mercoledì 13 febbraio 2013

Sanremo, la festa dell’orgoglio berlusconiano


C’è voluto Maurizio Crozza per restituire, con la sua bravura, la centralità perduta a Silvio Berlusconi, dopo che Benedetto XVI l’aveva provvidenzialmente ridimensionato a macchietta secondaria. Sono bastati alcuni contestatori nella platea del Teatro Ariston per inscenare la festa dell’orgoglio berlusconiano. Gente incapace di riconoscere una parodia senza misurarla subito col metro della contesa virtuale in cui al comico si reagisce con la sopraffazione. Così l’artista deve essere zittito per lesa maestà perchè il palcoscenico ha da essere il regno incontrastato del Cavaliere. Il situazionismo riscoperto da destra. La politicizzazione del Festival era pianificata da qualche giorno. Il sapiente disordine scatenato in platea doveva rendere il clima di una contrapposizione che il paese non vive più come tale ma che ugualmente una televisione drogata riproduce per racimolare lo sterco del diavolo chiamato share. Ce lo saremmo volentieri risparmiato. Segue concorso fra i sindaggisti e gli opinionisti per misurare le percentuali di spostamento nel corpaccione elettorale. Per fortuna là fuori c’è la realtà. E Maurizio Crozza resta un’amatissima colonna di La7 andata a seminare il panico su Raiuno. (www.gadlerner.it)

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