per quanto scritto, ma d’altronde dato che l’autore dell’articolo del Giornale veleggia tra le righe più alte del libro paga del premier, era il minimo che ci si potesse aspettare. Lui è come un anemometro, va come tira il vento del padrone.

giovedì 16 luglio 2009

Movimento Politico Ostile

La commissione di Garanzia del PD mi ha lanciato una fatwa: "Non e' possibile la registrazione di Beppe Grillo nell'anagrafe del Pd poiche' egli ispira e si riconosce in un movimento politico ostile al PD. La delibera verra' resa nota sul sito nei prossimi giorni''. In una sola frase hanno ammesso che:1. esiste un movimento politico popolare2. tale movimento è "ostile" al PD3. se un cittadino può iscriversi o meno al PD (dove D sta per Democratico) lo decide una fantomatica commissione di Garanzia, non lo StatutoIl "Movimento Politico Ostile" è ostile forse perché il suo programma è alternativo a quello del PDL? Mentre quello del PD è invece uguale a quello del PDL?.Il PD è ostile alle rinnovabili, ostile al ripristino della votazione diretta del candidato, ostile al Parlamento Pulito, ostile a rifiuti zero, ostile alla diffusione della Rete e al suo accesso gratuito, ostile all'acqua pubblica, ostile a un massimo di due legislature per deputati e senatori, ostile alle inchieste di De Magistris e della Forleo, ostile a tutti i temi trattati nella Carta di Firenze.Il PD è invece favorevole agli inceneritori, all'indulto di buona memoria, alle concessioni per tre televisioni nazionali regalate da D'Alema e da Violante allo psiconano, all'occupazione del partito da parte di un'oligarchia, all'acqua privatizzata, ai conflitti di interesse, alle centrali nucleari, alla militarizzazione di Vicenza con il raddoppio della base Del Molin, al Lodo Alfano, ai contributi all'editoria, all'occupazione della RAI da parte dei partiti.Il "Movimento Politico Ostile" è l'esatto contrario del PD a livello di programma, se si può parlare di programma per il PD e non di scelte tattiche di un manipolo di persone in cerca di occupazione. Ricordo, ad esempio, che Fassino e sua moglie hanno accumulato 13 legislature. Quanti milioni di euro ci sono costati e con quali risultati per i cittadini?Il "Movimento Politico Ostile" è ostile solo nei confronti di una ventina di persone, da Bersani alla Melandri, che si arrogano di rappresentare la volontà di milioni di italiani e disprezzano la società civile che ha partecipato ai Vday e che ha eletto quaranta consiglieri nei Comuni con le Liste a Cinque Stelle.Il "Movimento Politico Ostile" non è ostile verso chi vota PD, non è ostile all'insegnamento di Berlinguer.Il "Movimento Politico Ostile" è ostile a un gruppo ristretto di persone che come i maiali nella "Fattoria degli animali" sono animali più uguali degli altri e sfruttano la buona fede e la mancanza di alternative di milioni di cittadini per bene, è ostile a chi mette il ladro Bottino Craxi nel suo Pantheon privato.Io non sono stato tesserato, non sono degno, non posso candidarmi con un programma a segretario. Lo ha deciso una commissione. Chi ha eletto questa commissione? Chi ne fa parte? Chiedetelo al segretario Giampietro Sestini, mail: giampietrosestini@yahoo.it.Una domanda a Bersani: "Bassolino inquisito a Napoli come sta? E Carra condannato in via definitiva è un vostro deputato?". Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure (www.beppegrillo.it)


Rido per non piangere davanti alla motivazione addotta dalla Commissione di Garanzia del PD contro l’iscrizione di Beppe Grillo. Signori questo partito è morto definitivamente ! Queste mummie hanno terrore di un comico che probabilmente gli spaccherebbe il culo. D’Alema, Fassino, Bersani, Melandri, La Torre e compagnia hanno gettato la maschera : sono tutti fedeli a Berlusconi. Loro lavorano costantemente per perdere consensi, e ci riescono benissimo. Gentiloni ha proposto ironicamente a Grillo di iscriversi all’Italia dei Valori. Secondo me l’idea non è da scartare, anzi, l’assist di Gentiloni lo trovo geniale. Proporrò a Beppe Grillo questa iscrizione. Vuoi vedere che il comico dirotterà nel partito di Di Pietro i voti dei delusi del PD e degli astensionisti ? Bravo Gentiloni, la tua proposta se verrà valutata e poi accettata forse metterà la pietra tombale sul PD e tu allontanato per ostilità.

mercoledì 15 luglio 2009

Grillo 168 (www.beppegrillo.it)

Buongiorno, siamo su tutti i giornali con delle facce terribili! Poi la gente che mi incontra per la strada mi dice “ma allora sei normale!” Dunque il Partito Democratico è completamente alla frutta. Non si sa più cosa sia. Fassino dice che il Partito Democratico non è un taxi. Bersani dice che il Partito Democratico non è un autobus e la Melandri dice che il Partito Democratico non è un tram. L’unica cosa certa che sappiamo del Partito Democratico è che non è un veicolo a motore. Sono veramente alla frutta. Sono andato per iscrivermi ad Arzachena. Sono andato con due garanti - perché ci vogliono due garanti che testimonino che tu sei tu – è venuto “Dughedaivezizzegazu” e il macellaio “Guzuguzu Paracheguzu”. Mi hanno detto che potevo fare la domanda, “ma la tessera non te la possiamo dare”. Ci siamo seduti in un bar. Ho compilato la mia domanda e ho pagato 16 euro. Ne bastavano 15, ma uno gliel’ho dato di stecca. Adesso sono riuniti in un consiglio provinciale e dicono che la mia domanda non è valida, perché non sono residente ad Arzachena. Allora, domani andrò a Nervi, dove sono residente, e cercherò di prendere la tessera lì dove sono residente. Allora spero che la Vincenzi, che è la sindaco, non mi tolga la residenza da Genova, sennò per iscrivermi a ‘sto cazzo di partito devo diventare un apolide! Il Partito Democratico non è un partito politico, è un Partito Burocratico. Non hanno un programma. Io ho visto quelli che si stanno candidando. Come si fa a votare Franceschini. Chi è Franceschini? Un programma? Non ce l’hanno. L’unico che ha un programma di questi candidati alla segreteria, sono io, che sono un comico. È fantastico. Noi abbiamo il nostro programma che conoscete benissimo. Il programma delle Cinque Stelle e della Carta di Firenze. Ne parliamo da anni. Parliamo di energie rinnovabili, di raccolta differenziata spinta porta-a-porta, di mobilità, di accesso alla rete libero e gratuito, parliamo di mobilità fatta in un altro modo, parliamo di case passive, di dematerializzazione, di “riufiuti zero”. Sono cose per la quali abbiamo dato battaglia con le liste Civiche. Ne sono stati eletti una quarantina. Non ne è stata data notizia, ma una quarantina di persone sono entrate in una trentina di città, anche importanti, come Bologna, Modena, Reggio. Noi abbiamo iniziato la nostra rivoluzione straordinaria dal basso, con cittadini non iscritti a partiti. Di questo hanno paura. Hanno paura che questa gente che è lì come Fassino, da venticinque anni, e la moglie, da trent’anni – cosa avrà mai fatto la signora Serafini per trent’anni mantenuta con gli stipendi pubblici – D’Alema, Violante … non li voterebbero neanche i loro parenti. E lo sanno. Sanno che se apriranno i loro loft dove si riuniscono a parlare del nulla sono rovinati. Ecco perché vogliono chiudersi e vivere dentro una cartellina per potersi archiviare serenamente per altri vent’anni. Questo non ve lo permetteremo più. Io voglio parlare ai giovani del Partito Democratico, che vogliono cambiare. Per esempio Debora Serracchiani, la mia unica interlocutrice. Si è permessa di condividere alcune nostre idee sul suo blog ed è stata subito tacitata. Ma è l’unica mia interlocutrice perché è l’unica che è stata eletta, a differenza di questi qui, di queste mummie che dovrebbero andare a provare una esperienza straordinaria: andare fuori e cercare di lavorare e sopravvivere come milioni di italiani. Io vi do appuntamento al 25 ottobre. Ci sarò. Sotto forma fisica o di ologramma. Magari al congresso del Partito Democratico io apparirò in tridimensione mentre parla Bersani. O sarò in rete, in videoconferenza. Le votazioni. Le votazioni sono già stato eletto, praticamente. Se guardate i sondaggi dei loro giornali, dell’Espresso … le primarie ci sono già. Stanno avvenendo in questo momento. Io vi dico che ho già vinto. Non io, avete vinto voi, coi quali collaboriamo sulla rete, i Meetup, le Liste Civiche, tutti quelli che mi scrivono o che scrivono sul blog. Loro non molleranno mai, noi non molleremo neanche. Buon 168 a tutti!

I requisiti

Quali sono i requisiti che deve possedere un soggetto per potersi iscrivere al PD ? La domanda in questi giorni circola tra noi comuni mortali dopo il veto posto all’iscrizione di Beppe Grillo al PD. La risposta potrebbe essere la seguente caro Beppe : tu non sei uno stupratore prima di tutto, non sei un pedofilo, non sei un ladro, non sei un corruttore, non sei un ricattatore e quant’altro. La tua colpa è che hai la fedina penale immacolata !

lunedì 13 luglio 2009

Passaparola di Marco Travaglio (dal Blog www.beppegrillo.it)

Papi in U.S.A. tira ancora

Mentre Berlusconi furoreggiava al G 8 facendolo diventare un set televisivo, in U.S.A. le tv continuano a prenderlo di mira per gli scandali e le dubbie capacità politiche.

ABC TV

Il Segretario Beppe Grillo

Il 25 ottobre ci saranno le primarie del PDmenoelle. Voterà ogni potenziale elettore. Chi otterrà più voti potrà diventare il successore di gente del calibro di Franceschini, Fassino e Veltroni. Io mi candiderò. Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c'è il Vuoto. Un Vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini. Una sinistra senza programmi, inciucista, radicata solo nello sfruttamento delle amministrazioni locali. Muta di fronte alla militarizzazione di Vicenza e all'introduzione delle centrali nucleari. Alfiere di inceneritori e della privatizzazione dell'acqua. Un mostro politico, nato dalla sinistra e finito in Vaticano. La stampella di tutti i conflitti di interesse. Una creatura ambigua che ha generato Consorte, Violante, D'Alema, riproduzioni speculari e fedeli dei piduisti che affollano la corte dello psiconano. Un soggetto non più politico, ma consortile, affaristico, affascinato dal suo doppio berlusconiano. Una collezione di tessere e distintivi. Una galleria di anime morte, preoccupate della loro permanenza al potere. Un partito che ha regalato le televisioni a Berlusconi e agli italiani l'indulto.Io mi candido, sarò il quarto con Franceschini, Bersani e Marino. Partecipo per rifondare un movimento che ha tolto ogni speranza di opposizione a questo Paese, per offrire un'alternativa al Nulla.Il mio programma sarà quello dei Comuni a Cinque Stelle a livello nazionale, la restituzione della dignità alla Repubblica con l'applicazione delle leggi popolari di Parlamento Pulito e un'informazione libera con il ritiro delle concessioni televisive di Stato ad ogni soggetto politico, a partire da Silvio Berlusconi. Temi troppo duri per le delicate orecchie di un Rutelli e di un Chiamparino. Ci sono milioni di elettori del PDmenoelle che vorrebbero avere un PDcinquestelle. Con questo apparato affaristico e venduto non hanno alcuna speranza. Il PDmenoelle è l'assicurazione sulla vita di Berlusconi, è arrivato il momento di non rinnovare più la polizza. Arrivederci al 25 ottobre! (BEPPE GRILLO – (www.beppegrillo.it)

La notizia è dirompente e nel PD già fanno quadrato con qualunque mezzuccio per evitare che avvenga.

sabato 11 luglio 2009

Titoloni giornalistici

Stupratore dei garage: pm chiede convalida E' un militante del Pd


Così titola a caratteri cubitali il Giornale satirico della Reale Casa ! Domani quando sarà preso un pedofilo forse scopriremo che emulava un uomo politico italiano famosissimo.

Feltri sentenzia

Nun ce vonno sta’. Traduco dal romanesco: non si rassegnano. I profeti di sventura della sinistra hanno preso una cantonata, ma non lo ammettono con dignità. Si aspettavano la caduta di Berlusconi durante il G8 (spernacchiato su un palcoscenico internazionale) e invece devono assistere al suo successo. Si rodono l’anima. Il più tenace nel tiro al bersaglio è Antonio Di Pietro che sembra avere una sola ragione di vita: abbattere l’odiato Nemico. Impossibilitato - dice lui - a colpire il Cavaliere in Patria dove è ancora in corso il vertice che lo ha consacrato, l’ex guru di Mani pulite si è addirittura rivolto all’International Herald Tribune al quale ha chiesto, ottenendola, una pagina pubblicitaria pagata - immagino - col denaro del finanziamento pubblico ai partiti per gridare ai quattro venti che «la democrazia in Italia è in pericolo». In pericolo? Sì, perché il premier agisce in barba alla Costituzione e si fa i casi suoi. E così tutta Europa ancora una volta costaterà, leggendo l’enfatico proclama dipietresco, che i primi a sputtanare l’Italia sono certi italiani. Insom (continua)... (VITTORIO FELTRI – LIBERO -)


Egregio Direttore, si può presupporre che proprio perché in corso il G 8 la sinistra e certa stampa abbiano agito, anzi non agito, per quieto vivere e allontanare almeno per questi tre giorni l’imbarazzo che anima metà del popolo italiano nell’avere questo premier ?

venerdì 10 luglio 2009

Un prete scrive al Papa


Con sgomento apprendiamo dalla stampa l’eventualità che lei possa concedere udienza privata all’attuale presidente del consiglio italiano, Silvio Berlusconi. Egli per parare il diluvio di indignazione e disprezzo che gli si è scatenato contro a livello mondiale per i suoi comportamenti indecenti che sono anche la negazione della morale cattolica che tanto sbandiera nei suoi deliranti proclami, ha fatto capire che dopo il G8 cercherà di strappare alla Santa Sede un incontro con il Pontefice a conclusione del summit dell’Aquila. L’unico modo, a suo giudizio, per «troncare le polemiche».
Mons. Mariano Crociata, segretario della Cei, senza fare riferimenti personali, ha detto parole gravi che avremmo voluto ascoltare già da tempo, ma non è mai troppo tardi. Il segretario della Cei afferma che stiamo assistendo «ad un disprezzo esibito nei confronti di tutto ciò che dice pudore, sobrietà, autocontrollo e allo sfoggio di un libertinaggio gaio e irresponsabile». Non si deve quindi pensare che «non ci sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati, soprattutto quando sono implicati minori» (Omelia in memoria di Santa Maria Goretti, a Latina 5 luglio 2009).Sì, perché tra le varie sconcezze del presidente del consiglio (compagnia con donne a pagamento), vi sono riferimenti precisi di rapporti con minorenni (testimonianza della moglie) e di cui il presidente ha dato diverse differenti letture, nonostante abbia spergiurato sulla testa dei figli.Le parole del segretario della Cei hanno toccato nel segno la depravazione in cui è caduta la presidenza del consiglio italiana, disperatamente alla ricerca di un salvagente per salvare la faccia e offendere il mondo civile e cattolico con lo show dell’udienza. A Silvio Berlusconi nulla importa del papa e della Chiesa cattolica e della sua morale come della dottrina sociale, a lui interessa di farsi vedere «urbi et orbi» insieme al papa e così cercare di parare le richieste pressanti che da tutto il mondo arrivano perché esca di scena dignitosamente, se ne capace.La supplichiamo, per amore della sua e nostra Chiesa, che è ancora inorridita e scossa, non lo riceva pubblicamente né privatamente perché lei darebbe un colpo mortale alla credibilità della gerarchia della Chiesa che ha preso posizione solo dopo la mobilitazione del mondo cattolico e del mondo civile che in internet ha raggiunto livelli di esasperazione molto elevati.Se lo riceve, la visita sarà usata strumentalmente per dire che il papa è con Berlusconi e quindi tutte le sue ignominie, depravazioni e corruttele troverebbero facile copertura morale. La morale che lei dovrebbe rappresentare diventerebbe una farsa di copertura dell’immoralità di un uomo presuntuoso e malato che ancora non si è degnato di rispondere pubblicamente del suo operato come ha chiesto la libera stampa, mentre è andato in tv dove senza contraddittorio, ha esaltato le sue gesta di corrotto corruttore, aggiungendo sprezzante a sua giustificazione che «la gente mi vuole così».Inevitabilmente lei diventerebbe complice agli occhi dei fedeli semplici e dei non credenti ancora attenti alla Chiesa. In nome di Dio e della dignità del nostro popolo e della serietà dell’etica non lo riceva, perché se lo riceve, lei perderà moltissimi fedeli che già sono sulla soglia".In fede Paolo Farinella, prete
(da Micromega)


Caro Padre Farinella perché la cosa possa accadere c’è bisogno di un miracolo !

Beccato Murdoch

LONDRA - La polizia ha deciso di aprire un'inchiesta per "stabilire i fatti" nella vicenda rivelata dal Guardian secondo cui il gruppo editoriale di Rupert Murdoch ha pagato oltre 1 milione di sterline per "appianare" casi legali che coinvolgono giornalisti del gruppo sospettati di aver ottenuto in maniera illegale informazioni su politici e personalità dello spettacolo, soprattutto 'piratando' telefoni cellulari. Il commissario della Metropolitan Police Sir Paul Stephenson ha dato mandato ad un alto responsabile di "stabilire i fatti", riferisce la BBC. Il capo di Scotland Yard, Sir Paul Stephenson, ha riferito di aver chiesto al suo vice, John Yates, di "stabilire i fatti relativi al caso e di esaminare i dettagli". Stephenson ha aggiunto che il lavoro è in corso. "Posso anticipare che rilasceremo una dichiarazione probabilmente più tardi in giornata", ha precisato. "Precedenti dimostrano che facciamo esattamente quello che siamo tenuti a fare - ha detto ancora il capo di Scotland Yard - se c'é bisogno di indagare, allora indagheremo". (ANSA)


Ah questi giornali tappeti del centro destra !

giovedì 9 luglio 2009

La scemata di Salvini

Mettiamo che ti diamo dello scemo, Matteo Salvini. No, non che alla luce dei fatti emersi giudichiamo «esecrabile» il tuo comportamento: che ti diamo proprio dello scemo. Presente «scemo»? «Sce-mo, sce-mo» scandito come allo stadio, come in un coretto a Pontida: ti andrebbe bene? Fa molto io-parlo-come-mangio, anche se il problema è che cosa avevi bevuto, Salvini. Che ne pensi? Ti piace? Non è che ti richiameresti al tuo pubblico ruolo, nevvero? Il ruolo di capogruppo della Lega a Milano, o quel che peggio di neo parlamentare europeo a Strasburgo.
Come dici? No, certo, nulla esclude che un europarlamentare possa essere anche scemo: ma ti seccherebbe se in tempi di antipolitica qualcuno volesse continuare a distinguere? Ma che, fai anche il sostenuto, ora, Salvini? Di’ un po’, ma chi ti credi? Tu non sei solo il lobbista dei quattro gatti che ti votano, tu sei anche un rappresentante del popolo italiano inteso come tutto, e del Paese, non di un paese. Da queste parti, sai, da mesi interi si discute se esista ancora un privato nel politico, se sia giusto cioè che un’abitazione privata sia fotografata dai guardoni di riviste gossip tipo l’Espresso: ma tu non eri neanche a casa tua, caro, tu eri a una pubblica manifestazione, particolare sinché vuoi, ma sempre pubblica, come il tuo ruolo: non eri a Verona-Napoli. Ora però ti stai rabbuiando, Salvini. Stai pensando che non è bello che un giornale ti dia dello scemo in prima pagina. E avresti, incredibile a dirsi, qualche ragione.
Certe cose non si scrivono. Certe cose si pensano e basta. Certe altre neppure si pensano: e se mai dovesse capitare di pensarle, Salvini, si tace persino con se stessi, e se poi si ricopre una carica elettiva, pagata coi soldi del contribuente, si tace anche perché danneggi il tuo partito, gli alleati, il governo oltreché la collettività tutta. È finita l’oktoberfest, Salvini. Esiste una cosetta chiamata principio di responsabilità, presente? E non guardarti attorno, non cercare complicità, lèvati quel risolino dalla faccia: hai fatto una figura da pirla, l’hai capito o no?
Bossi ti difende perché ai leader tocca pure questa, non si mette certo a fare il forte con i deboli: e però non è la prima nota che prendi la notarella sul diario, piccolo Matteo, c’era anche la genialata di riservare dei posti a sedere per i milanesi in metropolitana, poi c’era l’altra idiozia del kebab: quella leggina milanese, cioè, grazie alla quale per non mangiare il kebab per strada ora non possiamo neanche più mangiarci all’impiedi un panino o una pizza. Tu hai detto che era solo «una festa tra amici che nulla c’entra con la politica»: ed è qui che sembri scemo. Perché allora non hai capito. Non era una festa privata, primo. Secondo, e rassegnati, tu di privato hai ormai ben poco, dato il mestiere che fai: e tra il poco che rimane non rientrano certo i cori da minus habens che ti hanno fatto finire su tutte le prime pagine.
Ora poi la Mussolini chi la tiene più? «Si nu pezzente, nun ce scuccià, s’adda sciacquà ’a vocca primma ’e parlà» ha detto ieri in Parlamento: ecco, che bello. Poi non sai neanche perdere, stile zero. Ieri sera ti sei dimesso da parlamentare e però hai detto: «Dovevo optare fra Parlamento italiano e Parlamento europeo, e ho scelto l’Europa». Ma certo. Hai deciso tu. Proprio ieri sera. Poi dicevano, i tuoi vecchi amici di partito: Milano da bere. (FILIPPO FACCI – IL GIORNALE)

Filippo Facci non mi sta molto simpatico, mai un articolo obbiettivo e sempre attivo nel partecipare alla contraerea a favore del premier, ma in questo caso forse perché chi vi scrive è di Avellino, quindi a un tiro di schioppo da Napoli, il nostro firma un articolo delizioso.

Interrogazione parlamentare dell'on. Di Pietro

Oggi alle ore 15:30 (ieri 8/7/2009 ndr) ho rivolto un'interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia Alfano, al posto del quale si è presentato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito, per chiedere quali modifiche al disegno di legge sulle intercettazioni intendano apportare. Anche questa volta la risposta conferma la nostra posizione: il disegno di legge sulle intercettazioni va ritirato, non modificato. (http://www.antoniodipietro.it/)


Il Blog dell’Opinione conferma il sostegno alla battaglia dell’IDV di Antonio Di Pietro per il ritiro del decreto sulle intercettazioni. A margine di questo post ci piace citare testualmente quello che ha scritto il mensile Mucchio di luglio/agosto : “quando la dittatura sarà finita, ce li ricorderemo i vari Bondi, Schifani, Vito, Gasparri, La Russa, Capezzone ? Niente prigionieri vero ?”. Un richiamo ben preciso ai futuri governanti con la speranza che non imbarchino poi questi fuggiaschi.

martedì 7 luglio 2009

Io sto con Tonino

Signor Presidente, lei sta usando una piuma d'oca per difendere la Costituzione dall'assalto di un manipolo piuttosto numeroso di golpisti. Oramai non è più possibile evitare lo scontro con un governo che ha agito esclusivamente nell'interesse di pochi, spesso di una sola persona, a colpi di fiducia, di cene carbonare, di vili attacchi verbali, negando la realtà, la crisi del Paese, insultando la dignità dei cittadini ed usando la menzogna come strumento sistematico di propaganda".
A stretto giro arriva la reazione di Dario Franceschini, segretario del Partito democratico: ''E' intollerabile che il leader dell'Idv coinvolga il presidente della Repubblica nella polemica politica. Il presidente sta svolgendo con intelligenza la sua funzione di garante delle regole e degli equilibri istituzionali. Di questo l'intero Paese deve essergli grato". (ADNKRONOS)


Dopo l'articolo di ieri avrei scommesso sul titolo dei giornali: “Di Pietro attacca Napolitano”, e avrei vinto. A travisare non deve neanche scomodarsi il governo, ci pensa Dario Franceschini. Non accetto lezioni da chi fa opposizione a giorni alterni. Non ho coinvolto il Capo dello Stato nella polemica politica, perchè non c’è alcuna polemica, c'è solo il coraggio di dire e fare ciò in cui si crede.La legge sulle intercettazioni è una porcata, non bisogna rivederla, bisogna cancellarla ed occuparsi delle priorità per il Paese, della crisi economica. Non intendo fare opposizione su questa legge con la fionda quando di fronte ho un avversario che esibisce l’atomica.Franceschini si indigni per la replica del ministro della Giustizia, quella sì che ha umiliato il ruolo del Presidente Giorgio Napolitano. Nella migliore delle ipotesi il governo proporrà modifiche di facciata, per illudere di aver recepito il confronto, magari consentiranno alla stampa di pubblicare le intercettazioni, ma sarà una panacea visto che, comunque, il resto della legge, di fatto, impedirà che le intercettazioni possano essere fatte.
Ribadisco quindi: nessun credito a chi non ne è degno, ed il governo non lo è, un rinnovato invito al Capo dello Stato, alla fermezza nei confronti del testo della legge, e un appello al Pd affinché sieda sugli spalti, come ha fatto per il lodo Alfano, e si goda la partita senza far danni. Anzi, una mano può darla anche dagli spalti, facendo in modo, almeno, che nessuno dei suoi parlamentari, approfittando della votazione anonima, confluisca nel gruppetto di franchi tiratori come avvenuto nella precedente votazione alla Camera. (www.antoniodipietro.it)

Il Blog dell’Opinione sta con Di Pietro. Ci dispiace per Franceschini del quale appoggiamo la candidatura alla guida del PD, ma riteniamo che Tonino abbia ragione : lo scontro frontale con questo governo è indispensabile. Supponiamo anche che gli elettori del PD chiedano al partito di prendere posizione, non si può più essere tolleranti nemmeno al cospetto del Capo dello Stato che si dimena sperando di non offendere nessuno. Il decreto sulle intercettazioni è assurdo, ed è stato concepito per colpire l’informazione, quindi il testo non è modificabile ma va cancellato. Il Presidente Napolitano, sempre ligio alle regole istituzionali, dovrebbe far sentire quanto meno la sua opinione, buttare il sasso nello stagno, alzare un po’ le acque, far capire che lui comunque osserva e valuta. Ma voi credete che Pertini avrebbe firmato il Lodo Alfano ? O che non sputasse veleno sul decreto oggetto di polemica in questi giorni ? Pertini se ne sarebbe sbattuto delle regole istituzionali. Ecco cosa chiediamo al Presidente Napolitano, un segnale che ci sveli che non sta sonnecchiando come sostiene Beppe Grillo. Dica, sempre nel rispetto delle regole, che la cena a casa del giudice costituzionalista Mazzella con Berlusconi e compari, eticamente non è proprio regolamentare. Batta un colpo ogni tanto, ecco cosa gli chiediamo.

lunedì 6 luglio 2009

Passaparola di Marco Travaglio (dal Blog www.beppegrillo.it)

Antonio Di Pietro : dimettetevi

(www.antoniodipietro.it)

Susanna Petruni, la farfallina del TG 1





Un gioiello a forma di farfalla fa litigare Dagospia e la conduttrice del Tg1 Susanna Petruni (ora candidata alla guida della Seconda Rete della Rai). Dagospia, sito di Roberto D'Agostino, pubblica due foto della Petruni con una vistosa farfalla al collo. «Quella farfallina - si chiede Dagospia - l'abbiamo per caso già vista da qualche parte? È un segnale di devozione verso Qualcuno».
Quel "qualcuno" sarebbe Silvio Berlusconi. E la farfallina - lascia intendere poi Dagospia - ricorda quelle che il premier è solito regalare. Nella stessa videata, Dagospia ricorda che monili simili sono finiti anche alle ragazzine ospiti a Palazzo Grazioli e Villa Certosa.
L'accostamento risulta insopportabile alla Petruni, che scrive a Dagospia attraverso il suo avvocato: «Non ho mai posseduto un ciondolo a forma di farfalla e le fotografie sono dei fotomontaggi», opera sostiene di siti amatoriali (blog) presenti su internet.
«L´allusione a compiacenze che mi sarei guadagnata ledono ed offendono in maniera del tutto gratuita la mia persona» - la Petruni allude qui alla sua felice vita privata - «prima che la mia professionalità. Ho quasi 50 anni e lavoro da quando ne ho 20; non credo francamente di aver raggiunto i miei obiettivi per motivi diversi da quelli legati alla mie reali capacità».
Repubblica ha visionato un'edizione del Tg1 (non recente) che la Petruni conduce effettivamente con la farfalla al collo. Il filmato sembra smontare, dunque, la tesi del fotomontaggio. La Petruni, sentita al telefono, ribadisce di non aver ricevuto regali da chicchessia. Circolano in Rete, insiste, delle sue foto manipolate ad arte. La giornalista si dichiara vittima di un attacco personale perché in corsa per la direzione di Rai Due. (DAGOSPIA)

La giornalista è la stessa che all’indomani del terremoto in Abruzzo vantava gli ascolti record del TG 1 grazie ai morti e alle macerie, altissimo esempio di scicallaggio.


sabato 4 luglio 2009

Il tour gastronomico della Corte Costituzionale

Napolitano ha comunicato con gli italiani sulla cena tra Mazzella e Napolitano (ma quanti sono questi Napolitano?) e il corruttore Silvio Berlusconi. Cena in cui NON si è parlato del Lodo Alfano. Morfeo ha detto, sulla serata a casa Mazzella, che lui non vuole interferire in quanto rientra: "nella sfera di insindacabile autonomia della Corte Costituzionale". Con la Corte possono interferire solo il presidente del Consiglio, il ministro della Giustizia Alfano e il presidente della commissione Affari Costituzionali. Tutti tranne lui, il presidente della Repubblica. Il presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante si è però fatto sentire e ha chiesto di: "Abbassare i toni".Due presidenti di due istituzioni che rappresentano tutti i cittadini italiani si preoccupano solo di salvare le forme. Una volta i panni sporchi si lavavano in casa, oggi non si lavano nemmeno più, li si nasconde e, se emanano un lezzo nauseabondo, gli auguri e gli auspici sono di "una tregua nelle polemiche".La Corte Costituzionale è composta da 15 persone. Chi sono questi giudici? Come si diventa giudice costituzionale? Il profilo ideale per diventare membro della Consulta è un'età superiore ai settant'anni, una laurea in giurisprudenza, ma soprattutto essere nato a Napoli o in Campania. Su 15 componenti nove sono campani, di cui cinque napoletani. Completano la squadra due romani, un siciliano, un toscano, un ligure e un lombardo. Trovo corretto riportare i nomi dei giudici, da loro dipende la democrazia in Italia e l'applicazione dell'articolo 3 della Costituzione: "tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge". Il giudice Mazzella ha dichiarato che molti suoi colleghi "hanno sempre ricevuto nelle loro case alte personalità dello Stato". Trovo corretto che ricevano anche i comuni cittadini, le basse personalità dello Stato che gli pagano lo stipendio. Per aiutarli pubblico una mappa: il tour gastronomico della Corte Costituzionale. I cittadini potranno donare parte della loro spesa per questa iniziativa e lasciare di fronte al portone di casa di ogni giudice il sacchetto con le cibarie e il suo nome. La sera, tutti a casa del giudice costituzionale. Simmo 'e Napule paisà!
I componenti della Corte Costituzionale:
PresidenteFrancesco Amirante
VicepresidenteUgo De Siervo
I giudici costituzionali
Sabino Cassese
Alessandro Criscuolo
Alfio Finocchiaro
Giuseppe Frigo
Franco Gallo
Paolo Grossi
Paolo Maddalena
Luigi Mazzella
Paolo Maria Napolitano
Alfonso Quaranta
Maria Rita Saulle
Gaetano Silvestri
Giuseppe Tesauro
(www.beppegrillo.it)

Un sindaco sfortunato


ROMA - La polizia è riuscita a tracciare un primo sommario identikit dell'uomo che ha violentato la giovane di 21 anni in via Sommer, a Roma. L'uomo avrebbe tra i 30 e i 40 anni, sarebbe alto circa 1 metro e 75 e parla con un accento romano, cosi come il violentatore della Bufalotta. Ed emergono altre analogie con il caso di violenza avvenuto un mese fa. Secondo la ricostruzione degli investigatori l'uomo, con il volto coperto da un passamontagna, avrebbe chiuso anche in questo la bocca della ragazza con nastro isolante. La giovane ha subito violenza sessuale ma non percosse e il suo aggressore non le ha rubato il cellulare. Questi ultimi particolari, si è appreso, sono ritenuti importantissimi sia per tracciare il profilo criminale dello stupratore sia per poter parlare di un 'violentatore seriale'. (ANSA)


Delle due una : Alemanno, da quando è sindaco di Roma, o è perseguitato dalla sfortuna o è incapace di arginare la delinquenza. Da quando c’è lui omicidi, cadaveri che emergono dal fiume e stupri a palla !

venerdì 3 luglio 2009

Sabina Guzzanti aveva previsto il futuro

Un pezzo satirico scritto un anno fa ma, viste le argomentazioni, decisamente lungimirante
Il video è stato messo su YouTube, dice la comica, "per guastare il clima del G8". (REPUBBLICA)

Il verbo di Fantozzi

Ecco un estratto dell'incontro avvenuto a l'Unità tra Paolo Villaggio, il blogger Diego Bianchi in arte Zoro e la vignettista Francesca Fornario. "L'obiettivo è la felicità, ma forse noi non ci saremo, perché questo è un Paese veramente di merda"! (l’UNITA’)

giovedì 2 luglio 2009

Caro amico ti scrivo..........

"Caro Presidente, caro Silvio, ti scrivo una lettera aperta perché sto cominciando seriamente a dubitare del fatto che le pratiche dell'Ovra (la polizia segreta fascista, ndr) siano definitivamente cessate con la caduta del fascismo". "Ho sempre intrattenuto con te - scrive Mazzella - rapporti di grande civiltà e di reciproca e rispettosa stima. Vederti in compagnia di persone a me altrettanto care e conversare tutti assieme in tranquilla amicizia non mi era sembrato un misfatto. A casa mia,
come tu sai per vecchia consuetudine, la cena è sempre curata da una domestica fidata (e basta!). Non vi sono cioè possibili 'spioni', come li avrebbe definiti Totò. Chi abbia potuto raccontare un fantasioso contenuto delle nostre conversazioni a tavola inventandosi tutto di sana pianta - è sottolineato nella lettera - resta un mistero che i grandi inquisitori del nostro Paese dovrebbero approfondire prima di lanciare accuse e anatemi. La libertà di cronaca è una cosa, la licenza di raccontare frottole ad ignari lettori è ben altra! Soprattutto quando il fine non è proprio nobile".
"Caro Silvio, a parte il fatto che non era quella la prima volta che venivi a casa mia e che non sarà certo l'ultima fino al momento in cui un nuovo totalitarismo malauguratamente dovesse privarci delle nostre libertà personali, mi sembra doveroso dirti per correttezza che la prassi delle cene con persone di riguardo in casa di persone perbene non è stata certo inaugurata da me ma ha lunga data nella storia civile del nostro Paese. Molti miei attuali ed emeriti colleghi della Corte Costituzionale hanno sempre ricevuto nelle loro case, come è giusto che sia, alte personalità dello Stato e potrei fartene un elenco chilometrico". "Caro presidente - conclude la lettera -, l'amore per la libertà e la fiducia nella intelligenza e nella grande civiltà degli italiani che entrambi nutriamo ci consente di guardare alla barbarie di cui siamo fatti oggetto in questi giorni con sereno distacco. L'Italia continuerà ad essere, ne sono sicuro, il Paese civile in cui una persona perbene potrà invitare alla sua tavola un amico stimato. Con questa fiducia, un caro saluto". (REPUBBLICA)

La lettera di Mazzella è così commovente che verrebbe da credergli. L’amico Silvio è stato già ospite in precedenti occasioni e dati i trascorsi del giudice con il premier possiamo stare tranquilli sull’imparzialità del giudizio. Siccome etica e moralità sono due valori che in Italia sono andati totalmente dispersi, figurasi se Mazzella e socio si dimetteranno mai.