Oggi il ministro della Pubblica distruzione, Maria Stella Gelmini, davanti alle telecamere del Tg della Rai, ha affermato che non parla con i precari della scuola che stanno protestando da giorni contro la sua riforma e che sono arrivati a fare lo sciopero della fame, perché alcuni di essi appartengono all’Italia dei Valori. Insomma ha deciso che il precario ha diritto alla parola solo se fa parte della sua fazione politica, quindi del Pdl.
E’ un atteggiamento palesemente antidemocratico, tipico dei sistemi totalitari, dove il cittadino viene discriminato sulla base delle sue convinzioni politiche. La colpa dei precari in questione è quella di simpatizzare per IdV. Maria Stella Gelmini dimentica che anche questi docenti sono italiani ed hanno diritto di parlare, pensare e protestare, e un ministro di un Paese democratico ha il dovere di ascoltarli. Lei vuole scegliersi gli interlocutori, o meglio credo che voglia selezionarsi qualche utile pedina che possa avallare la sua disastrosa riforma che produce solo tagli e danni irreversibili. E’ la solita propaganda di regime che vuole nascondere la verità ai cittadini, negando ciò che è evidente a tutti.
E’ un comportamento gravissimo, degno di questo governo ormai al tramonto. Infatti, solo nelle dittature le proteste della società civile vengono bollate come opposizione politica proprio per nascondere la verità. Il ministro della distruzione Gelmini ha lasciato per strada milioni di precari che, dopo tantissimi anni di insegnamento, si ritrovano senza lavoro, senza speranza, senza futuro. Ha effettuato tagli di otto miliardi sul settore dell’istruzione pubblica che peseranno sul nostro Paese come un macigno. Ha tarpato le ali ai nostri figli che si ritroveranno senza un’adeguata formazione. Quando penso alle sue dichiarazioni rilasciate ai tg, mi chiedo: ma quale film ha visto? Ma nessuno l’ha informata di tutte le proteste degli insegnanti in giro per l’Italia, sui tetti delle scuole e in sciopero della fame? Questi docenti hanno dato la vita per un progetto che è alla base di uno Stato democratico, ossia l’istruzione.
Per anni e anni questi precari, ormai arrivati a trenta quaranta e anche cinquant’anni, hanno contribuito alla crescita culturale e sociale di questo Paese e adesso questo Governo, invece di ringraziarli, li manda a casa. Noi dell’Italia dei Valori continueremo a batterci per portare dentro il Parlamento le istanze di chi è in piazza a protestare, anche se i nostri interlocutori sono sordi e in malafede. Promuoviamo una mobilitazione nazionale sulla scuola insieme agli insegnanti.
Gelmini vuole lasciare a casa i precari? Noi manderemo a casa lei e il suo Governo. (www.antoniodipietro.it)
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