lunedì 16 novembre 2009



Magari fosse solo un game, nel senso di gioco. Magari si trattasse solo del «dossier personale» intestato a Silvio Berlusconi, inserito nella lista di una ventina di personalità politiche possibili bersagli, ritrovato nel computer di Mohamed Game, l’attentatore libico che lo scorso 12 ottobre tentò di farsi saltare in aria davanti alla caserma Santa Barbara di Milano. Ci sarebbe infatti un allarme più serio, secondo quanto trapelato nelle ultime ore, al di là del diniego ufficiale dei servizi, tramite il Copasir, su un presunto pericolo sicurezza per il premier. Porterebbe dritti a un concreto rischio attentato, invece, la decisione di far traslocare in tutta fretta il Cavaliere da Palazzo Grazioli, con destinazione Palazzo Chigi. Sede ufficiale del governo - ben più protetta della residenza privata in via del Plebiscito - dove ogni presidente del Consiglio ha sempre a disposizione un proprio appartamento.
Il capo del governo, infatti, sarebbe oggetto di una minaccia diretta da parte di una cellula terroristica islamica. Non si conoscono i contorni del fascicolo in questione, ma pare si sia arrivati a temere un «pericolo bomba» attraverso l’ascolto di alcune intercettazioni telefoniche, in cui si sarebbe fatto riferimento a un attentato per colpire il premier. Un progetto che alcune fonti collegano in maniera diretta con Al Qaida. (VINCENZO LA MANNA – estratto dal GIORNALE -)



Si sente aria di bufala in questa notizia. Un modo per allontanare l’attenzione sulle ultime disgrazie del premier e focalizzarle sulla sua sicurezza personale. Obama è in Asia e Silvio non mette il naso fuori da Palazzo Chigi.

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