
Alla faccia del cambiamento radicale che questi signori si erano imposti di attuare ! In tv ho ascoltato che la stragrande maggioranza dei delegati all’assemblea nazionale auspicavano un leader nuovo, una figura forse trasversale, un “duro”, un uomo che sappia dire di no, come sosteneva una celebre pubblicità. Spunta invece Franceschini, il secondo di Veltroni, con la benedizione dei soliti capi, vedi D’Alema, Rutelli, Bersani, Finocchiaro ecc.. Questi signori sono troppo furbi per mollare la loro leadership all’interno del partito, hanno capito che il rischio di dover cedere il passo ad una nuova generazione era enorme ed hanno fatto quadrato. Se la sono cantata tra di loro e hanno imposto probabilmente il meno peggio, sbarazzandosi dell’unica voce fuori del coro, quella di Arturo Parisi che si era auto candidato. Anche su quest’ultimo avevo le mie riserve, in quanto lo considero una figura debole e di poco spessore.
Dunque alla fine della fiera il cambiamento non c’è stato, ma si continuerà a veleggiare nella continuità di un programma e un atteggiamento identico a quello di Veltroni. Mi auguro di essere smentito ma i presupposti per ora non ci sono, e il rischio che Berlusconi mandi a casa l’ennesimo esponente dell’opposizione è altissimo.
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