MILANO - «Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi nel "Contratto con gli italiani" non hanno valore contrattuale». Con questa motivazione il Tribunale civile di Milano ha dato torto a un cittadino che aveva citato in giudizio il premier per mancato mantenimento di promesse elettorali.
La firma del "Contratto con gli italiani" da Vespa
La singolare causa era stata avviata da Andrea Casamassima, che accusava Berlusconi di aver fatto dichiarazioni non rispettate nel corso della trasmissione «Porta a Porta» dell'8 maggio 2001. In quella occasione, Berlusconi aveva dato lettura del «Contratto con gli italiani», in cui si impegnava a non ripresentare la propria candidatura se al termine dei cinque anni di governo non fossero stati raggiunti i traguardi enunciati. Malgrado tali promesse non fossero state realizzate, Berlusconi sarebbe rimasto in lizza nelle successive elezioni politiche. Da qui una richiesta di risarcimento simbolico formulata nella misura di 5 mila euro. Richiesta però resopinta dalla prima sezione del Tribunale civile, secondo la quale - come detto - quelle dichiarazioni non potevano avere valore contrattuale. Per effetto di questa decisione, il promotore della causa è stato condannato a pagare 500 euro al presidente del Consiglio oltre alle spese di giudizio fissate in 7.551 euro. (CORRIERE DELLA SERA)
Un bel andate a fanculo a questi del Tribunale civile di Milano mi sorge così spontaneo !!!
venerdì 23 gennaio 2009
Non ci sono parole !
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