L'Osservatore romano boccia senza appello il Festival di Sanremo edizione 2009 e il suo conduttore Paolo Bonolis, di più: critica con sarcasmo cantanti e musicisti che mettono a rischio l'incolumità' della musica di qualsiasi genere. Non si salva neanche Mina mentre di Bonolis si ricordano le citazioni ''da lettura di sussidiario''. In un articolo che non lascia scampo dal titolo ''Fossero solo canzonette'', il quotidiano della Santa Sede attacca giu' duro ricordando la domanda posta dal conduttore al presidente dell'assemblea generale delle Nazioni Unite Miguel d'Escoto Brockman: ''Secondo lei il neo eletto presidente degli Stati Uniti Barack Obama avra' un compito arduo?''.
''Surreale - si legge ancora - sembra soprattutto scomodare il gregoriano per poi presentare sul palco personaggi che, complice la diretta, sembrano a disagio proprio con il canto. Qualcuno pretenderà che per esibirsi occorrano doti vocali e tecnica, ma si tratta di critici musicali ormai superati e senza speranza. Con buona pace degli ottimi professori dell'orchestra chiamati anche a tamponare improvvise falle canore''.
''Largo alla musica popolare, in tutti i suoi risvolti - prosegue ancora l'articolo - ma scritta da chi sa ancora tracciare sul pentagramma un motivetto di facile presa, o un ritmo irresistibile. Rap, pop, rock, melodico, jazz, etno, va bene tutto, ma il microfono sia offerto solo a quanti ne garantiscano l'incolumità', ma non sembra che siano poi molti, e la bacchetta del direttore solo a chi assicuri di avere frequentato non le polverose aule dei conservatori, ma almeno le peripezie bandistiche del maestro Antonio Scannagatti, il cigno di Caianello reso immortale da Totò''.
Il quotidiano della Santa Sede non risparmia neanche i maestri degli artisti che si sono esibiti a Sanremo: ''Gli educatori dei futuri cantanti, che inoculano il loro sapere attraverso la televisione, hanno già provveduto a riformare i gusti del pubblico e le aspirazioni adolescenziali con metodi moderni: 'Metticela tutta e tira fuori le emozioni'''. ''Sotto la doccia - scrive ancora il quotidiano - funziona sempre, in qualche caso anche in sala d'incisione, ma se si tratta di affrontare contemporaneamente un microfono e un pubblico le emozioni bisogna saperle gestire, a volte tenerle a bada, poi, magari, provare pure a trasmetterle''. (ADNKRONOS)
Non ci posso credere ! Questi mettono il becco anche nel Festival di Sanremo ! Forse aspirano ad accaparrarsi i diritti per il festival del 2010 e trasformarlo nel Festival della Canzone Vaticana con esibizioni in rigorosa lingua latina, presentato da Benedetto XVI, con le giurie dislocate in chiese e conventi e divieto assoluto ad artisti che cantano di omosessualità. Sapete com’è, qualcuno in platea e a casa potrebbe sogghignare.
''Surreale - si legge ancora - sembra soprattutto scomodare il gregoriano per poi presentare sul palco personaggi che, complice la diretta, sembrano a disagio proprio con il canto. Qualcuno pretenderà che per esibirsi occorrano doti vocali e tecnica, ma si tratta di critici musicali ormai superati e senza speranza. Con buona pace degli ottimi professori dell'orchestra chiamati anche a tamponare improvvise falle canore''.
''Largo alla musica popolare, in tutti i suoi risvolti - prosegue ancora l'articolo - ma scritta da chi sa ancora tracciare sul pentagramma un motivetto di facile presa, o un ritmo irresistibile. Rap, pop, rock, melodico, jazz, etno, va bene tutto, ma il microfono sia offerto solo a quanti ne garantiscano l'incolumità', ma non sembra che siano poi molti, e la bacchetta del direttore solo a chi assicuri di avere frequentato non le polverose aule dei conservatori, ma almeno le peripezie bandistiche del maestro Antonio Scannagatti, il cigno di Caianello reso immortale da Totò''.
Il quotidiano della Santa Sede non risparmia neanche i maestri degli artisti che si sono esibiti a Sanremo: ''Gli educatori dei futuri cantanti, che inoculano il loro sapere attraverso la televisione, hanno già provveduto a riformare i gusti del pubblico e le aspirazioni adolescenziali con metodi moderni: 'Metticela tutta e tira fuori le emozioni'''. ''Sotto la doccia - scrive ancora il quotidiano - funziona sempre, in qualche caso anche in sala d'incisione, ma se si tratta di affrontare contemporaneamente un microfono e un pubblico le emozioni bisogna saperle gestire, a volte tenerle a bada, poi, magari, provare pure a trasmetterle''. (ADNKRONOS)
Non ci posso credere ! Questi mettono il becco anche nel Festival di Sanremo ! Forse aspirano ad accaparrarsi i diritti per il festival del 2010 e trasformarlo nel Festival della Canzone Vaticana con esibizioni in rigorosa lingua latina, presentato da Benedetto XVI, con le giurie dislocate in chiese e conventi e divieto assoluto ad artisti che cantano di omosessualità. Sapete com’è, qualcuno in platea e a casa potrebbe sogghignare.
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