giovedì 12 novembre 2009

ROMA - E' rivolta contro la riforma del processo breve. Il ddl è stato depositato stamane dal gruppo Pdl al Senato; lo ha sottoscritto anche la Lega. Composto da 3 articoli, prevede la prescrizione dei processi in corso in primo grado per i reati "inferiori nel massimo ai dieci anni di reclusione" se sono trascorsi più di due anni a partire dalla richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero senza che sia stata emessa la sentenza. Soddisfatto il ministro della Giustizia Angelino Alfano: "Condivido lo spiriro e il senso della riforma, che va nella direzione dell'accelerazione dei processi".

Ma fuori dagli ambienti del centrodestra il progetto - che ha come effetto quello di "tagliare" non solo i processi del Cavaliere, ma anche molti altri dibattimenti - provoca una vera e propria rivolta. In parlamento e tra le toghe, mentre anche costituzionalisti di area di centrodestra, come Antonio Baldassarre, esprimono i propri dubbi.

I magistrati: "Devastante". Durissima la reazione dell'Associazione nazionale magistrati, che parla di "effetti devastanti sul funzionamento della giustizia penale in Italia". "Gli unici processi che potranno essere portati a termine - spiegano i vertici del sindacato dei magistrati - saranno quelli nei confronti dei recidivi e quelli relativi ai fatti indicati in un elenco di eccezioni che pone forti dubbi di costituzionalità".

"Depenalizzazione di reati gravi". L'Anm preferisce non parlare di "amnistia", ma di una "sostanziale depenalizzazione di fatti di rilevante e oggettiva gravità". Ed elenca tutti i reati destinati ad andare in prescrizione: "abuso d'ufficio, corruzione semplice e in atti giudiziari, rivelazione di segreti d'ufficio, truffa semplice o aggravata, frodi comunitarie, frodi fiscali, falsi in bilancio, bancarotta preferenziale, intercettazioni illecite, reati informatici, ricettazione, vendita di prodotti con marchi contraffatti; traffico di rifiuti, vendita di prodotti in violazione del diritto d'autore, sfruttamento della prostituzione, violenza privata, falsificazione di documenti pubblici, calunnia e falsa testimonianza, lesioni personali, omicidio colposo per colpa medica, maltrattamenti in famiglia, incendio, aborto clandestino". (REPUBBLICA)


.....quindi se dessimo fuoco al Parlamento ce la dovremo cavare ?

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