Forza Italia non c’è più. Si è sciolta per confluire nel Pdl, così come aveva già fatto An. Per l’ultima volta, dunque, si è riunito il Consiglio nazionale per dire sì a quella che è stata definita la «geniale intuizione» del Popolo della Libertà, lanciata dal predellino di un’auto.La mozione di scioglimento è stata accolta con un lungo applauso, ma l'addio al partito azzurro si consuma in assenza del “padre”: Silvio Berlusconi, citato in tutti gli interventi, non è ancora arrivato all'auditorium della Conciliazione - è atteso per le 17 - quando Denis Verdini legge il documento che viene approvato con un caloroso battimani.Applauso che suggerisce a Verdini l’idea di un bis, come a teatro: magari in presenza di Berlusconi, cui il consiglio nazionale ha dato «pieno mandato per le scelte e gli adempimenti necessari, in vista del primo congresso costituente del nuovo soggetto politico».E quando, a cose fatte, è finalmente arrivato anche Berlusconi, è stato accolto sulle note di “Meno male che Silvio c’è”, filastrocca composta in occasione delle elezioni: arrivato al microfono si è anche commosso, e ha deciso di non leggere il documento che aveva preparato nottetempo, ma ha invece strappato applausi citando il discorso della sua “discesa in campo” del 1994. (L’UNITA’.IT)
Alla fine Forza Italia scompare, la Casa della Libertà dove tutto era possibile e fattibile per l’imperatore si è trasferita nel PDL. La sceneggiatura dell’addio al partito è stata abilmente scritta da Silvio Berlusconi, che da prima donna quale egli è, si è presentato in ritardo simulando il classico gesto di abbandonare il discorso dolorosamente preparato ma con foglio rigorosamente bianco, per lasciarsi attanagliare da una sana commozione che ha sfiorato un malessere fisico e psicologico come da tempo ci ha abituati. Poi via ai ricordi della discesa in campo, quando abbandonato definitivamente il ruolo di panchinaro si è ritagliato quello di titolare inamovibile. Resta inalterata la parola “libertà” nel PDL, perché sconveniente era sostituirla con il termine “legalità” !
Alla fine Forza Italia scompare, la Casa della Libertà dove tutto era possibile e fattibile per l’imperatore si è trasferita nel PDL. La sceneggiatura dell’addio al partito è stata abilmente scritta da Silvio Berlusconi, che da prima donna quale egli è, si è presentato in ritardo simulando il classico gesto di abbandonare il discorso dolorosamente preparato ma con foglio rigorosamente bianco, per lasciarsi attanagliare da una sana commozione che ha sfiorato un malessere fisico e psicologico come da tempo ci ha abituati. Poi via ai ricordi della discesa in campo, quando abbandonato definitivamente il ruolo di panchinaro si è ritagliato quello di titolare inamovibile. Resta inalterata la parola “libertà” nel PDL, perché sconveniente era sostituirla con il termine “legalità” !
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