martedì 30 aprile 2013

Maurizio Crozza a Ballarò 30/4/2013


...e il naufragar m'è dolce in questo mare


Il Corriere della Sera rintraccia lo yacht di Riccardo Bossi, forse il figlio meno stupido di "dito medio" Umberto Bossi, a Port El Kantaoui, a una settantina di chilometri a sud di Hammamet, la città dove è sepolto Bettino Craxi (sarà un caso ?), che sarebbe stato pagato con i soldi sottratti ai finanziamenti elettorali della Lega Nord.
Probabilmente anche questo "investimento" è rintracciabile nella famosa cartellina "Tha Family" del tesoriere della Lega Belsito, per le spesucce del clan Bossi. 


L'ultimo confine


Ma sono diventati tutti matti? A chi può venire in mente di far presiedere a Silvio Berlusconi una Convenzione incaricata di riscrivere la Carta costituzionale? E’ come dire alla volpe di ricostruire il pollaio per renderlo più sicuro! Possibile che, in questo Paese, tutti abbiano la memoria così corta da essersi dimenticati che, per anni e anni, Berlusconi ha provato a stravolgere lo spirito e la lettera della nostra Carta, prendendone di mira non questo o quel particolare ma l’ispirazione di fondo, l’anima? Più e più volte la Corte costituzionale ha dovuto cassare leggi fatte da Berlusconi a favore di se stesso, alla faccia della Costituzione repubblicana. E’ vero che per ora la sua è solo un’autocandidatura, però non è certo tranquillizzante il fatto che nessuno abbia trovato niente da dire o ridire e che nessuno abbia neppure commentato questa enormità. Affidare a Berlusconi quella carica significherebbe riscrivere la storia degli ultimi vent’anni di questo Paese e scegliere una sanatoria politica paragonabile a quelle che Berlusconi ha tante volte fatto a favore degli evasori e dei ladroni. Fino a pochi giorni fa, il Pd giurava che con un personaggio simile non si potevano fare accordi. Adesso ci sta al governo insieme. Io mi posso solo augurare che almeno, oggi stesso, dica chiaramente che della presidenza della Convenzione non se ne parla. E’ l’ultimo confine. Varcato quello non resterebbe davvero più niente. (www.antoniodipietro.it)

lunedì 29 aprile 2013

L’antipolitica forcaiola? La trovate, ohibò, su Retequattro


La destra e le sue gazzette lanciano accuse di fuoco contro il M5S, Sel, Marco Travaglio e chi più ne ha più ne metta, colpevoli di eccitare l’ostilità degli italiani contro la classe politica, facendo venire idee criminali nella testa di disperati come Luigi Preiti. Vorrei consigliare a tutti loro di riguardarsi (da stasera mi auguro che cambi tono) la serie delle puntate di “Quinta Colonna”, il programma di Paolo Del Debbio che va in onda su Retequattro. Le cosiddette “piazze” con cui si collega sono raduni di persone esasperate e debitamente aizzate all’invettiva da appositi inviati. In ogni declinazione della lingua italiana e dei suoi dialetti abbiamo sentito profferire le peggiori e generiche minacce all’indirizzo di tutti i politici indistintamente, sempre considerati come un “unicum” da disprezzare e malmenare e intimidire. Confondere le acque, e avvelenarle, da quelle parti è un mestiere condotto con raffinatezza intellettuale. Salvo poi farci anche la predica! (www.gadlerner.it)

Pacatezza


Sciacalli

"Quando per mesi e mesi si continua a sparare a parole contro il Palazzo, dicendo che è il centro del male, poi non ci si può stupire se esce qualcuno che prende in mano la pistola" (Gianni Alemanno il sindaco spalatore di neve a Roma)

"Le frasi di chi ha detto bombardiamo il Parlamento sono parole che hanno conseguenze" (il sassofonista Bob Maroni)

"Beppe Grillo è ipocrita quando dice di essere contro la violenza. Ogni giorno vomita odio, poi qualcuno gli dà retta" (il camerata Francesco Storace)

"Una tensione crescente trova linfa vitale in chi fomenta l'odio sociale" (la contadina beneventana Nunzia De Girolamo)

''I veneti, i piemontesi, i lombardi non permetteranno questo imbroglio,  il ministro degli Interni ha fatto stampare delle schede in cui di fatto non si può votare, con due simboli collegati, in cui chi vota per uno vota per due e quindi crea confusione. Fate tutti molta, molta attenzione e mettete una croce al centro del simbolo giusto. Noi comunque terremmo le cose sotto controllo''. ''Se necessario
imbracceremo i fucili contro la canaglia centralista romana che sta facendo apposta a impedire il voto''. (il vaccaro Umbero Bossi, papà del Trota e  amico del sassofonista Bob Maroni, 6 aprile 2008)

"Come fanno i piccoli uomini, Ingroia non ha neppure il coraggio di dimettersi dalla magistratura. Si mette in aspettativa, pagata da noi, perché nell'urna non si sa mai. Male che gli vada, grazie a un Csm complice e alla mancata riforma della giustizia, potrà tornare a fare le sue farneticanti inchieste su mafia e Forza Italia. Altro che magistratura Mani Pulite. Qui siamo alle Mani Sporche. Sporche di intrighi, di ingiustizie, di campagne giornalistiche basate su teoremi." (Alessandro Sallusti, giornalista (!!!) 18/12/2012)

"I magistrati cercano di sovvertire il voto popolare. E' stata messa in atto 'un'operazione degna della lotta contro la mafia e la camorra. Nel corso dell'inchiesta sono state commesse 'violazioni di legge incredibili che vanno contro i più elementari principi costituzionali". (20/1/2011 Silvio Berlusconi, e ho detto tutto)

domenica 28 aprile 2013

Spari


Il club dei mostri



E' ufficiale. Un banchiere all'Economia, Saccomanni, per salvare le banche. Un manichino parlante, Alfano, con incarico doppio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e Interni. Enrico Letta, capitan findus, lo stoccafisso scongelato, Il nipote di suo zio, il più amato dalla Goldman Sachs, come presidente. Lupi, la nipote di Fantozzi, ai Trasporti e alle infrastrutture, là dove volano gli appalti e la TAV in Val di Susa. Mauro, un filosofo ciellino alla Difesa degli F35. Una signora che ha frequentato il liceo classico, la Lorenzin, alla Sanità, leggerà Leopardi ("sempre caro mi fu quest'ermo colle") e Carducci in corsia. Franceschini a parlare con il Parlamento. De Girolamo, la moglie pdl del Boccia pdmenoelle, alle Politiche Agricole, l'inciucio nell'inciucio. Quagliarello alle Riforme Istituzionali, quello di "Eluana non è morta, è stata ammazzata" e ho detto tutto. La Bonino agli Esteri, la radicale più vicina allo psiconano, liberale, liberista e libertaria, mondialista e frequentatrice del Bildeberg. L'uddicino Giampiero D'Alia alla Pubblica Amministrazione, autore di un emendamento per obbligare i provider a oscurare siti, blog e social media su richiesta del ministero degli Interni, persino la Idem, una canoista tedesca (a quando un rugbista neozelandese?), e Zanonato, "l'uomo del muro di sinistra" allo sviluppo economico.
Questo governo ricorda un animale fantastico, mitologico, con molte teste ma un solo cervello con due emisferi separati: quello destro è Berlusconi che sarà prescritto, quello sinistro la finanza internazionale che spolperà l'Italia. Un club dei mostri, una famiglia Addams che ubbidisce allo schioccar di dita della BCE e delle agenzie di rating. (www.beppegrillo.it)

sabato 27 aprile 2013

Percentuali che pesano

Complimenti ai radicali che con lo 0,00000 e qualcosa, non rappresentando praticamente nessuno, hanno imposto una poltrona per la Bonino.

Nodi al pettine




Crolla un mito ! L'ispettore Derrick era nelle SS ! Adesso non venite a dirmi che i genitori del commissario Rex facevano la guardia ad Auschwitz !

giovedì 25 aprile 2013

Il 25 aprile è morto



Nella nomina a presidente del Consiglio di un membro del Bilderberg il 25 aprile è morto,
nella grassa risata del piduista Berlusconi in Parlamento il 25 aprile è morto,
nella distruzione dei nastri delle conversazioni tra Mancino e Napolitano il 25 aprile è morto,
nella dittatura dei partiti il 25 aprile è morto,
nell'informazione corrotta il 25 aprile è morto,
nel tradimento della Costituzione il 25 aprile è morto,
nell'inciucio tra il pdl e il pdmenoelle il 25 aprile è morto,
nella rielezione di Napolitano e il passaggio di fatto a una Repubblica presidenziale il 25 aprile è morto,
nell'abbraccio tra Bersani e Alfano il 25 aprile è morto,
nella mancata elezione di Rodotà il 25 aprile è morto,
nella resurrezione di Amato, il tesoriere di Bottino Craxi, il 25 aprile è morto,
nei disoccupati, nelle fabbriche che chiudono, nei tagli alla Scuola e alla Sanità il 25 aprile è morto,
nei riti ruffiani e falsi che oggi si celebrano in suo nome il 25 aprile è morto,
nel grande saccheggio impunito del Monte dei Paschi di Siena il 25 aprile è morto,
nel debito pubblico colossale dovuto agli sprechi e ai privilegi dei politici il 25 aprile è morto,
nei piduisti che infestano il Parlamento e la nazione il 25 aprile è morto,
nelle ingerenze straniere il 25 aprile è morto,
nella perdita della nostra sovranità monetaria, politica, territoriale il 25 aprile è morto,
nella Repubblica nelle mani di Berlusconi, 77 anni, e Napolitano, 88 anni, il 25 aprile è morto,
nei processi mai celebrati allo "statista" Berlusconi il 25 aprile è morto,
nella trattativa Stato - mafia i cui responsabili non sono stati giudicati dopo vent'anni il 25 aprile è morto,
nel milione e mezzo di giovani emigrati in questi anni per mancanza di lavoro il 25 aprile è morto,
nell'indifferenza di troppi italiani che avranno presto un brusco risveglio il 25 aprile è morto.
Oggi evitiamo di parlarne, di celebrarlo, restiamo in silenzio con il rispetto dovuto ai defunti.
Se i partigiani tornassero tra noi si metterebbero a piangere. (www.beppegrillo.it)

mercoledì 24 aprile 2013

La battuta del giorno

"Gasparri che mostra il dito medio davanti a Montecitorio non sta insultando il movimento 5 stelle. Sta salutando i colleghi della Lega. E' un po' come darsi il cinque." (Cinzia Poli, Caterpillar AM, Radio 2)

Passato il cazziatone i monelli continuano a fare i cazzi loro

                     
                                                          (clicca sulla foto per ingrandire)

Senato della Repubblica Italiana, si discute di Abruzzo e Emilia Romagna colpite dal terremoto. Banchi del PDL e Lega vuoti, come denunciato da Laura Puppato, chissà se Napolitano è al corrente.

Maurizio Crozza a Ballarò 23/4/2013


martedì 23 aprile 2013

Inciucio. Diciamo no e non saremo soli

Nel film Sogni d’oro, Nanni Moretti dice a una platea di spettatori: “siete un pubblico di merda”, al che tutta la sala si alza in piedi gridando entusiasticamente: “pubblico di merda, pubblico di merda”. Una scena che ne ricorda un’altra, quella vista ieri a Montecitorio con Napolitano bis che mazzolava a tutto spiano parlamento e partiti con accuse di inettitudine e corruzione mentre dall’emiciclo si levavano (con la sola eccezione di M5S) festosi e prolungati applausi. Tutto come previsto. Giù in basso, adorante e con lunga coda di paglia la peggiore classe politica del globo, incapace perfino di eleggere un nuovo capo dello Stato. Lassù (dopo aver detto no infinite volte alla rielezione), l’anziano capo dello Stato che sfodera il suo diktat, così riassumibile: o si fa il governo delle grandi intese con Berlusconi o si va a nuove elezioni, ma in questo caso io mi dimetto subito e vi lascio in un mare di guai. Napolitano ha avuto anche parole di apprezzamento per la scelta che ha portato il movimento di Grillo nelle istituzioni parlamentari. Ma il successivo monito sul ricorso alla piazza non è piaciuto affatto ai 5Stelle che ora parlano di un presidente “non più arbitro”. Non sorprende invece l’euforia di Berlusconiche si vede servire su un piatto d’oro un governo su misura, con ministri di sua proprietà e un programma già incardinato dai famosi saggi intorno alla riforma della giustizia modello Arcore, a cominciare ovviamente dal bavaglio sulle intercettazioni. Ben al coperto dietro Napolitano, il Caimano potrà contare sulla assoluta benevolenza di quasi tutta l’informazione che difficilmente oserà criticare gli atti del nuovo governo che il monarca del Colle ha già solennemente battezzato di “salvezza nazionale”, come se fossimo in guerra. In questo un po’ sconcio coro di alleluja noi, inutile dirlo, non ci saremo. Troviamo indecente che i dirigenti Pd abbiano accettato al Quirinale il presidente dell’inciucio con la destra piuttosto che far convergere i voti su Rodotà, la personalità giusta per aprire la strada a una maggioranza del vero cambiamento che M5S non avrebbe potuto rifiutare. Troviamo insopportabile che sempre grazie a Napolitano venga steso un tappeto rosso ai piedi dell’uomo del bunga bunga che ha sputtanato l’Italia nel mondo portandola quasi al fallimento. No, non ci sentiamo soli perché contro la restaurazione della politica più marcia c’è una ripulsa che si allarga a macchia d’olio e che già mobilita la base del Partito democratico e dei sindacati non gialli. Pensiamo che oggi più soli e più isolati dal mondo reale dovrebbero sentirsi piuttosto i pretoriani dell’informazione, sentinelle dell’eterna casta. Affidandosi con i loro padroni a un signore di 88 anni a cui tremava la voce per l’enorme responsabilità che si è preso. (Antonio Padellaro - IL FATTO QUOTIDIANO -)

La battuta del giorno

"La storia ci costringe ad uno accordo con il PDL" (Dario Franceschini)


Se non è una faccia di bronzo questa !

News


Alcuni commenti di autorevoli esponenti politici al discorso del Presidente Napolitano. Quello che la stampa ha nascosto.

"Il miglior discorso degli ultimi vent'anni" (Silvio Berlusconi)

"Quello che doveva dire l'ha detto " (Pierluigi Bersani)

"Ma ce l'aveva con noi ?! Io sono responsabile !" (Domenico Scilipoti)

"Non aggio capito nu cazzo ! Io mi faccio li cazzi mia" (Antonio Razzi)

lunedì 22 aprile 2013

Maestà




Il Presidente li prende a schiaffoni e quei debosciati applaudono anzichè osservare un colpevole silenzio. 

Napolitano bis, Funeral Party

La scena supera la più allucinata fantasia dei maestri dell’horror, roba da far impallidire Stephen King e Dario Argento. Il cadavere putrefatto e maleodorante di un sistema marcio e schiacciato dal peso di cricche e mafie, tangenti e ricatti, si barrica nel sarcofago inchiodando il coperchio dall’interno per non far uscire la puzza e i vermi. Tenta la mission impossible di ricomporre la decomposizione. E sceglie un becchino a sua immagine e somiglianza: un presidente coetaneo di Mugabe, voltagabbana (fino all’altroieri giurava che mai si sarebbe ricandidato) e potenzialmente ricattabile (le telefonate con Mancino, anche quando verranno distrutte, saranno comunque note a poliziotti, magistrati, tecnici e soprattutto a Mancino), che da sempre lavora per l’inciucio (prima con Craxi, poi con B.) e finalmente l’ha ottenuto. E con una votazione dal sapore vagamente mafioso (ogni scheda rigorosamente segnata e firmata, nella miglior tradizione corleonese). Pur di non mandare al Quirinale un uomo onesto, progressista, libero, non ricattabile e non controllabile, il Pd che giurava agli elettori “mai al governo con B.” va al governo con B., ufficializzando l’inciucio che dura sottobanco da vent’anni. Per non darla vinta ai 5Stelle, s’infila nelle fauci del Caimano e si condanna all’estinzione, regalando proprio a Grillo l’esclusiva del cambiamento e la bandiera di quel che resta della sinistra (con tanti saluti ai “rottamatori” più decrepiti di chi volevano rottamare). La cosa potrebbe non essere un dramma, se non fosse che trasforma la Repubblica italiana in una monarchia assoluta e la consegna a un governo di mummie, con i dieci saggi promossi ministri e il loro programma Ancien Régime a completare la Restaurazione. Viene in mente il ritorno dei codini nel 1815, dopo il Congresso di Vienna, con la differenza che qui non c’è stata rivoluzione né s’è visto un Napoleone. Ma il richiamo storico più appropriato è Weimar, con i vecchi partiti di centrosinistra che nel 1932 riconfermano il vecchio e rincoglionito generale von Hindenburg, 85 anni, spianando la strada a Hitler. Qui per fortuna non c’è alcun Hitler all’orizzonte. Però c’è B., che fino all’altroieri tremava dinanzi al Parlamento più antiberlusconiano del ventennio e ora si prepara a stravincere le prossime elezioni e salire al Colle appena Re Giorgio abdicherà. A meno che non resti abbarbicato al trono fino a 95 anni, imbalsamato e impagliato come certi autocrati, dagli iberici Salazar e Franco ai sovietici Andropov e Cernenko, tenuti in vita artificialmente con raffinate tecniche di ibernazione e ostesi in pubblico con marchingegni alle braccia per simulare un qualche stato motorio. Ieri, dall’unione dei necrofili di sinistra e del pedofilo di destra, è nato un regime ancor più plumbeo di quello berlusconiano e più blindato di quello montiano, perché è l’ultima trincea della banda larga che comanda e saccheggia l’Italia da decenni, prima della Caporetto finale. Prepariamoci al pensiero unico di stampa e tv, alla canzone mononota a reti ed edicole unificate. Ne abbiamo avuto i primi assaggi nelle dirette tv, con la staffetta dei signorini grandi firme che magnificavano l’estremo sacrificio dell’Uomo della Provvidenza e del Salvatore della Patria, con lavoretti di bocca e di lingua sulle prostate inerti e gli scroti inanimati delle solite cariatidi. Le famose pompe funebri. Ps. Da oggi Grillo ha una responsabilità infinitamente superiore a quella di ieri. Non è più solo il leader del suo movimento, ma il punto di riferimento di quei milioni di cittadini (di centrosinistra, ma non solo) che non si rassegnano al ritorno dei morti morenti e rappresentano un quarto del Parlamento. A costo di far violenza a se stesso, dovrà parlare a tutti con un linguaggio nuovo. Senza rinunciare a chiamare le cose col loro nome. Ma senza prestare il fianco alle provocazioni di un regime fondato sulla disperazione, quindi capace di tutto. (Marco Travaglio - IL FATTO QUOTIDIANO -)

Passaparola - Un Paese senza sovranità - Intervista a Stefania Limiti - (dal blog www.beppegrillo.it)


domenica 21 aprile 2013

Notte prima dell'elezione

«Stanotte non ho chiuso occhio all'idea che potesse essere eletto Rodotà. Sarebbe stato l'inizio della guerra civile...» (Silvio Berlusconi, fonte Il Giornale)


Grillo parla di golpe o golpettino e tutta la stampa lo impallina. Le parole dell'indagato di Arcore vanno invece contestualizzate.

Se c'era lui, caro lei...


Il piatto è servito


Al Quirinale per altri sette anni il più fidato amico di Berlusconi. Gli italiani onesti ringraziano Bersani.

sabato 20 aprile 2013

Alla nostra sinistra


Non partito coraggioso, non partito progressista, ma partito antico in nazione morente, in nazione europea:
e cosa sei? Rifugio di burocrati, raccomandati, supponenti,
governanti tristi pavidi e ignavi, prefetti codini,
cantanti attori e comici unti di brillantina con la pancia piena,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una commedia banale, un sudario!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case del popolo scrostate ormai come chiese.
Se mai tu sei esistito, ora non esisti,
Se mai fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei moderato, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo nostro bel mare, libera il mondo.


P.S. Chiediamo umilmente scusa a Pasolini.
(www.donzauker.it)

giovedì 18 aprile 2013

Cortesie

Incurante della sommossa all'interno del PD sul nome di Franco Marini a Presidente della Repubblica, Bersani intrattiene un'amabile e cordiale conversazione con Angelino Alfano, durante le votazioni. Lo specchio evidente di un partito alla deriva che probabilmente non vedrà la fine dell'anno.


mercoledì 17 aprile 2013

A las cinco de la tarde…


Alle 17 si dovrebbero conoscere i nomi che il Pd mette in campo per il Quirinale. In pochi minuti, in poche parole sapremo se il centrosinistra vuole sopravvivere al passato o affrontare il futuro: se troveremo i nomi delle vecchie nomenclature opache come gli Amato, dei politici da corridoio come Marini o degli eterni perdenti come D’Alema, sapremo che si è scelto il suicidio politico per far vivere Berlusconi, ma anche lo spirito e il potere di apparato e di casta. Se invece sentiremo il nome di Rodotà allora possiamo sperare che ci sia la volontà di cambiare definitivamente capitolo a cominciare dal colle più alto. Se ci saranno i nomi di sempre non ci vengano poi a raccontare balle sulla responsabilità e la governabilità, sul dramma del Paese causato peraltro proprio da una stagione di inciuci e cedimenti oltre che di allontanamento dall’elettorato e dalla realtà: quella sul Quirinale è una scelta decisiva di campo e di prospettive che non ammette ambiguità. Nemmeno il tentativo di eluderla attraverso la proposizione di personaggi meno conosciuti, illustri finché si vuole, ma che, essendo fuori dalla scelta operata dai 5 stelle, non potrebbero che essere eletti da Pd e Pdl preludendo a una nuova stagione compromissoria o figurerebbero come un semplice alibi scenografico per poi arrivare poi ai soliti nomi. A las cinco della tarde… o finalmente si affronta la bestia che si nasconde nello spirito e nel corpo di questo Paese o non ci saranno “né canto, né diluvio di gigli” che possano salvare il Pd dalla sua dissoluzione. (http://ilsimplicissimus2.wordpress.com/)

Stefano Rodota' candidato Presidente della Repubblica

Dopo la rinuncia di Milena Gabanelli, ho chiesto a Gino Strada che ha optato per la candidatura di Stefano Rodotà. Ho chiamato Rodotà che ha accettato di candidarsi e che pertanto sarà il candidato votato dal MoVimento 5 Stelle. Beppe Grillo (www.beppegrillo.it)

martedì 16 aprile 2013

Maurizio Crozza a Ballarò 16/4/2013


Complesso del Primo Maggio

Passano gli anni e Elio e le Storie Tese invecchiando non perdono la genialità della loro opera. La canzone Complesso del Primo Maggio è un gioiellino dello sberleffo ad una manifestazione che non ha più nessun interesse sociale, politico e quant'altro. Un evento che stancamente si distende per circa otto ore, appiattendosi su un consumato sound fatto principalmente di taranta e contaminazione balcanica. Ai piedi del palco migliaia di giovani saltellanti al ritmo di una musica che a mio parere ha rotto i "coglioni".
 

La battuta del giorno

"Emilio Fede ha confessato che il suo sogno è essere seppellito nel mausoleo insieme a Berlusconi. Spiegare che è un'abitudine ormai persa quella di inumare gli animali da compagnia nella tomba del loro padrone." (Cinzia Poli, Caterpillar AM, Radio 2)

domenica 14 aprile 2013

Rock and roll can never die


Su Renzi stendiamo un velo pietoso, mentre se intendiamo l'attuale "bunga bunga" al way of life della cultura  hippy "sex, drugs and rock and roll", allora con Berlusconi si che siamo un Paese rock !

venerdì 12 aprile 2013

..e li hanno chiamati saggi


I dieci saggi hanno concluso il loro lavoro consegnando nelle mani del Presidente della Repubblica le relazioni di tale sforzo.
Mi sono ritagliato del tempo libero e ho letto il contenuto.
Questa volta condivido in pieno il titolo de Il Giornale. Un accumulo di ovvietà e nessuna soluzione pratica.
Su un punto ho provato un senso di fregatura, e credo, ripeto, credo, ci sia lo zampino di Quagliariello, quello che riguarda le intercettazioni.
"...le intercettazioni delle conversazioni per le quali dev'essere resa cogente la loro qualità di mezzo per la ricerca della prova, e non di strumento di ricerca del reato." 
Ovviamente non sono esperto della materia,  mi pongo solo una domanda che scaturisce da una discreta conoscenza della lingua italiana e del significato delle parole.
Come posso  ricercare una prova senza aver prima appurato un reato con l'ausilio eventualmente di una intercettazione ?
Forse mi sbaglio, ma qui si è spezzata una lancia a favore di qualcuno.
Ecco, condivido il titolo de Il Giornale come anche l'articolo, ma nello stesso non c'è nessuna traccia sull'argomento.

Le vignette di Vauro - Servizio Pubblico - 11/4/2013


La fidanzatina di Silvio a Servizio Pubblico 11/4/2013


giovedì 11 aprile 2013

Marco Travaglio - Servizio Pubblico - 11/4/2013


Titoli da Libero


"Non ne posso più...si è portata dietro pure la mamma...ho la suocera sempre tra i piedi, mi hanno cambiato la vita, non ne posso più di questa vita da educanda..., aiutatemi".

Quello che Berlusconi avrebbe confidato a Bersani e Letta.

Governo e/o Quirinale: la doppia offerta del signor B a Bersani


La generosità e la moderazione con cui Silvio Berlusconi si rivolge al segretario del Partito Democratico, dichiarandosi disponibile a votarlo sia per la guida di un governo di larghe intese sia per la presidenza della Repubblica, non stupisce chi conosce l’abilità manovriera del Cavaliere. Ma sollecita qualche domanda a sinistra: perchè mai i criteri condivisi per la scelta del Capo dello Stato dovrebbero essere armonizzati prima a destra e solo eventualmente poi con il M5S? Solo perchè Grillo pone un veto a candidature interne ai partiti? Perchè il vertice del Pd lascia circolare, senza smentirla, la notizia dell’esclusione concordata di un nome “divisivo” come quello di Romano Prodi? E infine: il tema giustamente caro a Bersani sul governo, e cioè dare un forte segnale di cambiamento così come richiesto dall’elettorato, non dovrebbe valere anche per la presidenza della Repubblica? Trappolone in vista! Anche perchè Bersani noi lo abbiamo votato alle primarie del centrosinistra per il governo, non per il Quirinale, che richiede altri requisiti di esperienza e autorevolezza internazionale. Non vorrei che prevalesse un istinto di autotutela di una singola componente del Pd che si sente messa alle strette. (www.gadlerner.it)

Dal fantastico mondo del giornalismo italiano


                                                   (clicca sulla foto per ingrandire)


Davanti una edicola di Macerata (grazie a http://nonleggerlo.blogspot.com/)

mercoledì 10 aprile 2013

Scoop vaticani



Continua l'eccessivo appecoronamento della quasi totalità dei media nei confronti del nuovo Papa. Nell'edizione del TG 1 delle 13:30 si è raggiunti una delle vette massime.

Maurizio Crozza a Ballarò 9/4/2013


martedì 9 aprile 2013

Buon appetito




Libero assicura che il menù sarà all'altezza della cifra spesa: antipasto di gamberi di Gallipoli su purè di ceci, orecchiette di grano arso alla cardinale, ombrine al cartoccio e, per dolce, Mafalda con frutti di bosco.

La battuta del giorno

"A Pontida, Maroni ha fatto solo finta di lanciare i diamanti ai militanti della Lega. Spiegare che con le perle la metafora sarebbe stata più chiara." (Cinzia Poli, Caterpillar AM, Radio 2)

Morti di fame


Finiti i bei tempi dei biglietti omaggio, dopo la decisione del Coni di abolire tali privilegi, che al derby della capitale non si è visto nessun politico.
E' l'ulteriore conferma di una classe politica arrogante, strafottente e pezzente che ancora tiene in ostaggio il Paese.

lunedì 8 aprile 2013

La battuta del giorno

«Non sono deluso da Monti, ma da una scelta cui anche io ho concorso e che si è rivelata sbagliata. Abbiamo cambiato noi stessi i connotati di Monti: da servitore dello Stato, da Cincinnato che era, abbiamo pensato potesse essere l'uomo della Provvidenza per l'affermazione del centro. Ora comincia una nuova stagione. È evidente che la prossima volta dovremo schierarci. Misureremo le alleanze sul grado di affinità che avremo nel processo costituente». (Pier Ferdinando Casini al Corriere della Sera, come d'abitudine si dichiara disponibile bipartisan)

Per stomaci forti


Michaela Biancofiore sicuramente la più invasata amazzone del Cavaliere ha lanciato il sito http://berlusconialquirinale.org  .
Se di per se questa iniziativa è rivolta anche a chi dispone di stomaco corazzato, sono le sue parole che mettono a dura prova tale difesa :
 
Silvio Berlusconi sarebbe uno straordinario Presidente della Repubblica e, in fondo, lo sanno anche i rappresentanti della sinistra che lo hanno conosciuto e frequentato dalla sua discesa in campo del ’94. Nessuno più di lui sarebbe vero Garante dell’Unità dello Stato, vero padre della Patria, vero paladino dell’Italia e degli italiani, come le cancellerie estere sanno bene e temono. Silvio Berlusconi sarebbe interprete autentico del ruolo sopra le parti che spesso ha dimostrato anche da Presidente del Consiglio. (...)
Un uomo che ha sempre guardato al merito e non alla partigianeria politica. Ecco perché se si è onesti non si può non sapere che lui al Quirinale migliorerebbe il Paese. E se si è ancora onesti, non si può non sapere che questa sarebbe la volontà del popolo italiano se ci fosse l’elezione diretta del Presidente della Repubblica.

Adesso non vomitate sul monitor !

domenica 7 aprile 2013

Proposte choc ?! Propaganda e affari suoi

Silvio Berlusconi nonostante i sondaggi  attestino una sua vittoria se si tornasse al voto, ha dichiarato  invece che per "il bene del Paese" occorre un governo e formula otto proposte definite "choc" dai suoi giornali, evidentemente facilmente impressionabili.  
Per non commettere errori mi sono servito del sito de Il Giornale per visionare le proposte.

 "Sono otto proposte concrete, che avranno un immediato impatto positivo sull’economia reale e sulla società, soprattutto per quanto riguarda la creazione di nuovi posti di lavoro. Mentre la politica si impantana, si fa del male e ci fa del male, noi avvertiamo la necessità e l’urgenza di cambiare rotta per ridare alle famiglie e alle imprese la fiducia e la forza di andare avanti in una situazione economica davvero difficile",

Quindi parla di economia, come è giusto che sia :

Abrogazione dell'Imu.
Revisione dei poteri di Equitalia.
Agevolazioni fiscali alle imprese che assumono giovani, disoccupati e cassintegrati.
Abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.
Norme per la riforma del sistema fiscale.
Al passaggio dalle autorizzazioni burocratiche ex ante ai controlli ex post, per quanto riguarda lo svolgimento di ogni attività di impresa.

...fin qui si può anche condividere. Ma vogliamo leggere gli ultimi due punti ?

Revisione della Costituzione per quanto riguarda l’elezione diretta del Presidente della Repubblica e il rafforzamento dei poteri del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Riforma della giustizia.

???!!!

C'entrano qualcosa con l'economia reale e per il bene del Paese ?
Il lupo perde il pelo ma non il vizio ! Quindi attenti al lupo !

giovedì 4 aprile 2013

Grillo e Bersani, un presidente di svolta dipende da voi!

Al Quirinale deve andare un Custode della Costituzione e dei suoi valori, unico pegno perché nei prossimi sette anni siano garantiti in modo eguale i diritti di tutti i cittadini. Accadesse diversamente sarebbe un’indecenza. È perciò doveroso che sul Colle più alto venga insediato un Presidente ostile a Berlusconi, visto che della nostra Costituzione repubblicana Berlusconi è un nemico dichiarato e sfacciato: ha cercato di calpestarla e sopprimerla, l’ha aggirata infinite volte (senza trovare al Quirinale i necessari “altolà!”), ha vilipeso i magistrati ligi solo alla “legge eguale per tutti” come mafiosi e metastasi, ha santificato i grassatori che derubano con l’evasione fiscale i cittadini onesti, ha esaltato come eroi i suoi stallieri/capicosca, ha riempito il Parlamento per quasi un ventennio di lenoni e prostitute, trasformandolo in una suburra, umiliando tale istituzione oltre ogni limite quando ha ottenuto che la sua maggioranza dichiarasse solennemente una meretrice “nipote di Mubarak” e dunque caso diplomatico. Nell’attuale Parlamento ci sono ampiamente i numeri per un Presidente di svolta, di restaurazione democratica, prodromo necessario perché l’Italia esca dal quasi ventennio di abiezione che l’ha ridotta a macerie. Berlusconi pretende invece un Presidente d’Immunità, l’opposto di un Presidente “giustizia e libertà” che i valori della Costituzione e il voto degli italiani esigono. Bersani e Grillo si assumerebbero una responsabilità imperdonabile, se – per opere o per omissioni – non eleggessero un tale Presidente, visto che ne hanno i numeri. L’eletto al Quirinale condizionerà almeno due legislature, oltre che le scelte immediate (il governo, e il se e quando di elezioni anticipate). Senza arrivare a definirli Presidenti d’Immunità (i potenti oggi hanno la querela facile, e tutti i nomi che faremo sono di gentiluomini) risulta lapalissiano anche ai bambini e ai sassi, che i prossimi sette anni sarebbero diversissimi per la vita civile, politica, sociale, se al Quirinale andassero Grasso anziché Caselli, Marini anziché Zagrebelsky, Veltroni anziché Laura Boldrini, Amato anziché Rodotà, Violante anziché Cordero, o un riconfermato Napolitano anziché Barbara Spinelli. E non dimentichiamo D’Alema anziché Prodi. Il Pd e il M5S hanno le carte di molti nomi per far vincere la prima mano all’Italia che vuole la rivoluzione morale della legalità e della lotta ai privilegi e alla corruzione. Non ascolti il Pd le sirene delle “larghe intese”, non ascolti il M5S le sirene dell’autoreferenzialità. (Paolo Flores d'Arcais - IL FATTO QUOTIDIANO -)

Non sono una signora

Detto fatto, Ruby si presenta davanti il Palazzo di Giustizia di Milano e recita un copione scritto da altri o altro, fa scorrere qualche lacrima giusto per vestirsi da vittima e mostra un passaporto ad uso telecamere. Quando ha avuto l'occasione per far valere le sue ragioni in tribunale, in gennaio, era comodamente ad abbronzare le chiappe in Messico. Non risponde a nessuna domanda perchè non ne è capace e fugge tra gli sfottò dei reporter.
Tutto questo è lo specchio del degrado politico e morale italiano e la vergogna non è Ruby che legge un copione per santificarsi, ma tutti i gionalisti presenti che avrebero fatto bene a lasciarla declamare da sola nell'indifferenza più totale.

mercoledì 3 aprile 2013

Il mondo alla rovescia

Ruby, la celebre nipote di Moubarak, è intenzionata a protestare contro i magistrati, gli avvocati e i giornalisti che l'hanno fatta passare per una prostituta !
Luogo della protesta, manco a dirlo, il Palazzo di Giustizia di Milano che ultimamente è preso d'assalto come la Bastiglia, peccato che nessuno venga mai trattenuto.

La battuta del giorno

"Alaba ha tirato da molto lontano, da 120 metri, per cui Buffon aveva tutto il tempo di prenderla nonostante la deviazione di Vidal, ma mi è sembrato un pensionato." (Franz Beckenbauer commenta la prima rete subita dalla Juventus ad opera del Bayern di Monaco)

Dimmi con chi stai

Uno degli aspetti più odiosi del discutere di politica e di problemi nazionali in Italia è la necessità imperativa di etichettare l’interlocutore con un simbolo. Se dici che aver votato la “nipote di Mubarak” è un’indegnità devi essere per forza anti berlusconiano. Se sostieni che Bersani è stato un disastroso leader per il PD in campagna elettorale ce l’hai con il PD. Se tenti di dire che un gruppo parlamentare non può essere pilotato da uno che manda istruzioni e ukaz via il proprio blog/azienda sei un corrotto membro della casta terrorizzato dal nuovo che avanza. Se dici che c’era un rigore a favore dell’Inter contro la Juve, sei interista. Se osservi che la Juve a Monaco ha fatto pena, ce l’hai con i gobbi. E via così all’infinito, con la popolare variazione del “comunque i tuoi amici sono peggiori” e l’impiego di un arsenale logoro di stereotipi tappabocca, la casta, l’inciucio, la demonizzazione, il massacro… E’ il nostro secolare, radicato meccanismo infantile e sterile di difesa contradaiolo, di “negazione”, si dice in psicologia, per esorcizzare il timore che l’altro possa avere qualche legittima ragione nel pensare quello che pensa. Il motore di quegli sciagurati talk show che alimentano e cementano questo atteggiamento nel proporre inutili duelli di figuranti, subito accettati o rifiutati perché “tanto quello lì è del….” (Vittorio Zucconi http://zucconi.blogautore.repubblica.it/)

lunedì 1 aprile 2013

Ipotesi di Governo


                                                  (clicca sulla foto per ingrandire)