giovedì 17 maggio 2012
Terrorismo, la nuova nipote di Mubarak
Dopo aver lanciato l’allarme con sirena per il pericolo terrorismo, il Viminale stesso ci dice è una fiaba, uno specchietto per le allodole. Per carità, mica lo confessa apertamente, anzi calca la mano sulla nuova miniera di paura a cielo aperto, ma la vacuità della tesi emerge spontanea quando si dice che ci sarebbe la stratosferica cifra di oltre 14.000 obiettivi a rischio. Il che è come dire nessuno, perché sono troppi per avere un minimo di realismo e significa anche che quando si dice terrorismo non si sa nemmeno cosa s’intenda e men che meno di chi si parli.
Tanto per fare un esempio, il governo di Assad in piena guerra civile ha un elenco di circa 480 obiettivi sensibili da difendere contro un “terrorismo” che in realtà si configura come una vera guerra di popolo. E’ del tutto evidente che i nostri 14 mila sono una nipote di Mubarak messa in piedi per esaltare nuovi e distrattivi timori, un memento contro le contestazioni ad Equitalia, un espediente come un altro per spostare l’attenzione dalla sentina di massacri della giustizia e di concessioni a Berlusconi che si va preparando.
Certo che devo dare ragione a Monti: la crescita si sente. Peccato che sia quelle delle balle che per giunta non ballano. (http://ilsimplicissimus2.wordpress.com/)
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