mercoledì 31 dicembre 2008
L'intraprendente manager
Dopo questa premessa adamantina Luciani passò ad un esempio storico per invogliare i venditori Tim (Luciani è stato finora numero uno di Tim in Italia) a non avere più quelle “facce da senso critico”: “Napoleone a Waterloo , una pianura in Belgio , fece il suo capolavoro, tutti lo davano per fatto, cotto, per la supremazia degli avversari, c’aveva cinque grandissime nazioni contro, delle forze in campo. Però strategia , chiarezza delle idee, determinazione, forza, Napoleone fece il suo capolavoro a Waterloo” (per chi vuole risentire l’imperituro discorso di Luciani clicchi qui http://www.youtube.com/watch?v=D5FSE_m3OOU, il video ha avuto 136mila visitatori che hanno lasciato 192 commenti, non proprio elogiativi del supermanager Telecom). Napoleone a Waterloo vinse, come no, lo sanno tutti. Ora Luciani, che come direttore generale di Tim guadagna qualcosa come 800mila euro all’anno, viene premiato e scelto dall’amministratore delegato Franco Barnabè per rilanciare Tim Brasil (lo racconta Armando Zeni sulla Stampa).
Andrà dunque in Brasile, famoso paese del Sudafrica che per capitale ha Quito, anche celebre per la famosa danza, il flamenco, dove tra l’altro Cristoforo Colombo approdò con la Nina, la Pigna e la Santa Madonna, nel 1312, mangiando solo uova (il famoso uovo di Colombo). Cristoforo Colombo che come tutti sanno era nato a Domodossola, sul Mar Nero, e che riuscì a circumnavigare l’Oceano indiano solo perché lui non c’aveva la faccia da senso critico. (IL GIORNALE.it)
Ma perché prendersela con il povero Luciani ? Cosa ha fatto di tanto grave ? Ha solo dimostrato una lacuna storica, una ignoranza (intesa come mancato possesso di nozioni o d’informazioni su una data materia), era all’oscuro che Napoleone in quel di Waterloo subì una notevole sconfitta. E cosa sarà mai ?! Tanti politici nostrani sono nell’ignoranza totale (intesa come mancanza di istruzione e di cultura) e sono al parlamento, ci rappresentano e decidono, ahinoi, il futuro del Paese. Il quesito è sapere se Luciani, indipendentemente dalle sue carenze storiche, è un ottimo manager Tim. Se lo è non vedo il problema. Andrà in Brasile e con l’ enfasi che lo distingue caricherà i venditori carioca rievocando la grinta della nazionale brasiliana, quando il 5 luglio 1982, intrepida e audace, sconfisse l’Italia ai mondiali di Spagna per 3 a 2 !
Luciani le voglio dare un aiuto, quelli in casacca gialla sono i brasiliani, ricordi !.
martedì 30 dicembre 2008
Il premio bamba (LIBERO-NEWS.it)
Video del 29/12/2008
La mia opinione sull'argomento l'ho espressa nel post del 18/12, però se è vero che nel variopinto circo politico hanno conquistato una poltrona : la Carfagna, la Gelmini e addirittura la Gabriella Carlucci, credo che la Parietti possa stare tranquillamente alla loro altezza.
Benigni mi hai stufato
Video da www.repubblica.it
Non ne posso più di Roberto Benigni ! Come attore non l’ho mai sopportato, non mi è parso credibile in nessun film, nemmeno nel pluridecorato "La Vita è bella". E’ eccezionale come intrattenitore. Lì sa essere magistrale, con l’irriverenza degna dei toscanacci lo ricordo sbeffeggiare i politici di turno, sparare battute folgoranti da far rigare il viso con grasse lacrime di risa. Momenti fulminanti che partirono dal palco dell’Ariston di Sanremo quando nel 1980 bloccò la diretta televisiva con il celebre bacio a Olimpia Carlisi. Tutte performance memorabili conservate negli archivi televisivi. Poi la folgorazione per la Divina Commedia ! In tv è continuamente preso a declamare i versi danteschi, a spiegarceli a opinarli, come se nessuno di noi in casa non ha mai posseduto una Divina Commedia, anche in versione pocket. Tutti in piedi e in visibilio !!! Caro Benigni, personalmente mi hai rotto, la Divina Commedia in età scolastica stava sullo stomaco a tutti, e alzi la mano chi non è d’accordo. Ora invece tutti a bocca aperta al tuo cospetto, per questo ti confesso che ti preferivo quando lasciasti scivolare le mani sotto il vestito della Carrà alla ricerca della “topa”.
lunedì 29 dicembre 2008
A proposito di intercettazioni
1. Il premier insiste nell’escludere i reati contro la pubblica amministrazione perché quello è il suo campo d’azione.
2. Tifiamo perché espatri, magari in un Paese africano o sudamericano, con una dittatura collaudata così da trovarsi a proprio agio.
domenica 28 dicembre 2008
sabato 27 dicembre 2008
Tettamanzi : un fondo per chi perde il lavoro
Lodevole iniziativa dell’ arcivescovo Tettamanzi, unico prelato che al momento si espone in prima persona in aiuto delle famiglie in grave crisi. E’ quello che la chiesa dovrebbe fare in situazioni di emergenza, cioè essere vicino la gente, far sentire la sua presenza non solo con le parole ma con fatti concreti. C’è da domandarsi come mai questa intuizione non sia venuta all’inquilino più famoso del Vaticano !
mercoledì 24 dicembre 2008
Parla anche Bondi !
La replica dell'Idv "Sandro Bondi non si può permettere di accusare una forza democratica come l’Italia dei Valori di essere neofascista", ha immediatamente replicato Silvana Mura deputata di Idv, che rincara: "Strano perché di neofascisti Bondi dovrebbe intersene visto che ha nel suo partito Ciarrapico e la Mussolini, ma probabilmente la sua mediocrità come politologo è quasi pari a quella di poeta". "È molto grave che un ministro della Repubblica accusi gratuitamente di neofascismo una forza che ha rappresentanti democraticamente eletti in Parlamento - ha, quindi, insistito - e che si batte ogni giorno per difendere le prerogative del parlamento dalla umiliazioni continue che il governo di cui fa parte gli infligge continuamente. Bondi farebbe meglio a vergognarsi e a dimettersi". (IL GIORNALE.it)
Bondi già fa ridere di suo, però quando tenta di fare battute ad effetto, emulando il suo imperatore, fa solo piangere.
martedì 23 dicembre 2008
Veltroni contrario al presidenzialismo berlusconiano
ROMA - "Il presidente del Consiglio sappia che se coltiva un'ambizione presidenzialista noi siamo risolutamente contrari nelle condizioni date e con le distorsioni già esistenti. Ma soprattutto invece di gettare ballon d'essai si occupi della vita reale dei cittadini". Così il leader del Pd Walter Veltroni boccia la proposta di presidenzialismo avanzata dal premier Silvio Berlusconi nella conferenza stampa di fine anno."Berlusconi - aggiunge Veltroni - si deve occupare di una crisi economica seria e del fatto che la gente come dicono oggi i dati drammatici dell'Istat non arriva a fine mese". Il presidente del Consiglio, insiste il segretario dei Democratici, deve occuparsi "del dramma delle famiglie italiane invece di mettere ogni giorno altri temi diversivi che tra l'altro dividono la sua maggioranza". (ANSA)
Sono sempre favorevole che l’Italia si trasformi in una Repubblica Presidenziale con ampi poteri al Capo dello Stato, ma da quanto in campo è sceso Berlusconi mi assalgono svariati dubbi. Da sempre il cavaliere mira al Quirinale, ma ci vuole arrivare da leader indiscusso, da leader di un partito unico. L’idea mi terrorizza ! Che questo uomo possa disporre di poteri, cosa che di fatto ha già per colpa di distorsioni consentitegli anche dall’opposizione, mi sgomenta e fa intravedere periodi bui per la nostra democrazia. Di cuore spero di essere troppo pessimista e che questo scenario futuro non si avveri mai, ma le affermazione di voler cominciare a mettere mano sulla Costituzione non lasciano intravedere nulla di buono. Il pensiero che Berlusconi, Bossi, Calderoli, Schifani e altri più o meno inquisiti, tocchino questo testo sacro deve farci tenere alto lo stato d’allerta.
lunedì 22 dicembre 2008
Lui invece li candida......
……..e “affanculo” la questione morale ! Olè
domenica 21 dicembre 2008
sabato 20 dicembre 2008
Francia : la messa di Natale del Papa non va in tv
”Penso che sostituire quest’ora e mezza di trasmissione della messa a mezzanotte con delle trasmissioni di divertimento, che hanno già parecchio spazio in televisione, non è un segnale positivo, ma un segno di superficialità”, commenta padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, all’agenzia stampa francese ‘I.Media’. Si tratta “di un segno di mancanza di attenzione alla sensibilità, alla cultura e alla tradizione religiosa di una gran parte del paese che, come ha dimostrato anche la recente visita del Papa in Francia, si è dimostrato vitale e ben integrato nella società francese”.
La tradizionale messa nella basilica di San Pietro è stata sostituita da una trasmissione chiamata ‘Grand betisier de Noel’ (una sorta di ‘Blob’ natalizio) e dalla ritrasmissione di un concerto del 2005 del cantante popolare Michel Sardou. (QUOTIDIANO NET)
Dopo la Spagna adesso la Francia ! Benedetto XVI non ha ancora compreso che solo in Italia può dettare legge con i politici, fuori i confini tricolori la classe politica dimostra di infischiarsene alla grande delle esternazioni vaticane. Se la notizia sarà confermata rappresenterà una bella botta per il papa con le scarpine di Prada.
Non proteggete i ladri
E’ da un po’ che concordo con le opinioni del direttore Feltri !!! E’ un brutto segno ?
venerdì 19 dicembre 2008
Ottavi di Champions : sarà Italia - Inghilterra
Dopo questo sorteggio è chiaro che non è in gioco solo la qualificazione al turno successivo di Champions, ma anche l’antica rivalità tra due nazioni e scuole calcistiche profondamente diverse. Personalmente ho sempre sostenuto che è vero che gli inglesi hanno inventato il gioco del calcio, ma poi successivamente non ci hanno capito niente. Lo dimostra la storia delle competizioni per nazionali dove i sudditi di sua maestà sono “secoli” che non vincono niente. Una cosa è vantare trofei per squadre di club, specie se queste sono imbottite di stranieri di classe super pagati, un’altra è conservare impolverata dal 1966 la bacheca delle vittorie della propria nazionale. Noi li temiamo perché questo sorteggio ci pone contro squadroni di livello mondiale, ma è certo che anche loro non sorridono. Per gli inglesi il nostro calcio fa rima con catenaccio, ma per quanto lo hanno spernacchiato , è indubbio che nessuno al mondo è mai riuscito a trovare la chiave per scardinarlo. Non so se Juventus, Inter e Roma saranno costrette ad attuare questo metodo durante le partite, ma sono sicuro che gli inglesi continueranno a non capirci niente. Noi italiani siamo famosi per le difese arcigne, che soffrono per ottantanove minuti per poi scatenare il contropiede devastante che ci ha fatto vincere quattro mondiali. Io sono moderatamente ottimista, spero che dopo questo mio sfottò ai sudditi reali, le nostre tre compagini non mi smentiscano e tornino a casa bastonate.
Vaticano : in Spagna indottrinamento laico e statolatria
CITTA' DEL VATICANO - In Spagna sta avanzando l'indottrinamento laico, la "statolatria", ovvero l'ingerenza dello Stato nella vita personale di ognuno. A denunciarlo, con parole molto forti in un'intervista alla rivista "Il Consulente Re", è mons. Angelo Amato, attuale prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, già ex segretario della Dottrina della Fede, ed amico personale di Papa Ratzinger. ''Ovviamente qui a Roma noi sappiamo bene di questo grave problema'', ha osservato il presule, che quasi certamente diverrà cardinale nel prossimo concistoro. ''Fortunatamente - ha aggiunto - possiamo contare su una Chiesa spagnola che ha approfondito seriamente il problema e ha dato una risposta pubblica e chiara, in base al principio cattolico della difesa della libertà religiosa e dei principi della dignita' della vita e di ogni persona''. ''La questione - ha aggiunto - e' che in tutta Europa si sta introducendo la categoria della cosiddetta biopolitica. Lo Stato cioè entra sempre più nella vita personale di ognuno: obbliga le famiglie a scegliere determinate scuole con determinate materie, non d'istruzione ma d'indottrinamento''. ''Avanza - ha aggiunto - la statolatria, che, apparentemente eliminata, rientra dalla finestra. Certo la Chiesa in Spagna e' molto reattiva, sta reagendo molto bene con grande dignità e grande fermezza a un'intrusione statale assolutamente illegittima sul tema dell'educazione dei propri giovani''. Sono considerazioni che mons. Amato ha fatto, partendo dalle cosiddette ''leggi etiche'' del governo Zapatero, tra cui l'introduzione nelle scuole dell' ''Educazione alla cittadinanza''. (ANSA)
La Chiesa non rinuncia alla “sua” politica di ingerenza nella vita di altri Stati. Farebbe bene invece a risolvere anch’essa al suo interno la tanto reclamizzata “questione morale”.
giovedì 18 dicembre 2008
Lettera al PD
Egregi signori del PD, proprio dal quel consenso si doveva ripartire, riordinando i quadri, presentando esponenti con credibilità e capacità indiscusse, si doveva aprire una stagione di entusiasmo e ricostruzione del nostro Paese.
Illusioni !
Litigi interni, incapacità, dialettica politica scadente ecc., in ultimo il diluvio giudiziario !
Adesso tutti a riempirsi la bocca con la questione morale.
Signori del PD l’avvilimento di chi Vi scrive sapete qual’è ? Siete riusciti nell’impresa più impossibile……chi Vi invita a risolvere la questione morale al Vostro interno è Silvio Berlusconi !!!!!!!
Con stima (al minimo storico)
Il Cittadino Camillo
Alba Parietti : - Potrei presentarmi alle primarie del PD -
Credetemi non sono maschilista e Alba Parietti mi piace anche molto, ma per fare danni nel centro-sinistra bastano già Veltroni, Rutelli, Finocchiaro, D’Alema, La Torre ………..devo continuare ?
mercoledì 17 dicembre 2008
Fini : la Chiesa non si oppose alle leggi razziali
Ridirei ciò che ho detto. Di fronte alle vivaci prese di posizione non solo dal mondo cattolico contro le sue parole Fini è tornato sul tema ribadendo il concetto. "Ho espresso un convincimento, direi quasi banale, non pensavo che potesse determinare delle polemiche politiche. Io mi riferivo al 1938 e non al 1942. Leggere dichiarazioni polemiche fa parte del quotidiano di un politico, ma io riscriverei il concetto che ho detto perché mi sono documentato e ho fatto riferimento ad un documento del Vaticano del 2000 sulla Chiesa e gli errori del passato".
"Vergogna". Fini usa parole dure, come "infamia", "odiosità" e "vergogna" per riferirsi ai provvedimenti varati da Mussolini: "La loro odiosa iniquità si rivelò in particolare contro gli ebrei che avevano aderito al fascismo. Ma l'ideologia fascista da sola non spiega l'infamia - sottolinea il presidente della Camera - c'è da chiedersi perché la società italiana si sia adeguata, nel suo insieme, alla legislazione antiebraica e perché, salvo talune luminose eccezioni, non siano state registrate manifestazioni di resistenza. Nemmeno, mi duole dirlo, da parte della Chiesa cattolica". Oggi Fini e il presidente degli ebrei italiani Renzo Gattegna hanno scoperto una targa nella sala della Regina a Montecitorio per ricordare il settantesimo anniversario.
"La chiesa non prese una posizione sul massacro degli ebrei". "Un richiamo che apprezzo perché ricorda che il mancato pronunciamento ufficiale della Chiesa di allora contro la Shoah favorì il persecutore nazista" è il commento dell'ex presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane Amos Luzzatto alle parole del presidente della Camera Gianfranco Fini. "A tutt'oggi siamo nelle condizioni di dover dire che, a parte l'ipotetica enciclica di Pio XI, la chiesa cattolica non prese una posizione ufficiale sul massacro degli ebrei. E il silenzio - continua Luzzatto - rafforzò indubbiamente la possibilità del regime nazista di non doversi guardare le spalle. Quando deportarono gli ebrei romani è impossibile che in Vaticano non si sapesse". (REPUBBLICA.it)
Finalmente un politico italiano esce allo scoperto e afferma fatti che al momento la storia non nega, consapevole che quanto detto lo marchierà a lungo nei rapporti istituzionali con il Vaticano, che i suoi colleghi di destra e sinistra si ordinano in fila per “slinguare” la Chiesa.
Come da consuetudine i nostri politici quando devono alzare gli scudi per riparare il Papa di turno manifestano drammaticamente i sintomi della coglioneria.
Carla Bruni chiede 125mila euro di danni !
IN VENDITA A 3 EURO - La borsa è stata messa in vendita sull'isola all'inizio del mese e venduta a 3 euro o offerta ai clienti a partire da 5 euro di spesa. Vi compare una serigrafia in bianco e nero della foto scattata nel 1993. (CORRIERE.it)
Questa è pura ipocrisia ! Nel 1993 per soldi o per visibilità, la Bruni, che per nostra fortuna ha dichiarato di sentirsi francese, era disposta a tutto; ora che crede di ricoprire una carica importante manifesta un danno d’immagine. Ma un bel “vaffanculo” non vi sorge spontaneo ?
martedì 16 dicembre 2008
Il lancio delle scarpe
queste immagini ci mostrano anche che il
giornalista è stato gentilmente malmenato.
Perchè il silenzio sulla vicenda di Vulpio ?
Anche il Blog dell’Opinione ha pubblicato la notizia alle 2:23 di sabato mattina ed è ancora in attesa di conoscere le motivazioni di questo provvedimento.
Dittatura !!!
Da un punto di vista formale la cosa è legittima. La nostra Carta prevede, all’articolo 138, i meccanismi per modificare le norme costituzionali. Ma farlo a colpi di maggioranza lede i fondamenti stessi della liberal-democrazia che è un sistema nato per tutelare innanzitutto le minoranze (la maggioranza si tutela già da sola) e che, come ricordava Stuart Mill, uno dei padri nobili di questo sistema, deve porre dei limiti al consenso popolare. Altrimenti col potere assoluto del consenso popolare si potrebbe decidere, legittimamente dal punto di vista formale, che tutti quelli che si chiamano Bianchi vanno fucilati. Ma la Costituzione non ha abolito la pena di morte? Che importa? Si cambia la Costituzione. Col consenso popolare. Elementare Watson. Senza contare che a noi la Costituzione del 1948 va bene così, e non si vede un solo motivo per stravolgerla (altra cosa è qualche ritocco sporadico per aggiornarla).
Com’è possibile che in una democrazia si sia giunti a questo punto? Non fermando Berlusconi sul bagnasciuga, permettendogli, passo dopo passo, illiberalità e illegalità sempre più gravi. Prima il duopolio Rai-Fininvest (poi Mediaset) che è il contrario di un assetto liberal-liberista perché ammazza la concorrenza e in un settore, quello dei media televisivi, che è uno dei gangli vitali di ogni moderna liberaldemocrazia. Poi un colossale conflitto di interessi che si espande dal comparto televisivo a quello editoriale, immobiliare, finanziario, assicurativo e arriva fino al calcio. Quindi le leggi “ad personas”, per salvare gli amici dalle inchieste giudiziarie, “ad personam” per salvare se stesso, il “lodo Alfano”, che ledono un altro dei capisaldi della liberaldemocrazia: l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. Infine una capillare, costante e devastante campagna di delegittimazione della Magistratura non solo per metterle la mordacchia (che è uno degli obbiettivi, ma non l’unico e nemmeno il principale della cosiddetta riforma costituzionale), ma per instaurare un regime a doppio diritto: impunità sostanziale per “lorsignori”, “tolleranza zero”, senza garanzia alcuna, per i reati di strada, che sono quelli commessi dai poveracci.
Presidente del Consiglio, padrone assoluto del Parlamento e di quei fantocci che sono i presidenti delle due Camere, padrone assoluto del centro-destra, se si eccettua, forse, la Lega, padrone di tre quarti del sistema televisivo, con un Capo dello Stato che assomiglia molto a un Re travicello, Silvio Berlusconi è ormai il padrone assoluto del Paese e si sente, ed è, autorizzato a tutto. Recentemente ha avuto la protervia di accusare le reti televisive nazionali, che pur controlla nella stragrande maggioranza (ieri, in presenza del suo inquietante annuncio, si sono occupate soprattutto della neve), di “insultarlo”, di “denigrarlo”, di essere “disfattiste” (bruttissima parola di fascistica memoria), di parlare troppo della crisi economica e quasi quasi di esserne la causa (mentre lui, il genio dell’economia, non si era accorto, nemmeno dopo il crollo dei “subprime” americani, dell’enorme bolla speculativa in circolazione).
Poi, non contento, ha intimidito i direttori della Stampa e del Corriere (il quale ultimo peraltro se lo merita perché ha quasi sempre avvallato, con troppi silenzi e qualche adesione, tutte le illegalità del berlusconismo) affermando che devono “cambiare mestiere”.
Questa escalation berlusconiana ci spiega la genesi del fascismo. Che si affermò non in forza dei fascisti ma per l’opportunismo, la viltà, la complicità (o semplicemente per non aver capito quanto stava succedendo) di tutti coloro che, senza essere fascisti, si adeguarono.
Ma sarebbe ingeneroso paragonare il berlusconismo al fascismo. Ingeneroso per il fascismo. Che aveva perlomeno in testa un’idea, per quanto tragica, di Stato e di Nazione. Mentre nella testa di Berlusconi c’è solo il suo comico e tragico superego, frammisto ai suoi loschi interessi di bottega.
Una democrazia che non rispetta i suoi presupposti non è più una democrazia. Una democrazia che non rispetta le sue regole fondamentali non può essere rispettata. A questo punto, perché mai un cittadino comune dovrebbe rispettarla, anziché mettersi “alla pari” col Presidente del Consiglio? “A brigante, brigante e mezzo” diceva Sandro Pertini quando lottava contro il totalitarismo. O per finirla in modo più colto: “Se tutto è assurdo”, grida Ivan Karamazov “tutto è permesso”.
Massimo Fini
Marco Travaglio
(www.voglioscendere.ilcannocchiale.it)
lunedì 15 dicembre 2008
Soppressione delle Province
Come dar torto al direttore Feltri ?
Corriere della Sera: censura
Dall'articolo di Carlo Vulpio del 3 dicembre 2008:"Non era mai accaduto prima in Italia, che una procura della Repubblica fosse «circondata» come un fortino della malavita. Ieri è successo alla procura di Catanzaro, che per tutta la giornata e fino a tarda sera è stata letteralmente accerchiata da cento carabinieri e una ventina di poliziotti, tutti arrivati da Salerno. Con i carabinieri del Reparto operativo e i poliziotti della Digos, sono entrati in procura ben sette magistrati, tra i quali il procuratore di Salerno, Luigi Apicella, e i titolari dell' inchiesta, Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani. Hanno notificato avvisi di garanzia e perquisito case e uffici dei magistrati calabresi che hanno scippato le inchieste "Poseidone" e "Why Not" all' ex pm Luigi de Magistris (ora giudice del Riesame a Napoli) e dei magistrati che queste inchieste hanno ereditato, «per smembrarle, disintegrarle e favorire alcuni indagati», scrivono i pm salernitani. Tra gli indagati "favoriti", l' ex ministro della Giustizia, Clemente Mastella, il segretario nazionale Udc, Lorenzo Cesa, l' ex governatore di Calabria, nonché ex procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Chiaravalloti, il generale della Guardia di Finanza, Walter Cretella Lombardo, l' ex sottosegretario con delega al Cipe, Giuseppe Galati (Udc), Giancarlo Pittelli, deputato di Forza Italia, il ras della Compagnia delle Opere per il Sud Italia, Antonio Saladino.Ma questo è solo il troncone calabro. Gli stessi magistrati salernitani, infatti, stanno indagando anche in altre due direzioni. La prima riguarda uno stuolo di giudici lucani coinvolti nella "madre di tutte le inchieste" sul marcio nella magistratura (l' inchiesta "Toghe Lucane", che de Magistris è riuscito a "chiudere" prima di essere frettolosamente trasferito). La seconda andrebbe diritta verso alcuni membri del Csm: per esempio, il vicepresidente Nicola Mancino e i presunti legami con Antonio Saladino, figura chiave di "Why Not", il procuratore generale della Corte di Cassazione, Mario Delli Priscoli, andato in pensione qualche giorno fa, e il sostituto procuratore generale della Cassazione, nonché governatore (Ds) delle Marche per dieci anni, Vito D' Ambrosio, che in Csm sostenne l' accusa per far trasferire de Magistris. Ce n' è anche per l' Associazione nazionale magistrati e per il suo presidente, Simone Luerti. Molto amico di diversi indagati eccellenti quando faceva il magistrato in Calabria, Luerti non ha mai perso occasione di esternare contro de Magistris. Quando poi, qualche mese fa, si è scoperto che incontrava regolarmente Saladino e Mastella nella sede del ministero della Giustizia, mentre lui negava, Luerti s' è dovuto dimettere dalla carica di presidente dell' Anm. Nel decreto di perquisizione eseguito ieri, 1.700 pagine, i pm di Salerno accusano di concorso in corruzione in atti giudiziari - per aver tolto "illegalmente" a de Magistris "Why Not" e "Poseidone" - il procuratore di Catanzaro, Mariano Lombardi, il procuratore aggiunto, Salvatore Murone, il procuratore generale reggente, Dolcino Favi, il parlamentare Giancarlo Pittelli e «l' uomo ovunque» Antonio Saladino. Ma accusano anche il sostituto procuratore generale Alfredo Garbati, il sostituto procuratore generale presso la Corte d' Appello Domenico De Lorenzo e il pm Salvatore Curcio di aver preso in eredità quelle scottanti inchieste al solo scopo di farle a pezzi. Mentre il procuratore generale Vincenzo Iannelli e il presidente di Sezione del tribunale Bruno Arcuri si sarebbero dati da fare non solo "per archiviare illegalmente" la posizione di Mastella ("la cui iscrizione tra gli indagati era invece doverosa"), ma anche "per calunniare de Magistris e disintegrarlo professionalmente". Poi, dicono i pm campani, Iannelli, per una causa che gli sta a cuore, fa intervenire Chiaravalloti su Patrizia Pasquin, giudice del tribunale di Vibo Valentia, che poi sarebbe stata arrestata. Così, da magistrato a magistrato, come da compare a compare." Carlo Vulpio, http://www.carlovulpio.it/
Anche Grillo si chiede, come più modestamente fatto dal sottoscritto nel post del 13/12/08, da chi ha ricevuto la telefonata “consigliatoria” il direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli. Probabilmente “l’invito” di Berlusconi a starsene a casa o di cambiare mestiere, dopo il caso Sky/IVA, di una decina di giorni fa ai direttori dei quotidiani Stampa e Corriere, su Mieli ha creato un turbamento da perdita di poltrona !
domenica 14 dicembre 2008
sabato 13 dicembre 2008
Napolitano, non si tocca la Costituzione
BRUXELLES - "No, io non sono toccato per niente. Con Napolitano ho un rapporto tranquillo, conviviale ed adesso lo chiamerò per informarlo dei risultati del Consiglio Europeo". Così il premier Silvio Berlusconi risponde ai cronisti oggi a Bruxelles che gli chiedevano di commentare le parole del Capo dello Stato sull'immodificabilità dei principi costituzionali.'Non rinuncio alla Carta costituzionale e ai suoi principi fondamentali: e le ipotesi di modifica'', che riguardano la giustizia, non riguardano questi principi, ha detto Berlusconi nel commentare le parole del Capo dello Stato, al termine del Consiglio Europeo, sull'intangibilità' dei principi fondamentali della Carta Costituzionale.NAPOLITANO: IMMODIFICABILI PRINCIPI FONDAMENTALI'CARTA ROMA - "I principi fondamentali della Costituzione repubblicana sono fuori discussione e nessuno può pensare di modificarli o alterarli". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ricevendo al Quirinale i membri del Fai. E questo, sottolinea il capo dello Stato, nonostante "quanto si discuta, argomento complicato, su cosa è possibile e opportuno modificare e che cosa no nella Costituzione". (ANSA)
Stando alle parole del Capo dello Stato dovremmo stare tranquilli, ma non credo che Berlusconi e i suoi siano sulla stessa lunghezza d’onda. Napolitano se dovesse porre un veto a tale modifica sicuramente innescherà un processo dialettico feroce, che vedrà il centro-destra munirsi di megafono per urlare al golpe comunista. Staremo a vedere e non escludo che dopo il predellino della macchina a Milano e la scala a Pescara, questa volta il premier userà un cingolato.
Why Not, trasferito l'inviato del Corriere
Avevo fatto una battuta: avevo detto: i giornalisti, a differenza dei magistrati, non possono essere trasferiti. Avrei fatto meglio a stare zitto. Da lì a poco sarei stato “trasferito” anch’io.E’ stato la sera del 3 dicembre, dopo che sul mio giornale era uscito un mio servizio da Catanzaro sulle perquisizioni e i sequestri ordinati dalla procura di Salerno nei confronti di otto magistrati calabresi e di altri politici e imprenditori.Come sempre, non solo durante questa inchiesta, ma perché questo è il mio modo di lavorare, avevo “fatto i nomi”. E cioè, non avevo omesso di scrivere i nomi di chi compariva negli atti giudiziari (il decreto di perquisizione dei magistrati di Salerno, che trovate su questo blog in versione integrale) non più coperti da segreto istruttorio. Tutto qui. Nomi noti, per lo più. Accompagnati però da qualche “new entry”: per esempio, Nicola Mancino, vicepresidente del Csm, Mario Delli Priscoli, procuratore generale della Corte di Cassazione, Simone Luerti, presidente dell’Associazione nazionale magistrati.Con una telefonata, il giorno stesso dell’uscita del mio articolo, la sera del 3 dicembre appunto, invece di sostenermi nel continuare a lavorare sul “caso Catanzaro” (non chiamiamolo più “caso de Magistris”, per favore, altrimenti sembra che il problema sia l’ex pm calabrese e non ciò che stanno combinando a lui, a noi, alla giustizia e alla società italiana), invece di farmi continuare a lavorare – dicevo –, come sarebbe stato giusto e naturale, sono stato sollevato dall’incarico.Esonerato. Rimosso. Congedato. Trasferito.Con una telefonata, il mio direttore, Paolo Mieli, ha dichiarato concluso il mio viaggio fra Catanzaro e Salerno, Potenza e San Marino, Roma e Lamezia Terme. Un viaggio cominciato il 27 febbraio 2007, quando scoppiò “Toghe Lucane” (la terza inchiesta di de Magistris, con “Poseidone” e “Why Not”). Un viaggio che mi fece subito capire che da quel momento in poi nulla sarebbe stato più come prima all’interno della magistratura e in Italia. (MICROMEGA)
Al momento non sono al corrente se il direttore Mieli ha motivato tale disposizione, ma certamente avrà ricevuto la classica telefonata dall’alto !
Per approfondimenti www.carlovulpio.it
venerdì 12 dicembre 2008
Il premio bamba
video del 10/12/2008
Quanto affermato dal direttore Feltri è vero e innegabile, ma anche vero che Prodi e i suoi non si sono mai sognati di mettere le mani sulla libertà di stampa, sulla rete per controllarla, sulla carta costituzionale, emanare editti bulgari o albanesi e quant’altro. Comunque ogni giornale tira la volata al suo partito di riferimento e noi cittadini facciamo bene a non credere a nessuno.
Povera Costituzione !
Berlusconi «La Costituzione non può essere un ostacolo alla riforma della giustizia. Siamo pronti a cambiare la Costituzione e poi l'ultima parola spetta ai cittadini. Ci sono due votazioni con 6 mesi di tempo l'una dall'altra poi a decidere se la riforma sarà giusta saranno i cittadini. Questa è la democrazia». (IL TEMPO)
Questi qui adesso vogliono mettere le mani sulla Costituzione ! Per carità se lo fate davvero chiamate almeno dei competenti, vi prego.
I conti dormienti sono un milione
giovedì 11 dicembre 2008
Tariffe, ok aumento a canone di telefonia fissa
D’accordo che sono passati sei anni dall’ultimo adeguamento del canone, ma in questo periodo di difficoltà economica mondiale un ulteriore segno di sensibilità da parte di Telecom sarebbe stato apprezzato.
Pio XII : - I documenti ci daranno ragione -
Pubblico per intero questo articolo dell’ Avvenire con la speranza che il Vaticano si decida di aprire gli archivi su Pio XII, in modo che se esiste un’altra verità storica su questo papa controverso, sia documentata al mondo intero. Resta forte il sospetto,. come ho già manifestato in precedenti post, che la procedura di beatificazione in corso acceleri una esaltazione di questa figura che per adesso la storia condanna. In coda allego un documento proveniente dagli archivi inglesi e americani di notevole interesse che attende di essere smentito dagli archivi vaticani.
C'è un nuovo tassello da inserire nel cangiante e spesso contraddittorio mosaico del rapporto tra Pio XII e gli ebrei nell'autunno del 1943, quando le Ss di Herbert Kappler arrestarono poco più di mille romani nel ghetto e nei quartieri della "città aperta" e li spedirono ad Auschwitz. Si tratta di documenti che arrivano dagli archivi inglesi e americani, visto che quelli vaticani sono tuttora inaccessibili. Uno di questi illustra l'incontro avvenuto due giorni dopo la retata nel ghetto, il 18 ottobre '43, tra il Papa e l'inviato straordinario della Gran Bretagna presso la Santa Sede: in quella occasione Pio XII tace sulla retata e il diplomatico gli chiede di interpretare con maggior determinazione il suo ruolo. In quel contesto Pacelli afferma che i tedeschi si sono comportati "correttamente" con il Vaticano. In quelle ore il treno con gli ebrei romani sta per partire verso Auschwitz. Due mesi dopo la deportazione degli ebrei romani il Papa, il 13 dicembre del '43, conversando con l'ambasciatore tedesco Ernest von Weiszaecker, che aveva cercato di opporsi alla deportazione, aveva illustrato la sua posizione sugli sviluppi della guerra. Il diplomatico aveva riassunto il tutto in un rapporto che è stato rintracciato durante alcune ricerche dagli studiosi Mario J. Cereghino e Giuseppe Casarrubea che le pubblicheranno in un prossimo volume. "Il Papa si augura - afferma il rapporto fatto avere ai servizi americani da Fritz Kolpe, la più importante 'talpa' che gli Usa avevano all' interno del ministero degli Esteri tedesco - che i nazisti mantengano le posizioni militari sul fronte russo e spera che la pace arrivi il prima possibile. In caso contrario, il comunismo sarà l'unico vincitore in grado di emergere dalla devastazione bellica. Egli sogna l'unione delle antiche Nazioni civilizzate dell'Occidente per isolare il bolscevismo ad Oriente. Così come fece Papa Innocenzo XI, che unificò il continente (l'Europa) contro i musulmani e liberò Budapest e Vienna". Proveniente dagli archivi inglesi è invece il resoconto dell'incontro del 18 ottobre del '43 tra l'inviato straordinario inglese Sir D'Arcy Osborne e il Papa. Da due giorni gli ebrei romani sono stati prelevati dalle loro case; lo stesso giorno, alle 14, partiranno dalla stazione Tiburtina verso il campo di concentramento. Nulla il Papa dice di quanto è avvenuto in quelle ore. Pio XII parla della difficile situazione alimentare a Roma che potrebbe portare a tumulti e della sua volontà di non abbandonare la città a meno di non essere "rimosso con la forza". L'ambasciatore è colpito dall'atteggiamento del Papa che gli dice di non avere elementi per lamentarsi del generale Von Stahel, comandante della piazza militare di Roma, e degli uomini della polizia tedesca "che finora hanno rispettato la neutralità" della Santa Sede. "Io ho replicato - scrive il diplomatico nel rapporto indirizzato al ministro degli Esteri Eden - di aver capito che quando il Vaticano parlava di preservare 'Roma citta' aperta, si riferisse alle operazioni militari. A parte il fatto che la denominazione 'Citta' aperta è una farsa, l'Urbe è alla mercé dei tedeschi che sistematicamente la privano di tutti i rifornimenti e della manodopera, che arrestano ufficiali italiani, giovani e carabinieri e che applicano metodi spietati nella persecuzione degli ebrei. (...)". Il diplomatico cerca di far uscire Pio XII dal suo atteggiamento. "Io ho affermato che Egli dovrebbe fare tutto il possibile per salvaguardare lo Stato della Città del Vaticano e i suoi diritti alla neutralità. Egli ha replicato che in tal senso e fino a questo momento, i tedeschi si sono comportati correttamente", aggiunge nuovamente il diplomatico. Una affermazione fatta mentre la città è ancora sotto choc per la retata arrivata dopo il ricatto dei 50, inutili, kg di oro chiesti agli ebrei per evitare la deportazione. "A mio parere - scrive ancora il rappresentante inglese - molta gente ritiene che Egli sottostimi la Sua autorità morale e il rispetto riluttante di cui Egli è oggetto da parte dei nazisti, dal momento che la popolazione tedesca è cattolica. Ho aggiunto di essere incline a condividere questa opinione e l'ho esortato a tenerlo bene in mente nel corso dei futuri avvenimenti, nel caso emergesse una situazione in cui fosse necessario applicare una linea forte". "Mettendo a raffronto i due documenti - commentano gli studiosi - risulta chiaro che Pacelli si sente a suo agio con l'ambasciatore tedesco. Con il rappresentante inglese assume un atteggiamento freddo, facendo leva su un giudizio del tutto formale tanto da suscitare la inusitata reazione del diplomatico". I due studiosi, già autori di un volume sulla guerra al comunismo in Italia tra il '43 e il '46, "Tango connection", sottolineano la difficoltà di raccogliere in Italia elementi documentali sulla questione ebrei-Vaticano: "Tuttavia migliaia di documenti sulla situazione della Santa Sede negli anni della seconda guerra mondiale sono da tempo disponibili negli Archivi di College Park negli Stati Uniti e di Kew Gardens in Gran Bretagna. Sono carte provenienti dai fondi dei servizi segreti angloamericani, del Dipartimento di Stato Usa e del Foreign Office britannico", spiegano. "Il nostro archivio ww.casarrubea.wordpress.com), conserva rapporti dei Servizi Usa sulle pesanti ingerenze esercitate dalla Santa Sede e in particolare da Pio XII e da Montini, il futuro Paolo VI, nella formazione del primo governo De Gasperi". (ANSA)
mercoledì 10 dicembre 2008
Londra apre all'eutanasia
Ora attendo le reazioni della Santa Sede, ma qualcosa mi dice che non perverranno, perché oltre i confini italici Benedetto XVI conta come l’otto a sette e mezzo !
Intanto qui in Italia, a dispetto della sentenza che consente ai genitori di “staccare la spina”, Eluana Englaro non trova una struttura ospedaliera disposta. E’ strano che queste strutture, improvvisamente, manifestino una ispirazione cattolica !
La verità è molto più squallida e fa capo ai poteri politici che governano la sanità. Siamo al solito interrogativo – Quale corrente politica italiana può inimicarsi il Vaticano ?-.
Famiglie e badanti : guida all'assistenza domiciliare
martedì 9 dicembre 2008
La prima alla Scala
Grande risalto della prima alla Scala su giornali e tv dovuto anche all’ esclusione dell’ultima ora del tenore titolare a vantaggio di una riserva straniera. Addirittura nell’edizione del TG4 di sabato sera Emilio Fede ne ha ampiamente parlato in apertura ! Ben sei minuti pieni di passione giornalistica, di rigore, di onestà intellettuale. Il direttore ha amabilmente colloquiato con l’inviata rappresentandoci in modo puntuale l’aria che si respirava nel foyer, chi fossero i vip presenti, gli abiti e i gioielli indossati ecc.. Ha precisato che il Presidente del Consiglio era assente perché impegnato in un trionfale tour nella città di Pescara ( a proposito, dopo il predellino della macchina a Milano, adesso il premier ha usato una scala per incitare le truppe) e prima di chiudere il collegamento ha chiesto alla sua giornalista, con fare discreto ma commosso, se avesse notizie della signora Berlusconi. La risposta è stata che la signora Veronica abilmente era riuscita ad eludere cronisti e telecamere, ma che indossava un abito sobrio ma elegante. Emilio chiude il collegamento rassicurato dalla notizia e passa a informarci di morti sulle montagne, un ragazzo ucciso dalla polizia in Grecia, della questione morale nel PD, di giustizia malata, dei poveri che aumentano in Italia, dell’imperatore a Pescara fino allo sport. Delle proteste in corso fuori il teatro contro la Gelmini e i tagli salariali neanche una parola !
In chiusura ho voluto compiere una gentilezza nei confronti di Emilio Fede, ovvero mostrargli una foto di Veronica Lario in Berlusconi immortalata la sera in questione. La foto è stata scattata da un’ infiltrato del Blog dell’Opinione che ha battuto per distacco tutte le tv e paparazzi presenti.
Maradona dichiara guerra al web
Nel caso specifico si può fare anche una eccezione, di questo idolo di pezza ne possiamo fare anche a meno.
lunedì 8 dicembre 2008
Passaparola di Marco Travaglio (dal Blog www.beppegrillo.it)
Scuola cattolica, la Chiesa attacca il governo annulla subito i tagli
Duro Paolo Ferrero, segretario di Prc: "Mentre il governo ha ignorato, quando non ha represso, le manifestazioni di centinaia di migliaia di giovani studenti, ricercatori e docenti della scuola pubblica, rifiutandosi di cambiare i suoi provvedimenti che massacravano scuola e università e che tagliavano soldi e risorse, è bastata una semplice minaccia di mobilitazione da parte delle scuole cattoliche private per far cambiare idea al governo e nel giro di pochissime ore. Insomma, il Vaticano fischia e Tremonti e il governo ubbidiscono. Siamo alla farsa, se non fossimo alla tragedia, sulla scuola", ha detto.
Contro il taglio originario di circa 130 milioni di euro aveva tuonato stamane monsignor Bruno Stenco, direttore dell'Ufficio nazionale della Cei per l'educazione, annunciando che "le federazioni delle scuole cattoliche si mobiliteranno in tutto il Paese", contro i tagli previsti dal governo Berlusconi.
Ma poco dopo arriva la voce del Papa. "Il ventunesimo secolo sta mostrando con sempre maggiore chiarezza la necessità di forgiare la vita personale, familiare e sociale in accordo a quei valori irrinunciabili che esaltano la persona e tutta la comunità", e fra questi rientra "l'adozione di misure a favore dei genitori che li aiutino nel loro diritto inalienabile di educare i figli secondo le proprie convinzioni etiche e religiose, come pure la promozione della gioventù". (REPUBBLICA.it)
Lo avevo scritto già qualche post fa, quando il Vaticano fischia, come dice Paolo Ferrero, non esistono schieramenti di destra o sinistra, ma la convenienza comune di tenere tranquilla la Santa Sede e i voti che può spostare. Berlusconi ha restituito i fondi alle scuole cattoliche, mentre Prodi, a suo tempo, annullò smentendosi, la proposta di allargare l’Ici anche agli immobili della Chiesa.
Cambiano i colori dei governi ma la sudditanza al Vaticano resta imbarazzante.
Banche esonerate dall'obbligo di assumere portatori di handicap
Tutto all’indomani della richiesta di Papa Benedetto XVI alle banche di essere più solidali con le fasce più deboli !!!!!!
domenica 7 dicembre 2008
Roma, affitti facili per politici e vip
Case in affitto nel centro storico di Roma a prezzi di favore. L'Ipab Sant'Alessio è un ente controllato dalla Regione Lazio che si occupa dell'assistenza ai ciechi e possiede quasi 700 appartamenti, tanti in centro storico. Da dieci anni ne «approfittano» politici, imprenditori e amici degli amici.
Il 3 maggio 2007 negli uffici del Sant'Alessio arriva una domanda, di quelle che pesano, per un alloggio in affitto. La scrive Arturo Mario Luigi Parisi che, alla seconda pagina del modulo, dichiara di lavorare al ministero della Difesa con la qualifica di Ministro. L'impiegato dell'Ipab sarà saltato su una sedia: un ministro della Repubblica chiede di avere un appartamento in affitto all'istituto di assistenza dei ciechi? Proprio così.
Non solo. Il ministro Parisi esprime a piè di pagina la sua preferenza: «Alloggio di mq 100 e possibilmente in via Margutta a Roma». Una richiesta specifica che segue la lettera del 25 aprile 2007 che il ministro Parisi fa scrivere (su carta intestata del ministero della Difesa) dal capo della sua segreteria, Sandra Cecchini, al presidente del Sant'Alessio Mario Dany De Luca. «Caro Presidente - si legge nella missiva - come da accordi presi con l'architetto Di Bernardino, le invio la domanda del ministro Parisi e del dottor Basilio che vorrebbero avere, qualora possibile, la disponibilità di un alloggio dall'Ente da Lei presieduto. Le sarei grata se potesse fissarmi un appuntamento». Firmato Sandra Cecchini.
Nel giro di poche settimane la richiesta viene accolta. Ma con una lieve modifica. Purtroppo una casa libera di cento metri quadrati in via Margutta non era al momento disponibile. Tuttavia si è trovata una soluzione: due appartamenti comunicanti. Uno di 51 metri quadrati a 1.315 euro al mese, l'altro di 41 metri quadrati a 1.518. E il gioco è fatto. Con una piccola controindicazione: il secondo alloggio, quello di 41 metri quadrati, ha una destinazione d'uso commerciale. Anche se utilizzato come abitazione. L'ente se ne accorgerà qualche tempo dopo.
Tuttavia l'inquilino della «doppia-casa» di via Margutta non è mai stato il ministro Parisi (ora deputato), che risiedeva in un alloggio militare. Ma il capo della sua segreteria particolare, Sandra Cecchini. La signora che il 25 aprile, invece di festeggiare la Liberazione, era in ufficio a scrivere sulla carta del ministero la richiesta al presidente dell'Ipab Sant'Alessio, Mario Dany De Luca. (IL TEMPO)
Amici miei questi che siano di destra o di sinistra se ne sbattano allegramente di noi ! Con quattro soldi pretendono appartamenti al centro, sfruttando la loro posizione con enti accondiscendenti, mentre molti di noi sborsano 8/900 euro per stare in 50 metri quadri e in periferia.
Accattatevillo !!!
La faccia come il culo ! Senza nessuna vergogna il premier santifica ancora una volta la figura del suo ex protettore. E’ tempo sprecato se adesso mi mettessi a rievocare le agevolazioni che Craxi ha gentilmente offerto a Berlusconi, le conoscono bene anche i suoi sudditi. Interessante invece rendere edotti le nuove generazioni di tali agevolazioni, come ad esempio, di finanziamenti erogati all’uomo di Arcore e mai rientrati nelle casse dello stato.
sabato 6 dicembre 2008
Giornalisti online dietro le sbarre, più arresti che negli altri media
numeri raccolti dal Cpj parlano chiaro: dopo anni in cui era la carta stampata la principale portavoce della stampa libera nel mondo, i nuovi media hanno compiuto il sorpasso, anche grazie alla minore necessità di investimenti (si parla spesso di freelance e non di dipendenti di aziende editoriali) e alla difficoltà di essere controllati. Lo stesso rapporto riconosce inoltre come non sia stata applicata una rigida definizione di "giornalismo online", ma si sia provveduto a verificare quanto il lavoro di blogger e scrittori fosse di natura giornalistica, cioè basato sul racconto e l'analisi di fatti reali.
"L'immagine del blogger solitario che lavora a casa in pigiama può essere affascinante - continua Simon - ma quando le autorità bussano alla porta, essi sono soli e vulnerabili. Il futuro del giornalismo è online e adesso siamo in guerra contro i nemici della libertà di stampa che usano le prigioni per definire i limiti del dibattito pubblico". Dopo i blogger e i giornalisti online, i più perseguitati risultano i professionisti della carta stampata (42% di arresti) mentre televisione, radio e documentari seguono rispettivamente con il 6, il 4 e il 3%.
Se si registrano novità rilevanti per la tipologia dei media colpiti, non altrettanto si può dire per i paesi dove il bavaglio alla libera stampa risulta più soffocante. Per il decimo anno di fila il primo posto spetta alla Cina, che ospita nelle sue carceri ben 28 giornalisti, 24 dei quali lavoravano su testate online.
A poca distanza dalla Cina c'è Cuba con 21 arrestati (erano 24 nel 2007). Chiude il podio la Birmania con 14 imprigionati. (REPUBBLICA.it)
Tranquilli, anche l’Italia si sta attrezzando per salire su questo podio !!!!!!
Mediaset : sciopero dei giornalisti della rete
Il Comitato di redazione di Videonews ha infatti annunciato per le giornate di oggi, venerdì 5 dicembre, e di sabato 13 dicembre 2008 uno sciopero audio-video indetto su mandato dell'assemblea dei giornalisti della testata. «La protesta nasce dal rifiuto, da parte dell'Azienda - spiega una nota del Comitato di redazione -, di proseguire nel dialogo avviato con i giornalisti dopo aver cambiato radicalmente il tipo di informazione prodotto dalla testata fino allo scorso anno con la chiusura di programmi di approfondimento come tra gli altri “Tempi Moderni' e “Top Secret”». «Dopo aver prospettato più volte il ripristino di un settimanale di inchiesta – spiega il Cdr - l'Azienda ha disatteso gli impegni presi con la redazione confermando i programmi in massima parte di intrattenimento. Ad un clima già difficile, si aggiunge il peggioramento dei rapporti sindacali tra il Cdr e l'Azienda che nelle settimane scorse ha rifiutato qualsiasi trattativa o dialogo sull'utilizzo delle nuove tecnologie all'interno della testata».La nota del Cdr conclude auspicando di «poter riaprire al più presto la pianificazione delle assunzioni dei colleghi che da anni lavorano con contratti a tempo determinato». (L’UNITA’.it)
Solo adesso i giornalisti di Mediaset si accorgono del degrado culturale che regna nelle tre reti televisive del premier ? Comunque meglio tardi che mai, sperando che abbiano il coraggio di spiegare ai loro telespettatori perché gli ordini di scuderia sono quelli di privilegiare il Grande Fratello, la Talpa e sciacquette di dubbie capacità artistiche.