martedì 31 maggio 2011

Maurizio Crozza a Ballarò del 31 05 2011

Geppi Cucciari - Election G' Day - TG LA 7

Contro il fumo



L'Italia di Pisapippa

Ha vinto il Sistema. Quello che ti fa scendere in piazza perché hai vinto tu, ma alla fine vince sempre lui. Che trasforma gli elettori in tifosi contenti che finalmente ha vinto la sinistra o, alternativamente, ha vinto la destra. Qualcuno ha detto al Pdmenoelle che "E' facile vincere con i candidati degli altri". Già, ma chi sono gli altri? Pisapia avvocato di De Benedetti, tessera pdmenoelle numero UNO (che ha per l'ingegnere svizzero gli stessi effetti taumaturgici della mitica monetina di Zio Paperone), Fassino deputato a Roma e sindaco a Torino che vuole la militarizzazione della val di Susa? Vendola che costruisce inceneritori insieme alla Marcegaglia, destina 120 milioni di euro di denaro pubblico della Regione Puglia alla fondazione San Raffaele di Don Verzé, padre spirituale di Berlusconi e mantiene privata la gestione dell'acqua? Il Sistema ha liquidato Berlusconi e deve presentare nuove facce per non essere travolto. Se sono vecchie, le fa passare per nuove. Se sono nuove le fagocita con la tessera di partito e ruoli di rappresentanza. Se Pisapia fermerà almeno la costruzione mostruosa dell'EXPO 2015 insieme a quella di City Life, chiuderà gli inceneritori, taglierà del 75% gli stipendi degli assessori comunali, mi ricrederò, pensate che lo farà?
A leggere i giornali sembra che il MoVimento 5 Stelle sia stato cancellato dalla politica, spazzato via dal nuovo che avanza. Ha vinto il Pdmenoelle, lo stesso che ha garantito per 18 anni a Berlusconi "una vita che non è mai tardi", che ha permesso lo Scudo Fiscale, votato l'indulto, che non ha reso possibile l'accorpamento tra elezioni amministrative e referendum (bastava un solo voto, ma erano assenti 10 pdmenoellini, tra cui Fassino, e 2 Idv, pensate che sia un caso?), che ha regalato tre frequenze nazionali pubbliche a Berlusconi chiedendo in cambio solo l'uno per cento del fatturato, che non ha fatto la legge sul conflitto di interessi quando era al governo e neppure ha modificato la legge porcata di Calderoli.
La Confindustria cerca nuove vie per mantenere i suoi parassiti. Si è svegliata dopo Fukushima, quando ha capito che la torta di circa 30 miliardi delle centrali nucleari stava svanendo, prima aspettava l'osso e taceva. La Confindustria, insieme ai partiti, farà di tutto per far fallire i referendum che gli sotrarrebbero la gestione dell'acqua per sempre. Dei referendum non parla più nessuno. Tutti in piazza a festeggiare. Tutto cambia perché nulla cambi. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure. (www.beppegrillo.it)

domenica 29 maggio 2011

sabato 28 maggio 2011

Il premio bamba (Libero-news.it)



Nona puntata del "Bamba". Intervistato da Roberto Vallini, il direttore editoriale di Libero, Vittoro Feltri, premia il meglio del peggio della settimana. Questa volta il 'riconoscimento' va a un "poeta" che si chiama Corrado Calabrò, il capo dell'autorità che controlla e cronometra i tempi dedicati ai personaggi politici sulle televisioni, ossia l'Agcom. "Recentemente - spiega Feltri - che cosa ha fatto Calabrò? Ha tirato delle multe mostruose" al Tg1, al Tg2, al Tg4, al Tg5 e a Studio Aperto. "Poi andiamo a vedere tutti noi che cosa è successo e scopriamo una cosa terrificante: se Di Pietro mette le tende a Rai 3, lo può fare". Insomma, sembra proprio che Calabrò sia al vertice di un'autorità che agisce secondo il principio "due pesi e due misure". Questa cosa, conclude Feltri, "merità una spiegazione. Che non avverrà".

Lettera a Obama su Berlusconi "Not in my name"

Gentile presidente Obama,
Se vent’anni fa mi avessero detto che un giorno avrei scritto al presidente degli Stati Uniti d’America, non lo avrei ritenuto possibile. Adesso le circostanze me lo impongono, nell’interesse del mio Paese, che mi onoro di rappresentare al Parlamento europeo.

Tutta l’Italia ha visto l’imbarazzante video del G8 di Deauville durante il quale il nostro anziano presidente del Consiglio dei Ministri l’ha avvicinata per metterla al corrente della “deriva” che riguarderebbe la nostra “magistratura politicizzata”, del fatto che tutti i giudici “di sinistra” vogliono rovinarlo. Sono certa che non le ha raccontato di essere indagato a Firenze come mandante occulto delle stragi del 1993 in Italia, ma ritengo che la stampa estera abbia dato ampio spazio agli scandali di Silvio Berlusconi, per cui probabilmente i cittadini statunitensi, più di quelli italiani, conoscono la pochezza politica di quest’uomo.

Mi rendo conto del ruolo difficile del Presidente degli Usa, e comprendo che per protocollo deve intrattenere rapporti con i primi ministri dei più importanti Paesi. Non mi permetterei di chiederle cosa abbia risposto al premier Berlusconi, posso solo immaginare l’imbarazzo, forse pari a quello provato quando nel 2009, a Buckingham Palace, il nostro Presidente del Consiglio, di recente rinviato a giudizio per prostituzione minorile e concussione, cominciò ad urlare “Mister Obama”, riuscendo a farsi rimproverare anche dall’impassibile regina d’Inghilterra che, guardandolo con austerità, lo ammonì: “Ma perché deve urlare?”.

Quello che mi preme far presente è che, qualora lei dovesse avere anche un solo flebile dubbio su quei magistrati cui faceva riferimento il Presidente del Consiglio italiano, io sono disposta, in qualità di cittadina italiana, di presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia e di parlamentare europeo membro della Commissione LIBE, a raccontarle la vera storia della magistratura italiana e il lavoro dei giudici antimafia che mi onoro di conoscere uno per uno e sulla cui onestà e rettitudine sono pronta a giurare. Ogni giorno essi combattono su due fronti: la mafia, che li vuole morti, e il Governo italiano, che cerca dal 1994 in ogni modo di ostacolarne il lavoro.

Mi conceda la possibilità di raccontarle la verità. Non vorrei che la sua idea della magistratura italiana possa essere deviata da un uomo, Silvio Berlusconi, che insulta i giudici dicendo che sono “antropologicamente diversi”, “mentalmente deviati” e “un cancro”, e che offende il loro lavoro affermando che cercare la verità sulle stragi di mafia è uno “spreco di danaro pubblico”. Berlusconi è un uomo che rimane in politica per salvarsi dai suoi guai giudiziari e che non rappresenta più nessuno.

La storia della magistratura italiana è una storia ricca di orgoglio, fatta di uomini e donne integerrime che hanno pagato il prezzo più alto per le loro battaglie, contro il terrorismo prima e contro la criminalità organizzata poi.

Proprio pochi giorni fa si è saputo di un progetto omicida ai danni di un magistrato italiano, Antonino Di Matteo, che sta seguendo i processi più complessi, occupandosi delle collusioni tra mafia e istituzioni deviate. Un magistrato serio e competente tra i più esposti e aggrediti da chi dovrebbe proteggere i servitori dello Stato come lui. I magistrati italiani non meritano di essere ridicolizzati di fronte al mondo e di fronte al Presidente degli Stati Uniti.

In attesa di un suo riscontro,
le porgo i saluti della parte “normale” del Paese,

On. Sonia Alfano
Deputato al Parlamento Europeo
Membro della Commissione LIBE

giovedì 26 maggio 2011

Silvio parla con Obama dei giudici di sinistra

Il premier al G8 parla col presidente americano. Dal labiale si capisce chiaramente che sta discutendo dei "giudici di sinistra".



Silvio sembra davvero terrorizzato !!!

Marcegaglia : ora basta, l'Italia ha perso 10 anni


L'Italia deve guarire dalla "malattia della bassa crescita", altrimenti non ci sarà futuro per il Paese. E la politica, maggioranza e opposizione, deve concentrarsi su questo, varando le riforme necessarie: riduzione delle imposte su imprese e lavoratori, liberalizzazioni, semplificazione amministrativa, infrastrutture. Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che stamane tiene a Roma per l'ultima volta (il suo mandato scade tra un anno) la relazione all'Assemblea Annuale, ha toni molto duri nei confronti del governo: "La verità è che l'agenda nazionale non riesce a fare della crescita il suo primo argomento all'ordine del giorno perché la politica senza altro".

Ma ora basta, ribadisce Marcegaglia: "In termini di benessere, l'Italia ha già vissuto il suo decennio perduto. Dobbiamo muoverci in fretta". Perché "temporeggiare o muoversi a piccoli passi è un lusso che non possiamo più permetterci". Si chiuda finalmente la "stagione della spesa facile". Servono "istituzioni forti ed autorevoli", "istituzioni che sappiano recuperare la fiducia dei cittadini e delle imprese, che oggi è gravemente erosa". "Ciò richiede uno scatto d'orgoglio di tutta la classe dirigente del Paese". Da qui l'appello ad abbassare "i toni della polemica politica" e a far cessare "gli attacchi e le delegittimazioni reciproche". "Questa - sottolinea Marcegaglia - è la prima, vera, grande riforma di cui ha bisogno l'Italia". (WALL STREET ITALIA)



...ma queste affermazioni Emma non poteva esporle a Berlusconi quando lo accoglieva con tutti gli onori alle assemblee di Confindustria ?

"Monnezza"


Il deputato dei Responsabili resta mezz’ora sul piazzale di Montecitorio a beccarsi insulti e fischi da parte degli attivisti del comitato ‘vota sì’ per fermare il nucleare. Il responsabile esce, infatti, dalla Camera poco dopo aver votato a favore del decreto Omnibus che contiene le norme che dovrebbero disinnescare proprio il referendum sul nucleare.

mercoledì 25 maggio 2011

E' impazzito il montatore ?!

Il ducetto si rimangia tutto

Berlusconi scarica Moratti e Lettieri
E dice: "Senza cervello chi vota sinistra"

Il premier commenta così il primo turno: "E' contata la personalità dei candidati". Poi si lamenta: "Subiamo il blocco mediatico della sinistra. Io ho parlato poco dei pm". Preferenze in picchiata: "Confusione sul simbolo del Pdl, non è stato un voto contro di me". Nuovi attacchi a Pisapia

Tutta colpa dei candidati. Ne è convinto Silvio Berlusconi che ha commentato così il deludente risultato delle ultime elezioni amministrative. Lo ha fatto prima a porte chiuse, durante l'ufficio di presidenza del Pdl. A nulla è servita la smentita del portavoce Paolo Bonaiuti, perché poche ore dopo il Cavaliere ha ripetuto tutto a Porta a Porta. Nel salotto di Vespa si è scatenato: "La sinistra vincerà ai ballottaggi solo se gli elettori andranno a casa lasciando a casa il cervello". Secondo il presidente del Consiglio, sono principalmente due le cause della debacle elettorale. Oltre alla scelta dei candidati che hanno rappresentato il centrodestra, sull’esito delle amministrative ha gravato anche la decisione di avere politicizzato eccessivamente il voto. Peccato che l’input a trasformare quelle consultazioni in un referendum su se stesso e in un test per la tenuta della maggioranza sia partito proprio da Berlusconi. Dai suoi comizi davanti al Palazzo di Giustizia del capoluogo lombardo alla scelta di correre come capolista a Milano nelle file del Pdl. (www.ilfattoquotidiano.it)

martedì 24 maggio 2011

TG 1 multa di 258 mila euro, paghi Minzolini





Illegale la televendita di Berlusconi a reti unificate L’Agcom sanziona anche Fede (stessa cifra), Tg2, Tg5 e Studio Aperto con 100 mila euro. Che farà la Rai?

Provaci ancora Red !

Mentre Pisapia negli anni ’70 veniva accusato di “rubare furgoni” cosa faceva Gabriele Ansaloni /Red Ronnie, ora consulente musicale e d’immagine della Moratti? Era a Bologna, che faceva la cronaca degli scontri di piazza per Radio Alice dalle barricate, con una evidente partecipazione per i dimostranti.
Red Ronnie, al secolo Gabriele Ansaloni, l’uomo di Bandiera Gialla e del Roxy Bar che è diventato consigliere e consulente di Letizia Moratti, da qualche giorno è al centro di un cortocircuito mediatico che passa sotto il nome di “effetto Pisapia”, con la sua pagina facebook presa d’assalto e lui che parla di “violenza mediatica”. Ma cos’è successo per scatenare tanta agitazione?

Dopo l’entrata a gamba tesa della Moratti, a Sky, con la falsa accusa raccontata a tempo scaduto sulla condanna di Pisapia – negli anni ’70 – per un furto d’auto commesso al fine di organizzare il pestaggio di un avversario politico, mercoledì scorso Red Ronnie sulla sua pagina FB scriveva queste parole: “Primo esempio del vento che sta cambiando a Milano: cancellato LiveMi di sabato 21 maggio, in Galleria del Corso. Era l’inizio di LiveMi 2011 (che se vincerà Pisapia sarà cancellato dai progetti del Comune). Dava spazio a gruppi e artisti emergenti che potevano esibirsi con brani propri. In compenso Pisapia sta pensando a un megaconcerto con Jovanotti, Ligabue e Irene Grandi. Per dare voce a chi non ce l’ha.”

Insomma, incolpare dell’annullamento del concerto organizzato da Red per la giunta Moratti uno che non è ancora sindaco è il massimo…
Ebbene, tornando a noi, mentre ormai tutti sanno che il Pisapia “estremista/terrorista” che negli anni ’70 “rubava furgoni per organizzare pestaggi” è una colossale calunnia (Pisapia è stato assolto da quella falsa accusa con formula piena… ), pochi sanno invece cosa combinava il nostro Gabriele Ansaloni (non ancora “Red Ronnie”), nel ’77 a Bologna.

Ebbene, il giovane Ansaloni, DJ delle prime radio libere bolognesi, era un improvvisato ancorché entusiasta cronista degli scontri di piazza a Bologna del marzo 1977, avvenuti a seguito dell’uccisione dello studente Francesco Lorusso.
Nella registrazione che vi riproponiamo, corredata da immagini d’epoca, il Red racconta a Radio Alice gli scontri di piazza dal balcone della casa del suo amico Bonvi, il fumettista creatore delle “Sturmtruppen”, e lo fa con un’evidente simpatia per i manifestanti.
La perla, in questa registrazione, è quando Gabriele Ansaloni/Red Ronnie dice che il popolo sta cambiando opinione: “mentre ieri diceva basta con questi estremisti che sfasciano le vetrine adesso dice basta con questa polizia che ci sta rompendo le palle..” Poi se la prende con le provocazioni fasciste e con una vecchietta che occupa il telefono della radio (sarà mica stata la nonna della Moratti?)

Impagabile Red, hai visto come si cambia in trent’anni? Cosa ti hanno fatto a San Patrignano?… A noi piace ricordarti così, cronista sulle barricate, altro che quei video melensi che fai andando in giro con la Moratti. Provaci ancora Red! (Radio Città del Capo http://radio.rcdc.it/)





lunedì 23 maggio 2011

Lady Rizzi...figurante

Il giovanotto in foto è Alan Rizzi, assessore allo sport del Comune di Milano, e guarda caso, la sua mammina è Franca Rizzi, la signora che ha denunciato una presunta aggressione ad opera di un esponente delle "brigate Pisapia" (definizione partorita dal Giornale). Spunta però una testimone oculare a smontare la ricostruzione fatta dalla mammina che alla fine sembra più che altro ricoprire il solito ruolo di figurante, nella disperata opera di salvare il culo alla Moratti e di riflesso al suo bambino.





(da Radio Popolare)

Il caimano ha portato solo povertà e miseria

Un quarto degli italiani vive in condizioni di povertà o sul confine con la povertà. Lo dice il Rapporto annuale dell’Istat diffuso questa mattina: “Il 24,7% della popolazione sperimenta il rischio di povertà o di esclusione sociale”. Sono circa 15 milioni di cittadini che non ce la fanno a tirare avanti, e rischiano in futuro di stare anche peggio.
La crisi non c’entra, anche questo chiarisce il Rapporto dell’Istat. E’ l’alibi che usa Berlusconi per giustificare il suo fallimento scaricando come sempre le sue colpe. Il vero problema è che la nostra è “l’economia cresciuta meno tra tutte quelle europee nell’intero decennio 2001-2011. Il ritmo di espansione della nostra economia è stato inferiore di circa la metà a quello medio europeo nel periodo 2001-2007 e il divario si è allargato nel corso della crisi e della ripresa attuale”.
Con la crisi, insomma, ha piovuto sul bagnato, ma il disastro si era già prodotto negli anni del governo Berlusconi, tra il 2001 e il 2006. Ancora oggi, l’assenza totale di qualsiasi politica economica da parte del suo governo fa sì che anche la ripresa abbia pochissimi effetti benefici sull’economia italiana. Il tasso di crescita, prosegue infatti il Rapporto “è del tutto insoddisfacente e anche i segnali di recupero congiunturale dei livelli di attività e della domanda di lavoro non sembrano abbastanza forti e diffusi per riassorbire la disoccupazione e l’inattività”.
La traduzione terra terra di questi discorsi tecnici è semplice: l’Italia è vicinissima al disastro e il suo governo non ha fatto e non fa nulla per impedirlo. Fa sempre e solo propaganda, sia quando ciancia di “sferzate all’economia” che restano sempre lettera morta, sia quando il premier fa promesse folli e costosissime come quella del trasferimento dei ministeri a Milano.
Stamattina a Roma hanno manifestato i lavoratori dei call center, che rischiano di essere messi in mezzo a una strada perché le aziende hanno deciso di localizzare. Sono loro gli italiani di cui parla l’Istat, quelli sulla soglia della povertà o peggio. Sono spesso giovani a cui l’avidità delle aziende e l’inerzia colpevole di questo governo sta rubando non solo il presente ma anche il futuro.
Il caimano, ormai lo hanno capito tutti, se ne sta per andare, ma quanto durerà il declino? L’Italia non può permettersi di continuare a vegetare per altri due anni, altrimenti le conseguenze saranno terribili. Non bisogna solo cambiare strada, ma bisogna cambiarla prima che sia tardi. Per questo con il voto nei ballottaggi, con quello del 12 e 13 giungo ai referendum e con ogni mezzo pacifico dobbiamo riuscire a mandare a casa il governo che ha ridotto in miseria il Paese. Non fra due anni ma subito. (www.antoniodipietro.it)

Passaparola di Marco Travaglio (dal blog www.beppegrillo.it)

domenica 22 maggio 2011

Svelenire il clima





Se l'intento è quello di svelenire il clima in attesa del ballottaggio di Milano, il Giornale raccoglie l'invito alla grande ! Allora per attenerci anche noi a questo clima ci sarebbe piaciuto augurare agli scrivani del Giornale ben altre brigate.

Melma straripante



sabato 21 maggio 2011

Tu quoque, oh Canada ?


Vignetta feroce di Gary Clement, umorista del “National Post” di Toronto, via nonleggerlo.blogpost.com.
L’avvocato dice a Strauss-Khan nel parlatorio del carcere:
“Il suo comportamento la squalifica come presidente della Francia.
D’altro canto la qualifica per diventare Primo Ministro italiano”.
Seguono sdegnato passo di protesta dell’ambasciatore italiano e grandinata di lettere offese di italocanadesi che ricordano come l’Italia abbia dato al mondo il Rinascimento, la radio, la pizza margherita ecc.. e quale contributo di lavoro e di cultura stiano dando proprio gli italiani al Canada. Vero. Capisco l’ambasciatore, che deve fare il suo mestiere, ma il dubbio che il primo calunniatore (leggi: sputtanatore) dell’Italia sia proprio il Papi del Bunga Bunga, ai nostri patriottici connazionali sotto la foglia d’acero non viene? (Vittorio Zucconi www.zucconi.blogautore.repubblica.it)

Da Berlusconi insulti e bugie a reti unificate

Ieri sera il prepotente dittatorello che ancora occupa palazzo Chigi ha varcato di nuovo il segno. Ha occupato cinque televisioni, ha camuffato quei messaggi che non gli sarebbero consentiti in campagna elettorale da false interviste, ha bombardato gli spettatori elettori con insulti e bugie.
La dignità dell’informazione e del servizio pubblico è stata del tutto cancellata. Non è difficile immaginare la vergogna che devono aver provato quei giornalisti costretti a fare da comparse, senza poter fare nessuna domanda vera perché questo gheddafino italiano non sopporta il contraddittorio.
Il rispetto delle regole democratiche è stata ancora una volta ridicolizzato, perché l’imbroglione ha di nuovo voluto dimostrare che lui se ne frega dei divieti e delle norme e che li ignora quando gli pare sicuro che tanto nessuno lo punirà a dovere.
Non credo che Berlusconi potrà salvarsi con bravate come quella di ieri sera. I suoi cinque messaggi tutti uguali, tutti illegali e tutti bugiardi hanno solo confermato che, chiuso nel suo bunker, ha perso ogni contatto con la realtà e non capisce che il suo tempo è scaduto definitivamente.
Ma questa non è una buona ragione per permettergli di fare a pezzi le regole democratiche e violare le leggi a suo piacimento. Le istituzioni e le autorità, a partire da chi il compito di sorvegliare che la campagna elettorale si svolga correttamente anche in tv, hanno l’obbligo di intervenire subito e con la massima severità.

Credo che sia arrivata l’ora di dire basta e che devono essere i cittadini a dirlo con tutti i metodi pacifici che hanno a disposizione. Primo fra tutti il voto nei ballottaggi della settimana prossima e quello del 12 e 13 giugno nei referendum. (www.antoniodipietro.it)

Il premio bamba (Libero-news.it)



Ottava puntata del "Bamba". Intervistato da Roberto Vallini, il direttore editoriale di Libero, Vittoro Feltri, premia il meglio del peggio della settimana. Questa volta nel mirino ci finisce il "fasciocomunista" Antonio Pennacchi. "Un Bamba che si è segnalato da solo", spiega Feltri. Perché? Lo scrittore di Canale Mussolini, supportato da una cerchia di sostenitori come Filippo Rossi (ex direttore di FareFuturo) e il finano Fabio Granata, si era candidato alle comunali di Latina. "Si sono messi in testa che il fasciocomunismo, presentandosi a Latina, avrebbe avuto grande successo". Il risultato? Lo 0,70% dei voti. Le preferenze? Cinquanta per Granata, 3 per Rossi. "Hanno preso meno voti che a scuola", sintetizza il 'grande successo' Feltri, che spiega: "Fascisti e comunisti stanno sulle balle a molta gente. Se uno si presenta col partito dei fasciocomunisti suscita antipatie moltiplicate per due".

venerdì 20 maggio 2011

Sgarbi vuole la testa del Fatto Quotidiano





Vittorio Sgarbi ha trovato il colpevole per lo storico flop di ascolti che ha affossato il suo programma e vuole punire questo giornale. All’indomani della sospensione della sua trasmissione su Rai1, il sindaco di Salemi annuncia l’intenzione di procedere con azioni legali contro l’edizione cartacea. E chiede l'oscuramento del fattoquotidiano.it se non rimuoveremo gli articoli che parlano di lui. “Chiedo 10 milioni di euro per gli articoli dei giorni scorsi – dice - quelli in cui mi si indicava come esecutore della mafia – spiega il critico ferrarese – perché è una cosa di una gravità assoluta”. Sgarbi dimentica di dire che quanto scritto non nasce dalle opinioni dei cronisti di questo giornale, ma dalle pagine di una richiesta di sequestro preventivo di 35 milioni di euro ai danni del signor Giuseppe Giammarinaro, ex Udc e uomo vicino alle cosche. Una richiesta fatta propria dai giudici di Trapani. 388 pagine in cui si racconta come l'amministrazione del suo Comune fosse costantemente condizionata da Giammarinaro. (www.ilfattoquotidiano.it)

Le vignette di Vauro ad Annozero del 19 05 2011

Marco Travaglio ad Annozero del 19 05 2011

giovedì 19 maggio 2011

Fifone ?

Pisapia scappa : niente confronto in televisione con il PDL e la Moratti. (LIBERO)


Questo il titolo di un articolo di De Manzoni su Libero. Non sappiamo se Pisapia ha paura di ri-affrontare quel genio di Letizia Moratti, ma se così fosse non si allontanerebbe dallo stile di un altro personaggio più famoso, che non ha mai affrontato un contraddittorio, abituato solo ad invadere trasmissioni televisive con assalti telefonici squilibrati, e che De Manzoni conosce molto bene essendo un suo fedele scrivano.

Sky cancella Current Italia





Sky dà il benservito a Current Italy, il canale italiano dell’emittente televisiva fondata in America sei anni fa dall’ex vicepresidente americano Al Gore assieme a Joel Hyat. A luglio verranno interrotte le trasmissioni. “E' un abuso di potere”, ha detto lo stesso Al Gore in un’intervista al Guardian. Alla base della decisione della News Corporation, la società di Rupert Murdoch proprietaria di Sky Italia, c’è la decisione di Current Usa di assumere Keith Olbermann, un conduttore liberal spesso protagonista di accese invettive contro il tycoon australiano e la sua azienda. Solo tre mesi fa Olbermann aveva lasciato il network MSNBC per polemiche con la rete. Il canale, che nel nostro paese è trasmesso all’interno del bouquet di Sky, ha ricevuto una notifica di cancellazione imminente – forse, appunto, già da fine luglio – da parte dell’azienda guidata da Tom Mockridge (nella foto accanto a Gore). “Decisione che arriva improvvisa e inaspettata dopo tre anni di successi”, scrivono da Current in una nota. "Siamo il solo canale televisivo che ha il coraggio di dire la verità anche di fronte al potere", sottolinea il general manager Tommaso Tessarolo: "Abbiamo usato la nostra piattaforma tv e web per informare, arricchire e dare ispirazione al nostro pubblico. (www.ilfattoquotidiano.it)

mercoledì 18 maggio 2011

L'isola dei bocciati famosi





A teatro può richiamare tanti fan. Alle urne no. Ornella Vanoni resta un'interprete di prima classe nella canzone italiana. Spendere il suo volto e il suo nome per Letizia Moratti alle amministrative di Milano invece è risultata una fatica sprecata. Candidata nella lista “Milano al centro” a sostegno del sindaco uscente, la cantante ha raccolto appena 36 preferenze. Nel gergo teatrale, lo chiamerebbero un “forno” micidiale. Dispiace quasi, un concerto resta la sua dimensione migliore. Ancor più a fronte del buon risultato ottenuto da Luca Mangoni degli Elii: con i suoi comizi surreali, il musicista ha incassato la robusta cifra di 1068 voti tutti per lui piazzandosi secondo nella lista civica della cognata di donna Letizia, Milly Moratti, in appoggio a Pisapia. Anche se l'1,33% della lista stessa difficilmente aprirà le porte di Palazzo Marini al musicista che - per il piacere dei tanti fan - continuerà a sostenere gli irresistibili Elio e le Storie Tese.

Milano amara anche per Marco Pannella. Nel modesto 1,71% della sua lista, il nome storico dei Radicali ha raggranellato appena 58 preferenze, niente tenuto conto della sua fama. La gloria risulta invece effimera per Roberto Lassini del Pdl: colui che ha equiparato i pm milanesi alle Br nei suoi manifesti con 872 non ha nemmeno scavallato quota mille.

A riprova che la gloria mediatica non necessariamente paga, lo scrittore “fasciocomunista” di Latina Antonio Pennacchi, vincitore del premio Strega nel 2010 con il romanzo "Canale Mussolini", autore del libro "Mio fratello è figlio unico" diventato un film, rivelatosi un showman stile nazional popolare, con la sua lista ha raccattato appena lo 0,96% dei voti. E il capolista di Fli, politico esperto e parlamentare Fabio Granata è rimasto al palo con 50 preferenze. Notorietà effimera anche per Cincia Cracchi a Bologna: è la donna che con le sue denunce di sexygate ha portato alle dimissioni del sindaco Delbono. L'hanno scelta in 30. Proprio pochi.

Perfino alcuni politici celebri piangono. A Napoli, mentre l'Udeur se l'è cavata con un 3%, la Lista Civica Mastella per Napoli ha raggranellato una miseria, 905 voti, pari allo 0,22%. Uno schiaffo. Ciononostante l'ex ministro della Giustizia che dette la spallata al secondo governo Prodi perché indagato (e proprio da De Magistris nell'inchiesta “Why Not”) ora assapora la vendetta: afferma di non aver deciso chi sosterrà al ballottaggio, chiarendo subito di considerare “un disastro” la possibilità di vedere il candidato di centro sinistra e suo “inquisitore” al governo della città. Destino decisamente cinico e baro per Claudio Martelli, ex delfino di Craxi, già ministro della Giustizia come il Mastella, ha provato a rientrare nella politica con uno smacco: a Siena solo 83 persone lo hanno voluto nel consiglio comunale sotto la Torre del Mangia. La gloria, nel suo caso, sembra sfumata da un pezzo. (L'UNITA')

Il TG 1 fa informazione di parte, i montatori ritirano la firma dai servizi

Se sull’informazione di parte del Tg1 i giornalisti fanno spallucce, a ribellarsi ci pensano i montatori della sede Rai di Milano. Che, “sempre più distanti” dalle scelte editoriali di Augusto Minzolini, hanno deciso di ritirare la firma dai loro servizi. Un gesto forte per difendere la loro dignità professionale.

In una lettera inviata al direttorissimo e condivisa all’unanimità, i 25 montatori di corso Sempione “esprimono il loro forte dissenso nei confronti di un’informazione parziale e coartata”. E non riconoscendosi nella linea di Minzolini, “sia come professionisti del settore giornalistico che come utenti della televisione pubblica, ritirano la firma dai propri servizi del telegiornale in attesa di un cambio nella gestione e di un ripristino di quella che dovrebbe essere una reale obiettività della notizia che restituisca al Tg1 la dignità che gli deve appartenere in quanto prima fonte d’informazione del Paese”.

Chi si occupa di montaggio nella sede milanese, lo fa per tutte le testate della Rai. Perché togliere la firma solo dai servizi mandati in onda dal Tg1? “Questo telegiornale dà notizie di parte – spiegano i montatori a ilfattoquotidiano.it -. Noi siamo lavoratori tenuti a prestare un servizio pubblico. E ora vogliamo difendere proprio la dignità di questo servizio pubblico”. L’ultimo episodio a far discutere nei corridoi di corso Sempione è di lunedì scorso. Il Tg1 ha un’inviata nella sede del comitato elettorale di Giuliano Pisapia. Ma è meglio non lanciare il collegamento, visto che le proiezioni danno il candidato del centrosinistra in vantaggio.

I montatori lamentano pure che l’autonomia nelle scelte artistiche non è sempre garantita. E le macchine con cui lavorano sono obsolete: “Mancano gli investimenti. E’ quasi un miracolo riuscire ad andare in onda”. Ma quello che più li irrita è come il Tg1 fa informazione. “Un telegiornale – dicono – che è sempre più di costume e sempre meno di notizie. Contribuiamo al processo di messa in onda e ora preferiamo tirarcene fuori: non vogliamo più che i nostri nomi partecipino a questa disfatta”.

La decisione dei montatori segue di un anno quella di Maria Luisa Busi, che in polemica con il proprio direttore, aveva scelto di non condurre più l’edizione delle 20 del Tg1. Non potendo togliere la firma, per salvare la sua professionalità la Busi aveva deciso di levare la faccia. Un gesto che seguiva i contestati editoriali di Minzolini e l’epurazione dal video dei non allineati Tiziana Ferrario, Piero Damosso e Paolo Di Giannantonio. In un anno le cose al Tg1 non sono certo cambiate. E se i giornalisti non dicono “basta”, tocca farlo ai montatori. (Luigi Franco - IL FATTO QUOTIDIANO -)

Le elezioni secondo Piepoli


Gli astrologi sono più seri dei sondaggisti, ci prendono di più. Nicola Piepoli è il "decano" dei veggenti politici, una via di mezzo tra un Sibillo Cumano e l'Oracolo di Arcore. A pochi giorni dalle elezioni comunali stroncò così le velleità del MoVimento 5 Stelle a Milano: "Sarà impalpabile, vale poco più dell'uno per cento." Il Piepolone sull' insuccesso del MoVimento non aveva dubbi, ci metteva le mani sul fuoco confortato dai suoi studi politico- astrologici di una vita. Il giorno dopo i sondaggisti (ma chi li paga?) si trasformano in opinionisti. Vanno in televisione a spiegare perché le loro analisi erano giuste anche se i numeri erano sbagliati. La cosa straordinaria è che li invitino, ancora più straordinario è che nessuno li prenda a calci nel culo. Anzi, più le sparano grosse, più la loro autorevolezza aumenta.
Il sondaggio è la prima arma elettorale di persuasione di massa. Se la maggior parte delle persone non vota per un certo partito è inutile votarlo. Sarebbe un voto disperso, inutile. La teoria del "voto utile" nasce da qui. Il sondaggio ti cancella e l'elettore, di riflesso, non ti prende più in considerazione. Il voto è utile solo se va al Pdl o al Pdmenoelle, i più grossi, le coalizioni. Il MoVimento 5 Stelle non era presente in quasi tutti i sondaggi o veniva inserito nella categoria "altri". Un lavoro metodico in cui i giornalai di sinistra e di destra hanno lavorato senza sosta omettendo il nome "MoVimento 5 Stelle" e sostituendolo con "grillini" per disorientare l'elettore. Gli stessi che ci hanno insultato per mesi con i termini più spregiativi ci chiedono ora di fare una scelta: "O di quà, o di là". Sono pregati gentilmente di non insistere. La scelta non è tra un partito o l'altro. Vent'anni di logiche spartitorie non hanno ancora aperto gli occhi a molte persone. Il MoVimento 5 Stelle è anti sistema, si batte per la scomparsa dei partiti che hanno trasformato la democrazia in partitocrazia. Il cittadino deve farsi Stato e i partiti devono fare le valigie. I partiti hanno incassato un miliardo di euro di finanziamenti pubblici. Sono l'acqua in cui vivono. Toglietegli l'acqua e i pesci, che si dividono tra piranha e squali, scompariranno. Sopra e oltre. (www.beppegrillo.it)




Tutto condivisibile caro Beppe, ma ora urge comunque prendere una decisione, ovvero schierarsi in vista dei ballottaggi, è un'occasione che non possiamo buttare alle ortiche.

martedì 17 maggio 2011

Super Crozza a Ballarò del 17 05 2011

Berluscrac





A meno di 24 ore dalla debacle elettorale milanese, il ministro La Russa ammette: "Dobbiamo fare anche un mea culpa". Il coordinatore Pdl Denis Verdini, però, minimizza: "Nessuna conseguenza per il governo nazionale". Ma i segnali che arrivano da Roma dicono il contrario. L'allargamento della compagine governativa, con una nuova infornata di sottosegretari per soddisfare i Responsabili, potrebbe essere rinviata a dopo i ballottaggi per evitare di indispettire ulteriormente un elettorato che ha già dato chiari segni di insoddisfazione. A questo proposito, il presidente di Ir, Luciano Sardelli, dice: "Nomine? E' un discorso chiuso". Battuta d'arresto, per le stesse ragioni, anche per la riforma della giustizia e la moratoria sul nucleare. Intanto i vertici della Lega si chiudono nella sede di via Bellerio, in un silenzio "irritato". Ieri Bossi ha detto: "Perdiamo per colpa del Pdl. Del resto Berlusconi ha perso il suo referendum. Aveva dichiarato di puntare a una vittoria a Milano "per governare ancora due anni" e di volere superare le 53mila preferenze del 2006 e si ritrova in mano poco meno di 28mila voti. In più deve fare i conti con la base del suo partito, che si scatena sui forum online e critica lo scarso impegno leghista in campagna elettorale. (www.ilfattoquotidiano.it)

La richiesta di Napoli : discontinuità assoluta

Da Napoli e da Milano è partita la costruzione di un’alternativa possibile al governo piduista berlusconiano. La tripletta che è iniziata con questo voto e che proseguirà con la vittoria di Pisapia e De Magistris nei ballottaggi e poi con i referendum del 12 e 13 giugno può segnare la fine dell’era berlusconiana e coincidere con l’affermazione di una coalizione che è progressista ma per niente affatto estremista se non nella intransigente difesa della legalità e dell’onestà. Una coalizione che deve essere aperta a tutte le forze politiche e a tutte le persone oneste e di buona volontà che vogliono fare dell’Italia un Paese migliore e restituire credibilità alle istituzioni che Berlusconi ha umiliato e piegato solo ai suoi interessi personali.
A Napoli, noi chiediamo prima di tutto il consenso e il voto dei cittadini onesti che vogliono un cambiamento vero e sanno che quel cambiamento è oggi possibile. A tutti quei partiti che non hanno sinora creduto in questa volontà di cambiamento e di discontinuità dei cittadini napoletani, chiediamo un gesto di responsabilità. Devono raccogliere l’appello che gli è stato inviato dagli elettori di Napoli e marcare una differenza sostanziale con il passato, non solo nelle parole ma anche nei nomi, che non possono più essere gli stessi di ieri, e nei programmi, che devono diventare veri e impegnativi e non più solo finzioni. Altrimenti andremo avanti da soli rivolgendoci ai cittadini. (www.antoniodipietro.it)

Beppe Grillo : Movimento 5 Stelle, sopra e oltre

(www.beppegrillo.it)

Emilio, quattro minuti di sofferenza

domenica 15 maggio 2011

Mandiamoli via





A Napoli, Luigi de Magistris, ha subito un vero e proprio accerchiamento dei poteri forti. Quelli che temono che lui arrivi al ballottaggio contro Lettieri. Perché sanno bene che il nostro candidato sindaco quella sfida la vincerà alla grande.
Hanno le televisioni e le grandi testate giornalistiche dalla loro parte, ma non sanno come manovrare il web, perchè il Popolo della Rete non si fa manovrare.
Per questo de Magistris sul web è il più forte di tutti gli altri candidati. Lo deve soprattutto a tutti voi, che lo state sostenendo e che ancora lo farete nelle prossime ore. Grazie alle vostre sollecitazioni riusciremo a portare il cambiamento a Napoli, ma quello vero, non quello all’acqua di rosa che vorrebbe Morcone con alle spalle Bassolino e la Jervolino.
Roberto Lassini è quello che aveva riempito Milano con gli osceni manifesti che paragonavano i magistrati ai terroristi delle Brigate rosse, cioè le vittime ai carnefici.
Ieri non si è fatto tanti problemi a imbucarsi sul pullman del Milan e fregarsi un giorno di campagna elettorale in più degli altri è il fatto che si sia dato tanto da fare per farsi vedere dice che a dare le dimissioni se sarà eletto non ci pensa per niente.
Le parole e le promesse della Moratti sono state solo l’ennesima fregatura data agli elettori. Lassini non si dimetterà mai, e dal momento che Berlusconi sta dalla sua parte perché dovrebbe farlo? L’importante è farlo credere, proprio come l’importante è far credere che il governo rinuncerà al nucleare. Poi, passata la festa gabbato lo santo: Lassini farà il consigliere comunale e il governo ricomincerà a costruire centrali nucleari.
Su quel pullman c’era anche Tiziana Maiolo, che è diventata presidente dell’Associazione fondata da Lassini. Tanti anni era molto più amica degli estremista e amica dei terroristi di quanto non sia mai stato Giuliano Pisapia, ma i giornali-killer come “Libero” e “Il Giornale” fanno finta di non saperlo. Nel ’92 è entrata in Parlamento nelle liste di Rifondazione comunista. Due anni dopo ci è tornata, ma stavolta nelle liste di Forza Italia dove si faceva carriera prima e meglio. L’anno scorso se ne era andata con Fini, ma si è dimessa da portavoce di Futuro e Libertà a Milano dopo aver dichiarato alla radio che “è più facile educare un cane che un rom”. Non è rimasta sola per molto tempo. E’ rientrata di corsa nel Pdl. Una persona seria, insomma.
Questa è la gente che si permette di dare lezioni a Giuliani Pisapia per coprire la figuraccia fatta calunniandolo. Questa è la gente che continuerà a governare Milano e l’Italia se non la mandiamo via al più presto. (www.antoniodipietro.it)

Il buon governo





Per le sue promesse mancate, l'Italia deve lasciare alla Francia il suo posto nel consiglio di amministrazione del Fondo globale per la lotta contro Aids, tubercolosi e malaria. Un'organizzazione che si occupa di raccogliere e distribuire risorse per prevenire queste tre malattie e che proprio il nostro Paese ha contribuito a fondare nel 2002. Degli oltre 40 Stati donatori, l'Italia è l'unico a non avere ancora versato la quota del 2009, nonostante Silvio Berlusconi avesse annunciato un contributo di 160 milioni di dollari. Promessa mai mantenuta. Come nel 2010, quando l'Italia si era impegnata a donare 183 milioni. “A causa delle recenti sfide economiche, l’Italia ha avuto delle difficoltà a mantenere le promesse - dice il presidente del Fondo Michel Kazatchkine-. Ma spero vivamente che si possa trovare una soluzione”. E ora il nostro Paese ospiterà da insolvente la Conferenza mondiale sull'Aids, in programma fra due mesi a Roma. (www.ilfattoquotidiano.it)

sabato 14 maggio 2011

La battuta del giorno

"Noi siamo il futuro, in effetti lei potrebbe entrare in un gruppo di lavoro over 60”.

(Mattia Calise (20 anni), candidato sindaco a Milano per il Movimento 5 Stelle, alla Moratti che gli chiedeva il suo aiuto in caso di vittoria)

Forza Milan





Letizia Moratti è condannata al ballottaggio. Lo dicono i sondaggi della fedelissima Alessandra Ghisleri. Mancano uno, due punti percentuali, ballano tra i 15 e i 20 mila voti. E per ottenerli il premier – che a Milano ha messo sul piatto la tenuta del governo – ha deciso di giocarsi il tutto per tutto. La maratona elettorale per Silvio Berlusconi, infatti, non si è chiusa ieri, come per gli altri. Proseguirà anche oggi e lunedì. Oggi pomeriggio travestirà il Pdl con magliette rossonere per festeggiare lo scudetto prima a San Siro poi in piazza del Duomo. “Per vincere serve anche il voto dei milanisti”, ha detto pochi giorni fa. Ma il Cavaliere non si accontenta dei 'suoi' tifosi. Un'altra partita importante si gioca a Napoli. Dopo un lungo e impegnativo corteggiamento, ha convinto Aurelio De Laurentiis a sostenere pubblicamente il candidato sindaco del centrodestra, Gianni Lettieri. L’endorsement del presidente è arrivato a inizio settimana, dopo lungo fatto sognare ai tifosi lo scudetto. E ieri il Caimano ha aggiunto: "Garantisco ai tifosi napoletani che Hamsik non verrà al Milan. (www.ilfattoquotidiano.it)

Il premio bamba (Libero-news.it)



Santone tv e guru da arringhe giusto in tempo per le campagne elettorali. L'ottavo Bamba della settimana del direttore editoriale di Libero Vittorio Feltri, intervistato da Roberto Vallini, va ad Adriano Celentano, protagonista sia ad Annozero sia sul Fatto quotidiano.

venerdì 13 maggio 2011

Un' Italia più giusta

Un futuro migliore è possibile, è possibile soprattutto avere una migliore classe dirigente, persone che ci rappresentano all’interno delle istituzioni delle quali non doversi vergognare, ma anzi esserne orgogliosi perché lavorano a disposizione di tutti. Cambiare la classe dirigente per avere una politica migliore e dalle mani pulite è il primo impegno dell’Italia dei Valori. Per questo ci presenteremo alle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio con l’impegno di consegnare agli elettori amministratori, consiglieri comunali e provinciali degni di questo nome che, con le mani pulite, possano andare ad amministrare la cosa pubblica. Al primo posto intendiamo mettere la solidarietà, la difesa delle fasce più deboli, l’assistenza agli anziani, un ambiente vivibile, città più vivibili, perché siamo stanchi di vedere che quei pochi soldi a disposizione vengono utilizzati per cose non prioritarie, e invece vengono abbandonate le persone più deboli, i servizi essenziali, insomma le priorità di coloro che si affidano allo Stato pensando che possa aiutarli a risolvere i loro problemi.
Pensiamo soprattutto a dare un futuro ai nostri giovani, una serenità ai nostri anziani, un ambiente vivibile sul piano della difesa del suolo, della viabilità, della cultura. Per questa ragione io invito i cittadini, il 15 e 16 maggio ad andare a votare, e dare una mano a noi dell’Italia dei Valori che come avete visto in questi anni non abbiamo ceduto né ai ricatti né alle pressioni. Con grande dignità, nel Parlamento e nelle piazze, stiamo cercando di rappresentare quell’Italia che mette al primo posto l’orgoglio di essere italiani, gli interessi collettivi e non le leggi ad personam, le leggine ad uso e consumo personale, i conflitti di interessi, gli approfittamenti, le corruzioni e le malversazioni. Un’Italia più giusta, che può avere un futuro migliore, è quella che uscirà il 15 e 16 maggio dal voto che voi potrete dare.
Perché noi dell’Italia dei Valori ci siamo, con la passione, l’energia, l’onestà e le mani pulite di sempre. (www.antoniodipietro.it)

Il più bel viaggio della mia vita

Oggi, ad Arezzo finisce il mio tour elettorale iniziato a Nogara. E' tempo di fare un bilancio. Il calore contagioso delle persone a Nord come a Sud. Le adotterei tutte. Mi sono sentito sicuro, protetto in mezzo a loro, non ho avuto bisogno di nessuna scorta. Il camper che ho preso in prestito ha retto alle migliaia di chilometri macinati di giorno e di notte. La mia gola e i miei polmoni hanno resistito, anche se ora sono quasi afono e per gli ultimi incontri ho dovuto usare l'aerosol. Le piazze piene per ascoltare le mie parole e quelle dei candidati del MoVimento 5 Stelle, i "ragazzini" come li hanno definiti in modo spregiativo le mummie della politica. Nei paesi meno conosciuti, come Casamassima, o nelle grandi città come Milano ogni spazio in piedi era occupato. Nessun incidente, la Digos e i Carabinieri non hanno mai visto gente così tranquilla tutta insieme.
Un tour elettorale alla genovese, le uniche spese che ho sostenuto sono state la benzina, i pedaggi autostradali, qualche notte in albergo e il lusso di un elicottero per poter arrivare in tempo a Salerno. Spesso degli sconosciuti, quasi sempre con fare timido, bussavano alla porta del camper per regalarci prodotti locali, vino, prosciutti, provole di cui non è rimasto nulla. Ho viaggiato con due ragazzi, uno guidava, talvolta cantava canzoni di Bob Marley, uno organizzava gli incontri e pubblicava ogni cosa in Rete. Il tour ha un numero enorme di testimonianze su Twitter, FB, YouTube, Flickr. Quasi sempre è stata organizzata una diretta degli incontri via streaming con Ustream, Livestream o altre piattaforme. Decine di migliaia di persone li hanno seguiti.
I media all'inizio ci hanno ignorato, poi insultato. Hanno utilizzato un saluto alle persone in piazza a Bologna per trasformarlo in un insulto a un politico, cosa che non ho mai fatto e neppure pensato. Poveri giornalisti cialtroni di sinistra, destra e centro. Quante uovasode devono inghiottire per uno stipendio. Ferrara ne ha mangiate a tonnellate e Gilioli e P. Battista stanno ingrassando a vista d'occhio. Nessuno ha parlato del Programma del MoVimento 5 Stelle che è in bella vista sul blog e stampabile da tutti o ha sottolineato che non prendiamo contributi elettorali. Nessuno ha ricordato che il M5S vuole, ad esempio: "Abolizione delle province. Insegnamento della Costituzione ed esame obbligatorio per ogni rappresentante pubblico. Riduzione a due mandati per i parlamentari e per qualunque altra carica pubblica. Divieto per i parlamentari di esercitare un’altra professione durante il mandato. Stipendio parlamentare allineato alla media degli stipendi nazionali. Divieto di cumulo delle cariche per i parlamentari (esempio: sindaco e deputato). Non eleggibilità a cariche pubbliche per i cittadini condannati. Partecipazione diretta a ogni incontro pubblico da parte dei cittadini via web. Abolizione delle Authority e contemporanea introduzione di una vera class action. Referendum sia abrogativi che propositivi senza quorum". Sono stanco, ma contento. Molto contento. Adesso sto viaggiando verso le ultime tappe. Grazie per l'affetto e per l'umanità che mi avete regalato. E' stato forse il viaggio più bello della mia vita.
(www.beppegrillo.it)

Le vignette di Vauro ad Annozero del 12 05 2011

Marco Travaglio ad Annozero del 12 05 2011

mercoledì 11 maggio 2011

Polizia : a Palermo si usano i cellulari

Nuova clamorosa denuncia sulle condizioni in cui versa la Polizia Italiana. A Palermo, dove tempo fa era già scoppiato il caso della mancanza di carta per le denunce dei cittadini, ora si apprende la notizia di un nuovo disagio per gli agenti: la volanti non riescono a comunicare tra di loro e con la centrale perché dei 39 ponti radio installati tra Palermo e la provincia solo dieci sono in funzione, di cui soltanto due in città. E le riparazioni non vengono effettuate perché non ci sono fondi. Così, da alcuni mesi, gli agenti per ovviare alle emergenze sono costretti a contattare la centrale del 113 con i cellulari privati.
"Si pensi che già un paio di anni fa avevamo denunciato questa situazione - rivela ai microfoni di Radioarticolo1 il segretario del Silp Cgil di Palermo, Luciano Cirri - e rendiamoci conto che in una realtà come la nostra, in una città di frontiera con i ben noti problemi di criminalità organizzata, la comunicazione tra gli operatori della sicurezza è fondamentale. E lo è per garantire la sicurezza ai cittadini, ma anche agli stessi operatori di polizia".
"Indubbiamente fatti come questo provocano in noi scoramento - commenta ancora Cirri - e anche se poliziotti che lavorano in realtà difficili come Palermo alla fine hanno sempre quella 'seconda pelle' che ti consente di non mollare di mettercela sempre tutta, è certo che dopo tanti sacrifici alla fine il poliziotto che lavora qui come nel resto del Paese vorrebbe sentire lo Stato materialmente più vicino e non solo con le parole e i complimenti dopo il successo di una bella operazione". (www.rassegna.it)

Facebook, un grande fratello ?





Violazione degli account e dei dati di accesso. Nuovi interrogativi piombano sul social network più diffuso al mondo, Facebook. Ad alimentare il sospetto è Symantec. Secondo l’azienda statunitense produttrice di software per la sicurezza informatica alcuni programmatori di Facebook avrebbero accidentalmente avuto accesso ai profili, fotografie e chat degli utenti e avrebbero avuto la possibilità di inviare informazioni.

Una volta segnalato il problema pare che Facebook abbia provveduto a riparare l’errore. Le applicazioni vengono quotidianamente utilizzate dalla stragrande maggioranza degli utenti. Secondo Facebook ne vengono installate circa 20 milioni al giorno. Per Symantec, azienda con sede a Cupertino, alcune delle applicazioni che fanno uso di iframe possono aver aperto l’accesso ai “token” degli utenti. I token sono una sorta di “chiavi di riserva” consegnate agli utenti del social network. Le applicazioni possono utilizzarle per eseguire determinate operazioni per conto dell’utente o accedere al profilo. Ad ogni token è associato una cerchia di operazioni, come la lettura della bacheca e delle interazioni con altri amici. Ognuno di essi termina di operare dopo un periodo di tempo prestabilito. Ma alcune applicazioni possono chiedere di accedere al profilo anche in modalità offline e fruttare i token anche quando l’utente non è connesso al sito, fino al successivo cambio di password.

Per impostazione predefinita, Facebook utilizza per l’autentificazione il protocollo OAUTH2.0. I vecchi sistemi tuttavia, sono ancora supportati ed utilizzati da centinaia di migliaia di applicazioni. Quando un utente visita la pagina web apps.facebook.com/appname Facebook invia una quantità limitata di informazioni della persona (come città, nome, età) attraverso i quali l’applicazione personalizzerà poi la pagina. L’applicazione provvederà poi a reindirizzare l’utente verso una pagina contenente permessi. Se l’applicazione utilizza una versione obsoleta delle Facebook API ed è dotata dei parametri “return_session = 1″ e “session_version = 3″, come parte del loro codice di reindirizzamento, il social network restituisce il “token” inviando una richiesta http che contiene il token di accesso. “Non sappiamo quanti token possono essere stati sottratti dal 2007 – fa sapere la Symantec dal suo sito -. Ma pensiamo che molti di questi gettoni siano stati conservati e siano ancora disponibili nei file di log dei server gestiti da terzi o utilizzati da altre aziende. Gli utenti preoccupati per la loro sicurezza possono modificare la password del loro profilo per invalidare tutti i token sottratti”. (www.giornalettismo.com)

martedì 10 maggio 2011

La battuta del giorno 2

"Quando loro vanno in bagno, e non è che ci vadano spesso, visto che si lavano poco ,e si guardano allo specchio per farsi la barba, si spaventano da soli”. (il guitto Berlusconi contro la sinistra)


Oh cavolo ! Domani dovrò capire se lavandomi sono di destra e potenziale elettore del PDL !

La battuta del giorno

”Bisogna cambiare la composizione della Corte costituzionale, cambiare i poteri del presidente della Repubblica e come in tutti i governi occidentali dare più potere al presidente del Consiglio e al governo”. (un invasato Silvio Berlusconi)

lunedì 9 maggio 2011

E' come se i nazisti a Norimberga...

Oggi, per la prima volta dall’inizio del processo Mills, Berlusconi ha fatto la grazia di presentarsi in aula. Quello che per ogni comune cittadino è un dovere per lui sembra quasi un favore che si degna di fare.
Già questo sarebbe uno scandalo, ma purtroppo c’è di peggio. Arrivato in aula, invece di comportarsi come l’imputato di un reato grave come la corruzione di un testimone, si è messo a inveire e a lanciare accuse e calunnie contro i magistrati che lo devono giudicare.
In un Paese serio non sarebbe tollerato un comportamento simile da parte di un uomo che è forte non del diritto ma del potere che gli deriva dall’essere presidente del consiglio, capo e padrone del partito di maggioranza relativa, proprietario delle sue tv private, egemone in quelle pubbliche.
In un Paese civile, gli imputati non accusano chi li giudica di essere criminali e componenti di un’associazione a delinquere. Non li minacciano parlando di una commissioni parlamentare, cioè di una specie di tribunale speciale. E se lo fanno ne pagano le conseguenze. E’ come se i nazisti a Norimberga, si fossero sostituiti ai loro giudici, in un silenzio generale che finisce per essere una muta e involontaria complicità.
Quando le cose arrivano a questo punto, secondo me, sarebbe opportuno e necessario che il capo dello Stato, oltre a dire cose sacrosante come ha fatto anche oggi e a rimproverare chi si comporta come Berlusconi, passasse dalle parole ai fatti e assumesse qualche decisione concreta per ripristinare lo Stato di diritto. Altrimenti finirà per forza per farlo il popolo italiano che giustamente è ogni giorno più esasperato e sta covando la rivolta. (www.antoniodipietro.it)

Passaparola di Marco Travaglio (dal blog www.beppegrillo.it)

domenica 8 maggio 2011

Beppe Grillo a Bologna, P.zza Maggiore 7/5/2011

Beppe Grillo a Bologna per presentare il Candidato Sindaco Massimo Bugani per il comune di Bologna, piazza strapiena di sostenitori.


I video di Bin Laden

Il Pentagono ha reso pubblici 5 video inediti e privi di audio di Osama Bin Laden sequestrati durante il raid nel suo rifiugio ad Abbottabad in Pakistan. I video ritraggono il leader di Al Qaeda in situazioni differenti. In questo montaggio abbiamo riunito le clip estratte da quattro video, in cui Osama viene ripreso mentre registra o prova alcuni discorsi.

In un ultimo filmato, che pubblichiamo separatamente, Osama viene ripreso mentre si rivede in tv (REPUBBLICA)



La battuta del giorno

"M'incazzo sì. Mi hanno chiesto di soprassedere giusto il tempo di sfamare i tanti che ritenevano improcrastinabile il loro appuntamento a tavola". (Francesco Pionati ex volto del TG 1, escluso dalla lista dei nove sottosegretari, attende il suo posto a tavola)

sabato 7 maggio 2011

La casa delle libertà


Claudio Scajola è tornato a casa, con vista Colosseo. E’ rientrato dodici mesi dopo essersi dimesso da ministro dichiarando «non posso avere il sospetto di abitare in un appartamento non pagato da me». «Se dovessi acclarare che la mia abitazione fosse stata pagata da altri senza saperne io il motivo, il tornaconto e l’interesse - aggiunse - i miei legali eserciterebbero le azioni necessarie per l’annullamento del contratto». In una successiva intervista al Corriere della Sera disse anche che in quella casa non ci sarebbe rientrato più, che aveva già dato mandato di venderla e che una volta riavuta la cifra da lui spesa (600mila euro) avrebbe devoluto il resto in beneficenza. Lasciò così senza avere avuto nemmeno un avviso di garanzia (di questo in diversi gli diedero atto), perché si accorse che quelle mura non erano state interamente acquistate con le proprie forze, non perché indagato.

Nel frattempo la magistratura di Perugia non ha trovato il corrispettivo del presunto atto corruttivo, quantificato nei 900mila euro che l’imprenditore Anemone versò per pagargli metà casa e per questo non hanno richiesto il suo rinvio a giudizio. Ma tant’è, sarà stata la crisi del mercato immobiliare, Scajola quell’appartamento non l’ha più venduto e ci è tornato ad abitare.

Ha iniziato ad usarlo come punto d’appoggio circa cinque mesi fa, pur continuando a dormire presso amici. Da qualche giorno però, secondo quanto dicono persone a lui molto vicine, sarebbe tornato a starci a tempo pieno. E adesso rivuole anche un ruolo nel governo, punta a quell’unico posto da ministro delle politiche comunitarie rimasto libero dopo il rimpasto che dovrà passare per un voto di fiducia. I tanti deputati rimasti a bocca asciutta la vedono come l’ultima occasione per strappare altri impegni a Berlusconi. La risposta del Pdl a Napolitano però mostra quanto il Cavaliere tema quel passaggio. Soprattutto perché se a Milano andasse male potrebbe diventare molto pericoloso. (L'UNITA')

Il premio bamba (Libero-news.it)



Settima puntata del "Bamba". Intervistato da Roberto Vallini, il direttore editoriale di Libero, Vittorio Feltri, questa settimana assegna il premio a un soggetto particolare: "al Sud". O meglio, a un personaggio del Sud: "Rosa Russo Iervolino, il sindaco di Napoli". Tra una settimana scadrà il secondo mandato della prima cittadina del capoluogo campano: "Questa cosa deve averla gettata nel più tetro sconforto", spiega Feltri. "Che cosa posso fare? E allora le è scattata la voglia di diventare Senatore a vita". Secondo il direttore, "una minaccia, più che un rischio". Quali i suoi meriti? "Aver fatto vincere l'immondizia a Napoli".

Scilipoti lei si dovrebbe vergognare

Gli uomini che hanno salvato il governo il 14 dicembre ormai imperversano. Colpito da improvvisa notorietà Domenico Scilipoti diventa protagonista anche di una trasmissione dedicata alle medicine alternative e alla morte di una donna convinta a rifiutare la chemioterapia. Il parlamentare per il quale il direttore del Giornale Alessandro Sallusti auspica una “ricompensa” e a cui ha augurato “lunga vita” ha organizzato una conferenza alla Camera sulla medicina olistica. Relatore lo psichiatra Danilo Toneguzzi, presidente del “comitato scientifico” dell’associazione ALBA (Associazione Leggi Biologiche Applicate), che divulga in Italia le teorie di medicina alternative propugnate Ryke Geerd Hamer, medico tedesco radiato dall'ordine e più volte condannato per le sue teorie sulla natura psicologica delle malattie oncologiche. Per la morte di quella donna, Toneguzzi è attualmente imputato per omicidio colposo. Quando glielo fanno notare Scilipoti reagisce con gli ormai consueti insulti al giornalista. (www.ilfattoquotidiano.it)

giovedì 5 maggio 2011

mercoledì 4 maggio 2011

La battuta del giorno

"Meriterei stadio a mio nome, come Bernabeu"


...secondo voi chi l'ha detta ?

La Russa il solito ignorante

“Lukashenko? Chi è questo?” Il ministro della Difesa Ignazio La Russa si fa beccare come uno scolaretto impreparato dal conduttore di Ballarò Giovanni Floris. Evocato poco prima da Pier Ferdinando Casini come “dittatore bielorusso amico di Silvio Berlusconi”, il presidente (dal 1994) del piccolo Stato dell’ex Urss è una figura sconosciuta per La Russa che, come ministro della Difesa, dovrebbe conoscere a menadito la politica internazionale. E così, per ribattere a Casini, La Russa si fa suggerire da un giovane collaboratore alle sue spalle senza rendersi conto di essere tornato in diretta.

Ma non è finita perché quella su Lukashenko non è stata l’unica brutta figura del ministro. La spazzatura di Napoli? “Berlusconi ha pulito la città. Il problema è che i napoletani l’hanno risporcata”, spiega La Russa. E quando la professoressa della Columbia University di New York Nadia Urbinati interviene per far notare come il tema dell’immondizia abbia pesato sulla campagna elettorale tra Berlusconi e Romano Prodi, il ministro le risponde: “Ma che dice questa?”. E con l’eleganza di sempre aggiunge: “E insegna alla Columbus (Columbia, ndr)? Povera università, penseranno che gli italiani sono tutti così”. (www.ilfattoquotidiano.it)

L'altro volto di Wojtyla

(www.beppegrillo.it)

martedì 3 maggio 2011

Foto attendibile ?





Circola sulla rete una nuova foto del cadavere di Osama Bin Laden . Si tratta di un'immagine a raggi infrarossi rilanciata sul social network Twitter, nell'edizione inglese, dagli hacker di Anonymous.
Impossibile, per ora, verificare l'autenticità dello scatto realizzato in notturna. L'uomo indicato come il leader di AlQaeda giace a terra con una ferita sopra l'occhio destro. Il corpo sembra sorretto da un soldato Usa. (CORRIERE DELLA SERA)

Acqua in bocca





Il presidente americano annuncia l’uccisione del nemico pubblico numero uno. Una grande vittoria. Ma del corpo non c’è traccia: una nave Usa l’ha fatto scivolare in mare.

Obametor

Persino i nazisti, prima di essere impiccati, furono processati a Norimberga. Bin Laden non è stato assassinato, ucciso, fucilato, ammazzato, sparato. No. Bin Laden è stato "terminato", citando le parole di Obama. Un'elegante metafora che riduce un uomo a un insetto. I familiari di Goring non furono condannati a morte, un figlio di Bin Laden è stato invece "terminato". Era lì, sul luogo del delitto, la colpa è sua. Bin Laden, l'ex amico della Cia e degli Stati Uniti, educato nelle migliori università occidentali, è innocente o colpevole dell' 11 settembre? Avrebbe dovuto stabilirlo un tribunale in base alle prove, al dibattimento. Il mondo avrebbe assistito e, forse, capito. Gli americani sono intervenuti a casa degli altri, come di consuetudine, cow boy della Terra. Il Pakistan è uno Stato indipendente. Per le leggi internazionali, gli Stati Uniti avrebbero dovuto chiedere al governo pachistano di catturare Osama. Perché non lo hanno fatto? Il cadavere di Bin Laden è stato, secondo le fonti statunitensi gettato in mare dopo un funerale islamico(?) su di una portaerei. Lo hanno trasportato da Islamabad per centinaia chilometri per darlo in pasto ai pesci. Chi potrà dimostrare il decesso?
Bin Laden serve a Obama per vincere le elezioni. Forse però perderà la guerra. Questa morte è infatti una vendetta e sangue chiama sempre sangue. Il fanatismo islamico può riesplodere e dilagare. Le scene di giubilo nelle strade delle città americane dopo la notizia della scomparsa di Osama hanno ricordato le stesse scene nei Paesi arabi dopo il crollo delle Torri Gemelle. C'è qualcosa di malato nel festeggiare la morte di una persona, anche di un criminale, come allora era rivoltante celebrare un massacro.
Bin Laden viveva in una palazzina di tre piani a Abbottabad, una località turistica montana non distante da Islamabad. Abbottabad è sede di un'accademia militare e ha numerose caserme. Il governo pachistano non poteva non sapere, così come a suo tempo il governo italiano non poteva non sapere che Totò Riina viveva con la sua famiglia al centro di Palermo. Bin Laden è stato sacrificato, ammesso che non fosse già morto da tempo. "Terminato" come si usa dire in America per coloro che osano sfidarla. La disumanità è tra noi. "Restiamo umani", come voleva Vittorio Arrigoni. (www.beppegrillo.it)

lunedì 2 maggio 2011

La battuta del giorno

"L’eliminazione da parte delle forze Usa dello sceicco del terrore Bin Laden all’indomani della beatificazione di Giovanni Paolo II puo’ essere letta come un nuovo enorme miracolo per il mondo regalato dal Papa piu’ amato che tanto tuono’ contro la rete del terrore in particolare ammonendola con le parole ‘il male e’ accompagnato sempre dal bene’, volendo con cio’ affermare che dietro il male spuntano sempre il bene e la giustizia universale,come dimostrato in queste ore". (Michaela Biancofiore - PDL -)


...e meno male che la stupida non è andata oltre, dando il merito del miracolo a Silvio !

Passaparola di Marco Travaglio (dal blog www.beppegrillo.it)

Ne vogliamo parlare ? Meglio di no

Il 1° maggio è stato un giorno carico di avvenimenti, la beatificazione di Giovanni Paolo II°, il concerto a Piazza San Giovanni e dulcis in fundo, l'uccisione di Osama Bin Laden. C'è materia per scrivere chilometri di parole e basta scorrere tutti i quotidiani per leggere cronache, opinioni, testimonianze.
Cosa dire allora noi del Blog dell'Opinione che non è stato detto ?
Che riteniamo inopportuna la beatificazione del papa polacco per aver stretto la mano a Pinochet e inviato a lui e alla sua famiglia una speciale benedizione ?
Per aver giustificato la guerra nella ex Jugoslavia ?

Di aver protetto e sostenuto il Cardinale Pio Laghi, nunzio apostolico in Argentina durate la feroce dittatura, amico e compagno di tennis di esponenti del regime ?
O di aver permesso la diffusione dell' aids in Africa ostacolando la pubblicizzazione e l'uso del preservativo ?
Questo e molto di più è già stato ampiamente riportato su alcune testate, quindi ci fermiamo qui.

Il concerto del 1° maggio ?
Siamo seri, con i sindacati divisi già da molti anni, questa manifestazione non ha nessuna credibilità, e ai ragazzi presenti non frega niente dei messaggi lanciati dal palco, ma solo ascoltare musica e fare un pò di casino.
Poi ne abbiamo le scatole piene dei Modena City Ramblers e della loro interpretazione di Bella Ciao !

L'uccisione di Bin Laden ?
Ok, giustizia è fatta (ci allineamo a tutti i giornali)

Allora di cosa vogliamo parlare ?
Che in Libia le bombe intelligenti hanno sterminato tre nipotini di Gheddafi ?
O di un' ambulanza che sciaguratamente si trovava nella folla dei "Papa Boys" con a bordo un neonato in gravi condizioni, e che è stata presa a calci dai "boys" perchè infastiditi durante la beatificazione ?
Anche queste notizie sono state riportate dai quotidiani, ma la seconda in piccolo, giusto per non distrarre l'avvenimento di copertura mondiale. Una beata minchia !

domenica 1 maggio 2011

La pelle di Gheddafi

Hanno assassinato il figlio di Gheddafi e tre suoi nipoti. Chi è stato? Le bombe intelligenti! Volevano uccidere Gheddafi, ma le bombe non sono arrivate al bersaglio. Con che diritto hanno bombardato? L'Onu, la Nato, Sarkozy, Cameron, il nostro presidente del Consiglio, Giorgio Napolitano, La Russa? Tutti insieme appassionatamente stanno facendo la loro parte. La direttiva dell'Onu per una "No Fly Zone" è stata trasformata in una caccia all'uomo. Siamo in guerra contro un Paese con cui, solo pochi mesi fa, abbiamo firmato un trattato di pace e di reciproco aiuto. Non mi risulta che sia stato stracciato prima di iniziare il conflitto. Tradire un alleato è una nostra consuetudine. Gheddafi vuole vendicarsi contro l'Italia, come dargli torto dopo la morte dei suoi familiari? Chi ci ha condotto in questa guerra, non voluta dagli italiani, sarà il responsabile delle eventuali vittime civili. (www.beppegrillo.it)