venerdì 13 agosto 2010
Il caso Fini è agli sgoccioli. Con un crescendo di pesantissime e quasi ricattatorie affermazioni, da ieri i berlusconiani si dicono certi di poter dimostrare che il presidente della Camera ha mentito sull'affaire monegasco. "Umanamente è una merda", dice al Fatto Quotidiano il sottosegretario Daniela Santanché, "è meglio che lasci ora o sarà travolto da nuove rivelazioni". Anche Giorgio Stracquadanio, il deputato che aveva invocato per il ribelle "il metodo Boffo", è sicuro: "Prima della ripresa sarà cascato". Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, tenta inutilmente di moderare gli animi. Ma ormai la macchina del fango, accesa dal premier non appena nel centrodestra alcuni parlamentari avevano osato sollevare la questione morale, non si può più fermare. Gianfranco Fini tenta di resistere. Parla di "deliri diffamatori" e annuncia ricorsi davanti all'ordine dei giornalisti contro il quotidiano di Vittorio Feltri. Ma dal pantano potrà uscire solo se sarà davvero in grado di dimostrare che ha ragione. Perché la posta in gioco non è più la sua poltrona. Il premier e i suoi, punendo il loro capo, vogliono invece convincere i finiani a rientrare nei ranghi e a far passare in settembre un nuovo e definitivo pacchetto di leggi ad personam. Il Caimano, insomma, ha fretta e si prepara "al colpo finale". (www.ilfattoquotidiano.it)
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