giovedì 20 dicembre 2012

Il governo di manica larga

Il decreto sull’incandidabilità dei politici condannati è il solito topolino partorito dalla montagna, una presa per i fondelli ai danni di tutto il popolo italiano. Ma anche questa scatola vuota, al partito di Berlusconi sembra troppo. E così oggi si è attaccato a un altro espediente per fermarne o rallentarne l’approvazione. Cosa gliene importa? Gliene importa perché potrebbe succedere che anche nelle maglie di una legge così permissiva finisca impigliato qualche alto dirigente della vecchia Forza Italia, e alla fine il fondatore in persona. Però di qui a parlare di liste pulite ce ne passa. Per un Parlamento che in percentuale ha più inquisiti di qualsiasi quartiere malfamato d’Italia, ci vorrebbe un’inondazione di Aiax Tornado Bianco. Qui invece hanno tirato fuori un pezzettino microscopico di pessimo sapone. Se uno non è condannato in via definitiva non c’è divieto. In Italia, lo stragista del Connecticut potrebbe candidarsi e nessuno potrebbe dirgli niente. Se uno è condannato a meno di due anni, ha tutto il diritto di candidarsi. Siccome i reati contro la Pubblica amministrazione, che sono di gran lunga quelli principali per i politici, tra riti abbreviati e attenuanti varie finiscono quasi sempre con condanne inferiori a due anni, vuol dire che per il 99% dei politici corrotti e condannati la legge di Monti sarà acqua fresca. Chi patteggia, poi, se la sfanga comunque. Con i politici, il governo dei tecnici è stato di manica larghissima in tutto, non solo nella finta pulizia delle liste. Se andate a vedere quello che è stato fatto davvero, dopo gli annunci fragorosi, scoprirete che mentre per i poveracci e per la classe media la vita nel 2012 è diventata molto più dura, per la Casta è rimasta uguale. Per tagliare lo stipendio dei Parlamentari, come se si trattasse di un problema di astrofisica, hanno convocato addirittura commissioni che ci hanno pensato e poi hanno detto che per loro il compito era troppo difficile. Le province le volevano diminuire, invece di eliminarle come promesso, però hanno rimandato fino a che non c’è stato più tempo. Sarà per il prossimo secolo. Le auto blu stanno ancora dove stavano. Delle migliaia di consigli d’amministrazione, che servono solo a finanziare la clientela, non ne è stato eliminato nessuno. La legge sui finanziamenti ha addirittura legalizzato quello che fino a ieri era finanziamento illecito. Io credo che, come Italia dei Valori, dobbiamo prendere l’impegno preciso a colpire, subito dopo le elezioni e senza pietà, i privilegi anche economici della casta. A partire dai nostri stessi parlamentari. So perfettamente che questo non basterà a risanare i conti pubblici italiani. Però permetterà a tutti noi di smettere di vergognarci del Paese in cui viviamo e del suo Parlamento. (www.antoniodipietro.it)

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