sabato 31 marzo 2012
Corruzione, l'emergenza che il governo ignora
E’ bastata mezzora di colloquio ieri mattina fra il ministro Paola Severino e i capigruppo dei partiti di maggioranza per decidere di rinviare alle calende greche il varo di provvedimenti in materia di giustizia, fra i quali l’inasprimento della normativa anticorruzione. Come è noto, in quel provvedimento qualcuno voleva inserire la soppressione del reato di concussione, parificato a corruzione secondo la giurisprudenza più diffusa in Europa; col bel risultato di far saltare il processo Ruby e anche l’imputazione di Filippo Penati. Qual è la scala di priorità del governo Monti? Ieri abbiamo avuto conferma dello scandalo dell’ingiustizia fiscale, con i dipendenti che dichiarano in media un reddito superiore agli imprenditori, mentre solo trentamila persone ammettono in Italia di guadagnare più di 300 mila euro (io sono fra questi fortunati). Ora io vorrei chiedere al presidente del Consiglio: davvero ritiene che gli investitori stranieri diffidino dell’Italia per via dell’articolo 18, e non piuttosto per l’illegalità tollerata e per la corruzione dilagante? Fa impressione constatare che il governo tecnico, così deciso a fronteggiare l’opposizione dei sindacati alla riforma del mercato del lavoro, arretra di fronte a una telefonata di Cicchitto quando si parla di norme anticorruzione. (www.gadlerner.it)
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