video tratto da YOUDEM tv
Non si può protestare quando transita Papi !!!
ROMA- «Un reato ministeriale». Così lo definisce la Giunta per le Autorizzazioni della Camera e per questo ha votato la non autorizzazione a procedere nei confronti del ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, a giudizio dal 2004 con l’accusa di favoreggiamento nell’ambito di un’inchiesta per abusi edilizi sull’isola d’Elba. La Giunta, approvando la relazione del deputato Pdl Maurizio Paniz, ha quindi stabilito che il reato commesso dall’allora ministro dell’Ambiente (cioè aver informato il prefetto di Livorno di un’inchiesta a suo carico riguardante la costruzione di un complesso edilizio sull’Isola d’Elba) è attinente alle sua funzioni ministeriali. E s e la prende con le toghe di Livorno dicendo che da parte loro c'è stato nei confronti di Matteoli del «fumus persecutionis».
IL VOTO- La maggioranza ha votato compatta a favore della relazione di Paniz, che ora passa al vaglio dell’Aula, tranne Giuseppe Consolo, legale di Matteoli, che, come annunciato, non ha partecipato. L’opposizione ha votato contro ad eccezione della deputata del Pd Donatella Ferranti che ha ritenuto la votazione della Giunta «illegittima» in quanto, come spiega il Presidente Pierluigi Castagnetti, «l’autorità giudiziaria non ci ha dato comunicazione di nulla: nè dell’archiviazione del procedimento, nè della richiesta di autorizzazione a procedere». Lo scorso 9 luglio, infatti, la Corte Costituzionale aveva annullato il rinvio a giudizio del tribunale di Livorno nei confronti di Matteoli dando ragione alla Camera dei deputati che aveva sollevato nella XV legislatura un conflitto tra poteri. La Giunta di Montecitorio, tuttavia, prima di pronunciarsi avrebbe dovuto attendere, spiega ancora Castagnetti, «la comunicazione da parte dell’autorità giudiziaria del proprio provvedimento di archiviazione».
LE REAZIONI- Per Antonio Di Pietro, presidente dell'Italia dei valori, «con un indecente colpo di mano la Giunta per le autorizzazioni ha scippato alla giustizia ordinaria e alle regole costituzionali un pezzo da novanta della sua casta: il ministro Matteoli». Gli fa eco anche Donatella Ferranti: «È un atto illegittimo. Spero che il presidente della Camera valuti attentamente la gravità e le possibili conseguenze, anche di violazione dei regolamenti parlamentari di quanto accaduto». (CORRIERE DELLA SERA)
Tranquilli, forse l’avvocato Ghedini troverà il tempo per spiegarci l’esito del voto con le sue famose acrobazie dialettiche.
La Romania post comunista di oggi è più liberale dell'Italia dove le notizie sul sexgate sono censurate dai tg nazionali.Questo servizio è di oggi mercoledì 22 luglio 2009 della Tv romena Pro Tv.Il titolo è "BERLUSCONI AL MURO" ("BERLUSCONI LA ZID"). Nel servizio del Telegiornale anche gli audio hard tra la D'Addario e Berlusconi con i sottotitoli in lingua romena.
Buongiorno, siamo su tutti i giornali con delle facce terribili! Poi la gente che mi incontra per la strada mi dice “ma allora sei normale!” Dunque il Partito Democratico è completamente alla frutta. Non si sa più cosa sia. Fassino dice che il Partito Democratico non è un taxi. Bersani dice che il Partito Democratico non è un autobus e la Melandri dice che il Partito Democratico non è un tram. L’unica cosa certa che sappiamo del Partito Democratico è che non è un veicolo a motore. Sono veramente alla frutta. Sono andato per iscrivermi ad Arzachena. Sono andato con due garanti - perché ci vogliono due garanti che testimonino che tu sei tu – è venuto “Dughedaivezizzegazu” e il macellaio “Guzuguzu Paracheguzu”. Mi hanno detto che potevo fare la domanda, “ma la tessera non te la possiamo dare”. Ci siamo seduti in un bar. Ho compilato la mia domanda e ho pagato 16 euro. Ne bastavano 15, ma uno gliel’ho dato di stecca. Adesso sono riuniti in un consiglio provinciale e dicono che la mia domanda non è valida, perché non sono residente ad Arzachena. Allora, domani andrò a Nervi, dove sono residente, e cercherò di prendere la tessera lì dove sono residente. Allora spero che la Vincenzi, che è la sindaco, non mi tolga la residenza da Genova, sennò per iscrivermi a ‘sto cazzo di partito devo diventare un apolide! Il Partito Democratico non è un partito politico, è un Partito Burocratico. Non hanno un programma. Io ho visto quelli che si stanno candidando. Come si fa a votare Franceschini. Chi è Franceschini? Un programma? Non ce l’hanno. L’unico che ha un programma di questi candidati alla segreteria, sono io, che sono un comico. È fantastico. Noi abbiamo il nostro programma che conoscete benissimo. Il programma delle Cinque Stelle e della Carta di Firenze. Ne parliamo da anni. Parliamo di energie rinnovabili, di raccolta differenziata spinta porta-a-porta, di mobilità, di accesso alla rete libero e gratuito, parliamo di mobilità fatta in un altro modo, parliamo di case passive, di dematerializzazione, di “riufiuti zero”. Sono cose per la quali abbiamo dato battaglia con le liste Civiche. Ne sono stati eletti una quarantina. Non ne è stata data notizia, ma una quarantina di persone sono entrate in una trentina di città, anche importanti, come Bologna, Modena, Reggio. Noi abbiamo iniziato la nostra rivoluzione straordinaria dal basso, con cittadini non iscritti a partiti. Di questo hanno paura. Hanno paura che questa gente che è lì come Fassino, da venticinque anni, e la moglie, da trent’anni – cosa avrà mai fatto la signora Serafini per trent’anni mantenuta con gli stipendi pubblici – D’Alema, Violante … non li voterebbero neanche i loro parenti. E lo sanno. Sanno che se apriranno i loro loft dove si riuniscono a parlare del nulla sono rovinati. Ecco perché vogliono chiudersi e vivere dentro una cartellina per potersi archiviare serenamente per altri vent’anni. Questo non ve lo permetteremo più. Io voglio parlare ai giovani del Partito Democratico, che vogliono cambiare. Per esempio Debora Serracchiani, la mia unica interlocutrice. Si è permessa di condividere alcune nostre idee sul suo blog ed è stata subito tacitata. Ma è l’unica mia interlocutrice perché è l’unica che è stata eletta, a differenza di questi qui, di queste mummie che dovrebbero andare a provare una esperienza straordinaria: andare fuori e cercare di lavorare e sopravvivere come milioni di italiani. Io vi do appuntamento al 25 ottobre. Ci sarò. Sotto forma fisica o di ologramma. Magari al congresso del Partito Democratico io apparirò in tridimensione mentre parla Bersani. O sarò in rete, in videoconferenza. Le votazioni. Le votazioni sono già stato eletto, praticamente. Se guardate i sondaggi dei loro giornali, dell’Espresso … le primarie ci sono già. Stanno avvenendo in questo momento. Io vi dico che ho già vinto. Non io, avete vinto voi, coi quali collaboriamo sulla rete, i Meetup, le Liste Civiche, tutti quelli che mi scrivono o che scrivono sul blog. Loro non molleranno mai, noi non molleremo neanche. Buon 168 a tutti!
ABC TV
Il Blog dell’Opinione conferma il sostegno alla battaglia dell’IDV di Antonio Di Pietro per il ritiro del decreto sulle intercettazioni. A margine di questo post ci piace citare testualmente quello che ha scritto il mensile Mucchio di luglio/agosto : “quando la dittatura sarà finita, ce li ricorderemo i vari Bondi, Schifani, Vito, Gasparri, La Russa, Capezzone ? Niente prigionieri vero ?”. Un richiamo ben preciso ai futuri governanti con la speranza che non imbarchino poi questi fuggiaschi.
Video Corriere.it
Il ragazzaccio Salvini si merita un altro bel “vaffanculo” da parte di questo blog avellinese.
Signor Presidente, lei sta usando una piuma d'oca per difendere la Costituzione dall'assalto di un manipolo piuttosto numeroso di golpisti. Oramai non è più possibile evitare lo scontro con un governo che ha agito esclusivamente nell'interesse di pochi, spesso di una sola persona, a colpi di fiducia, di cene carbonare, di vili attacchi verbali, negando la realtà, la crisi del Paese, insultando la dignità dei cittadini ed usando la menzogna come strumento sistematico di propaganda".
A stretto giro arriva la reazione di Dario Franceschini, segretario del Partito democratico: ''E' intollerabile che il leader dell'Idv coinvolga il presidente della Repubblica nella polemica politica. Il presidente sta svolgendo con intelligenza la sua funzione di garante delle regole e degli equilibri istituzionali. Di questo l'intero Paese deve essergli grato". (ADNKRONOS)
Dopo l'articolo di ieri avrei scommesso sul titolo dei giornali: “Di Pietro attacca Napolitano”, e avrei vinto. A travisare non deve neanche scomodarsi il governo, ci pensa Dario Franceschini. Non accetto lezioni da chi fa opposizione a giorni alterni. Non ho coinvolto il Capo dello Stato nella polemica politica, perchè non c’è alcuna polemica, c'è solo il coraggio di dire e fare ciò in cui si crede.La legge sulle intercettazioni è una porcata, non bisogna rivederla, bisogna cancellarla ed occuparsi delle priorità per il Paese, della crisi economica. Non intendo fare opposizione su questa legge con la fionda quando di fronte ho un avversario che esibisce l’atomica.Franceschini si indigni per la replica del ministro della Giustizia, quella sì che ha umiliato il ruolo del Presidente Giorgio Napolitano. Nella migliore delle ipotesi il governo proporrà modifiche di facciata, per illudere di aver recepito il confronto, magari consentiranno alla stampa di pubblicare le intercettazioni, ma sarà una panacea visto che, comunque, il resto della legge, di fatto, impedirà che le intercettazioni possano essere fatte.
Ribadisco quindi: nessun credito a chi non ne è degno, ed il governo non lo è, un rinnovato invito al Capo dello Stato, alla fermezza nei confronti del testo della legge, e un appello al Pd affinché sieda sugli spalti, come ha fatto per il lodo Alfano, e si goda la partita senza far danni. Anzi, una mano può darla anche dagli spalti, facendo in modo, almeno, che nessuno dei suoi parlamentari, approfittando della votazione anonima, confluisca nel gruppetto di franchi tiratori come avvenuto nella precedente votazione alla Camera. (www.antoniodipietro.it)
Il Blog dell’Opinione sta con Di Pietro. Ci dispiace per Franceschini del quale appoggiamo la candidatura alla guida del PD, ma riteniamo che Tonino abbia ragione : lo scontro frontale con questo governo è indispensabile. Supponiamo anche che gli elettori del PD chiedano al partito di prendere posizione, non si può più essere tolleranti nemmeno al cospetto del Capo dello Stato che si dimena sperando di non offendere nessuno. Il decreto sulle intercettazioni è assurdo, ed è stato concepito per colpire l’informazione, quindi il testo non è modificabile ma va cancellato. Il Presidente Napolitano, sempre ligio alle regole istituzionali, dovrebbe far sentire quanto meno la sua opinione, buttare il sasso nello stagno, alzare un po’ le acque, far capire che lui comunque osserva e valuta. Ma voi credete che Pertini avrebbe firmato il Lodo Alfano ? O che non sputasse veleno sul decreto oggetto di polemica in questi giorni ? Pertini se ne sarebbe sbattuto delle regole istituzionali. Ecco cosa chiediamo al Presidente Napolitano, un segnale che ci sveli che non sta sonnecchiando come sostiene Beppe Grillo. Dica, sempre nel rispetto delle regole, che la cena a casa del giudice costituzionalista Mazzella con Berlusconi e compari, eticamente non è proprio regolamentare. Batta un colpo ogni tanto, ecco cosa gli chiediamo.
Ecco un estratto dell'incontro avvenuto a l'Unità tra Paolo Villaggio, il blogger Diego Bianchi in arte Zoro e la vignettista Francesca Fornario. "L'obiettivo è la felicità, ma forse noi non ci saremo, perché questo è un Paese veramente di merda"! (l’UNITA’)