domenica 23 giugno 2013

Quando ti accorgi che è il momento di smettere

Dopo quasi cinque anni è arrivato il momento di dire basta. L'allarme è scattato già qualche settimana fa, i post del blog iniziavano a non avere la solita frequenza e il suo pilota accusava stanchezza per lo più mentale. Nemmeno l'idea di trasformarlo con altri contenuti è apparsa la scelta giusta. Quando si esauriscono le motivazioni è giusto dire basta.
Grazie a tutti, davvero.....

giovedì 20 giugno 2013

La battuta del giorno

“Io prego ogni giorno i miei Santi perché Berlusconi viva fino a 120 anni. Io darei la vita per lui, morirei. Gli darei un rene, due reni, persino mia moglie, se lei è d’accordo”. (Antonio Razzi, senatore della Repubblica Italiana)


 La signora Razzi ringrazia, aspettiamo una risposta. 

mercoledì 19 giugno 2013

L’evasore fiscale Berlusconi non ha diritto all’impunita’


La Corte Costituzionale non si e’ lasciata condizionare da subdoli argomenti di opportunita’ politica che avrebbero “dovuto” prendere la forma di diluizioni o rinvii. E ha stabilito che un premier non puo’ convocare alla chetichella un consiglio dei ministri usando l’istituzione come strumento ostruzionistico al corso della giustizia. Sono quindi pienamente valide le sentenze di primo grado e d’appello che condannano Berlusconi per frode fiscale e ne ordinano l’interdizione dai pubblici uffici. Trattasi di un disonesto che ha truffato lo Stato italiano per decine di milioni di euro. Mantenerlo al vertice dello schieramento della destra italiana costera’ a quest’ultima un prezzo di credibilita’ prolungato negli anni. Naturalmente Berlusconi ha convenienza a proseguire il suo appoggio al governo Letta, anche quando la Cassazione -com’e’ probabile- ne confermasse l’interdizione. Ma gli italiani avranno pieno diritto di considerarlo per quello che e’: un delinquente. (www.gadlerner.it)

Non la prendono bene


La corte costituzionale boccia il conflitto di attribuzione sollevato contro il Tribunale di Milano. Per i giudici, fu il Cavaliere a fissare un impegno politico in concomitanza con il dibattimento, senza offrire alternative. Resta quindi valida la condanna in appello a 4 anni. I "giornalai" arcoriani non la prendono bene.

I grullini

Fino a due mesi fa, all’indomani della candidatura di Rodotà al Quirinale e del conseguente suicidio del Pd che si riconsegnò nelle mani del suo peggior nemico (Napolitano) e del sottostante governo-inciucio Letta-Berlusconi, tutti i partiti lavoravano indefessamente per il Movimento 5Stelle. Dopo averlo creato dal nulla, ignorando tutte le battaglie di Grillo e dei suoi ragazzi e rinchiudendosi nel sarcofago in attesa che passasse ‘a nuttata, l’avevano pasciuto e ingrassato demonizzandolo e facendolo linciare da tv e giornali al seguito. E con le presidenziali e il governo-vergogna l’avevano trasformato nel punto di riferimento della base del Pd in dissenso coi vertici che avevano resuscitato un’altra volta un Caimano morto e sepolto. Poi, proprio mentre l’inciucio confermava platealmente dieci anni di campagne grillesche contro “Pdl e Pdmenoelle”, il nastro s’è riavvolto a ritroso. Complice, certo, la disinformazione e la memoria corta degl’italiani. Ma soprattutto colpa del M5S che, da lepre inafferrabile, s’è trasformato in inseguitore trafelato. E ha preso a lavorare indefessamente per i partiti, facendo dimenticare tutte le magagne della politica politicante che a febbraio avevano spinto 9 milioni di italiani a mandarla al diavolo. Un suicidio di massa coronato dalla geniale operazione Gambaro. Intendiamoci: cacciare, o far cacciare dalla “rete”, una senatrice che ha parlato male di Grillo, manco fosse la Madonna o Garibaldi, è demenziale, illiberale e antidemocratico in sé. E non solo perché serve su un piatto d’argento agli eterni Gattopardi e ai loro camerieri a mezzo stampa la miglior prova di tutte le calunnie che hanno sempre spacciato per dogmi di fede. Non è nemmeno il caso di esaminare l’oggetto del contendere, cioè le frasi testuali pronunciate dalla senatrice nell’intervista incriminata a Sky, perché il reato di lesa maestà contro il Capo è roba da Romania di Ceausescu. Certo, affermare che il guaio del movimento fondato e portato al successo da Grillo è Grillo, è una fesseria. Certo, lo stillicidio di interviste in dissenso (le sole che interessino ai media italiani) per oscurare quanto di buono fanno i 5Stelle in Parlamento e di pessimo fanno i partiti, è fastidioso e altamente sospetto. Certo, senza Grillo e i suoi forsennati tour per l’Italia i 5Stelle non avrebbero preso un voto e le Gambaro non sarebbero state votate nemmeno dai parenti stretti. Ma il reato di cazzata non esiste e non deve esistere in un movimento che si dice democratico, anzi iperdemocratico. Grillo aveva tutto il diritto di incazzarsi e di farlo sapere, ma la cosa doveva finire lì. Il cerino sarebbe rimasto nelle mani della Gambaro e dei 10-20 furbetti che trescano con i partiti dopo aver intascato i voti e i posti grazie a un movimento anti-partiti (tutti). E che se la sarebbero vista con i loro elettori. O, se davvero hanno dietro qualche progetto ribaltonista, sarebbero usciti prima o poi allo scoperto. Lunedì bastava una dichiarazione, firmata da chi voleva, per ribadire gl’impegni assunti con l’elettorato. Mettere ai voti le fesserie di una senatrice (che, diversamente da Salsi e Mastrangeli non ha violato alcuna regola interna) invitandola al pubblico autodafé, è una versione da Asilo Mariuccia del socialismo reale. Dopo aver trascorso i primi quattro mesi di vita parlamentare a guardarsi dalle presunte trappole dei partiti (che, così come sono ridotti, sono capaci al massimo di intrappolare se stessi), i “cittadini” hanno piazzato l’autotrappola perfetta. E ci sono cascati con tutte le scarpe. D’ora in poi i dissenzienti senz’arte né parte, magari pilotati dai soliti compratori di parlamentari, hanno di fronte un’autostrada: gli basterà rilasciare un’intervista critica al giorno per finire tutti dinanzi al tribunale del popolo, o della rete, e guadagnarsi l’insperata fama di nuovi Solgenitsin, con piedistallo e aureola di martiri. Al confronto, la partitocrazia più inetta, corrotta e antidemocratica dell’universo profumerà di Chanel numero 5. Un capolavoro. (Marco Travaglio - IL FATTO QUOTIDIANO -)

lunedì 17 giugno 2013

E poi non dite che Grillo ha torto


Assemblea del Movimento Cinque Stelle, qualche sito spara una notizia infondata. Crimi è presente e lotta insieme a noi !

domenica 16 giugno 2013

La battuta del giorno

“Mica possono prendere e uscire così? Secondo me no, non conosco le dinamiche interne al Movimento di Grillo, ovviamente. Ma credo che, prima di abbandonare il gruppo parlamentare di appartenenza una pattuglia di dissidenti abbia l’obbligo di confrontarsi coi colleghi e provare a convincerli sulla bontà della sua tesi. Poi se questo dialogo non va a buon fine, uno semmai esce e se ne va al Misto. Ma prima questo dialogo lo deve tentare, no?”. (il principe dei traditori Domenico Scilipoti in piena crisi di astinenza)
Quando cominci a sentirti solo anche tra la folla, forse è il segnale che ti impone di stabilire le priorità della tua vita.

giovedì 13 giugno 2013

La battuta del giorno

"Perché l'ex governatrice del Lazio Renata Polverini ha twittato: "E' online il mio nuovo sito. Spero che vi piace"? E' la congiuntivite la vera piaga del PdL?" (Cinzia Poli, Caterpillar AM, Radio 2)

mercoledì 12 giugno 2013

Uso di sostanze nemmeno tanto buone

«Se fosse possibile, Berlusconi lo farei patrimonio dell’Unesco, ma anche dell’Italia e di tutti gli italiani. Purtroppo non si può fare. Io, piuttosto che il Berlusconismo, credo sia da candidare direttamente Berlusconi perché penso che non ci sia uomo pari a lui nella storia da molto tempo. Berlusconi è un patrimonio soprattutto dell’Italia, che l’Italia stessa e gli italiani dovrebbero preservare qualora succeda qualcosa di grave». ( il sottosegretario alla Funzione Pubblica, Michaela Biancofiore, ospite del programma televisivo «KlausCondicio», condotto da Klaus Davi e in onda su YouTube)


Cambia pusher pezzente !

La casta non è a lutto


Aula di Montecitorio deserta. Si ricordava Giuseppe La Rosa, il capitano dei bersaglieri di 31 anni ucciso in Afghanistan sabato scorso. Il Ministro della Difesa Mario Mauro esprime tutta la sua delusione. Il richiamo ai politici ad assumersi le proprie responsabiltà del Presidente Napolitano, credo passi anche nei comportamenti e nel rispetto di chi ha pagato con la vita scelte fatte dagli stessi che in quell'aula tengono il deretano ben caldo sulle poltrone.

Maurizio Crozza a Ballarò 11/6/2013


martedì 11 giugno 2013

Casse vuote, urne vuote

Le larghe intese non c’entrano nulla, la catastrofe Pdl è la fotografia di un partito padronale che quando il padrone non scende in campo è costretto a schierare vecchi catorci o giovani nullità e i risultati si vedono. La destra perde a Brescia a furor di popolo, tracolla a Imperia dove l’ex potente Scajola è finito in un buco nero e crolla a Treviso dove quel Gentilini che voleva sparare agli immigrati è finito impallinato lui. Poi c’è Alemanno, il peggior sindaco che si ricordi, con la Capitale ridotta a una discarica attraversata da bande di raccomandati e grassatori. Le larghe intese non c’entrano nulla, il 16 a 0 del centrosinistra è frutto di candidature mediamente decenti che al confronto con gli impresentabili dell’altra sponda fanno per forza un figurone. Poi c’è Ignazio Marino, marziano a Roma, come Pisapia a Milano o De Magistris a Napoli o Zedda a Cagliari solo che questa volta il Pd ci ha messo il timbro. Chirurgo di fama, dovrà amministrare una città con immensi problemi dove per la prima volta nella storia repubblicana ha votato meno della metà degli elettori. Ma questo è anche il ritratto di un Paese, massacrato dalla crisi e imbrogliato dalle false promesse, che fugge velocemente dalla politica. C’è un nesso strettissimo tra le casse vuote e le urne vuote. L’Italia amava votare ed era in materia la prima della classe in Europa. Adesso non è più così, ma i politologi del reparto frenatori dicono: niente paura e parlano di fenomeno fisiologico, come se fosse una botta di cattivo umore collettivo e non il segno di un disgusto sempre più profondo. E perché mai non dovrebbe essere così? Mentre il progressivo calo del Pil è il segnale di un declino industriale forse irreversibile, il governo galleggia nell’incertezza, convalidata dai segnali del Quirinale che un giorno sì e l’altro pure fissano un termine all’esperienza del giovane Letta. Una politica degli annunci che si sposa a quella del rinvio, mentre lo Stato ha già speso i soldi destinati a tutto il 2013. In queste condizioni, votare non è dunque un atto eroico? (Antonio Padellaro - IL FATTO QUOTIDIANO -)

I have a dream


I "giornalai" de Il Giornale non hanno digerito il boccone amaro dei ballottaggi e si aggrappano ad un sogno.

Punizioni


lunedì 10 giugno 2013

La battuta del giorno

"Il risultato va valutato nel complesso, nel primo, nel secondo turno e quello sicliano ma è un risultato che rafforza lo schema delle larghe intese e mi spinge e ci spinge a lavorare di più". (un Enrico Letta in evidente stato confusionale dopo la vittoria ai ballottaggi dei suoi esponenti)

E fuori nevica


Con la sconfitta di Alemanno la neve a Roma non conserverà più il suo fascino.

Passaparola - Il lavoro rende poveri - (dal blog www.beppegrillo.it)


sabato 8 giugno 2013

Riflessioni


Un nuovo Blog dell'Opinione che preannuncia un cambiamento ben più reale che coinvolgerà il pilota nei prossimi mesi. Il blog, ormai al traguardo del quinto anno, continua; non so quanto spesso sarà aggiornato fra  cambiamenti voluti e non. Chissà dove riuscirà a collocarsi nella nuova lista delle priorità. A volte viene il momento in cui bisogna avere il coraggio di girare la leva verso l'alto e cambiare l'ordine delle cose.

Lammore


venerdì 7 giugno 2013

Il monarca capriccioso

Il vero problema di Giorgio Napolitano sono i giornali. Quelli (quasi tutti) che lo incensano da mane a sera, sempre pronti a mettere il violino automatico qualsiasi banalità scaturisca dalle auguste meningi, ma così abbagliati dal verbo del Colle da non vedere l’enormità di certe affermazioni dell’anziano presidente bis. Lunedì 3 giugno infatti (quasi) tutta la stampa italiana ha scolpito sulle prime pagine la frase sul “governo a termine” pronunciata dal supremo monitore nei giardini del Quirinale. Si trattava evidentemente di uno sconfinamento del tutto arbitrario del capo dello Stato dalle sue funzioni, ma (quasi) nessuno obiettò qualcosa, poiché – grazie ai giureconsulti di palazzo che tutto ingoiano in cambio di un gettone di presenza in qualche commissione – la Costituzione, come dice Camilleri, è bella che andata in vacca. Tra le forze parlamentari ha reagito soltanto Grillo, chiedendo a che titolo Napolitano possa fissare un limite temporale al governo Letta, trattato come uno yogurt, ma la cosa è stata liquidata come la solita mattana dell’ex comico. Il Fatto, però, non è stato zitto e ha chiesto il parere autorevole di Barbara Spinelli che, alla domanda di Silvia Truzzi sulla data di scadenza del governo (“una cosa mai vista”), ha risposto che Napolitano ha “forzato” la Carta e che ormai “il presidenzialismo c’è già”. A questo punto, tre giorni dopo i titoli dei quotidiani mai smentiti, si sveglia il Quirinale, dice che si continua ad “accreditare il ridicolo falso di un termine posto dal Presidente alla durata dell’attuale governo” e, udite udite, se la prende con la domanda della giornalista del Fatto, non avendo neppure il coraggio di contestare la risposta della Spinelli. C’è poco da aggiungere. Che Napolitano si comporti come un monarca capriccioso non può sorprendere, visto che il governo delle larghe intese lo ha inventato lui miracolando Pd e Pdl che alle ultime elezioni hanno perso insieme dieci milioni di voti. Idem per (quasi) tutta la stampa italiana che, a furia di sviolinate ai potenti, in cinque anni ha perso un milione di copie e svariati milioni di lettori e ora, col cappello in mano, elemosina nuovi contributi e incentivi. (Antonio Padellaro - IL FATTO QUOTIDIANO -)

Manifesti che davvero


Pur di rimontare, quelli di Alemanno decidono di sfruttare l'omonimia tra il noto governatore Pd, Nicola Zingaretti, ed uno sconosciuto consigliere comunale Pdl, Alessandro Zingaretti. E credo non serva altro. (http://nonleggerlo.blogspot.it/)

Vigilantes alla RAI

Vero che il grillino Roberto Fico è stato eletto alla Vigilanza Rai, ma al suo interno Berlusconi ha piazzato vari peones, che i "giornalai" di Libero definiscono "con una certa esperienza in campo televisivo". Maurizio Gasparri (l'ex ministro che ha distrutto le Telecomunicazioni), Paolo Romani (editore della tv che trasmetteva Colpo Grosso e portò Maurizia Paradiso in televisione , ricordate ?), Renato Schifani (???), Maria Stella Gelmini (stendiamo un velo pietoso), Augusto Minzolini (ex direttore del TG 1 famoso per la sua lingua umidiccia). Si, tutti autorevoli esperti del campo !

giovedì 6 giugno 2013

Un saggio molto saggio

"Le riforme in Italia mirano a “delegittimare la Costituzione” e dare un po’ di sostanza “a quella vena di autoritarismo che ci portiamo dietro da sempre. Il presidenzialismo all’americana non lo vogliono perché lì i poteri del presidente sono davvero limitati dal Parlamento e dal potere giurisdizionale, e allora c’è l’idea del semipresidenzialismo che vedono come un filone che può potare la concentrazione dei poteri in una persona sola, questa è l’aspirazione. A questa aspirazione autoritaria io non ci sto e quindi la mia idea sarebbe di portare la mia voce dissidente, ma forse ho sbagliato ad accettare perché questa voce dissidente non avrà alcuno spazio”.

La costituzionalista Lorenza Carlassare, una dei 35 “saggi” nominati dal governo Letta in vista delle riforme costituzionali, due giorni dopo l’investitura minaccia di andarsene avendo capito che le presunte riforme saranno ad uso e consumo del solito noto di Arcore.

Desaparecidos


                                                        (clicca sulla foto per ingrandire)

La battuta del giorno

"Perché la presidenza del Copasir (i servizi segreti) andrà alla Lega? Gli hanno detto che 007 era un prefisso del nord?" (Cinzia Poli, Caterpillar AM, Radio 2)

mercoledì 5 giugno 2013

Addio Italia

La morte di Stefano Cucchi resta un mistero dopo la sentenza che ha assolto gli agenti di polizia penitenziaria, riconosce l'omicidio colposo (ma con pene sospese) per i cinque medici coinvolti.
A Terni la polizia carica operai ex ThyssenKrupp in corteo, manganellando anche il sindaco che vi partecipa.
Il Governo Italiano ingaggia trentacinque saggi per studiare il percorso per giungere alle riforme utili al Paese, dimostrando l'inadeguadezza del suo stesso esecutivo.
La priorità del Paese non è uscire dalla crisi economica e sociale che lo vede sull'orlo del precipizio, ma  salvare il culo a Berlusconi con la scusa del presidenzialismo.
Se l'indagato di Arcore dovesse essere "malauguratamente"  condannato in uno dei processi che lo vedono principale attore, i suoi peones sono pronti a scatenare l'inferno e  far cadere il Governo.
Il  figlio di un mio amico ha trovato la sua realizzazione negli Stati Uniti. Può bastare per sconsigliarlo di fare ritorno in Italia ?.

Presidenzialismo: democrazia a rischio


Scusate se ritorno sull’argomento, ma da quello che leggo sui giornali la partita è molto più grossa di quello che pensavo, e la nostra democrazia è seriamente a rischio. Questi signori al Governo non hanno lanciato il solito spot per ingannare il tempo, come ho sperato fino all’ultimo, ma sul Presidenzialismo fanno sul serio, vogliono stravolgere la Costituzione e fare un regalo al Cavaliere. L’ultima perla è arrivata con la nomina di 35 saggi, politici navigati affiancati da alcuni docenti che fanno riferimento ai partiti, nominati da un’oligarchia e non certo eletti dai cittadini. Evidentemente il Pd, dopo non aver onorato il patto con gli elettori e la promessa di non governare mai con il Pdl, adesso con queste nomine ha pure dichiarato l’inadeguatezza dei parlamentari eletti, visto che l’esecutivo ha dovuto pescare altrove, mettendo naturalmente sul conto dei contribuenti. Alla faccia della spending review e di tutti i bla, bla, bla sugli sprechi dello Stato! Ma ciò che risulta incomprensibile ai più è questa sindrome di Stoccolma da parte del Pd, per dirla con Zagrebelsky. Infatti, con l’impero mediatico che si ritrova il Cavaliere, è chiaro a tutti chi diverrà l’imperatore, anzi chi succederà all’attuale monarca Napolitano, cioè Berlusconi. E perché fare questo regalo ad un uomo condannato in appello a quattro anni per frode fiscale? A quel signore che ha piegato le istituzioni ai propri interessi, che ha truccato la partita con dossieraggi, che ha fatto leggi ad personam e scudi fiscali ? Perché svendere la nostra Carta, i valori tracciati con il sangue dai padri costituenti? Ma la storia degli ultimi vent’anni insegna, se Berlusconi è arrivato a tanto e perché nelle istituzioni c’è sempre stato qualcuno pronto a svendere la democrazia per un piatto di lenticchie. Ed oggi il copione si ripete. Ci hanno fatto fuori dal Parlamento perché non lo avremmo mai permesso, eravamo scomodi, indigesti per questa Casta di dilettanti pronti a vendere la madre per assicurarsi la propria sopravvivenza. E non è un caso che il conflitto d’interessi non sia stato mai risolto: il Cavaliere li tiene tutti in pugno ed oggi è riuscito ad imporre la norma madre per la sua incoronazione. E poi, ripeto quello che sostengo da sempre, come può il Presidenzialismo funzionare in un Paese dominato dalla corruzione? Immaginate che dolce boccone si prepara per i mafiosi e i criminali, quali appetiti si mettono in moto. Noi non ci stiamo e continueremo a denunciare nelle piazze questa svendita della nostra democrazia, noi vi chiediamo a gran voce: fermateli, fermiamoli prima che sia troppo tardi. (www.antoniodipietro.it)

martedì 4 giugno 2013

Maurizio Crozza a Ballarò 4/6/2013


Un'altra verità ?

Continua il violento attacco della stampa al Movimento Cinque Stelle e  Grillo, qualche "giornalaio" pezzente ha addirittura osservato che Grillo parla di cammelli e sul blog mette la foto di un dromedario. Vuoi vedere che i sondaggi, quelli seri, quelli che hanno distinto il significato del risultato delle amministrative a quello delle politiche, rivelano altre percentuali ?

lunedì 3 giugno 2013

Titoli che solo Libero...


Le botte sono le stesse


Trentadue anni fa ad Istanbul ho visto qualcosa di simile. La differenza è che oggi la polizia turca ha  divise più eleganti e scudi più resistenti.

Napolitano, il venditore di rolex al casello del declino


Peccato che il presidente non abbia potuto assistere alla “sua” parata con i pennacchi e le insegne che qualcuno mormora conservi nel dna. Peccato perché un tocco di real casa avrebbe accompagnato visivamente le parole con cui Napolitano si è rivolto ai sudditi, cioè a noi, indicando cosa debbano fare i cortigiani, ossia il Parlamento a cominciare da Silvio Gambadilegno, passando per Gastone Letta per finire ai qui quo qua del Pd e dintorni. E ciò che ci sarebbe urgentemente da fare sono naturalmente nuove lesioni sociali per donarle in sacrificio a Bruxelles e riforme costituzionali in senso presidenzialista così da tradire quel che resta degli ideali e dello spirito della carta. Il re vuole far credere, a beneficio dei partiti, che l’immobilismo e la paralisi non derivano da un marcio che ormai prende alla gola, ma sono colpa degli assetti istituzionali antiquati. Sciocchezze: la Germania ha il proporzionale e un presidente puramente rappresentativo, ma bagna il naso alla nostra classe politica cialtrona che ci sta ficcando nel baratro. Tutto questo lo si era capito benissimo anche prima della festa alla Repubblica con contorni di paratina, però dal momento che questo disegno serve alla salvezza della casta politica e di una classe dirigente ad essa correlata, l’inquilino del Colle si è anche incaricato, con più efficacia dei sottoposti, di far credere agli italiani che la situazione di inciucio non sia fisiologica, ma dettata dalla necessità. E così ha dichiarato il governo Letta a tempo, gli ha dato 18 mesi di vita dopodiché dalla larva grassa dell’inciucio dovrà sorgere la farfalla in forma di un ritorno alla politica e di una nuova divisione fra destra e sinistra. Così grottescamente il governo di necessità e di collusione dovrebbe occuparsi delle cose più politiche che esistano, mentre il ritorno alla politica non consisterà in altro che in una gestione di ciò che si è manomesso in questi 18 mesi. Ma si tratta di salvare la faccia di chi lo ha rieletto, un tentativo di ridare credibilità a chi si è prestato a mandare avanti un disegno oligarchico dietro lo schermo dell’emergenza. No, prego si tenga il rolex fatto in Malesia: ‘ca nisciuno è fesso. (http://ilsimplicissimus2.wordpress.com/)

domenica 2 giugno 2013

Festa della Repubblica

Ribadisco un pensiero più volte espresso ma che purtroppo si ripropone quando gli straccioni del PDL con la sponda di qualche poveraccio del PD, aprono bocca per parlare di modifiche alla Costituzione. Nessuna modifica della Costituzione della Repubblica Italiana fin quando è ancora fisicamente in circolazione Berlusconi.

giovedì 30 maggio 2013

I maestrini dalla penna rossa


Dopo le elezioni comunali parziali che storicamente, come qualsiasi asino sa, sono sempre state diverse come esito e peso rispetto a quelle politiche, c'è un fiorire di maestrini dalla penna rossa. Sono usciti dalle cantine e dai freezer dopo vent'anni di batoste e di vergogne infinite del loro partito, che si chiami pdmenoelle o Sel, non c'è differenza. In prima fila persino, con mio sincero stupore, un ottuagenario miracolato dalla Rete, sbrinato di fresco dal mausoleo dove era stato confinato dai suoi a cui auguriamo una grande carriera e di rifondare la sinistra. E' tornato in grande spolvero il supercazzolaro che non sa nulla né di Ilva, né degli inceneritori concessi alla Marcegaglia, è come le vecchie di "Bocca di Rosa" "Si sa che la gente dà buoni consigli/ se non può più dare cattivo esempio". C'è poi lo smacchiatore di Bettola in grande forma che spiega, con convinzione, che la colpa del governo delle Larghe Intese è del M5S quando il pdmenoelle ha fatto l'impossibile per fottere prima Marini e poi Prodi e non ha neppure preso in considerazione Rodotà. Belìn, questo ha perso più battaglie del general Cadorna a Caporetto e ci viene venduto da Floris come Nelson a Trafalgar. I maestrini dalla penna rossa sono usciti dal libro Cuore, impersonano però Franti e non Garrone. Mentono agli elettori, fanno inciuci, usano la fionda contro i passerotti e poi nascondono la mano. Renzie, lo statista gonfiato, imperversa con le sue ricette e le critiche al M5S su tutti i canali televisivi preda di compiacenti cortigiane come la Gruber. Renzie non è più sindaco di Firenze da tempo, è diventato un venditore a tempo pieno di sé stesso. Vende in giro un sindaco mai usato, come nuovo. Persino Topo Gigio Veltroni è stato riesumato per discettare delle elezioni, forte della sua esperienza di averle perse tutte, ma proprio tutte. E poi c'è la claque, quella cattiva e quella buona, quella che attacca a testa bassa, la cui esponente è la Finocchiaro che vuole fuorilegge il M5S, accampata in Parlamento da 8 legislature, e quella buona, alla Pippo Civati, che non ha fatto i nomi dei 101 che hanno affossato Prodi, che vive in un partito che succhia da anni centinaia di milioni di finanziamenti pubblici, ma però è tanto buonino. Lo vorresti adottare o, in alternativa, lanciargli un bastone da riporto. Maestrini che vedono la pagliuzza negli occhi del M5S, pagliuzza che spesso non c'è neppure, e non hanno coscienza della trave su cui sono appoggiati. (www.beppegrillo.it)

La disinformazione

La disinformazione delle tv dell'indagato di Arcore.

mercoledì 29 maggio 2013

L'amico Nitto Palma

Francesco Nitto Palma, presidente della commissione Giustizia al Senato, all’ordine del giorno ha messo in discussione un provvedimento già ribattezzato da alcuni come “salva-Berlusconi”. “Se un magistrato è politicizzato viene sanzionato, si blocca il processo a cui lavora e viene trasferito d’ufficio”.
Bene, bravo, bis esultano da Arcore e dalle redazioni giornalististiche amiche, ma qual è il metro di giudizio per considerare un magistrato politicizzato ?
Forse se introduce in aula delle molotov ?
Indossa una maglietta raffigurante il Che ?
Fischietta in aula un celebre brano degli Inti Illimani ?
In udienza si estranea per leggere un editoriale di Marco Travaglio ? 
Si rivolge ai colleghi chiamandoli "compagni" ?
........... (continua)

Arriva l'esercito


                                                  (clicca sulla foto per ingrandire)

L'indagato di Arcore dopo i peones e le mignotte ora ha il suo esercito. "L'esercito di Silvio". Con tanto di modulo di iscrizione: "Dichiaro di volermi arruolare nell'Esercito di Silvio per difendere il presidente Berlusconi e combattere al suo fianco la Guerra dei Vent'anni". Volendo, puoi pure "diventare comandante di un reggimento territoriale". Per farlo occorre inviare "una tua foto ed una breve motivazione del perché ami Silvio". Perché questa è "una persecuzione giudiziaria senza eguali nella storia", e "noi grideremo al mondo che milioni di italiani si riconoscono in lui". "Non lo sconfiggeranno mai perché noi saremo sempre al suo fianco"
Io faccio parte dell'esercito avverso, se vi incrocio valgono le mazzate ?

Maurizio Crozza a Ballarò 28/5/2013


martedì 28 maggio 2013

Elezioni amministrative, contenti loro…

Sui tg è tutto uno squillar di trombe sul voto che “rafforza le larghe intese”. Palazzo Chigi “esprime soddisfazione”. Esulta il Pd e si congratula per la caduta di Grillo pensando: mors tua vita mea. Santanchè, Ferrara e Feltri condividono: è l’unica notizia buona di una giornata non buona per il Pdl (a Roma, Alemanno è quasi kaput e rischiano di perdere a Brescia dove Berlusconi comiziò tra i fischi). Come si dice: contenti loro…I numeri dell’astensione sono tragici e insieme ridicoli. Ha votato solo il 62 per cento, 15 punti in meno dell’altra volta. A Roma siamo vicini a quota 50 e il distacco rispetto a cinque anni fa è di 21 punti. Che sono 24, un vero record, a Pisa: la città che diede i natali al soddisfatto Enrico Letta. Che cosa i partiti abbiano da festeggiare, resta un mistero. Ormai più della metà del popolo italiano (contando anche i 5 Stelle) se li conosce li evita, a ogni tornata milioni di elettori vanno in fuga, ma loro appagati si spartiscono una torta sempre più piccola. Con questo ritmo tra qualche anno avranno desertificato la democrazia storicamente più affezionata al voto, e l’ultimo spenga la luce. Ma che gli importa, le istituzioni sempre quelle restano e, se anche le urne si svuotano, consigli comunali e prebende non dimagriscono certo. Confondere il voto amministrativo con il consenso per il governo, buche stradali e parcheggi con la procedura d’infrazione per deficit eccessivo è una barzelletta e lo sanno benissimo. Ma è soprattutto il Pd che cerca di cancellare le impronte del più clamoroso tradimento del mandato elettorale che si ricordi (fingere la guerra al Caimano per poi governarci assieme). Troncare, sopire insomma (avete notato che Napolitano non monita più?). Infine, nella Capitale è in testa Ignazio Marino, che da senatore la fiducia all’inciucio non l’ha mica votata. Significherà qualcosa? (Antonio Padellaro - IL FATTO QUOTIDIANO -)

Palla a centro

Marino ha 12 punti di vantaggio su Alemanno. Al ballottaggio basteranno al PD per farlo perdere ?.

Vi capisco


Non è corretto attribuire il (mancato) voto di ieri al M5S ai pennivendoli che da dopo le elezioni politiche diffamano h24 il M5S sui giornali e su tutte le reti televisive, notoriamente di proprietà dei partiti. Non è giusto. Il risultato delle elezioni comunali non è stato frutto di cittadini disinformati. Al contrario, il voto, in quanto comunale, vicino alla realtà quotidiana, è stato dato in piena coscienza. Non si tratta di italiani che hanno sbagliato per consuetudine o per dabbenaggine, ma di persone pienamente responsabili della loro scelta. Non diamo la colpa ai giornalisti o ai talk show, per favore. Possono aver inciso, ma non più di tanto. Il 50% o poco meno non ha votato. Il rimanente è andato alle coalizioni di Pdl e pdmenoelle e in parte al M5S. Capisco chi ha votato, convinto, per il condannato in secondo grado per evasione fiscale e chi ha dato la sua preferenza ai responsabili del disastro dell'ILVA, del Monte Paschi che hanno come testimonial il prescritto Penati. Capisco chi ha mantenuto la barra dritta e premiato i partiti che succhiano i finanziamenti pubblici e non chi li ha restituiti allo Stato. Vi capisco. Il vostro voto è stato pesato, meditato. Esistono due Italie, la prima, che chiameremo Italia A, è composta da chi vive di politica, 500.000 persone, da chi ha la sicurezza di uno stipendio pubblico, 4 milioni di persone, dai pensionati, 19 milioni di persone (da cui vanno dedotte le pensioni minime che sono una vergogna). La seconda, Italia B, di lavoratori autonomi, cassintegrati, precari, piccole e media imprese, studenti. La prima è interessata giustamente allo status quo. Si vota per sé stessi e poi per il Paese. Nella nostra bandiera c'è scritto "Teniamo famiglia". In questi mesi non ho sentito casi di funzionari pubblici, pluripensionati o dirigenti di partecipate che si siano suicidati. Invece, giornalmente, sfrattati, imprenditori falliti, disoccupati si danno fuoco, si buttano dalla finestra o si impiccano. Queste due Italie sono legate tra loro come gemelli siamesi, come la sabbia di una clessidra. L'Italia A non può vivere senza il contributo fiscale dell'Italia B, ma quest'ultima sta morendo, ogni minuto un'impresa ci lascia per sempre. Vi capisco comunque, la pensione, in particolare se doppia o superiore ai 5.000 euro, è davvero importante. Lo stipendio vi fa sopravvivere, che sia pubblico o politico non ha importanza. Il M5S ha commesso errori, chissà quanti, ma è stato l'unico a restituire, nella Storia della Repubblica, 42 milioni di euro allo Stato, a tagliare lo stipendio dei parlamentari e a destinare i tre quarti di quello dei consiglieri regionali siciliani alla microimpresa. L'Autunno Freddo è vicino e forse, per allora, l'Italia A capirà che votando chi li rassicura, ma in realtà ha distrutto il Paese, si sta condannando a una via senza ritorno. Vi capisco, avete fatto bene. Ps: Ringrazio tutti coloro che hanno "rischiato" dando il loro voto al M5S che avrà a seguito di queste elezioni dove si presenta in 199 comuni, in quasi tutti per la prima volta, circa 3/400 nuovi consiglieri, raddoppiando quelli attuali. (www.beppegrillo.it)

lunedì 27 maggio 2013

Non è possibile !


No Gigi ! La foto con questo imbecille non te la posso perdonare !

La battuta del giorno

"Il Pdl rilanciato da Berlusconi  è così forte che potrebbe candidare anche una capra e sarebbe eletta lo stesso". (Michaela Biancofiore PDL. Tranquilli, parlava di se stessa.) 

Questo è senatore



Il segretario della commissione esteri e senatore della Repubblica Italiana, Antonio Razzi PDL (chissà perchè sempre loro) sul suo profilo facebook coglie la necessità di metterci al corrente di un gravissimo atto osceno. 

Passaparola - Uno, cento, mille colpi di Stato - (dal blog www.beppegrillo.it)


domenica 26 maggio 2013

Quando uno se la cerca

                                                  (clicca sulla foto per ingrandire)

Proprio loro !


Prima pagina de Il Giornale di oggi. Faccio sempre più fatica a pensare Sallusti un giornalista, meglio uno squadrista che manganella con la penna.

La battuta del giorno

"Nonostante tutto per timore del peggio e in appoggio a candidati di valore, con fatica ma oggi tornerei a votare il malandato Pd o giù di lì." (tweet di Gad Lerner)


Inutile parlare di cambiamento, Gad preferisce un usato sicuro, seppur rottamato.

venerdì 24 maggio 2013

Sveva ci conta


«Caro x ci siamo, ti chiedo un ultimo sforzo: il 26 e 27 sulla scheda azzurra fai una x sul popolo della libertà e scrivi Belviso. ci conto, Sveva»

Sveva Belviso, vicesindaco della giunta Alemanno e candidata al Campidoglio ha inviato centinaia di sms a ignari cittadini romani per invitarli al voto. Lei ci conta. Strano e inquietante che la Belvisio avesse la disponibilità dei numeri di cellulare dei destinatari !

La battuta del giorno

"Non mi sono prostituita con uno oggettivamente bello come Cristiano Ronaldo, figurarsi se l'ho fatto con Silvio Berlusconi e altri". (Karima El Marough, in aula al Palazzo di Giustizia di Milano)

Le vignette di Vauro - Servizio Pubblico - 23/5/2013


mercoledì 22 maggio 2013

La scuola è un luogo dove fare politica ?


"Quanto accaduto "merita l’esecrazione di chiunque creda nella sacralità dell’istituzione scuola e nella sua imprescindibile funzione sociale. Sono vicino alla famiglia del 16enne vittima di questo indefinibile trattamento cui va il mio apprezzamento per aver avuto la forza e il coraggio di sostenere le proprie idee. Mi auguro che la sinistra stigmatizzi questo gravissimo episodio che, speriamo, non lasci segni sull’equilibrio del ragazzo e sulla sua fiducia nella libertà e nella democrazia". (il coordinatore regionale Pdl in Campania e presidente della Commissione Giustizia del Senato Francesco Nitto Palma)


Mi chiedo e vi chiedo : è normale che uno studente si presenti in aula con una maglietta raffigurante un politico nazionale contemporaneo ? Se, come sostiene Nitto Palma, la scuola deve conservare una sua sacralità e imprescindibile funzione sociale,  credo che  essa debba restare fuori e lontana dalla singola ideologia, ma formare gli alunni alla conoscenza della pluralità delle ideologie e del tessuto sociale.
Questa notizia invece ha il sapore della solita e stancante litania dell'odio verso Berlusconi, dipingendolo sempre  più come un martire della libertà.

Fulgido esempio


O bravo!
Così si fa. Arrivati a questo punto di degrado morale e civile siamo più che mai convinti che serviranno certamente altri gesti parimenti spettacolari e simbolici per scuotere i sonnolenti, le coscienze anestetizzate e risvegliere la memoria delle nostre origini! (cit.)
È troppo facile parlare, lanciare anatemi e poi starsene con le mani in mano mentre il Paese va in rovina per esclusiva colpa di finocchi e beduini.
Auspichiamo quindi che anche i vari Giovanardi, Biancofiore, Casini, Borghezio, Lupi, Calderoli, etc… (un “etc” per terminare il quale ci crescerebbero le unghie) prendano il coraggio a due zam mani e decidano di fungere da fulgido esempio alle nuove generazioni.
Casomai, per scongiurare il pericolo di recare nocumento a qualche opera di un certo rilievo artistico, com’è la Cattedrale di Nôtre Dame a Parigi, ci permettiamo di suggerire possibili location per gesti spettacolari nostrani:
  • Punto SNAI
  • Autogrill
  • Parcheggio dell’Esselunga
  • Svincolo Autosole all’altezza di Calenzano
  • Sala Bingo
  • Multisala The Space
  • Discarica di Malagrotta
  • Ponte di Calatrava a Venezia
Dominique Venner ha mostrato la via.
A voi perseguirla, con identica, irrevocabile determinazione. (www.donzauker.it)

Maurizio Crozza a Ballarò 21/5/2013


martedì 21 maggio 2013

Aquile

 Che aquile questi del PD, dopo vent'anni scoprono che Grillo è ineleggibile !

Impunità e ineleggibilità. L’Epifania

Domani la giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera deve votare pro o contro l’immunità-impunità per B. in quattro processi, uno penale e tre civili, nati da altrettante denunce presentate da persone da lui infangate nella scorsa legislatura, quand’era ancora deputato. E la prossima settimana si riunirà finalmente la giunta per le elezioni del Senato per decidere sulla eleggibilità o meno di decine di neosenatori sui quali gravano diversi profili di incompatibilità, fra cui B., titolare con Mediaset delle concessioni televisive pubbliche e dunque ineleggibile in base alla legge 361/1957. In tutte le votazioni il Pd è decisivo: alla Camera, perché con Sel ha la maggioranza assoluta grazie al premio-Porcellum; al Senato, perché è il gruppo più rappresentato e, pur non arrivando alla maggioranza, può ampiamente superarla con i 5Stelle, che han già annunciato il loro voto per l’ineleggibilità di B. Dunque, entro una decina di giorni, se il Pd farà ciò che si aspettano i suoi elettori, il Parlamento darà il via libera ad altri quattro processi a B. e lo caccerà dal Parlamento dove siede abusivamente da vent’anni. Non si tratta di atti ostili o eversivi, ma semplicemente di applicare le leggi dello Stato: l’insindacabilità parlamentare vale per i voti dati e le opinioni espresse nell’esercizio delle funzioni, non per gli insulti e le diffamazioni sparsi in giro per l’Italia (la Consulta l’ha stabilito un’infinità di volte); e l’ineleggibilità non è un’opinione, ma una condizione oggettiva fissata da una legge di 56 anni fa, quando B. andava all’università (e studiava legge!). Eppure si apprende dai giornali che, nell’un caso e nell’altro, il Pd potrebbe votare a favore di B. e contro la legge. Urge un chiarimento netto dal neosegretario Epifani, ma anche dal premier Letta a proposito degli “accordi di governo” evocati a ogni pie’ sospinto dal Pdl e ignoti agli elettori. Sarebbe ben strano se vi fossero comprese questioni di legalità e democrazia, di esclusiva competenza parlamentare. Ma se qualcuno, confondendo i ruoli, ha preso impegni in tal senso farebbe bene a mettere tutte le carte in tavola. Onde evitare che gli elettori ne scoprano via via una al giorno: oggi l’impegno a votare l’imputato Formigoni a presidente della commissione Agricoltura; ora la promessa di mandare Nitto Palma al vertice della commissione Giustizia (con la furbata di chiedere a Monti di votarlo insieme al Pdl, per potersi astenere e fingere dinanzi agli elettori di aver fatto di tutto per impedirlo). Il Pd ha promesso a B. di bloccare i suoi processi per diffamazione e le sue cause civili per danni? Il Pd ha promesso di dichiararlo eleggibile anche se tutti sanno e dicono (D’Alema, Bersani, Zanda e Migliavacca) che non lo è? Se sì, lo dica e spieghi perché. Gli elettori se ne faranno una ragione e decideranno di conseguenza alle prossime elezioni. Ciò che è intollerabile è il balletto delle bugie e delle ipocrisie. Zanda che ribadisce l’ineleggibilità di B., ma “a titolo personale” (è capogruppo al Senato!), anche perché “io in giunta non ci sono”. Il tartufo Fioroni che filosofeggia: “L’ineleggibilità non è nel programma approvato dalle Camere” (già: da quelle Camere formate anche da eletti ineleggibili, visto che la giunta per le elezioni è bloccata da tre mesi; e poi che c’entra il governo col voto del Parlamento sulla legalità della sua composizione?). Il direttore dell’Unità Claudio Sardo che scrive, restando serio: “Restiamo convinti che la legge 361/1957 escluda l’eleggibilità del proprietario di un’azienda concessionaria dello Stato. Ma è evidente che una maggioranza politica non potrebbe oggi, senza esercitare violenza ai danni di tanti elettori, ribaltare il giudizio già espresso in sei legislature consecutive”. Come dire che, siccome un serial killer ha ucciso sei persone e l’ha fatta franca, se ne ammazza una settima non si può arrestarlo: sarebbe una violenza ai danni dei suoi complici. (Marco Travaglio - IL FATTO QUOTIDIANO -)

Spunta il decreto salva Dell'Utri


Il PDL sempre sensibile ai problemi del Paese prova a parare il culo all'amico Dell'Utri. Dimezzare le pene per concorso esterno in associazione mafiosa, riducendole a una multa per parcheggio in doppia fila.

lunedì 20 maggio 2013

Mentono sapendo di mentire


C'è differenza nel riempire una piazza per le elezioni politiche e quindi a carattere nazionale, e quella che vede elezioni amministrative e di conseguenza a carattere locale. Ma la sottile disparità sfugge colpevolmente alle truppe di Libero che stranamente non pone lo stesso accento sulla piazza di Imola, dove il loro amico Giovanardi ha conversato non con quattro gatti ma con un cane.

Legge anti-movimenti? Macchè, è la vera democrazia costituzionale


“Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Così sta scritto nell’articolo 49 della Costituzione della Repubblica italiana. Mai applicato, con le tristi conseguenze che ben conosciamo: la proliferazione di partitini personali privi di democrazia interna; il finanziamento pubblico degenerato in accaparramento di risorse da parte di gruppi di potere oligarchici; la continua violazione dei deliberati congressuali da parte di gruppi dirigenti autoreferenziali. Tutti, ma proprio tutti i partiti italiani hanno fino a oggi violato lo spirito della norma costituzionale e hanno fin qui trovato conveniente eludere il dettato costituzionale. Trovo inaccettabile che la proposta di legge presentata oggi da Anna Finocchiaro e Luigi Zanda venga definita con leggerezza irresponsabile -come fanno molti siti d’informazione- “legge anti-movimenti”. Macchè. E’ sacrosanto prevedere che le associazioni finalizzate alla rappresentanza dei cittadini debbano vincolare la loro attività a norme e statuti che salvaguardino la volontà democratica dei loro aderenti. Basta con i partiti padronali e con l’indifferenza alle regole. E’ una bella verifica anche per il MoVimento 5 Stelle: per quanto tempo ancora intende assoggettarsi alla guida privatistica di un capo politico non eletto, detentore del simbolo e unico titolare delle scelte di linea politica? Come si fa a predicare la democrazia e a ignorarla all’interno della propria associazione? La democrazia italiana dovrebbe consentire in futuro la formazione di movimenti a guida dittatoriale? Discutiamone, senza blaterare a vanvera di legge anti-movimenti. (www.gadlerner.it)


Strano è che ce lo ricordiamo solo dopo il successo elettorale del Movimento Cinque Stelle !

Passaparola - La Cultura è tutto - (dal blog www.beppegrillo.it)


sabato 18 maggio 2013

Titoli da pacificazione


Ognuno per la propria parte fa campagna d'odio contro quella avversa e Libero come Il Giornale è maestro.

Ingenua

Mara Carfagna ha chiamato i carabinieri perchè insultata da due sconosciuti in un supermercato. Ingenua, la prossima volta faccia come la Finocchiaro, ci vada con la scorta.

giovedì 16 maggio 2013

Tutti i decreti portano ad Arcore

Il Paese sprofonda, la sopportazione popolare è a livelli di guardia, la disoccupazione ci sta tramortendo, continuano i suicidi per la disperazione, e qual è la priorità di una parte del Governo ?
Riproporre il DDL Alfano sulle intercettazioni e minacciare l'altra parte del Governo che se dichiarato Berlusconi interdetto, cade l'esecutivo.
Il Governo di pacificazione è una stratosferica balla perchè l'interesse nazionale passa sempre prima per Arcore. E se  annullano  tutti i comizi per timore di violenze ne avranno intuito la causa ?.

L'argomento non interessa


                                                         (clicca sulla foto per ingrandire)

Senato della Repubblica Italiana, si parlava di lavoro e di esodati, i banchi del PDL e della Lega vuoti. Si fosse discusso di giustizia ci sarebbe stato il pienone.

mercoledì 15 maggio 2013

Rai, guarda chi si rivede: il conflitto d’interessi

Che “La guerra dei vent’anni” fosse un clamoroso flop (5,88 % di share con poco più di 1 milione e 400 mila telespettatori), lo si è capito dalla prima inquadratura: molto meglio se Berlusconi si fosse affidato per la seconda volta alle cure amorevoli di Barbara D’Urso. La manipolazione dei fatti travestita da giustizia ha ricordato la tv cilena della dittatura, raccontata nello straordinario film No. I giorni dell’arcobaleno di Pablo Larraìn. Gli stessi pensionati, che insieme ad Alfano, Santanchè, Brunetta, Lupi, formano la claque del Cavaliere (le inquadrature sulle bandiere del Pdl sparse e calpestate sulla piazza di Brescia nel dopo manifestazione sono state più eloquenti delle analisi dei soliti politologi), piuttosto che ascoltare le “balle” trasmesse da Canale 5 hanno preferito il più rassicurante Un medico in famiglia di Rai 1. Un’operazione mediatica che, pur avendo il sapore della disfatta, ha il merito di aver riportato il conflitto d’interessi all’ordine del giorno. Letta (chi tocca tv e giustizia è destinato alla morte politica), pur essendo ostaggio di Berlusconi, non potrà non rispondere alle interrogazioni del M5S e di Sel sulla necessità di avere una legge sul conflitto d’interessi. Mentre il governo ha detto no alla doppia indennità per i ministri, il Movimento di Grillo dimezza l’indennità parlamentare e discute sui rimborsi, gli eletti che hanno doppio incarico hanno l’obbligo di optare per una delle due, in Rai c’è un consigliere di amministrazione, Antonio Verro, amico di gioventù di Dell’Utri, ex dirigente all’Edilnord, assessore al demanio a Milano per Forza Italia, poi parlamentare e infine uomo di fiducia di Berlusconi nel cda della Rai. Verro è autore di indimenticabili battaglie a favore dell’allontanamento dal servizio pubblico di Santoro, Fazio, Saviano, Dandini, Gabanelli, recentemente è salito alla ribalta dei media per essere stato tra i protagonista della diretta Rai del matrimonio di Valeria Marini. Il fido Verro, pur sapendo, come è accaduto nel primo mandato, che la carica di consigliere è eticamente incompatibile con quella di parlamentare (il 25 febbraio è stato eletto al Senato), da circa tre mesi mantiene le due cariche (compreso le indennità?) convinto di risolvere il conflitto d’interessi, non con le ovvie dimissioni, ma con l’astensione dal voto in cda. Se il consigliere si è candidato significa che la scelta è quella di andare al Senato, ma siamo sicuri che dopo la nomina della Commissione di Vigilanza Berlusconi rinuncerà ad avere in Rai un così prezioso collaboratore? (Loris Mazzetti www.ilfattoquotidiano.it)

La battuta del giorno

"Per la stagione balneare 2013 l'Italia ha quattro nuove spiagge che potranno fregiarsi della Bandiera Blu. Emilio Fede ha chiesto di poter mettere lui le bandierine sulla mappa." (Cinzia Poli, Caterpillar AM, Radio 2)

martedì 14 maggio 2013

Maurizio Crozza a Ballarò 14/5/2013


PD + L


A sancire l'inciucio in modo definitivo il fu PD provvede a notificarlo aggiungendo una L in maniera maliziosa ?. Non sono capaci nemmeno di essere originali nella grafica ! 

lunedì 13 maggio 2013

Ruby fa flop, la Dc è la nuova fiamma



Ruby ha fatto flop: solo il 5,8 per cento di share per la fotoromanza travestita da inchiesta che Canale 5 ha allestito e mandato in onda per deformare la realtà e diffondere la versione del padrone sulla sue notti canaglia. Naturalmente molti si compiacciono dello scarso interesse verso questa difesa ridicola e patetica prima ancora che arrogante e truffaldina, qualcosa che rimarrà nella storia del peggior giornalismo di tutti i tempi. E invece in un certo senso è allarmante, anzi la conferma dello stato etico del Paese: è chiaro che solo una minoranza di imbecilli può dar credito alle bugie plateali su Ruby diffuse peraltro sulla televisione dello stesso interessato. Ma questo significa che un gran numero di persone non ha alcuna esitazione a votare per un puttaniere e un bugiardo compulsivo, un evasore fiscale senza scrupoli, un supposto perseguitato che dice le stesse cose che sentiremmo dire dal 90% della popolazione carceraria, uno che coltiva contatti con la mafia e che ha ridotto il Paese a uno straccio.
Non ha alcuna esitazione perché pensa che un bandito sia la migliore garanzia per la giustificazione e l’assoluzione dei propri peccati. O perché si aspetta la mancetta dell’Imu che con simile governante finirà per essere pagata molte volte per altre vie, perché non ha altri orizzonti che i propri immediati interessi, bene o pessimamente riposti. Quindi fa finta che si tratti di vicende personali che niente hanno a che vedere con la cosa pubblica, fa finta che lo scasso delle istituzioni, delle regole e della stessa convivenza civile necessario a salvare il tycoon, non esista o non abbia conseguenze nefaste. Alla fine sa benissimo chi è Ruby e chi è Berlusconi, non è interessata alle balle o a sentire Silvio che si paragona a Tortora perché questo smaschererebbe solo la propria ipocrisia.
Proprio questo gran numero di persone che non guardano lo sceneggiato di Ruby per allontanare da sé la vergogna , è già matura per costituire l’area neo dorotea di quella nuova Dc che è nei piani di Re Giorgio. A questa si aggregherà la ex margherita, l’area renziana e la pattuglia superstite del montismo per rifare le vecchie correnti da Zaccagnini ad Andreotti. A questo punto del resto non c’è altra strada: l’esperimento Pd è crollato rovinosamente per la scarsa qualità del cemento politico che vi è stato impiegato. E’ una struttura fragile che non ha saputo andare alle elezioni nel 2011 e quelle di due mesi fa le ha perse nelle urne, ma soprattutto moralmente per il suo attaccamento paranoico a Monti e a Napolitano e per l’incapacità di uscire fuori dalla logica degli apparati. Letta e Epifani servono appunto a questo, a prendere tempo per l’operazione nella vana speranza che le elezioni tedesche aprano qualche spazietto di manovra, per escogitare un qualche salvacondotto a favore di Berlusconi così che il Cavaliere possa ritirarsi dalla prima fila e infine per preparare la separazione da una posizione di forza. Intanto lasciano a sondaggi chiaramente fasulli il compito di tranquillizzare il popolo: basta vedere quelli che fanno fuori dall’Italia per vedere le cifre andare in direzioni molto diverse.
Insomma siamo al gattopardismo storico gestito da vecchi e vecchi dentro, mentre il mondo ribolle. Vi prego, mentre loro sono in convento o in coventicola, prepariamogli una sgradita sorpresa. (http://ilsimplicissimus2.wordpress.com/)

Se lo dicono le sue tv e i suoi giornali allora è innocente !


domenica 12 maggio 2013

Lei non mi rappresenta

Signor Presidente della Repubblica Italiana,
il suo inaccettabile silenzio dopo l'ennesimo assalto di Silvio Berlusconi alla magistratura italiana, con l'aggravante complicità del vice premier nonchè ministro degli interni Alfano, è un gravissimo atto di codardia istituzionale che non le da più il diritto di rappresentarmi.

sabato 11 maggio 2013

Ministro Alfano, chi semina vento raccoglie tempesta


Mi spiace per Santanchè, Brunetta e soprattutto il cittadino bresciano lievemente ferito nel corso di aggressioni in alcun modo giustificabili. Chi era il ministro degli Interni preposto alla tutela dell’ordine pubblico in quel di Brescia? Angelino Alfano. Peccato che fosse tra i manifestanti, invece che a assolvere ai suoi doveri. Si rivolgano a lui per protestare, chiedano le sue dimissioni. In questo caso il proverbio vale davvero: chi semina vento raccoglie tempesta. Se convochi una manifestazione di piazza “Tutti per Silvio” a sfrontata delegittimazione di una sentenza d’appello della magistratura, e in piazza ci porti Berlusconi con i suoi ministri a far vedere che lui resta il più forte, tira i fili del governo, scatena una campagna di fuoco preventiva anche sulla sentenza Ruby e sulla compravendita di senatori… diciamolo pure che cercavi lo scontro, hai provocato a bella posta, sei un lupo travestito da agnello. La mia solidarietà a Gaia Tortora che ha subito l’ingiustizia ulteriore di un paragone ignobile fra la vittima di malagiustizia che fu suo padre Enzo, e il vittimista in perenne fuga dalla giustizia Silvio Berlusconi. Complimenti a lei che ha risposto con parole esemplari. Quanto al governo, pensate davvero che possa reggere con ministri che si preparano magari a replicare la sceneggiata lunedì al Palazzo di Giustizia di Milano? E il presidente Napolitano non ha qualcosa da rilevare in merito a questi comportamenti eversivi di un cittadino condannato per frode fiscale, travestito da statista fautore della pacificazione nazionale? (www.gadlerner.it)

giovedì 9 maggio 2013

Pacificazione ad personam

E' assordante il silenzio delle mummie del PD dopo la conferma in appello della condanna di Silvio Berlusconi. Per anni hanno inveito sui giornali o davanti le telecamere alle porcherie dell'indagato di Arcore, ora in nome di una falsa pacificazione o per ridicole logiche del "fare squadra o spogliatoio"  mantengono un colpevole distacco. La strada imboccata per autoincenerirsi è quella giusta, e se è normale che l'allegro circo che ruota attorno a Berlusconi è pronto a qualunque show per difendere l'indifendibile, vista la notevole presenza di nani, ballerine, mignotte, cantanti e nullafacenti tutti ben "poltronati", è inaccettabile dal PD che nessuno  provi un singulto di dignità.

Berlusconi domina la politica ma per i giudici ne dovrebbe essere interdetto


In molti paesi democratici la sentenza d’appello sarebbe già quella definitiva. E un condannato per frode fiscale avrebbe già da tempo ritenuto inevitabile ritirarsi dalla vita politica, senza attendere che divenga operativa l’interdizione dai pubblici uffici. Berlusconi non può decentemente accampare l’argomento della persecuzione giudiziaria dopo che gli elementi a suo carico sono stati valutati dalla Procura e da due diverse corti giudicanti. Dovrebbe rispettare la sentenza che lo riguarda, e invece la scaglierà addosso al già precario equilibrio di governo per ottenere dai partner della maggioranza sottomissione alla regola non scritta del suo potere: l’impunità. Dubito che Napolitano si sogni di nominarlo senatore a vita. Non so quali goffi calcoli propongano al Cav i suoi pessimi ma costosi avvocati; se cioè trovino conveniente tornare presto al voto prima che egli venga interdetto o se invece accontentarsi dell’immunità parlamentare di cui già gode. Seguiranno altre sentenze. Il giudizio sull’onorabilità del cittadino Berlusconi può già da tempo esprimersi, senza bisogno che la legge lo metta per iscritto. (www.gadlerner.it)

Il silenzio che uccide


C’è un silenzio che uccide. Ed è quello a cui abbiamo assistito ieri, in seguito al verdetto di condanna per Silvio Berlusconi, emesso dalla Corte d’Appello del Tribunale di Milano per frode fiscale. Un silenzio che ci aspettavamo da parte dei correi sodali del Cavaliere, ma che ha trovato la complicità anche di chi, come il Pd, ha chiesto agli elettori un voto per contrastare le politiche ad personam di Berlusconi e che ora come le tre scimmiette preferisce non vedere, non sentire e non parlare. E’ stata una ferita per la democrazia, inferta da coloro che pur di non disturbare il manovratore, nonché il consocio di Governo, hanno preferito tacere, calpestando così i capisaldi della nostra Carta Costituzionale. Il problema è sempre lo stesso da vent’anni a questa parte: sono i cittadini tutti uguali di fronte alla legge? In un Paese normale la risposta sarebbe affermativa, ma in Italia non è così. E quell’imbarazzante silenzio del Pd ne ha tracciato la risposta: ‘no, i potenti non devono essere giudicati, devono godere dell’impunità’. Io non ci sto: nessuna ragion di Stato può ledere principi fondanti la Costituzione, nessun voto popolare può legittimare l’impunità per un’elite, soprattutto in un Paese come il nostro, dominato dai conflitti d’interesse di un signore che detiene una così alta concentrazione di mezzi radiotelevisivi. Insomma, ieri abbiamo avuto la cifra di quanto questo Governo sia nato grazie ad un patto indecente: il salvacondotto per Silvio Berlusconi e altri amici suoi, in cambio di qualche poltrona. Per saziare qualche appetito, calpestano la nostra democrazia e mandano al tracollo la nostra economia. Come potranno gli investitori fidarsi di un Paese tanto malato, dove i corruttori, gli evasori e i saltimbanco fanno da protagonisti? Il problema maggiore della nostra economia è proprio in quelle sacche di impunità, le stesse che ieri con quel silenzio sono state legittimate. E’ evidente a tutti quanto noi dell’IdV siamo stati scomodi in Parlamento, ma questi benpensanti non cantino vittoria. Proseguiremo le nostre battaglie nelle piazze, con i nostri banchetti, i nostri referendum e le leggi d’iniziativa popolare. Noi continuiamo ad essere i partigiani della Costituzione. (www.antoniodipietro.it)

mercoledì 8 maggio 2013

Antonio Razzi al posto giusto

Il celebre statista  Antonio Razzi nella giornata di martedì, dedicata alla costituzione delle commissioni, è stato eletto segretario della commissione esteri. Mai incarico fu più azzeccato. Non conoscendo assolutamente la lingua italiana lo si può mandare in giro per il mondo senza che nessuno se ne accorga.
A seguire un famoso intervento entrato nella leggenda, giusto per
non dimenticare.

L'Alfabeto della Vergogna

I nomi dei presidenti delle Commissioni parlamentari, spartite tra pdl e pdmenoelle (per questo hanno aspettato di fare il governo prima di istituirle...), sono un potente vaffanculo alla Nazione. La lista della vergogna comprende trombati, inquisiti, mariti, vecchie scarpe dell'inciucio, riscossori di premi partita, trombettieri del falso, senatrici da supermarket con la scorta. Un tocco di P2 più un tocco di D'Alema. Persone nominate per aver fottuto Prodi alle elezioni presidenziali o per il loro instancabile leccare il culo da sempre a Berlusconi. C'è dentro di tutto, un minestrone di falliti, riciclati, bocciati alle politiche, di eterni ritornanti. Questa lista è una provocazione verso i cittadini per scelta delle persone e per la loro generale incompetenza. Se ci fosse una Commissione per i Cessi di Montecitorio occuperebbero anche quella, metà chiappa pdl, metà chiappa pdmenoelle e lascerebbero il cesso da pulire alla finta opposizione di Sel.

L'Alfabeto della Vergogna (*)
Camera
B come Boccia (Bilancio)
B come Bordo (Politiche UE)
C come Capezzone (Finanze)
C come Cicchitto (Esteri)
D come Damiano (Lavoro)
E come Epifani (Attività produttive)
F come Ferranti (pd) (Giustizia)
G come Galan (Cultura)
M come Meta (Trasporti)
R come Realacci (Ambiente)
S come Sani (pd) (Agricoltura)
S come Sisto (Affari Costituzionali)
V come Vargiu (Affari Sociali)
V come Vito (Difesa)
Senato
A come Azzolini (Bilancio)
C come Casini (Esteri)
D come De Biasi (Sanità)
F come Finocchiaro (Affari costituzionali)
F come Formigoni (Agricoltura)
L come Latorre (Difesa)
M come Marcucci (Cultura)
M come Marinello (Ambiente)
M come Marino (Finanze)
M come Matteoli (Telecomunicazioni)
M come Mucchetti (Industria)
P come Palma (Giustizia)
S come Sacconi (Lavoro)

(*) Consigliato ai costipati per facilitare l'evacuazione (è una meraviglia) e per chi voglia facilitare i conati di vomito (non sarete delusi). Leggere lentamente l'elenco per evitare effetti collaterali come la perdita completa dell'equilibrio nervoso e l'insorgere di aggressività incontrollata. (www.beppegrillo.it)

martedì 7 maggio 2013

Maurizio Crozza a Ballarò 7/5/2013


Commissioni peggio del Governo

A seguire l'elenco dei premiati alle commissioni di Camera e Senato. Libero sfogo alle risate o bestemmie a piacimento.

A Montecitorio sono stati eletti Francesco Boccia (Pd) alla commissione Bilancio, Daniele Capezzone (Pdl) alle Finanze, Fabrizio Cicchitto (Pdl) agli Esteri, il deputato del Pdl Francesco Paolo Sisto agli Affari costituzionali, Giancarlo Galan (Pdl) alla Cultura, Donatella Ferranti (Pd) alla Giustizia, Elio Vito (Pdl) alla Difesa, Ermete Realacci (Pd) all’Ambiente, Luca Sani (Pd) all’Agricoltura, l’ex ministro del Welfare Cesare Damiano (Pd) alla commissione Lavoro, Michele Meta (Pd) ai Trasporti, Michele Bordo (Pd) alle Politiche Ue, Guglielmo Epifani (Pd) alle Attività produttive, Pier Paolo Vargiu (Scelta civica) agli Affari sociali.

Al Senato sono stati eletti Mauro Maria Marino (Pd) alla commissione Finanze, Antonio Azzollini (Pdl) al Bilancio, Anna Finocchiaro agli Affari costituzionali, Nicola Latorre (Pd) alla commissione Difesa, Giuseppe Francesco Maria Marinello (Pdl) all’Ambiente, Altero Matteoli (Pdl) ai Lavori pubblici – Telecomunicazioni, Massimo Mucchetti (Pd) all’Industria, Maurizio Sacconi (Pdl) al Lavoro, Roberto Formigoni (Pdl) all’Agricoltura, Emilia Grazia De Biasi (Pd) alla Sanità, Andrea Marcucci (Pd) alla Cultura, Pier Ferdinando Casini (Scelta civica) agli Esteri. Restano ancora da definire il presidente della commissione Politiche Ue e quello della commissione Giustizia.

La battuta del giorno

"Con La Russa presidente della giunta per le autorizzazioni a procedere Berlusconi ha fatto il colpaccio: una volpe a guardia del pollaio!" (tweet di Gad Lerner)

lunedì 6 maggio 2013

E' morto ?






Giulio Andreotti non avrà i funerali di Stato. Lo Stato ha perso la trattativa. (Cinzia Poli, Caterpillar AM, Radio 2)

E continuiamo a pagare il canone


Rai 1 ha trasmesso in diretta il matrimonio di Valeria Marini. Complimenti per l'iniziativa, questo è servizio pubblico e conferma che in Italia necessita essere o una zo@@ola o il vuoto assoluto.

Passaparola - Il sacco di Siena - Mauro Aurigi - (dal blog www.beppegrillo.it)


domenica 5 maggio 2013

Il genio


La notizia è nota e riguarda un cittadino tedesco che ha pagato con una banconota di 30 euro. La "nuova" serie riportava gli stessi disegni del pezzo da 20, solo che il 2 sul biglietto si era trasformato in un 3. Fino a qui tutto bene, ovvero è come pagare il conto con le banconote del monopoly, ma qui arriva il genio. L’uomo ha pagato ed è riuscito anche a farsi dare il resto. E’ accaduto ad una cassa di supermercato nella cittadina di Dülmen (Westfalia).
Mi piace pensare che il nostro protagonista sia uscito dal film Amici Miei ed abbia fatto sua la celebre affermazione di Rambaldo Melandri, interpretato da Gastone Moschin.
"Cos'è il Genio? - È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione."

sabato 4 maggio 2013

Poltrone per forza

A seguito della polemica scatenata dalle associazioni gay contro le dichiarazioni omofobe della Biancofiore, Enrico Letta le revoca le deleghe alle Pari Opportunità e la sistema alla Pubblica Amministrazione. Insomma una poltrona comunque e per forza.
Sono convinto che "anche" nel PDL vi siano persone serie e immacolate, allora perchè in circolazione vediamo invece sempre squallidi e impresentabili personaggi ?

venerdì 3 maggio 2013

Distribuzione poltrone


Credevate di esservi liberata di lei ? Dopo mesi e mesi passati a inneggiare  Silvio tracimando anche nel comico, l'agguerrita amazzone Micaela Biancofiore vede riconosciuta la sua fedeltà. Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Pari Opportunità.
Innumerevoli le cazzate sparate dalla signora durante il percorso di avvicinamento alla poltrona, il blog ritiene la seguente quella decisiva :
"Diciamocela tutta: Sarkozy era un avvocatuccolo di provincia, la Merkel una funzionaria della Germania dell'Est. Obama era un modesto avvocato che è stato montato tantissimo dal sistema mediatico. Berlusconi vicino a loro giganteggiava, lui era un vero taicon!".

Le vignette di Vauro - Servizio Pubblico - 2/5/2013


Marco Travaglio - Servizio Pubblico - 2/5/2013


giovedì 2 maggio 2013

La sensibilità del leghista Salvini




Quello degli autobus riservati ai soli milanesi, per proteggerli dai troppi extracomunitari. Quello del reato di clandestinità, delle ronde padane, delle espulsioni "casa per casa", del coro "Senti che puzza, scappano anche i cani. Stanno arrivando i napoletani". Quello dell'"opposizione totale" al ministro dell'Integrazione, Cecile Kyenge. Ora va in India. E scopre che. (http://nonleggerlo.blogspot.it)

Un governo figlio di buona mamma

Le dichiarazioni di Marina Sereni (PD) a Porta a Porta non lasciano più spazio ai dubbi. Il PD pretendeva dal Movimento Cinque Stelle solo la fiducia negandogli qualunque investitura. Praticamente "dateci la fiducia ma non rompete". Questi del PD quando aprono bocca hanno il cursore dell'udito azzerato.

martedì 30 aprile 2013

Maurizio Crozza a Ballarò 30/4/2013


...e il naufragar m'è dolce in questo mare


Il Corriere della Sera rintraccia lo yacht di Riccardo Bossi, forse il figlio meno stupido di "dito medio" Umberto Bossi, a Port El Kantaoui, a una settantina di chilometri a sud di Hammamet, la città dove è sepolto Bettino Craxi (sarà un caso ?), che sarebbe stato pagato con i soldi sottratti ai finanziamenti elettorali della Lega Nord.
Probabilmente anche questo "investimento" è rintracciabile nella famosa cartellina "Tha Family" del tesoriere della Lega Belsito, per le spesucce del clan Bossi. 


L'ultimo confine


Ma sono diventati tutti matti? A chi può venire in mente di far presiedere a Silvio Berlusconi una Convenzione incaricata di riscrivere la Carta costituzionale? E’ come dire alla volpe di ricostruire il pollaio per renderlo più sicuro! Possibile che, in questo Paese, tutti abbiano la memoria così corta da essersi dimenticati che, per anni e anni, Berlusconi ha provato a stravolgere lo spirito e la lettera della nostra Carta, prendendone di mira non questo o quel particolare ma l’ispirazione di fondo, l’anima? Più e più volte la Corte costituzionale ha dovuto cassare leggi fatte da Berlusconi a favore di se stesso, alla faccia della Costituzione repubblicana. E’ vero che per ora la sua è solo un’autocandidatura, però non è certo tranquillizzante il fatto che nessuno abbia trovato niente da dire o ridire e che nessuno abbia neppure commentato questa enormità. Affidare a Berlusconi quella carica significherebbe riscrivere la storia degli ultimi vent’anni di questo Paese e scegliere una sanatoria politica paragonabile a quelle che Berlusconi ha tante volte fatto a favore degli evasori e dei ladroni. Fino a pochi giorni fa, il Pd giurava che con un personaggio simile non si potevano fare accordi. Adesso ci sta al governo insieme. Io mi posso solo augurare che almeno, oggi stesso, dica chiaramente che della presidenza della Convenzione non se ne parla. E’ l’ultimo confine. Varcato quello non resterebbe davvero più niente. (www.antoniodipietro.it)

lunedì 29 aprile 2013

L’antipolitica forcaiola? La trovate, ohibò, su Retequattro


La destra e le sue gazzette lanciano accuse di fuoco contro il M5S, Sel, Marco Travaglio e chi più ne ha più ne metta, colpevoli di eccitare l’ostilità degli italiani contro la classe politica, facendo venire idee criminali nella testa di disperati come Luigi Preiti. Vorrei consigliare a tutti loro di riguardarsi (da stasera mi auguro che cambi tono) la serie delle puntate di “Quinta Colonna”, il programma di Paolo Del Debbio che va in onda su Retequattro. Le cosiddette “piazze” con cui si collega sono raduni di persone esasperate e debitamente aizzate all’invettiva da appositi inviati. In ogni declinazione della lingua italiana e dei suoi dialetti abbiamo sentito profferire le peggiori e generiche minacce all’indirizzo di tutti i politici indistintamente, sempre considerati come un “unicum” da disprezzare e malmenare e intimidire. Confondere le acque, e avvelenarle, da quelle parti è un mestiere condotto con raffinatezza intellettuale. Salvo poi farci anche la predica! (www.gadlerner.it)