video tratto da YOUDEM tv
Non si può protestare quando transita Papi !!!
"Questa è una città assuefatta al dolore e all'indifferenza, che metabolizza tutto, senza batter ciglio". Così l'ex parroco di Forcella, don Luigi Merola, responsabile dell'associazione 'A voce de' creaturé, commenta a Scrivonapoli.it, il tragico episodio verificatosi ieri a Napoli, sul lido di via Caracciolo, dove decine di persone hanno continuato a fare il bagno e a prendere il sole, nonostante ci fosse il cadavere di un uomo, morto in seguito a un malore, adagiato sotto un ombrellone e coperto da un telone bianco. "Mancano gli educatori e anche la Chiesa dovrebbe fare la propria parte - dice don Merola - i sacerdoti non devono essere burocrati, ma devono 'sporcarsi le mani' scendendo tra la gente. I giovani, soprattutto, hanno bisogno di guide sane". (ANSA)
ROMA - "La trattativa è chiusa". Così il vicedirettore generale della Rai, Giancarlo Leone, chiude le porte a Sky. In audizione in Commissione di vigilanza Rai, a proposito della trattativa con con la televisione di Rupert Murdoch per il rinnovo del contratto in scadenza oggi per i canali RaiSat. La decisione è stata presa, spiega Leone, "sulla base di quanto detto da Mockridge, amministratore delegato di Sky, ieri sera, che equivale a una chiusura della fase negoziale che talvolta il bon ton vorrebbe fosse comunicata tra aziende, e sulla base delle indicazioni della relazione del direttore generale della Rai, Mauro Masi". La scelta fatta dalla dirigenza della televisione di Stato è stata confermata anche dal presidente della Rai Paolo Garimberti in Commissione. (REPUBBLICA)
Ieri, con un indecente colpo di mano, la Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera dei deputati ha scippato alla giustizia ordinaria e alle regole costituzionali un pezzo da novanta della sua casta: il Ministro Matteoli. E' un copione gia' visto, la solita storia della casta che si erge al di sopra della legge per farla franca. Questi signori avranno pensato: "dopo aver dato l’impunità a Berlusconi perché non concederla anche ad un suo Ministro?”.ROMA- «Un reato ministeriale». Così lo definisce la Giunta per le Autorizzazioni della Camera e per questo ha votato la non autorizzazione a procedere nei confronti del ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, a giudizio dal 2004 con l’accusa di favoreggiamento nell’ambito di un’inchiesta per abusi edilizi sull’isola d’Elba. La Giunta, approvando la relazione del deputato Pdl Maurizio Paniz, ha quindi stabilito che il reato commesso dall’allora ministro dell’Ambiente (cioè aver informato il prefetto di Livorno di un’inchiesta a suo carico riguardante la costruzione di un complesso edilizio sull’Isola d’Elba) è attinente alle sua funzioni ministeriali. E s e la prende con le toghe di Livorno dicendo che da parte loro c'è stato nei confronti di Matteoli del «fumus persecutionis».
IL VOTO- La maggioranza ha votato compatta a favore della relazione di Paniz, che ora passa al vaglio dell’Aula, tranne Giuseppe Consolo, legale di Matteoli, che, come annunciato, non ha partecipato. L’opposizione ha votato contro ad eccezione della deputata del Pd Donatella Ferranti che ha ritenuto la votazione della Giunta «illegittima» in quanto, come spiega il Presidente Pierluigi Castagnetti, «l’autorità giudiziaria non ci ha dato comunicazione di nulla: nè dell’archiviazione del procedimento, nè della richiesta di autorizzazione a procedere». Lo scorso 9 luglio, infatti, la Corte Costituzionale aveva annullato il rinvio a giudizio del tribunale di Livorno nei confronti di Matteoli dando ragione alla Camera dei deputati che aveva sollevato nella XV legislatura un conflitto tra poteri. La Giunta di Montecitorio, tuttavia, prima di pronunciarsi avrebbe dovuto attendere, spiega ancora Castagnetti, «la comunicazione da parte dell’autorità giudiziaria del proprio provvedimento di archiviazione».
LE REAZIONI- Per Antonio Di Pietro, presidente dell'Italia dei valori, «con un indecente colpo di mano la Giunta per le autorizzazioni ha scippato alla giustizia ordinaria e alle regole costituzionali un pezzo da novanta della sua casta: il ministro Matteoli». Gli fa eco anche Donatella Ferranti: «È un atto illegittimo. Spero che il presidente della Camera valuti attentamente la gravità e le possibili conseguenze, anche di violazione dei regolamenti parlamentari di quanto accaduto». (CORRIERE DELLA SERA)
Tranquilli, forse l’avvocato Ghedini troverà il tempo per spiegarci l’esito del voto con le sue famose acrobazie dialettiche.

La Romania post comunista di oggi è più liberale dell'Italia dove le notizie sul sexgate sono censurate dai tg nazionali.Questo servizio è di oggi mercoledì 22 luglio 2009 della Tv romena Pro Tv.Il titolo è "BERLUSCONI AL MURO" ("BERLUSCONI LA ZID"). Nel servizio del Telegiornale anche gli audio hard tra la D'Addario e Berlusconi con i sottotitoli in lingua romena.

Milano - Quegli audio sono falsi. E in ogni caso non si possono pubblicare perché nelle mani della magistratura barese. Niccolò Ghedini risponde su tutta la linea ai siti di Espresso e Repubblica che pubblicano le presunte registrazioni di Patrizia D'Addario, la escort barese, che dice aver partecipato ad alcune feste a Palazzo Grazioli. "Come risulta dagli atti, la D’Addario ha consegnato delle registrazioni asseritamente eseguite alla procura della Repubblica di Bari, e sono tuttora in possesso di tale procura, sottoposte a regime del segreto di indagine e del divieto assoluto di pubblicazione".
In un accorato editoriale, il direttore del Giornale, Mario Giordano, ci ha ieri rimproverato di occuparci troppo della vita sessuale dei membri del governo. «Giornali morbosi - titola - ci mancava solo la scrittrice hard». E scrive: «Noi, per dirla tutta, siamo divisi fra la nausea di essere arrivati al punto più basso. E il timore che non possa essere il punto più basso. Ma che cosa ci si può aspettare ancora dopo i capezzoli di Cleo?».Già, che cosa ci si può aspettare? La domanda angoscia anche noi. E a queste domande sono in genere proprio i giornali che devono dare risposta. Per questo non ci indignammo quando, meno di un mese fa, lo stesso Giornale di Mario Giordano titolò la sua prima pagina così: «Tutte le escort del clan D'Alema». Né quando, il giorno dopo, titolò: «I nostri festini hard Montecitorio, e fra i soci della donna c'era anche il segretario dell'Udc». Né protestammo quando lo stesso Giornale pubblicò i verbali e le intercettazioni che dettagliavano strip tease e pratiche sessuali. Né maramaldeggiammo con lo stesso Giornale quando Silvio Berlusconi lo bacchettò, esprimendo la sua solidarietà sia a D'Alema che a Cesa. Né ne approfittammo per segnalare che, dopo la bacchettata di Berlusconi, l'inchiesta giornalistica tornò come d'incanto lì da dov'era venuta, e cioè da un cassetto del 1999.Non facemmo tutto questo perché per noi i giornali raccontano i fatti; e se i fatti sono brutti, o sono scesi molto in basso, la colpa è dei fatti, e non dei giornali. Continuiamo a pensarlo, e non a giorni alterni. (IL RIFORMISTA)Buongiorno, siamo su tutti i giornali con delle facce terribili! Poi la gente che mi incontra per la strada mi dice “ma allora sei normale!” Dunque il Partito Democratico è completamente alla frutta. Non si sa più cosa sia. Fassino dice che il Partito Democratico non è un taxi. Bersani dice che il Partito Democratico non è un autobus e la Melandri dice che il Partito Democratico non è un tram. L’unica cosa certa che sappiamo del Partito Democratico è che non è un veicolo a motore. Sono veramente alla frutta. Sono andato per iscrivermi ad Arzachena. Sono andato con due garanti - perché ci vogliono due garanti che testimonino che tu sei tu – è venuto “Dughedaivezizzegazu” e il macellaio “Guzuguzu Paracheguzu”. Mi hanno detto che potevo fare la domanda, “ma la tessera non te la possiamo dare”. Ci siamo seduti in un bar. Ho compilato la mia domanda e ho pagato 16 euro. Ne bastavano 15, ma uno gliel’ho dato di stecca. Adesso sono riuniti in un consiglio provinciale e dicono che la mia domanda non è valida, perché non sono residente ad Arzachena. Allora, domani andrò a Nervi, dove sono residente, e cercherò di prendere la tessera lì dove sono residente. Allora spero che la Vincenzi, che è la sindaco, non mi tolga la residenza da Genova, sennò per iscrivermi a ‘sto cazzo di partito devo diventare un apolide! Il Partito Democratico non è un partito politico, è un Partito Burocratico. Non hanno un programma. Io ho visto quelli che si stanno candidando. Come si fa a votare Franceschini. Chi è Franceschini? Un programma? Non ce l’hanno. L’unico che ha un programma di questi candidati alla segreteria, sono io, che sono un comico. È fantastico. Noi abbiamo il nostro programma che conoscete benissimo. Il programma delle Cinque Stelle e della Carta di Firenze. Ne parliamo da anni. Parliamo di energie rinnovabili, di raccolta differenziata spinta porta-a-porta, di mobilità, di accesso alla rete libero e gratuito, parliamo di mobilità fatta in un altro modo, parliamo di case passive, di dematerializzazione, di “riufiuti zero”. Sono cose per la quali abbiamo dato battaglia con le liste Civiche. Ne sono stati eletti una quarantina. Non ne è stata data notizia, ma una quarantina di persone sono entrate in una trentina di città, anche importanti, come Bologna, Modena, Reggio. Noi abbiamo iniziato la nostra rivoluzione straordinaria dal basso, con cittadini non iscritti a partiti. Di questo hanno paura. Hanno paura che questa gente che è lì come Fassino, da venticinque anni, e la moglie, da trent’anni – cosa avrà mai fatto la signora Serafini per trent’anni mantenuta con gli stipendi pubblici – D’Alema, Violante … non li voterebbero neanche i loro parenti. E lo sanno. Sanno che se apriranno i loro loft dove si riuniscono a parlare del nulla sono rovinati. Ecco perché vogliono chiudersi e vivere dentro una cartellina per potersi archiviare serenamente per altri vent’anni. Questo non ve lo permetteremo più. Io voglio parlare ai giovani del Partito Democratico, che vogliono cambiare. Per esempio Debora Serracchiani, la mia unica interlocutrice. Si è permessa di condividere alcune nostre idee sul suo blog ed è stata subito tacitata. Ma è l’unica mia interlocutrice perché è l’unica che è stata eletta, a differenza di questi qui, di queste mummie che dovrebbero andare a provare una esperienza straordinaria: andare fuori e cercare di lavorare e sopravvivere come milioni di italiani. Io vi do appuntamento al 25 ottobre. Ci sarò. Sotto forma fisica o di ologramma. Magari al congresso del Partito Democratico io apparirò in tridimensione mentre parla Bersani. O sarò in rete, in videoconferenza. Le votazioni. Le votazioni sono già stato eletto, praticamente. Se guardate i sondaggi dei loro giornali, dell’Espresso … le primarie ci sono già. Stanno avvenendo in questo momento. Io vi dico che ho già vinto. Non io, avete vinto voi, coi quali collaboriamo sulla rete, i Meetup, le Liste Civiche, tutti quelli che mi scrivono o che scrivono sul blog. Loro non molleranno mai, noi non molleremo neanche. Buon 168 a tutti!
ABC TV
Il 25 ottobre ci saranno le primarie del PDmenoelle. Voterà ogni potenziale elettore. Chi otterrà più voti potrà diventare il successore di gente del calibro di Franceschini, Fassino e Veltroni. Io mi candiderò. Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c'è il Vuoto. Un Vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini. Una sinistra senza programmi, inciucista, radicata solo nello sfruttamento delle amministrazioni locali. Muta di fronte alla militarizzazione di Vicenza e all'introduzione delle centrali nucleari. Alfiere di inceneritori e della privatizzazione dell'acqua. Un mostro politico, nato dalla sinistra e finito in Vaticano. La stampella di tutti i conflitti di interesse. Una creatura ambigua che ha generato Consorte, Violante, D'Alema, riproduzioni speculari e fedeli dei piduisti che affollano la corte dello psiconano. Un soggetto non più politico, ma consortile, affaristico, affascinato dal suo doppio berlusconiano. Una collezione di tessere e distintivi. Una galleria di anime morte, preoccupate della loro permanenza al potere. Un partito che ha regalato le televisioni a Berlusconi e agli italiani l'indulto.Io mi candido, sarò il quarto con Franceschini, Bersani e Marino. Partecipo per rifondare un movimento che ha tolto ogni speranza di opposizione a questo Paese, per offrire un'alternativa al Nulla.Il mio programma sarà quello dei Comuni a Cinque Stelle a livello nazionale, la restituzione della dignità alla Repubblica con l'applicazione delle leggi popolari di Parlamento Pulito e un'informazione libera con il ritiro delle concessioni televisive di Stato ad ogni soggetto politico, a partire da Silvio Berlusconi. Temi troppo duri per le delicate orecchie di un Rutelli e di un Chiamparino. Ci sono milioni di elettori del PDmenoelle che vorrebbero avere un PDcinquestelle. Con questo apparato affaristico e venduto non hanno alcuna speranza. Il PDmenoelle è l'assicurazione sulla vita di Berlusconi, è arrivato il momento di non rinnovare più la polizza. Arrivederci al 25 ottobre! (BEPPE GRILLO – (www.beppegrillo.it)
LONDRA - La polizia ha deciso di aprire un'inchiesta per "stabilire i fatti" nella vicenda rivelata dal Guardian secondo cui il gruppo editoriale di Rupert Murdoch ha pagato oltre 1 milione di sterline per "appianare" casi legali che coinvolgono giornalisti del gruppo sospettati di aver ottenuto in maniera illegale informazioni su politici e personalità dello spettacolo, soprattutto 'piratando' telefoni cellulari. Il commissario della Metropolitan Police Sir Paul Stephenson ha dato mandato ad un alto responsabile di "stabilire i fatti", riferisce la BBC. Il capo di Scotland Yard, Sir Paul Stephenson, ha riferito di aver chiesto al suo vice, John Yates, di "stabilire i fatti relativi al caso e di esaminare i dettagli". Stephenson ha aggiunto che il lavoro è in corso. "Posso anticipare che rilasceremo una dichiarazione probabilmente più tardi in giornata", ha precisato. "Precedenti dimostrano che facciamo esattamente quello che siamo tenuti a fare - ha detto ancora il capo di Scotland Yard - se c'é bisogno di indagare, allora indagheremo". (ANSA)Il Blog dell’Opinione conferma il sostegno alla battaglia dell’IDV di Antonio Di Pietro per il ritiro del decreto sulle intercettazioni. A margine di questo post ci piace citare testualmente quello che ha scritto il mensile Mucchio di luglio/agosto : “quando la dittatura sarà finita, ce li ricorderemo i vari Bondi, Schifani, Vito, Gasparri, La Russa, Capezzone ? Niente prigionieri vero ?”. Un richiamo ben preciso ai futuri governanti con la speranza che non imbarchino poi questi fuggiaschi.
Video Corriere.it
Il ragazzaccio Salvini si merita un altro bel “vaffanculo” da parte di questo blog avellinese.
Signor Presidente, lei sta usando una piuma d'oca per difendere la Costituzione dall'assalto di un manipolo piuttosto numeroso di golpisti. Oramai non è più possibile evitare lo scontro con un governo che ha agito esclusivamente nell'interesse di pochi, spesso di una sola persona, a colpi di fiducia, di cene carbonare, di vili attacchi verbali, negando la realtà, la crisi del Paese, insultando la dignità dei cittadini ed usando la menzogna come strumento sistematico di propaganda".
A stretto giro arriva la reazione di Dario Franceschini, segretario del Partito democratico: ''E' intollerabile che il leader dell'Idv coinvolga il presidente della Repubblica nella polemica politica. Il presidente sta svolgendo con intelligenza la sua funzione di garante delle regole e degli equilibri istituzionali. Di questo l'intero Paese deve essergli grato". (ADNKRONOS)
Dopo l'articolo di ieri avrei scommesso sul titolo dei giornali: “Di Pietro attacca Napolitano”, e avrei vinto. A travisare non deve neanche scomodarsi il governo, ci pensa Dario Franceschini. Non accetto lezioni da chi fa opposizione a giorni alterni. Non ho coinvolto il Capo dello Stato nella polemica politica, perchè non c’è alcuna polemica, c'è solo il coraggio di dire e fare ciò in cui si crede.La legge sulle intercettazioni è una porcata, non bisogna rivederla, bisogna cancellarla ed occuparsi delle priorità per il Paese, della crisi economica. Non intendo fare opposizione su questa legge con la fionda quando di fronte ho un avversario che esibisce l’atomica.Franceschini si indigni per la replica del ministro della Giustizia, quella sì che ha umiliato il ruolo del Presidente Giorgio Napolitano. Nella migliore delle ipotesi il governo proporrà modifiche di facciata, per illudere di aver recepito il confronto, magari consentiranno alla stampa di pubblicare le intercettazioni, ma sarà una panacea visto che, comunque, il resto della legge, di fatto, impedirà che le intercettazioni possano essere fatte.
Ribadisco quindi: nessun credito a chi non ne è degno, ed il governo non lo è, un rinnovato invito al Capo dello Stato, alla fermezza nei confronti del testo della legge, e un appello al Pd affinché sieda sugli spalti, come ha fatto per il lodo Alfano, e si goda la partita senza far danni. Anzi, una mano può darla anche dagli spalti, facendo in modo, almeno, che nessuno dei suoi parlamentari, approfittando della votazione anonima, confluisca nel gruppetto di franchi tiratori come avvenuto nella precedente votazione alla Camera. (www.antoniodipietro.it)
Il Blog dell’Opinione sta con Di Pietro. Ci dispiace per Franceschini del quale appoggiamo la candidatura alla guida del PD, ma riteniamo che Tonino abbia ragione : lo scontro frontale con questo governo è indispensabile. Supponiamo anche che gli elettori del PD chiedano al partito di prendere posizione, non si può più essere tolleranti nemmeno al cospetto del Capo dello Stato che si dimena sperando di non offendere nessuno. Il decreto sulle intercettazioni è assurdo, ed è stato concepito per colpire l’informazione, quindi il testo non è modificabile ma va cancellato. Il Presidente Napolitano, sempre ligio alle regole istituzionali, dovrebbe far sentire quanto meno la sua opinione, buttare il sasso nello stagno, alzare un po’ le acque, far capire che lui comunque osserva e valuta. Ma voi credete che Pertini avrebbe firmato il Lodo Alfano ? O che non sputasse veleno sul decreto oggetto di polemica in questi giorni ? Pertini se ne sarebbe sbattuto delle regole istituzionali. Ecco cosa chiediamo al Presidente Napolitano, un segnale che ci sveli che non sta sonnecchiando come sostiene Beppe Grillo. Dica, sempre nel rispetto delle regole, che la cena a casa del giudice costituzionalista Mazzella con Berlusconi e compari, eticamente non è proprio regolamentare. Batta un colpo ogni tanto, ecco cosa gli chiediamo.




Ecco un estratto dell'incontro avvenuto a l'Unità tra Paolo Villaggio, il blogger Diego Bianchi in arte Zoro e la vignettista Francesca Fornario. "L'obiettivo è la felicità, ma forse noi non ci saremo, perché questo è un Paese veramente di merda"! (l’UNITA’)
"Caro Presidente, caro Silvio, ti scrivo una lettera aperta perché sto cominciando seriamente a dubitare del fatto che le pratiche dell'Ovra (la polizia segreta fascista, ndr) siano definitivamente cessate con la caduta del fascismo". "Ho sempre intrattenuto con te - scrive Mazzella - rapporti di grande civiltà e di reciproca e rispettosa stima. Vederti in compagnia di persone a me altrettanto care e conversare tutti assieme in tranquilla amicizia non mi era sembrato un misfatto. A casa mia,