venerdì 30 settembre 2011

Le due facce della stessa medaglia

...a un direttore che fa informazione come richiede deontologia professionale sono negati addirittura i cameraman...



...a un direttore che fa dell'informazione un uso privatistico e al servzio del padrone è concesso praticamente un editoriale quotidiano...a spese nostre.



La battuta del giorno

"Io di notizie ne do troppe e do quelle che gli altri nascondono. Sono l'unico super-partes". (Augusto Minzolini il direttorissimo del TG 1)

Berlino : accendini bunga bunga

giovedì 29 settembre 2011

Auguri Presidente...75 e li dimostri tutti...

La vera immagine del governo italiano





Complimenti a Enrico Mentana per lo scoop di ieri sera, cioè l’intervista col latitante Valter Lavitola. Più che le cose dette, valeva il ritratto involontario che forniva di sè il faccendiere espatriato in Sud America. Detto in sintesi, ci ha confermato che l’attuale presidente del Consiglio vive circondato da poco di buono malavitosi. Alcuni è riuscito a farli eleggere parlamentari e godono dell’immunità. Ma rappresentano gli stessi bassifondi in cui sguazza(va)no i Lele Mora, i Tarantini, i Fede, i Lavitola. Chissà quanti ce ne sono ancora di figuri simili, intorno al boss. E poi ti stupisci che questo Parlamento fornisca di salvacondotto gli amici di Cosa Nostra… (www.gadlerner.it)

L'evento dell'anno. Forse del secolo






Roma, 21 ottobre 2011. Niente sarà più come prima. Sul sito la possibilità di registrarsi ed "evitare la fila all'ingresso". Ecco a voi il primo congresso nazionale del Movimento di Responsabilità Nazionale - capitanato dall'Onorevole Domenico Scilipoti - con la partecipazione straordinaria del "Presidente del Consiglio dei Ministri On. Silvio Berlusconi". D'altronde quando si parla di "Cristianità, Stato e Famiglia" ... (http://nonleggerlo.blogspot.com/)




Dal sito dei Responsabili:


Carissimo, carissima,

il giorno 21 ottobre prossimo celebreremo il nostro 1° Congresso del Movimento di Responsabilità Nazionale, saremo onorati e felici di avere la Tua presenza (...) Accanto agli argomenti principali Patria, Famiglia, Cristianità ne saranno trattati altri come le Criticità Bancarie, la Medicina non Convenzionale, Olismo, Ambiente, Lavoro giovanile, Sanità, etc. da sempre argomenti su cui ci siamo costantemente impegnati (...) Ti informo inoltre che ai nostri lavori parteciperà il nostro Presidente del Consiglio dei Ministri On. Silvio Berlusconi.


Cordialmente

On. Dott. Domenico Scilipoti

mercoledì 28 settembre 2011

L'abbraccio al Padrino


La Camera ha respinto la mozione di sfiducia presentata da Idv e Pd nei confronti di Saverio Romano, ministro dell'Agricoltura. Hanno votato sì alla mozione 294 deputati, mentre i no sono stati 315. La mozione era stata presentata dopo che i magistrati di Palermo hanno chiesto il rinvio a giudizio del ministro per concorso in associazione mafiosa.

L'autorevolezza fa il giro del Pianeta Terra

"Ho restituito all'Italia prestigio ed autorevolezza in sede internazionale", dice sempre il nostro Presidente del Consiglio. E questa credo sia la consacrazione definitiva, gliela stanno riconoscendo tutti, ma proprio tutti i Comici, quella storia dell'autorevolezza. (http://nonleggerlo.blogspot.com/)


Tremonti - Berlusconi

martedì 27 settembre 2011

Maurizio Crozza a Ballarò del 27/9/2011

Il culo al potere





Basta, per favore basta con le presunte zoccole, i presunti maneggioni, i presunti favori, le alcove, le fotografie con i tanga, le tette e i fondoschiena. Vogliamo toglierci l'ex presidente del Consiglio dai coglioni? E' cosa buona e giusta, ma non c'è bisogno di trasformare l'Italia in una versione hard del Decamerone. Ogni giorno una nuova puntata a luci rosse. Per capire quale procura sta indagando (Lecce, Bari, Roma?) , su quali escort, e dove si trova (ma soprattutto chi è) Lavitola bisogna leggere il riassunto delle puntate precedenti. Altrimenti non è possibile capire nulla. Il premier ha indotto a mentire un testimone, si è scopato una minorenne, ha fatto la doccia dopo un amplesso, se ne è trombate otto in una volta? Pagine su pagine di intercettazioni e di ragazze mai condannate in tribunale, ma diventate puttane per diritto giornalistico. In caso di non colpevolezza, di mancanza di reato, qualcuno le risarcirà? Bagnasco è sceso in campo. "Comportamenti licenziosi, va purificata l'aria". Incominci lui, inizi la Chiesa che ha tratto da questo governo tutti i benefici economici possibili, per tacere dello scandalo mondiale della pedofilia del quale non si scrive soltanto in quest'Italia papalina. "Tarantini e moglie liberi. Per il tribunale del Riesame la competenza è di Bari e non di Roma." Qualcuno sano di mente mi spiega perché questa è la notizia oggi in prima pagina? L'economia sta sprofondando. Basterebbe questo per far cadere il governo. Non si parla più di mafia, 'ndrangheta e camorra se non per il loro giro d'affari di circa 130 miliardi di euro all'anno. "Vanno recuperati i soldi!" ci spiegano i politici. Ma come possono anche solo dirlo se la politica è collusa con la criminalità organizzata spesso e volentieri? Questo governo ha più scheletri nell'armadio di un ossario, ma nessuno si azzarda ad aprirlo quell'armadio, perché contiene tibie, crani, malleoli, costole condivisi con l'opposizione. Meglio parlare di culi e di tette, attaccare su un fronte su cui l'ex presidente del Consiglio ha un indubbio vantaggio sin dai tempi delle vallette di Fininvest. Non sappiamo nulla sulla fedina penale di un deputato, ma veniamo informati se è omosessuale, se è omofobo, se va a trans e in che zona di Roma. La fantasia al potere è stata sostituita dal culo al potere. E le "Domande al Cavaliere?". Imperdibili! Sempre 10, mai una in più, forse i giornalisti sanno contare solo con le dita delle mani. Mai una domanda scomoda, ma solo porno soft del tipo su Repubblica di oggi "Perché ripara i suoi atti di beneficenza, se sono tali, dietro accordi segreti e misteriosi?" oppure "Perché usa la RAI e i suoi dirigenti per ottenere favori da giovani donne?". Se le tragedie spesso finiscono in farsa, la nostra sta finendo in vacca. (www.beppegrillo.it)

lunedì 26 settembre 2011

Mobilitiamoci contro il nuovo bavaglio per il web

Come se non bastasse l'idea di un nuovo disegno di legge per vietare le intercettazioni e garantire cosi ai delinquenti l'impunita', pur di salvare il presidente del Consiglio, il governo ci ha infilato dentro anche una norma per ammazzare la Rete che grida vendetta in tutto il mondo.
Una volta approvata la legge bavaglio, infatti, i gestori dei siti e dei blog saranno obbligati a rettificare qualsiasi dichiarazione, qualsiasi commento, qualsiasi affermazione se qualunque soggetto che si ritiene leso lo chieda. Non c'e' bisogno di provare che l'affermazione di cui si chiede la rettifica e' calunniosa o lesiva di qualcosa. Non c'e' nemmeno bisogno di rivolgersi a un magistrato, figurarsi! Basta inviare una mail e, se la rettifica non arriva immediatamente, piovono multe da migliaia di euro. In questi anni Berlusconi ha scoperto che non gli bastano i Minzolini e i Feltri. Puo' controllare tutte le televisioni e condizionare i giornali, come e' riuscito a fare sino a pochi mesi fa, fino a far rimuovere i direttori che non lo osannavano abbastanza. Ma se non controlla la Rete e' fatica sprecata. Le verita' che vorrebbe nascondere saltano fuori lo stesso, le notizie che vorrebbe far passare sotto silenzio arrivano ovunque e, se riesce a chiudere una trasmissione, quella viene trasmessa sul web e raduna ancora più telespettatori che in tv. Grazie al web ha perso tre referendum che aveva cercato di oscurare in tutti i modi. Inoltre grazie ad internet sono state raccolte, in un mese, oltre 500 mila firme per eliminare il porcellum, nonostante il silenzio delle tv. Berlusconi ha deciso di vendicarsi della Rete. Non potendola controllare, cerca di spengerla. La legge preparata dal suo governo di zelanti servitori non ha uguali nel mondo. E' un insulto alla liberta' e alla democrazia, e' una misura fascista. La Rete si mobiliterà per impedire il suo oscuramento. Si mobilitera' ovunque anche l'Italia dei Valori e io spero che lo facciano tutte le forze democratiche di questo Paese. Bisogna che tutti stiano in guardia. Berlusconi e' arrivato al capolinea, ma i suoi ultimi mesi saranno i peggiori e i piu' pericolosi. E' già successo una volta, nel 1944-45. (www.antoniodipietro.it)

Alta moda


Comodissima T-Shirt in vendita ad Amsterdam...

E' ancora un ministro della Repubblica Italiana !

Possibile che il Presidente della Repubblica continui a tacere dopo l'ennesimo sproloquio di questo stronzo padano con un piede nella fossa ?

Passaparola di Marco Travaglio (dal blog www.beppegrillo.it)

domenica 25 settembre 2011

Marco Travaglio a Che Tempo Che Fa del 25 9 2011


Lascerete Romano a guardia del pollaio ?





Il ministro Maroni in questi anni si è sempre vantato di essersi impegnato nella lotta contro la mafia. In realtà se qualche risultato c'è stato è grazie al grande contributo dell’investigazione e dell’azione di magistrati e forze dell’ordine. Il governo e il ministero degli Interni retto da lui, infatti, si è prodigato per tagliare fondi e ridurre personale. E le proteste delle forze dell'ordine di questi mesi, ne sono la chiara dimostrazione.
Adesso però Maroni mi dovrebbe spiegare come fa a coniugare la paventata lotta contro la mafia con il tenersi al governo un ministro come Saverio Romano, che è sotto inchiesta per i rapporti con la mafia.
E, per favore, non mi venga a dire che una cosa è essere indagato o rinviato a giudizio e un'altra essere condannato. Lo so da solo, e infatti mica dico che Romano deve andare di filato in galera. Dico solo che non deve fare il ministro perché tenersi uno sospettato di stare con la mafia nel governo è l'ennesimo esempio di volpe messa a guardia del pollaio, e bisognerebbe evitare questo rischio adesso, non tra qualche anno, alla fine del processo, quando le galline saranno state tutte mangiate.
Ma queste cose il ministro Maroni le sa benissimo da solo. Il motivo per cui non vuole sfiduciare Romano è solo che quello controlla ben quattro voti , e in questo Parlamento ridotto a un suk sono importantissimi per tenere in vita artificiale il governo. Questo conta molto più della lotta alla mafia e dello stato di diritto, per tutto il governo e per tutta la maggioranza.
Anche per il ministro Maroni che, al momento della verità, non si comporta diversamente da un lacchè qualsiasi.
Può farlo solo perchè non è stato scelto direttamente dagli elettori, grazie al Porcellum partorito dal suo collega di partito Calderoli.
Per questo il prossimo Parlamento deve essere scelto dai cittadini, come indicano chiaramente i più di 500.000 firmatari del referendum che vuole abolire questa pessima legge elettorale. Noi dell'Italia ci siamo impegnati e ci impegneremo ancora nei pochi giorni che mancano per raccogliere il maggior numero di firme.
E poi sarà indispensabile che Maroni e tutto il governo levino le tende il prima possibile, per il bene dell'Italia e dell'Europa, viste le sollecitazioni che arrivano da oltreoceano. (www.antoniodipietro.it)

Un cappello d'asino al ministro dell'Istruzione





Certo che bisognava già intuirlo quando posava così per la copertina di “Panorama”. E prima ancora quando sosteneva a Reggio Calabria l’esame per diventare procuratore, lei che si era laureata a Brescia. Ma l’inadeguatezza fragorosa del nostro ministro alla (Pubblica) Istruzione, Mariastella Gelmini, si rivela nell’asineria del suo staff che collega il Cern di Ginevra al Gran Sasso con il tunnel della propria ignoranza. Uno staff degno del suo ministro. Anzi, una ministra degna della sua collega Mara Carfagna, taciturna responsabile delle Pari Opportunità che non trova nulla da dire sulle prostitute in casa del Capo, ma alza subito la voce quando alcuni colleghi vengono tacciati di omofobia e omosessualità.
La qualità delle persone che Berlusconi ha selezionato al vertice del nostro Stato grida vendetta. Non conosce precedenti storici. Nella scuola di una volta, a cui le piacerebbe ritornare, una come la Gelmini si sarebbe ritrovata dietro la lavagna col cappello d’asino in testa. (www.gadlerner.it)

sabato 24 settembre 2011

La battuta del giorno

"Abbiamo parlato di temi spirituali. Berlusconi mi ha illuminato! Ecco, sì: lui ha dato luce al mio animo e, così facendo, mi ha avvicinato a Dio. Con il presidente, i miei argomenti sono sempre spirituali. E' sempre più bello, penso sia stato baciato da Dio". (Sabina Began, la celebre Ape Regina, dopo una visita a Berlusconi a Palazzo Grazioli venerdì 23)

...meravigliosa e senza l'uso di sostanze stupefacenti !

Lei è nel tunnel dell'ignoranza







La notizia del superamento del limite della velocità della luce da parte di neutrini, un risultato fisico choc che sarebbe stato ottenuto nell’ambito di un esperimento del Cern, potrebbe essere oscurata dalla rivelazione che, secondo il ministro Mariastella Gelmini, l’Italia avrebbe contribuito “alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso”. Un tunnel unico di 732 chilometri che parte dal Gran Sasso e collega direttamente con la cittadina elvetica. Peccato che in realtà il tunnel non esiste.

L’incredibile svista del ministro è tratta dall’entusiastico comunicato stampa diramato ieri dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in cui Mariastella Gelmini intende esprimere le sue congratulazioni all’intero mondo della ricerca italiana, non avendo però esattamente chiaro cosa abbiano fatto gli scienziati italiani. “Credo che quello della Gelmini sia uno svarione notevole – ha commentato Giuseppe Longo, professore ordinario di astrofisica dell’università Federico II di Napoli – non c’è alcun tunnel costruito fra il Cern e i laboratori del Gran Sasso. I neutrini dell’esperimento sono stati accelerati nell’acceleratore Lhc costruito sotto Ginevra, e poi sono stati orientati e sparati verso il Gran Sasso. Queste particelle praticamente non interagiscono con la materia e quindi, sostanzialmente, trapassano la roccia. Non c’è nessun tunnel. Tra l’altro, se si fosse scavato per 730 chilometri, data la curvatura terrestre questa fantomatica infrastruttura avrebbe attraversato il mantello, e quindi si sarebbe fuso tutto». (IL FATTO QUOTIDIANO)


Ufficio Stampa

Roma, 23 settembre 2011

Dichiarazione del ministro Mariastella Gelmini
"La scoperta del Cern di Ginevra e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare è un avvenimento scientifico di fondamentale importanza."

Rivolgo il mio plauso e le mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperimento storico. Sono profondamente grata a tutti i ricercatori italiani che hanno contribuito a questo evento che cambierà il volto della fisica moderna.
Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo.

Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro.

Inoltre, oggi l'Italia sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un contributo di oltre 80 milioni di euro l'anno e gli eventi che stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta giusta e lungimirante".





...cosa vogliamo aggiungere ? Ricordarci ancora una volta che questo è un governo composto da delinquenti, papponi, mignotte, drogati e ignoranti ?

venerdì 23 settembre 2011

Briganti

“Togli il diritto, e allora che cosa distingue lo Stato da una grossa banda di briganti?”. Mentre a Berlino, nell’aula del Bundestag, Benedetto XVI citava Sant’Agostino, a Roma nell’aula della Camera la maggioranza negava l’arresto del deputato Milanese. L’ex consigliere del ministro Tremonti è accusato dai pm di Napoli di associazione per delinquere, corruzione (riceveva “cospicue somme di denaro e altre utilità” in cambio di nomine in società controllate dal Tesoro) e rivelazione di segreto d’ufficio. Se l’Agostino ricordato dal Papa fosse stato presente ieri a Montecitorio, avrebbe avuto ampio materiale per aggiornare la sua frase.

Primo. Il diritto si può togliere, come fanno i tiranni, ma si può anche manipolare, comprare e vendere come se fosse merce scadente. In Italia questa pratica avviene attraverso uno scambio fruttuoso tra il boss e i suoi bravi: io ti faccio eleggere e tu voti senza fiatare tutto ciò che ordino (“dare moneta, vedere cammello”, direbbe l’esperta Arcuri).

Secondo. La casta dei politici protegge se stessa. E quindi per nessuna ragione al mondo si autorizza l’arresto di deputati e senatori (l’onorevole Papa spedito a Poggioreale resta un fenomeno inspiegabile). Altrimenti “di questo passo può toccare a chiunque di noi”, ha ben sintetizzato l’esperto Pdl Paniz, secondo il quale Ruby era davvero la nipote di Mubarak. E che dunque di cammelli se ne intende.

Terzo. Il voto di ieri rassicura Milanese, il quale rassicura Tremonti, che rassicura Berlusconi. Un triangolo perfetto in cui tutto si tiene come nei rituali di certe società segrete meridionali di cui non faremo il nome.

Quarto. Mentre il primo ministro Nerone si trastulla e sistema servi e cortigiani, Roma brucia (Financial Times). L’Italia è sull’orlo della bancarotta, i cittadini temono il peggio, lo Stato è ostaggio di una banda che pensa soltanto alla propria salvezza. Sant’Agostino li chiamerebbe briganti. (Antonio Padellaro - IL FATTO QUOTIDIANO -)

Politici gay

...in rete sta circolando la lista dei politici "probabilmente" gay. Onestamente la cosa non m'interessa. Ovvio che ho letto i nomi e noto che compaiono elementi che davanti le telecamere straparlano di valori della famiglia, urlano contro coppie "diverse", sentenziano che il matrimonio deve essere "normale" ecc. Spero che ora abbiano il buon gusto di tacere, almeno su queste tematiche. Ma sono sicuro che a breve grandineranno smentite, reazioni offese, denunce per calunnia e quant'altro.

giovedì 22 settembre 2011

Affettuosità

Nonostante il clima teso, il premier è entrato fra i banchi del governo con un gesto affettuoso: una carezza con cui ha scompigliato i capelli di Umberto Bossi, ormai sua àncora di salvezza. Assente il ministro Giulio Tremonti, di cui Marco Milanese (sul cui arresto si votava oggi) è stato collaboratore molto molto stretto. (REPUBBLICA)

...la carezza al nonnetto ormai rincoglionito...





I capigruppo del Senato respingono Parlamento Pulito

La conferenza dei capigruppo del Senato ha rifiutato di mettere in discussione "Parlamento pulito", la legge di iniziativa popolare e ha così "fanculato" i 350.000 cittadini firmatari nonostante la richiesta esplicita di Di Pietro a Schifani. Che dire? Non c'è più niente da dire. La democrazia è stata ormai seppellita dai partiti che ne hanno fatto una dittatura pret-à-porter. E' però corretto sapere chi sono i capigruppo del Senato. Ecco i nomi: Maurizio Gasparri (Pdl), Anna Finocchiaro (Pdmenoelle), Francesco Rutelli (Terzo Polo), Federico Bricolo (Lega Nord), Giampiero D'Alia (Udc), Giovanni Pistorio (Misto), Pasquale Viespoli (Forza Sud). L'unico a favore è stato Felice Belisario (Idv). Parlamento Pulito prevede solo due mandati, Gasparri e Rutelli sono al sesto e la Finocchiaro al settimo... (www.beppegrillo.it)

Voto su Milanese. Antonio Di Pietro : voto di scambio in Parlamento

Oggi si e' realizzata la frattura definitiva tra il Paese reale e quello formale. Quello formale, dentro il Parlamento, e' in mano ad una manciata di voti.
Il vero protagonista oggi è stato il voto di scambio, un tipico atteggiamento paramafioso.
In Parlamento si è materializzato l'esempio piu' basso della credibilita' delle istituzioni. Il culmine c’è stato nel momento in cui il ministro Bossi ha motivato perchè non è stata data l'autorizzazione all'arresto: per non far cadere il governo.
Come se per non far cadere l’esecutivo sia lecito commettere reati e restare impuniti. Questo si chiama complicita' nel reato.
Oggi il Parlamento si trova nella stessa condizione in cui si trovo' quel Parlamento che nel 1993 non ha dato l'autorizzazione a procedere contro Craxi. In aula tutti hanno battuto le mani, fuori ci fu la rivolta sociale. La colpa non e' di chi lancia le monetine ne' di chi come me avverte che sta per scoppiare una rivolta, ma di chi la provoca. (www.antoniodipietro.it)

mercoledì 21 settembre 2011

...se dico "servi a libro paga" biondino non ti devi incazzare...

...perchè tre anni fa un biondino che scriveva al Giornale minacciò di portarmi in tribunale per un mio post...


cliccate sul seguente link
http://nonleggerlo.blogspot.com/2011/09/trova-le-differenze.html (trova le differenze)

Prestereste miliardi a un trota ?





Capisco che il Servizio Stampa e Propaganda di Arcore, nelle sue articolazioni teleradiotelevisive finanziate anche da quel 50% di italiani che detestano il governo (vero Garimberti?) ieri si sia affannato e agitato in ogni notiziario – con rispetto parlando – a raccontare la Standard and Poor’s come una banda di truffatori mentecatti, anche se non ricordo tanto zelo quando la retrocessione colpì l’ odiato Barack Obama. Ma proviamo a pensare. Voi investireste i vostri soldi in una nazione guidata da un uomo che passa il proprio tempo a organizzare i “Patonza Tour” e poi a difendersi dai propri comportamenti accusando chi li ha rivelati? Che è sorretto da una maggioranza parlamentare ieri battuta cinque volte alla Camera che si ricompone soltanto quando deve salvare lo strapuntino agli scilipoti e ai razzi e ai deputati in saldo di fine stagione? Che è sorretta da un partito che chiede la “secessione” dell’Italia? Dove la Presidente della massima associazione di “padroni”, pardon, imprenditori e la Segretaria del maggior sindacato di sinistra concordano nel dire che il governo è bollito e deve cambiare? Ricordate: un investitore ha la facoltà di scegliere in un buffet mondiali di titoli di stato emessi di nazioni in ogni continente e dovrebbe scegliere proprio quelli stampati da Berlusconi, Bossi e da un Ministro dell’Economia che pagava un subaffitto in contanti a un parlamentare sull’orlo della galera? Ora quelli di S&P’s vi sembrano ancora così pazzi e inaffidabili come dice il Servizio Stampa e Propaganda di Arcore attraverso i suoi tristi giullari? (Vittorio Zucconi http://zucconi.blogautore.repubblica.it/)

Asta

martedì 20 settembre 2011

Maurizio Crozza a Ballarò del 20/9/2011

Il Miles Davis dell'informazione (!!!) italiana

...immagino Ferrara come Miles Davis, geniale, improvvisatore, colui che scorre le note (dell'informazione) con ruggente trasporto, e mi chiedo : ci sta prendendo per il culo ? Prende per il culo anche Berlusconi ?
Memorabile l'assolo sui giudici giovanotti di Napoli in cerca di pratogonismo, guidati da quel vecchio "jazzman" di Lepore. Una band ormai allo sfascio, trombe sfiatate.
La tromba di Miles Ferrara continua a vibrare le sue note, e spesso Miles si esibisce anche alla grancassa.

L'editoriale del trombettiere

Il presidente della Rai Paolo Garimberti prende le distanze in tempo reale: ”Fermo restando il diritto di ogni direttore di fare editoriali o commenti, magari senza eccedere in termini di frequenza, l’opinione espressa stasera dal direttore del Tg1 Augusto Minzolini è strettamente personale e non impegna in alcun modo la Rai”. (IL FATTO QUOTIDIANO)


Garimberti parla dimenticando che lui è il presidente della Rai, sempre che tale carica abbia contato qualcosa dalla sua nomina. Credo che un'opinione strettamente personale non vada richiesta a chi, ogni giorno, confeziona un telegiornale come il TG 1, anche se sono quattro gatti a seguirlo, perchè questo "servo" dell'informazione allineata è pagato da chi, come me, continua a versare il canone. Certamente impegna la Rai, perchè a fronte di un avvilente depauperamento culturale, evidenziato dalle fuoriuscite di elementi di qualità che garantivano ascolti e introiti pubblicitari, conserva molti "pezzenti" che vanno dalla pseudo informazione, allo spettacolo, ai talk show ecc..

Cristiano Di Pietro candidato ? Papà Antonio risponde

...e in chiusura, una video letterina a Umberto Bossi...


lunedì 19 settembre 2011

Passaparola di Marco Travaglio (dal blog www.beppegrillo.it)

Le lacrime di Bob De Niro





Ieri sera è toccato a Bob De Niro. Proprio lui, uno dei mostri sacri del cinema, si è sciolto in lacrime nel salotto del sabato sera di Maria De Filippi. La sua presenza era la ‘sorpresa’ organizzata dai tre figli di una donna con una lunga storia di sofferenza e violenze. E il caro vecchio Bob non ha saputo resistere: giù lacrime da Oscar.
Persino Maria De Filippi, regina di conduzione algida, ha titubato di fronte alla lunghissima sequenza di lacrime e silenzi andata in scena tra l’attore e la donna. L’effetto della lacrima, come sempre, è straordinario anche sull’audience: picco d’ascolto per C’è Posta per Te alla presenza di Bob piangente si registra alle 22:54 con 5 milioni 743 mila telespettatori. (REPUBBLICA)

Avrei dovuto vedere la trasmissione per esprime al meglio un'opinione, ma non ci riesco assolutamente a guardare la De Filippi. Considero "C'è posta per te" un programma ipocrita, inutile che spesso si trasforma in una passerella di saltimbanchi. Mi imbarazza la presenza di De Niro, che dopo l'assurdo capitombolo di Manuale d'amore 3 si è prestato alle avances della De Filippi per aumentare l'indice d'ascolto.

Il Premier salta l'ONU e va al processo Mills

Lo ha definito paradossale, surreale e ridicolo, un processo “già morto”, il “peggiore di tutti”. Questa mattina, però, Silvio Berlusconi è in aula per il caso Mills, in cui è imputato per corruzione in atti giudiziari per avere consegnato 600mila dollari all’avvocato inglese affinché fornisse testimonianze reticenti ai processi per le tangenti alla Guardia di finanza e All Iberian. Per essere presente il presidente del consiglio ha cambiato in corsa la sua agenda annullando la trasferta all’assemblea dell’Onu: all’ordine del giorno il conflitto israelo-palestinese, la Libia, la Siria e l’Afghanistan. Eppure si tratta di una udienza secondaria in un procedimento avviato quasi sicuramente alla prescrizione. Per i suoi sostenitori è la risposta a chi sostiene che il premier stia scappando dai magistrati, ultimi quelli di Napoli da cui B. non vuole presentarsi. Per il segretario del Pd Bersani, invece, è la prova delle sue difficoltà: "Presentarsi al tribunale di Milano - ha ironizzato - è meno imbarazzante che presentarsi di fronte ai capi di Stato all'Onu". (www.ilfattoquotidiano.it)

domenica 18 settembre 2011

In Italia c'è un ministro delle pari opportunità ?


Avete voi udito una parola, una parola sola, dalla bocca del ministro delle Pari Opportunità, a proposito del giro di “patonze” scambiate e retribuite e lusingate con false promesse di carriera a spese dei contribuenti? Voi mi risponderete che Mara Carfagna, autrice di un memorabile disegno di legge per punire i clienti delle prostitute, non ha la biografia adatta per esprimersi su questa materia, che pure sarebbe di sua competenza. Avete ragione. Ma il ministro delle Pari Opportunità avrebbe modo, pur continuando a tacere dignitosamente, di compiere un gesto inequivoco confacente alla sua attuale funzione: onde farci memori della sua esistenza, rassegni le dimissioni. Non penserà mica di poter stare lì su quella poltrona a parlare d’altro! (www.gadlerner.it)

Secondo la ex signora Bocchino era il marito a scrivere i copioni alla Carfagna. Da quando si è interrotta la relazione extraconiugale la bella ministra non sa più cosa proferire.

Silvio sui TG americani

Manhattan, Stati Uniti, studi di Abc news, tra imbarazzo ed incredulità, ecco il servizio sul nostro Presidente del Consiglio, sempre per quella storia dell'autorevolezza. (http://nonleggerlo.blogspot.com/)


sabato 17 settembre 2011

Così parlò Terry De Nicolò

Una delle escort coinvolte nel giro di festini a palazzo Grazioli spiega la sua filosofia di vita: ” Se tu sei racchia e fai schifo te ne devi stare a casa. Se vuoi 20mila euro al mese ti devi vendere anche tua madre.” E su Gianpaolo Tarantini dice: “Lui un grande imprenditore, adesso tutti parlano contro di lui ma è tutta invidia. Se sei onesto non fai un gran business, se vuoi andare in alto devi passare sopra i cadaveri ed è giusto che sia così”.

Credo che la De Nicolò non si offenderà se sostengo che, con questa intervista, la puttanona ha descritto benissimo il sistema Italia da quando c'è il bavoso di Arcore.
In studio un oscuro pennivendolo calvo, dopo, lancia uno scoop : Berlusconi fa beneficenza.
Tranquillo, lo sapevamo da tempo...

venerdì 16 settembre 2011

"Stia su Dottore"


Il lodo Alfano e i "fascisti" di Fini, Napolitano che non firma, la corsa alla prescrizione, il generale da promuovere e i soldi per L'Avanti... Ecco l'intercettazione integrale di una telefonata tra Berlusconi e Lavitola. (REPUBBLICA)

La voce del trombone

Il direttorissimo che fa largo uso di carte di credito...altrui, detta il programma dell'agenda parlamentare.

Chi manca in questa fotografia ?






I giornali sono pieni di fotografie delle ragazze offerte in pasto al vecchio malato che ci governa. Come giustamente denunciò sua moglie ormai più di due anni fa. Ma io credo che dobbiamo guardare piuttosto questa fotografia scattata ieri a Tripoli per capire il danno inferto al Paese dal grande corruttore, impegnato più solo in una sfida personale per la sopravvivenza. Cameron e Sarkozy agiscono in coppia e mettono a frutto l’aiuto fornito agli insorti fino alla cacciata di Gheddafi. Spregiudicati, camaleonti? Certo, ma intanto sono lì al posto giusto nel momento giusto. Il turco Erdogan, a sua volta, si propone come protagonista nelle relazioni fra mondo musulmano e occidente, facendo sapere in giro che con Berlusconi preferirebbe non doverci più parlare. Finirà così, che noi italiani ce lo terremo ancora qualche mese, o fino alla primavera 2013, mentre all’estero si rifiuteranno anche solo di riceverlo. Dopo, come minimo, chiediamogli il risarcimento dei danni. (www.gadlerner.it)

Giochini



giovedì 15 settembre 2011

Camera, seduta sospesa per puzza






Stop and go dei lavori della Camera per puzza. Attorno alle 10,20, dai bocchettoni dell'impianto di condizionamento dell'Aula di Montecitorio ha iniziato a uscire un odore nauseabondo, così forte che la presidente di turno Rosy Bindi è stata costretta a sospendere i lavori per far arieggiare i locali. Dopo una decina di minuti, i lavori sono ripresi, con la presidente che ha annunciato che non c'erano in Aula rischi per la salute. «Dagli accertamenti fatti - ha spiegato prima di passare all'ordine del giorno - non risultano elementi nocivi per la nostra salute». (CORRIERE DELLA SERA)



La battuta è facile, indipendentemente dal fatto odierno, la Camera puzza già di suo.

Ego nos absolvo

L’altra sera al Tg1 una minzolina bionda presentata come “nostra inviata” nel senso che la paghiamo noi, interrogava severamente il procuratore di Napoli, Lepore, come se fosse lui l’imputato. Il tono era quello del “come si permette di convocare il premier?”. L’alto magistrato tentava di difendersi come poteva, ma l’impressione che i telespettatori ne ricavavano era che fosse (lui) reticente. Non si batteva il petto, non si discolpava, non chiedeva scusa per aver osato tanto.

Intanto, dalle nuove intercettazioni, oltre alla conferma che aveva ragione l’Espresso sulla telefonata in cui B. istiga Lavitola alla latitanza, si scopre che gli ha pure garantito l’assoluzione: “Vi scagiono tutti”. Ecco, oltre all’imputato, al testimone e al pagatore dei medesimi, ora fa pure il giudice (a quando il cancelliere?). Tanto la cosiddetta informazione l’ha già assolto, dando per scontato che la legge è uguale per tutti fuorché per lui. Il caso ultimo è da manuale: non la solita indagine per uno dei tanti reati commessi da B., ma l’evenienza del tutto inedita di un’inchiesta su un reato commesso ai suoi danni. Dunque lui, com’è sempre avvenuto in tutto il mondo, dev’essere sentito come testimone-parte offesa: obbligato a presentarsi, a parlare e dire la verità. E, siccome non deve difendersi da nulla, senz’avvocato.

La legge parla chiaro: se il testimone non si presenta la prima volta per un impedimento (che dev’essere legittimo, non una missione all’estero inventata apposta per l’occasione), può rinviare di qualche giorno. Ma poi, se continua a scappare, lo vanno a prendere i carabinieri. Siccome però è un parlamentare, per l’accompagnamento coatto occorre il permesso della Camera. E la maggioranza, essendo roba sua nel senso che se l’è mezza nominata e mezza comprata, lo negherà. A quel punto, ai giudici non resterà che rivolgersi alla Consulta per sollevare conflitto di attribuzione contro il Parlamento della (ultima) vergogna.

Intanto in carcere c’è un signore, Tarantini, che attende di sapere se i giudici che l’hanno arrestato sono competenti: per saperlo occorre sentire B. su modalità, ragioni e luoghi dei pagamenti. Ma questo, ai garantisti all’italiana, non interessa. Infatti, anziché chiamare le cose con il loro nome, si son messi a strologare sull’ennesimo “scontro fra giustizia e politica”. Come se un pm che convoca un teste per rispondere alle domande potesse esser messo sullo stesso piano di quel teste che, avendo la coscienza lurida, sfugge alla Giustizia al punto da piegare non solo il Parlamento, ma anche le massime istituzioni europee ai suoi porci comodi.

L’altroieri i siti del Corriere e di Repubblica titolavano sul presunto “scontro”. Ieri il Pompiere, per cambiare un po’, titolava a tutta prima pagina “Sfida tra i pm e Berlusconi”, mentre il pompierino Massimo Franco deplorava la “nuova guerra”. Sugli house organ, scontro e guerra diventavano comicamente “Silvio prigioniero politico”, “Il ricatto dei pm”, “L’ultima minaccia dei pm” (il Giornale), “Vogliono arrestare Silvio” (Libero). Secondo Belpietro, “i pm durante l’interrogatorio tenteranno di far scattare le manette per falsa testimonianza” (non sa, il pover’uomo, che l’arresto in flagranza per false dichiarazioni, voluto da Falcone contro l’omertà delle vittime di mafia, fu abolito da destra e sinistra nell’estate ‘95).

Il Corriere ipotizza addirittura che, per evitare l’inesistente “conflitto istituzionale”, il testimone B. venga sentito con la badante Ghedini al fianco. Unico caso al mondo di teste interrogato col difensore. Il cronista scrive giustamente che, “senza il sostegno del difensore”, l’interrogatorio avrebbe “conseguenze imprevedibili”. Oh bella, e quali? Forse il Corriere vuole comunicarci che un mentitore professionale non potrà che mentire ai pm? E allora perché non lo scrive in prima pagina, invece di farfugliare di “scontri”? Chi pensa che, caduto B., l’Italia tornerà alla normalità è un povero illuso: B. prima o poi passa. Ma questa informazione indecente resta. (Marco Travaglio - IL FATTO QUOTIDIANO -)

San Gennaro, salvaci tu

Le periodiche invocazioni al Presidente della Repubblica – che in molti casi tradiscono soltanto odio e disprezzo o sono patetiche invocazioni a San Gennaro – affinchè non firmi questa o quella legge, che comunque non ha il potere di bloccare ma soltanto di far rivotare, o perchè sciolga le Camere o almeno una di esse sono senza senso. Il Presidente potrebbe, ma anche qui le interpretazioni dei costituzionalisti seri, non dei tribuni e dei pescivendoli da blog, sono molto discordi (esiste ampio materiale per la consultazione via Internet) intervenire per sciogliere una delle due Camere soltanto in caso di evidente disfunzionalità e sempre dopo avere ascoltato i Presidenti delle medesime, gente cone Schifani, capirai che parere obbiettivo e disinteressato. Come si vede, Senato e Camera funzionano, purtroppo per l’Italia visti i disastri che la maggioranza degli scilipoti e dei beoti leghisti produce con lo stampino pagato da Silvio, benissimo. (Vittorio Zucconi http://zucconi.blogautore.repubblica.it/)

Manovre

mercoledì 14 settembre 2011

Ronchi evita un paliatone

L’avvio delle dichiarazioni di voto in Aula alla Camera viene “salutato” ruvidamente dal picchetto Cobas-Rsu che presidia, dietro transenne e blindati della Polizia, l’ingresso principale di Montecitorio. Alcune bombe carta sono state lanciate in piazza, mentre le forze dell’ordine rispondono con i fumogeni. Un gruppo di poliziotti e carabinieri con casco e tenuta antisommossa ha allontanato il gruppo di persone che protestava, spingendo la folla verso Piazza Capranica. Momenti di tensione quando l’ex ministro Andrea Ronchi si è avvicinato ai manifestanti: è stato raggiunto da un gavettone e ha reagito insultando i presenti. La Polizia lo ha allontanato. (IL FATTO QUOTIDIANO)

Esclusiva mondiale





"Esclusiva mondiale!
L'amante del Primo Ministro Silvio Berlusconi nuda". (http://nonleggerlo.blogspot.com/)

L'importante è prosèguere

Mi ritorna in mente un viaggio Roma-Milano seduto per 50 minuti di scomodità accanto a un signore che sembrava Maroni, che si chiamava, per caso, Maroni, che mi parve anche simpatico e sveglio, e mi disse che “il problema della Lega si chiama Bossi”, riferendosi al vecchio, non al giovane somaro allora felicemente sconosciuto ai più, quello che oggi organizza gite in bicicletta tra lanci di escrementi, dà lezioni di geografia sulla Padania, dice “prosèguere” invece di proseguire e percepisce un lauto salario per la sinecura politica regalata dal suo papà con in soldi dei boccaloni lombardi (Milano ladrona?) come premio per un diploma di maturità concesso per ragioni umanitarie. A qualche anno di distanza, è evidente che quel mio vicino di seggiolino sull’aereo, che sembrava tutto Maroni, aveva ragione. (Vittorio Zucconi http://zucconi.blogautore.repubblica.it/)

martedì 13 settembre 2011

La battuta del giorno


"Perché perdere tempo con un capo di governo 'dubbio'?". (Martin Schulz, candidato alla presidenza del Parlamento Europeo a partire dal 2012, Berlusconi lo aveva definito "kapò" in un vergognoso scontro di qualche anno sempre al parlamento europeo.)

Maurizio Crozza a Ballarò del 13/9/2011

Madonna fa il miracolo : resuscita la Santanchè

Avevamo quasi perso le tracce di Daniela Santanchè. Non che le avessimo proprio cercato. Non che la nostalgia canaglia ci stesse stringendo il cuore. Insomma, il silenzio e la lenta dimenticanza stavano avvolgendo la puntuta figura della Santanchè. Poi, all’improvvisa, Madonna ha fatto il miracolo: ha detto a Oggi che su Berlusconi lei la pensa come l’Economist. La Santanchè è andata su tutte le furie e la sua rabbia incontenibile dilaga da ormai un giorno sul web. La minaccia, peraltro, è di quelle che fanno male: “Boicottate il film di Madonna!”.
A noi, che già del cinema di Madonna non siamo grandi estimatori, verrebbe quasi da obbedire alla Santanchè. Così, prima di fare un miracolo del genere, la prossima volta Lady Ciccone ci penserà bene... (www.linkiesta.it)

Denunciato



Quello che non doveva accadere

Non ci si doveva arrivare. E invece ci si è arrivati. A pronunciare la parola “accompagnamento coatto”. Ovviamente del premier Silvio Berlusconi all’interrogatorio con i magistrati di Napoli che indagano sull’estorsione di cui lui sarebbe vittima. L’abbiamo scritto. Il comportamento del presidente del Consiglio dovrebbe essere di esempio per tutti gli altri cittadini. Egli, se chiamato dai giudici, dovrebbe precipitarsi da loro. Addirittura prevenirne i passi. Di certo non sottrarsi. Invece è proprio questo che è avvenuto e sta avvenendo. Il Cavaliere scappa in Europa, dopo aver sollecitato un incontro che poteva essere tenuto in qualsiasi altro momento, si rifugia dietro un memoriale scritto dai suoi avvocati, evita domande potenzialmente imbarazzanti. Alla fine costringe i magistrati della procura di Napoli a fare la “voce grossa”, a offrirgli altre quattro date, domenica compresa, e poi a parlare, qualora Silvio si nasconda ancora, di un possibile “accompagnamento coatto”. Senza volerlo, o meglio costretti da lui, quei pm stanno facendo il gioco di Berlusconi, il quale potrà ancora giocare la parte della vittima di fronte agli italiani. Lui contro le toghe che lo perseguitano, nonostante sia la vittima di un’estorsione. Ma proprio qui sta il punto: perché il premier ha versato all’imprenditore barese Tarantini, quello che portava le escort a palazzo Grazioli e a villa Certosa, quasi un milione di euro? Non ci racconti che aiutava una famiglia in difficoltà, perché è una tesi non sostenibile, né credibile. Ma soprattutto: si sieda davanti ai giudici e si faccia fare tutte le domande che essi ritengono necessarie. Se non altro per risparmiare tempo, quello che adesso sta perdendo e che invece dovrebbe spendere concentrandosi sulla disastrosa situazione economica dell’Italia. (Liana Milella http://milella.blogautore.repubblica.it/)

domenica 11 settembre 2011

Il vigliacco





Il presidente del consiglio non aveva nessunissimo impegno istituzionale per martedì prossimo, quando avrebbe dovuto incontrare i pm che indagano sulle attività e i sospetti ricatti della coppietta Lavitola-Tarantini. Se l'è inventato apposta per sfuggire ancora una volta ai magistrati. Ha scritto lui al presidente della Commissione europea Barroso, chiedendo di essere ricevuto proprio quel giorno.

Immagino quanto debba essere imbarazzante per i vertici della Ue dover tenere bordone a un uomo che vuole usare le istituzioni europee come fa da anni con quelle italiane, per ostacolare la giustizia e sottrarsi alle sue responsabilità. Immagino pure quanto danno stia facendo un presidente del consiglio in fuga perenne all'immagine del Paese.

Ma a Berlusconi di tutte queste faccende, degli interessi del Paese, dei guai dei suoi concittadini, del disastro economico in cui ci troviamo, non gliene importa proprio niente. La sola cosa che conta per lui è scappare dalle sue responsabilità personali, penali e anche politiche. Come non si presenta dai giudici, così non si presenta in Parlamento quando viene votata la manovra che renderà la vita molto più difficile a tanta povera gente. E' un vigliacco che non vuole rispondere mai di quello che fa perché si ritiene al di sopra della legge e non vuole nemmeno che la sua immagine sia legata alla scellerata manovra che porta la sua firma.

Un presidente del consiglio che passa il tempo a fuggire, che mentre il Paese frana passa ore al telefono con torbidi ricattatori e addirittura gli consiglia di darsi latitanti, che usa le istituzioni europee come un nascondiglio, è un pericolo pubblico. La sua permanenza al governo ci rende non credibili agli occhi del mondo, delle istituzioni internazionali e dei mercati. Ma quella mancanza di credibilità non la pagano Berlusconi, i suoi ministri-maggiordomi o i suoi parlamentari pagati: la paghiamo tutti noi, la pagano i cittadini.

E' ora che chi ne ha la responsabilità istituzionale, il presidente della Repubblica, prenda atto del danno immenso che crea un presidente del consiglio che pensa solo a scappare e a nascondersi e si assuma la responsabilità di agire di conseguenza, sciogliendo le camere. (www.antoniodipietro.it)

Alfano : week end abrogati per il PDL






«Da qui alla primavera del 2013 per decreto interno del Pdl dobbiamo dire che sono abrogati fine settimana» per i dirigenti del partito e gli eletti a livello locale e nazionale. Lo ha suggerito il segretario del Pdl, Angelino Alfano, parlando dal palco di Atreju, sottolineando che eletti e vertici del partito devono «andare in giro e mettere a disposizione del partito quello che dal partito hanno ricevuto». Quindi quando finisce la settimana, ha spiegato Alfano, «non comincia il weekend e non comincia nemmeno l'attività professionale in studio. Chi vuole fare il professionista - ha aggiunto - restasse al suo studio». «Chi ha incarichi importanti - conclude Alfano - dovrebbe cominciare a scrivere su internet, in modo che tutti lo sappiano, qual'è il suo programma per il prossimo fine settimana». (L'UNITA')

Se fosse recepita l'idea di Alfano, come la mettiamo con l'onorevole avvocato Ghedini, pagato da noi, presente in aula solo per votare le leggi che proteggono il culo a Berlusconi e impegnato quotidianamente ad inventarsi legittimi impedimenti, evitandogli le aule dei tribunali ?

sabato 10 settembre 2011

Berlusconi evita l'ncontro con i PM






Un portavoce della Commissione europea conferma che il premier martedì sarà a Strasburgo. Salta quindi l'incontro a Palazzo Chigi con i pm di Napoli che devono ascoltarlo come presunta vittima di estorsione da parte di Gianpi Tarantini. (www.ilfattoquotidiano.it)

I bookmekers di tutto il mondo hanno ritirato le scommesse sull'incontro Berlusconi-Magistrati di Napoli ! Troppo facile e scontato il risultato.

Italia - Germania




Grazie a B siamo gli appestati d'Europa





Le dimissioni del capo-economista della Bce, Juergen Stark (nella foto), rappresentano la drammatica crisi di credibilità della classe politica italiana di fronte all’establishment europeo. Una crisi di credibilità cui non riescono più a mettere una pezza nè il prodigarsi del presidente Napolitano, nè il tecnocrate Mario Draghi. La manovra economica con gettito accertato è arrivata troppo tardi, quando ormai era divenuto chiaro ai vertici della Banca Centrale che il governo italiano si approfittava della disponibilità a acquistare i nostri Titoli decennali per fare il furbo e salvaguardare i suoi protetti. Si ricomincia a ballare, e si ballerà fino a che al vertice del paese resterà colui che i giornali economici più autorevoli definiscono ormai un “buffone”. Speriamo che non sia troppo tardi, quando si deciderà a farsi da parte. Speriamo che dopo Giuseppe Pisanu si trovi qualcun altro, anche nelle file del Pdl, disposto a fargli sapere pubblicamente che il suo tempo è scaduto. Nel frattempo a impoverirsi, a ritmi insopportabili, è un intero paese. (www.gadlerner.it)

venerdì 9 settembre 2011

Un penoso lifting










Il presidente del Consiglio ha parlato oggi dal palco di Atreju, la festa dei giovani del Pdl e come dimostrano le foto ha sfoggiato il suo nuovo "restauro". Una pena !

Berlusconi e il vasetto di marmellata






Il presidente del consiglio è stato preso di nuovo con le mani nella marmellata. E’ inutile che i suoi azzeccagarbugli si mettano a spaccare il capello in quattro dicendo che quella tra Berlusconi e Lavitola era una telefonata privata e che, siccome alla fine d’agosto il signor Lavitola non era ancora latitante, il presidente del consiglio poteva consigliargli di non rientrare in Italia senza fare niente di male.

Sarebbe così se Berlusconi avesse suggerito al suo amico di restarsene al mare perché stava un po’ sciupato ed era meglio che si riposasse un altro po’. Quelle sono telefonate private. Ma se un presidente del consiglio suggerisce a un indagato o a un testimone di restare all’estero per non parlare con i magistrati che stanno lavorando a un caso che lo riguarda, è un malfattore che copre di fango le istituzioni che incarna e il Paese che dovrebbe governare.

In nessuna democrazia al mondo Silvio Berlusconi potrebbe fare finta di niente e non dimettersi dopo essere stato colto sul fatto. Ma grazie alla complicità di alcune centinaia di parlamentari che hanno venduto onore e dignità in cambio di un piatto di minestra, lui lo sta facendo.
Adesso ci manca solo che quei parlamentari comprati un tanto al chilo, pur di difendere l’uomo che gli permette di restare in un posto che non meritano, votino in tutta fretta una nuova legge bavaglio per impedire che il Paese sappia chi è l’uomo che lo governa.

Sarebbe troppo persino per questo Parlamento disonorato. Io spero che a quel punto sia troppo anche per il capo dello Stato, e che si decida a fare la sola cosa possibile per ripristinare democrazia e legalità: sciogliere subito le Camere, mandare a casa questo presidente del consiglio corruttore e questo Parlamento corrotto, convocare subito nuove elezioni. (www.antoniodipietro.it)




In alternativa alla eventuale immobilità di Napolitano, sia l'opposizione a dimettersi.

Il Giro della Padania

Il giro della Padania è un'invenzione fantastica nel vero senso della parola. Viene infatti direttamente dal regno della fantasia. E' come un Gran Premio di Paperopoli o una gara sui pattini a rotelle intorno al villaggio di Asterix in salsa verde. Ogni arrivo di tappa un bacio di miss Padania e un discorso del Trota e poi tutti a mangiare camoscio e polenta in trattoria con Tremorti e Boss(ol)i. Moser ha affermato che la Padania esiste. Ne è certo, lo ha saputo da Boso, quello che voleva prendere l'impronta dei piedi agli extracomunitari, che gli ha raccontato, tra una grappa e un'ombra di vino, anche dell'Unicorno avvistato sulle Dolomiti e dello Yeti del Monte Rosa. Che bello sapere, mentre il Paese si inabissa, che qualcuno si inventa cazzate dalla mattina alla sera. (www.beppegrillo.it)

La battuta del giorno

"Sarei un pazzo a ricattare uno dei 10 uomini più famosi del mondo, ho due figli." (Giampi Tarantini, pappone)

giovedì 8 settembre 2011

L'autorevolezza conquista la City

No, non proprio il cuore finanziario di Londra, magari a rassicurare istituzioni e mercati, ma un pochino più in là. Dopo un'attesa durata mesi, è stato finalmente inaugurato il "Bunga Bunga Bar", Battersea Bridge, London. Sempre per quella storia dell'autorevolezza. (http://nonleggerlo.blogspot.com/)


cliccate sul seguente indirizzo e ammirate le foto :
http://nonleggerlo.blogspot.com/2011/09/lautorevolezza-conquista-la-city.html

Manco a Canzonissima

Parlamentari della Repubblica ? No, ladri nella notte

Quando c’è un’emergenza tutti sono chiamati a fare il loro dovere e ad accettare qualche sacrificio. Tutti tranne i privilegiati per eccellenza, cioè la casta. I cittadini normali possono pagare le tasse, infatti gli è stato aumentata di un punto l’Iva. Nello stesso tempo, zitti zitti e quatti quatti, come ladri nella notte, i parlamentari hanno ridotto all’osso i tagli delle indennità decisi il 13 agosto per quei deputati e quei senatori che fanno il doppio lavoro. Invece del 50% dell’indennizzo, il loro contributo sarà del 20%, sempre che approfittando del buio non lo diminuiscano ancora.

Nei momenti di difficoltà la classe dirigente di un paese è chiamata a dare l’esempio. Se non lo fa come può pretendere di chiedere ai cittadini e alla povera gente di sacrificarsi ancora? Se invece approfitta del suo potere per sfangarla e non pagare come tutti gli altri, come può sperare che chi è molto più povero non cerchi poi di arrangiarsi e sfangarsela pure lui?
I soprusi e gli abusi della casta non sono solo un delitto contro la decenza e contro la morale, sono anche un atto di sabotaggio contro il Paese, perché propri i cattivi esempi di questo genere sono all’origine di tanti comportamenti sbagliati che impediscono al nostro Paese di crescere come potrebbe e meriterebbe.

Il buon giorno si vede dal mattino, e se questo è il mattino ci vuole poco a capire dove finiranno le grandi promesse del governo sul dimezzamento dei parlamentari o sulla cancellazione delle Province. Nel cestino della spazzatura, come tutte le misure che colpiscono gli interessi e i privilegi della Casta.
C’è un solo modo per mettere fine a questo sfacelo: firmare subito per il referendum che restituirà agli elettori il diritto di scegliere i parlamentari e cancellerà le Province senza farsi fregare dai trucchi della casta. C’è una sola vita per cambiare le cose non in un giorno lontano ma subito, qui e ora: che i cittadini lo facciano da soli, come hanno già fatto col nucleare, l’acqua privata e le leggi ad personam. (www.antoniodipietro.it)

mercoledì 7 settembre 2011

La manovra salva Casta ed evasori





Aumento dell’Iva di un punto, contributo di solidarietà del 3 per cento per i patrimoni sopra i 300mila euro, adeguamento delle pensioni delle donne nel settore privato a partire dal 2014 e inserimento nella Costituzione della cosiddetta “regola aurea” del pareggio di bilancio e dell’abolizione delle Province col conseguente passaggio di competenze alle Regioni. Queste le principali modifiche al testo della manovra stabilite dalla maggioranza nel corso del vertice di ieri pomeriggio a Palazzo Grazioli. Modifiche assolutamente blindate visto che oggi in Senato il governo metterà la fiducia. Il documento arriva a palazzo Madama accompagnato da un maxi-emandamento che contiene due clamorose retromarce rispetto a quanto annunciato in queste settimane da Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti. I tanto sbandierati tagli agli stipendi dei parlamentari sono stati ulteriormente ridotti e la lotta all’evasione è accompagnata da una sorta di salvacondotto: per evitare il carcere basta non evadere le tasse per più del 30% del volume d’affari. (www.ilfattoquotidiano.it)

Marinella, Berlusconi e le altre





Questo articolo è uscito su “Vanity Fair”.
Ormai è chiaro a tutti che Berlusconi non ama le belle donne. Quest’uomo, reduce non a caso da due fallimenti matrimoniali consecutivi, si rappacifica con l’universo femminile solo a condizione che l’interlocutrice non gli evochi, anche senza volerlo, il sesso, cioè i problemi di ruolo da cui è afflitto.
Fu devoto e premuroso con la madre Rosa, e da quando lei non c’è più l’unica altra donna vera della sua vita è rimasta la segretaria Marinella Brambilla, figura che riunisce la professionalità e la cura personale, tenendole -per fortuna di lui- ben separate dall’avvenenza. Spiace quindi ritrovare la Brambilla (attenzione: la segretaria, non la ministra!) sotto torchio dai giudici, chiamata a testimoniare sulle assillanti richieste da cui deve proteggere continuamente l’uomo per cui lavora da trentadue anni, cioè dall’adolescenza. Commuove il buon senso non privo di sdegno con cui ella tenta di opporsi agli squali resi famelici dall’odore dei soldi, come da ultimo Valter Lavitola in triangolo con Gianpi e Nicla Tarantini.
L’inadeguatezza personale di Berlusconi, la fragilità mascherata col cerone, emergono così plateali nei giorni in cui l’Italia rischia il tracollo, e si manifestano guarda caso proprio nel suo rapporto con le donne. Il primo dei suoi punti deboli, che implacabile si riaffaccia ogniqualvolta gli toccherebbe esercitare una leadership autorevole.
I laudatores di Berlusconi ne magnificano la sregolatezza e la licenza, quando egli sperpera enormi somme di denaro per tacitare i loschi figuri che gli procurano le donne. L’ossequio impedisce loro di riconoscere quanto banale sia, viceversa, l’impotenza rivelata dal loro reuccio. Per instaurare un simulacro di rapporto con le donne, sempre codificato in anticipo secondo rigidi protocolli di coreografia porno-soft (ricordate le ridicole istruzioni di Lele Mora sui travestimenti delle ragazze?), lui non può fare a meno della salvaguardia di intermediari. Sensali, prosseneti, ruffiani, papponi, protettori, tenutarie, magnaccia, lenoni. Fate voi. Purché ci sia di mezzo qualcuno a trattare con le belle donne che Berlusconi teme, perché di loro teme il giudizio. Fingerà con sé stesso di ignorarlo, quando simulerà la conquista delle reclutate, applaudito dai loro commercianti.
Solo donne forti ma affettuose, capaci grazie al loro ruolo e al loro aspetto di sottrarsi allo stereotipo del sex-appeal, sono capaci di farsi amare da quest’uomo sfortunato che tanto patisce le belle donne da doversi cercare scudieri del livello di Lele Mora, Emilio Fede, Gianpaolo Tarantini, Valter Lavitola; e numerosi altri sfruttatori della sua debolezza.
E’ troppo facile ora rimproverare Berlusconi: se avesse pagato direttamente le ragazze invece di affidarsi a simili personaggi, avrebbe risparmiato denaro e un bel po’ di grane giudiziarie. Altrettanto facile è ironizzare –nei giorni della manovra economica- sul concetto di “famiglia bisognosa” che il premier ha incarnato nei coniugi Tarantini, per giustificare le centinaia di migliaia di euro che gli ha versato.
La verità è che pure quando Berlusconi si sceglie una bella donna, anziché un faccendiere maschio, come mediatrice con le altre (vedi Nicole Minetti) ormai gli esborsi non calano. Se tanto mi dà tanto, quali somme avrà già percepito Karima El Mahroug, detta Ruby?
Conforta sapere che Marinella Brambilla, invece, ci sarà sempre per il Dottore. Anche nella disgrazia. Sarà lei, forse, un giorno, a insegnare a Berlusconi i segreti della femminilità. (www.gadlerner.it)

Parola di Bossi





Qual è oggi l’unico quotidiano italiano non sportivo che non mette in prima pagina, nei titoli, negli occhielli, nei sommari, nei richiamini, insomma da nessuna parta la notizia che sale a 65 anni l’età pensionabile per le donne? E’ il (con rispetto parlando) giornale della Lega Nord, la Padania, l’organetto di quel partito che aveva giurato – l’han giurato! Li ho visti in Pontida! – che le pensioni e l’Iva non sarebbero mai, mai, mai state toccate. E infatti sia Iva che pensioni sono state toccate. In compenso, il governo “accelera”. Forse vuol vincere la tappa del giro del nulla, quello organizzato dal pesce. (Vittorio Zucconi http://zucconi.blogautore.repubblica.it/)

martedì 6 settembre 2011

La battuta del giorno

"Finchè perdurerà una situazione di crisi via libera agli scioperi solo di sabato o di sera". (Raffaele Bonanni leader (!!!) della Cisl...e il poveretto non scherzava !)

Ex ministro Visco : l'Europa ci disprezza, siamo al disastro





''Il Governo se ne deve andare. I mercati stanno cercando di farlo dimettere''. Cosi' l'ex ministro delle Finanze Vincenzo Visco, intervenuto a ''24 Mattino'' su Radio 24 ha parlato della situazione finanziaria e della manovra.

''La cosa piu' terribile che uno vede in questi giorni sentendo i commenti all'estero e' il disprezzo e gli insulti espliciti che ormai dedicano all'Italia e al suo presidente del Consiglio. I mercati dicono che con questa gente non si va lontano''. L'ex ministro, riferendosi al Workshop Ambrosetti tenutosi a Cernobbio pochi giorni fa, ha aggiunto: ''C'erano economisti che dicevano proprio questo. E lo dicevano senza eufemismi, senza mezzi termini''.

Visco ha poi commentato la manovra rispondendo cosi' alla domanda se in alcune misure adottate riconosca la sua filosofia politica: ''Io cercavo di manifestare maggiore professionalita'. Non mi identifico in nessun modo in questa manovra, c'erano degli aspetti che riprendevano misure del passato di nostri governi, come le misure contro l'evasione o presunte tali. Ma le differenze sono sostanziali: questa manovra e' contraddittoria, confusa, mutevole e non convincente. L'intervento di Napolitano - ha aggiunto - e' chiarissimo. Il presidente e' una persona che si rende conto che i mercati non sono convinti e che continuano a spararci addosso e a punirci. Siamo al disastro''.

Per Visco pero' e' sbagliato il paragone tra Grecia e Italia fatto da Angela Merkel: ''La Merkel ha dimostrato che ne capisce poco, non e' cosi' - ha detto Visco -. Noi non siamo ne' la Grecia ne' la Spagna, siamo meglio, ma se siamo gestiti male finiamo anche peggio perche' siamo piu' grandi e con maggiore debito''.

Infine a chi lo accusa di essere colui che ha messo le mani nelle tasche degli italiani Visco replica: ''Io sono l'unico che le tasse le ha tolte. Per ridurle pero' dovevo farle pagare un po' a chi non le pagava. Poi si creano fantasie e miti. Anche sull'Irap: si da' il caso che i governi che erano contrari all'Irap sono stati al potere per dieci anni, hanno sempre detto che volevano abolirla e non l'hanno mai abolita. Dal punto di vista tecnico sfido chiunque a trovare a livello mondiale qualche economista esperto di tassazione che non apprezza l'Irap. Solo in Italia, proprio perche' da noi non c'e' cultura economica, e' stata pompata una campagna contro''. (WALL STREET ITALIA)

Credo quia absurdum

Rientrare dal berlusconismo alla realtà è difficile per i fedeli perché comporta l’ammissione di avere creduto a una serie interminabile di assurdità fino dalla prima ora. Il “Berlusconi Cult” del quale ancora molti soffrono ha chiesto ai devoti di prendere per buone una serie di inverosimili e in alcuni casi surreali affermazioni fondate esclusivamente sulla fede in Lui e sul suo Verbo. Sono troppe per essere elencate, ma le più offensive, autentici insulti all’intelligenza come sono i dogmi dei culti e delle sette, spiccano. Hanno creduto al mito dell’ “uomo fatto da solo”, mentre era evidente che senza la sponda della politica, della P2, dei suoi padrini al governo e delle leggi di comodo non avrebbe mai potuto sfondare. Hanno dovuto credere che avesse assunto un mafioso patentato semplicemente come “stalliere”, senza in realtà avere neppure una stalla. Hanno dovuto credere che Marcello dell’Utri, lo sponsor di Mangano e l’organizzatore centrale della rete elettorale di Forza Italia nel 1994 attraverso Publitalia, non avesse rapporti con i “bravi ragazzi”. Hanno dovuto credere che una ragazzina di 17 anni andasse nello studio di Palazzo Chigi soltanto per cantare il karaoke con lui. Hanno dovuto accettare che Lui credesse che Ruby Rubacuori fosse la nipote di Mubarak e la portasse ripetutamente a casa soltanto per “salvarla”. Hanno dovuto credere che Lui invitasse prostitute a casa per “cene eleganti”. Hanno creduto che potesse costruire un ponte sullo Stretto, creare un milione di posti di lavoro, curare il cancro e completare la Salerno Reggio Calabria entro il 2013. Hanno creduto che non avesse alcun conflitto di interessi fra il suo essere proprietario di tre reti TV nazionali in concorrenza con tre reti di Stato controllate attraverso il governo che è l’azionista di maggioranza della concorrente Rai. Hanno creduto che la sua “impotentia governandi” anche con maggioranze oceaniche nascesse da quei malvagi che “non lasciavano lavorare”. Ora devono credere che abbia donato almeno mezzo milione di Euro in contanti a quello che gli portava le donne a casa, per pura bontà d’animo e per permettergli di condurre “una vita agiata” (sic) non si capisce in nome di quale diritto naturale all’agio. Uscire da un tale universo di negazione della realtà è come disintossicarsi. Non è facile, proprio per la completa, sfacciata assurdità delle premesse. (Vittorio Zucconi http://zucconi.blogautore.repubblica.it/)

Antonio Di Pietro : in piazza con la CGIL, questa manovra non deve passare

(www.antoniodipietro.it)

lunedì 5 settembre 2011

Cartier abbandona la padrona



Chi, in questi giorni, ha bazzicato nel lecchese e in tutti quei paeselli che si lambiscono andando in direzione lago di Como, non gli sarà certamente sfuggito un particolare che si ripete con insistenza lungo le strade di tutto il circondario. Ogni paese, da Calolziocorte fino a Lecco, da Olginate fino a Garlate e via via, era invaso da particolari volantini, affissi in ogni dove, su tutti i pali della segnaletica stradale o dell'illuminazione, per chilometri e chilometri. "Il 31 agosto si è smarrita una piccola cagnolina. Si trovava in zona Folla, Cornello, Somasca. Chi lo trovasse telefoni in qualsiasi orario ai numeri 335/280150 oppure 335/6533300. Lauta ricompensa". Questo il messaggio che si ripete, accompagnato anche da una foto in posa del cane. E per non tralasciare i dettagli più rilevanti: il nome del cane disperatamente smarrito è Cartier. Giusto in tema con il "lauto compenso" promesso in caso di ritrovamento. Ora, con tutto il rispetto per l'animale, ciò che ha fatto chiaccherare tutto il lecchese è stato un altro particolare della storia. Più che la piccola cagnatta, l'oggetto del gossip è stata la sua apprensiva padroncina. Di chi stiamo parlando? Della nota ministra Michela Vittoria Brambilla che, a Calolziocorte, vive da sempre.

Disperata ricerca - La rossa ministra era così in ansia che non si è curata del fatto che i volantini di cui ha tappezzato le strade, fossero del tutto abusivi e ora, insieme al lauto compenso per Cartier in caso di ritrovamento (glielo auguriamo), dovrà anche pagare una multa salata. Non è finita, pare che la Brambilla, per appendere i manifesti, abbia sguinzagliato una serie di suoi collaboratori e stagisti in cerca del cane e abbia ingaggiato una "squadra" di detective privati. Insomma un'unità di emergenza composta da: detective salva cuccioli - due professionisti e un setter irlandese specializzati nella ricerca di animali smarriti attraverso infrarossi, luminol tecniche da Csi - decine di volontari e lei stessa - sia chiaro, impegni istituzionali permettendo.
(LIBERO)

Ci auguriamo che il tutto sia esclusivamente a spese del ministro e non si scopra poi che il cane era istituzionale.

Antonio Di Pietro : noi allo sciopero in difesa dell'articolo 18

Domani l’Italia dei Valori parteciperà in maniera convinta allo sciopero generale indetto dalla Cgil. Anche in questa occasione abbiamo constatato che questo governo sa fare una cosa sola: mortificare il lavoro e criminalizzare i lavoratori.
Il tentativo di modificare con l’art. 8 del decreto l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori introducendo di fatto la libertà di licenziare “in deroga” alla legge, cioè la libertà di fregarsene della legge, è un’umiliazione dei lavoratori e un passo indietro enorme nella strada dei diritti e delle libertà fondamentali. Esistono infatti diritti acquisiti fondamentali e i rapporti di lavoro devono articolarsi intorno ad essi, non alle loro spalle.
Questo sfregio al lavoro e ai diritti dei lavoratori non ha nulla a che vedere con la necessità sacrosanta di risanare i conti pubblici. Con la manovra non c’azzecca niente. E’ un colpo di mano inserito nel decreto approfittando vigliaccamente, per colpire i lavoratori, dell’emergenza provocata tra l’altro sempre da questo governo di incapaci.
La sola cosa che questo governo poteva fare di buono era andarsene al mare e lasciar fare la manovra a noi, che avremmo fatto pagare chi non lo aveva mai fatto. A cominciare dalla casta e dagli evasori che il governo e la maggioranza fingono di voler colpire mentre invece, come si è visto ieri al Senato, intendono come sempre difenderli e permettergli di continuare a derubare il Paese.
Ma del Paese non gli è mai importato niente e dunque sono rimasti a occupare il governo e a fare danni che sarà sempre più difficile riparare. Per questo noi oggi ci appelliamo al Capo dello Stato perché mandi a casa questa classe politica squalificata, questo governo e prima di tutti questo presidente del consiglio. Prima ce ne liberiamo, meglio è. (www.antoniodipietro.it)


Passaparola di Marco Travaglio (dal blog www.beppegrillo.it)

domenica 4 settembre 2011

La famiglia Tarantini, una famiglia bisognosa


Spiantati dal sangue blu di tutte le latitudini, contesse Serbellonimazzantiviendalmare senza più l’ombra di un ninnolo a 18 carati, damazze che avete dato in pegno l’ultimo pendantif della cara nonnina, zii d’America ridotti sul lastrico, nobili ultradecaduti rinchiusi in una stanza e cucina, ecco, per voi è arrivato il momento del riscatto sociale sull’onda della Tarantini-family, che tanto ha colpito l’animo gentile del nostro presidente del Consiglio. Presentatevi a palazzo Grazioli con la barba lunga di almeno tre giorni (i maschi), e le calze contenitive 70 denari (per le signore), raccontate che le brutture della vita vi hanno costretto persino a fare la fila in posta, se riuscite infilateci un mezzo anatema contro i comunisti che uccidono l’economia, e sarete trattati come la vostra indigenza meriterà. «Ho solo aiutato una famiglia agiata con bambini, che adesso è in una drammatica condizione di povertà», così, da Parigi, Berlusconi ha giustificato il trasvolo di quei cinquecentomila verso il mignottificio barese. Insomma, un bonus-povertà al tempo della manovra. (www.linkiesta.it)

Leghisti o schiavisti ? L'ultimo sfregio





Ridotti al fallimento plateale della loro intera strategia, dal federalismo al sostegno delle imprese settentrionali, i leghisti sono riusciti a far approvare in Senato un emendamento spregevole e vigliacco: la tassa del 2% sul “money transfer” dei lavoratori stranieri irregolari. Poca roba, direte. Ma il significato vessatorio è fin troppo chiaro. Vi assumiamo in nero, e poi vi facciamo pagare anche la penalità, perchè se siete irregolari la colpa è vostra. Venite in Italia per sfamare la famiglia rimasta nel paese d’origine? Ebbene, su quelle poche centinaia di euro che riuscite a mandare a casa, con le paghe da fame che vi imponiamo al di fuori delle normative vigenti, uno Stato schierato in toto dalla parte dei vostri sfruttatori ci fa pure la cresta. C’è di che vergognarsi. (www.gadlerner.it)

venerdì 2 settembre 2011

Le colpe dei giornali

Non è affatto strana la coincidenza, non solo temporale, tra Berlusconi che definisce l’Italia “un paese di merda” e l’allarme lanciato dalla grande stampa internazionale sulla voragine italiana che rischia di inghiottire l’euro. E non è strano neppure che ieri il Wall Street Journal abbia adoperato la stessa terminologia che da giorni campeggia nei titoli del Fatto a proposito della terza, quarta o quinta versione della cosiddetta manovra escogitata dal cosiddetto governo italiano: “Buffonata”. Non è certo un merito aver visto ciò che immediatamente saltava agli occhi e, cioè, l’incredibile spettacolo di inettitudine e malafede che il cosiddetto premier e suoi degni ministri organizzano ogni giorno da mesi giocando con i nostri destini come bari al tavolo delle tre carte.

La domanda è proprio questa: possibile che ciò che sconcerta qualunque osservatore di medio buon senso a Londra o a New York, qui da noi non faccia battere ciglio agli autorevoli giornali che pure si autoproclamano occhiute sentinelle dell’opinione pubblica? Possibile che al Sole 24 Ore l’élite del giornalismo economico non avverta un fremito di sdegno a registrare con il titolo: “Ecco il piano contro i grandi evasori” la gigantesca frottola propinata da chi i grandi evasori li ha sempre coperti, favorendo lo scandalo a cielo aperto che costa al Paese 120 miliardi l’anno? Possibile che al Corriere della Sera non sappiano che “il rischio carcere per gli evasori” è una barzelletta che segue le altre barzellette sull’abolizione delle province, evaporata in un lampo come del resto la fantomatica “stretta” sulle pensioni?

Non vogliamo dare lezioni a nessuno, ma in questo momento, drammatico come forse mai prima nella storia repubblicana, l’Italia ha bisogno di una stampa che non giri la testa dall’altra parte e che sappia gridare “buffoni” ai buffoni. (Antonio Padellaro - IL FATTO QUOTIDIANO -)

Eppur galleggia

Ho appena trascorso un mese in quel Paese definito “di merda”. A me non è sembrato affatto così, ma capisco che agli occhi di uno stronzo tutto sembri merda. (Vittorio Zucconi http://zucconi.blogautore.repubblica.it/)

Arrestato Tarantini


Sallusti a spada tratta

Dovrei restare schifato e indignato dopo la performance di uno dei più accaniti "yes man" di Berlusconi, ma il sentimento che invece mi pervade è la commozione. Sono commosso dinanzi a cotanta viscida difesa.