Dopo l’ennesima batosta subita sono andato a rileggere la mia lettera al PD nel post del 18/12/08 e l’ho trovata ancora di notevole attualità. Veltroni purtroppo è riuscito in una impresa storica, e non lo dico io, ma autorevoli giornalisti politici, ovvero, creato un partito favoleggiando lo spirito di Obama, disintegrato la sinistra, e da allenatore perdente ha incassato solo umilianti sconfitte. Il PD si è dimostrato un partito senza nessuna spina dorsale, che si aggrappava alla scusante di un’alleanza scomoda con Di Pietro, ferito da varie fratture interne, lontano dall’avere un leader carismatico capace di parlare al cuore e al cervello della gente, ma solo un personaggio uso al linguaggio del politichese, e questo la gente lo ha percepito chiaramente, anche quelli tra i quali il sottoscritto, che non hanno mai nascosto la propria simpatia per questo progetto. Berlusconi sa bene il fatto suo, magari barando sulle regole, ma riesce in quasi tutte le sue imprese, ultima questa avventura sarda dove ha lanciato un emerito sconosciuto, il figlio del suo commercialista, a governatore dell’isola. Veltroni si faccia da parte, si facciano da parte i vari La Torre, Finocchiaro, Rutelli e lavorino, facendo meno danni possibili, alla rifondazione del partito, sperando che un giorno, temo ancora lontano, esprima una personalità capace di dialogare con la gente e sia distante dal linguaggio vuoto e inutile del politichese.
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