Roma - "Quello dell’Italia dei valori è un movimento di destra, direi addirittura neofascista". Il secco giudizio è di Sandro Bondi, ministro per i Beni e le Attività culturali, che attacca l’Idv in una intervista a Il Tempo. "Io sono un uomo che viene dalla sinistra del Pc, non capisco come faccia Veltroni a dialogare con loro. Questa è la fine di un partito riformista. Se vuole avere un futuro - aggiunge Bondi - il Pd deve sganciarsi da Di Pietro, non ha alternative. Hanno fatto un errore enorme, si sono 'imbarcati' con loro invece di tentare altre strade. Come ad esempio l’alleanza con i socialisti".
La replica dell'Idv "Sandro Bondi non si può permettere di accusare una forza democratica come l’Italia dei Valori di essere neofascista", ha immediatamente replicato Silvana Mura deputata di Idv, che rincara: "Strano perché di neofascisti Bondi dovrebbe intersene visto che ha nel suo partito Ciarrapico e la Mussolini, ma probabilmente la sua mediocrità come politologo è quasi pari a quella di poeta". "È molto grave che un ministro della Repubblica accusi gratuitamente di neofascismo una forza che ha rappresentanti democraticamente eletti in Parlamento - ha, quindi, insistito - e che si batte ogni giorno per difendere le prerogative del parlamento dalla umiliazioni continue che il governo di cui fa parte gli infligge continuamente. Bondi farebbe meglio a vergognarsi e a dimettersi". (IL GIORNALE.it)
Bondi già fa ridere di suo, però quando tenta di fare battute ad effetto, emulando il suo imperatore, fa solo piangere.
La replica dell'Idv "Sandro Bondi non si può permettere di accusare una forza democratica come l’Italia dei Valori di essere neofascista", ha immediatamente replicato Silvana Mura deputata di Idv, che rincara: "Strano perché di neofascisti Bondi dovrebbe intersene visto che ha nel suo partito Ciarrapico e la Mussolini, ma probabilmente la sua mediocrità come politologo è quasi pari a quella di poeta". "È molto grave che un ministro della Repubblica accusi gratuitamente di neofascismo una forza che ha rappresentanti democraticamente eletti in Parlamento - ha, quindi, insistito - e che si batte ogni giorno per difendere le prerogative del parlamento dalla umiliazioni continue che il governo di cui fa parte gli infligge continuamente. Bondi farebbe meglio a vergognarsi e a dimettersi". (IL GIORNALE.it)
Bondi già fa ridere di suo, però quando tenta di fare battute ad effetto, emulando il suo imperatore, fa solo piangere.
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