Il premier Berlusconi ha promesso aiuti per chi ricostruirà da solo la propria casa, crollata nel terremoto che ha gettato un'intera regione nella disperazione. Aiuti che dovrebbero arrivare anche del sistema finanziario, responsabile della crisi economica mondiale, eppure salvato proprio con soldi pubblici. E invece no.
Secondo quanto apprende Affari, una banca internazionale tra le più importanti, di fronte al dramma abruzzese avrebbe reagito in modo ben diverso: negando tutte le richieste di mutuo pendenti che "siano dislocate in tutti i comuni della provincia dell'Aquila". Per le restanti province abruzzesi, e quindi Chieti, Teramo e Pescara, e per la provincia di Rieti - invece - le nuove disposizioni prevedrebbero la richiesta da parte della banca del certificato di conformità sismico. Come documento aggiuntivo e inderogabile. Ma non parlano tanto di responsabilità sociale d'impresa? (AFFARITALIANI.it)
Se fosse vera la notizia pubblicata da Affaritaliani.it, della quale si assume la responsabilità, la magistratura credo debba subito intervenire contro i vertici della banca in questione.
lunedì 13 aprile 2009
Solidarietà negata
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