Roma - "I prezzi alla produzione sono in calo, l’abbiamo denunciato più volte, ma l’effetto di tale diminuzione, a quanto pare, si percepisce solo alla Buvette del Senato! Siamo increduli". E quanto dichiara in un comunicato la Federconsumatori in relazione alla diminuzione dei prezzi alla buvette di Palazzo Madama: ora con un euro e cinqunata centesimi ci si alza da tavola dopo un lauto pranzo. L’associazione dei consumatori sottolinea che "i prezzi erano già notevolmente più bassi in rapporto a quelli applicati dai normali esercizi, oggi sono stati ulteriormente tagliati! In un momento così difficile per il paese, e così drammatico per il potere di acquisto delle famiglie italiane, che ogni giorno si trovano sempre più in difficoltà a far quadrare il bilancio familiare, questa operazione appare veramente assurda". "I prezzi scendono solo al Senato" "Ci chiediamo - prosegue l’associazione - come mai questo possa accadere all’interno del Senato e non, come da sempre richiediamo, anche per il resto del paese! Eppure le materie prime sono le stesse! Le "comuni" famiglie italiane, che in maniera più sentita subiscono gli effetti negativi della crisi, invece, anche per il 2009, dovranno far fronte ad un maggior costo per l’alimentazione di ben 564 euro l’anno. Questa disparità di trattamento, che sicuramente non passerà inosservata agli occhi dei cittadini - conclude la Federconsumatori - , contribuirà sempre più a diffondere un clima di disuguaglianza nel nostro paese".Pienone alla buvette E, come era prevedibile, la nuova carta della buvette ha riscosso molti consensi. Pienone alla buvette del Senato dove oggi si è avuto il debutto ufficiale della nuova gestione della ristorazione veloce con una varietà di primi e secondi "caldi" e, sorpresa ancor più gradita, un calo generalizzato dei prezzi intorno al 20%. L’ avvicendamento nella gestione della buvette, un’ elegante sala con una grande boiserie scolpita con putti da un lato e un pregiato arazzo dei Medici dall’ altro, posta al piano nobile di palazzo Madama dov’è l’ Aula, è scattato ieri. Seppioline con patate: 2 euro Ma solo stamane con la ripresa dei lavori dell’ Assemblea e delle commissioni, i senatori hanno avuto la gradita sorpresa di poter gustare un pasticcio caldo di maccheroni per un 1,50 e sorseggiare un caffè, servito in tazzina di porcellana con il marchio in oro del Senato, a 0,42 centesimi. Dei nuovi "prezzi politici" della buvette, entrati in vigore con la nuova ditta la "Compass group" che già gestisce il ristorante (lì non c’è stato alcun ritocco in basso) beneficiano anche i funzionari e i giornalisti che per un pasto completo, il più caro e abbondante: pasticcio di maccheroni (1,50 euro), seppioline con patate o pesce spada (2 euro); contorno (1 euro), composta di frutta fresca (1 euro) e caffè, spendono 5 euro e 92 centesimi. (IL GIORNALE.it)
Per fortuna il presidente del Senato, Schifani, a seguito di varie pressioni ha ripristinato i vecchi prezzi, ma una riflessione va comunque fatta dato che il primo giorno senatori e giornalisti accreditati si sono fiondati a riempirsi la pancia.
La crisi esiste solo per noi poveri cristi, i nostri politici non sanno minimamente cosa è il sacrificio di una normale famiglia italiana che deve assicurarsi il piatto a tavola tutti i giorni. Spesso si rinuncia al pasto completo e di sera la cucina è chiusa perché di cenare non se ne parla proprio. Invece questi abbuffini tra un piatto e l’altro, un buon bicchiere di vino e rutto liberatorio, continuano drammaticamente ad essere lontani dal mondo reale. Vergogna e intossicazione vi colga !
Per fortuna il presidente del Senato, Schifani, a seguito di varie pressioni ha ripristinato i vecchi prezzi, ma una riflessione va comunque fatta dato che il primo giorno senatori e giornalisti accreditati si sono fiondati a riempirsi la pancia.
La crisi esiste solo per noi poveri cristi, i nostri politici non sanno minimamente cosa è il sacrificio di una normale famiglia italiana che deve assicurarsi il piatto a tavola tutti i giorni. Spesso si rinuncia al pasto completo e di sera la cucina è chiusa perché di cenare non se ne parla proprio. Invece questi abbuffini tra un piatto e l’altro, un buon bicchiere di vino e rutto liberatorio, continuano drammaticamente ad essere lontani dal mondo reale. Vergogna e intossicazione vi colga !
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