giovedì 2 febbraio 2012

Emozioni Forti vs Monotonia



Un bel tacer monotono

Poiché appartengo al complotto trilatpoor’s demopluto draculmasson yanquigoldman di quelle belve che sperano nel successo della “operazione Monti” e nel salvataggio del paziente infartuato dal governo del fare disastri e nella restituzione di un paziente infermo, ma stabilizzato alle scelte elettorali del 2013, vorrei ricordare sobriamente al profesùr, dimenticando la mia cronica ostilità di ex-pariniano verso quei del Leone XIII come lui, un antico motto diffuso tra i Carabbeneri: “Potrai essere punito per quello che dici, mai per quello che NON dici”. Non vorrei che Nonno Mario si fosse illuso di essere un Grande Comunicatore. Ho notizie per lei, profesùr: si fidi, lei non lo è. Lei deve parlare attraverso quello che riesce a fare. La televisione è una sirena maiala che ti fa le moine, ma ti trascina sugli scogli. (Vittorio Zucconi http://zucconi.blogautore.repubblica.it/)

Monti fa il furbo, la precarietà è schiavismo





Il presidente del consiglio Monti, quando dice ai giovani che loro il posto fisso non ce l’avranno mai ma tanto era monotono, prova a fare il furbo ai danni di milioni di ragazzi. E’ come dire a uno che non mangia da giorni che la dieta fa bene.
Dico francamente che è molto sgradevole sentire un professore, appena nominato senatore a vita con lauto stipendio, dire una enormità di questo genere. Non la dice mica a professionisti che possono scegliere tra un lavoro ben pagato e un altro. Lo dice a ragazzi e disoccupati che ogni giorno devono fare i conti con offerte di lavoro come questa, segnalata da Stefano Corradino sul suo blog: “Call center offre lavoro. Si richiede: buona conoscenza lingua inglese e spagnola. Diploma o laurea, buona conoscenza del web e pacchetto Office, spiccate doti relazionali, spirito di gruppo, forte motivazione. Contratto di 3 mesi, 400 euro mensili”.
Quando questo giovane laureato che conosce due lingue, si muove bene nella Rete e ha spiccate doti relazionali avrà finito di lavorare per tre mesi a 400 euro mensili, nessuno gli coprirà i buchi pensionistici e così, in virtù del metodo contributivo, alla fine resterà pure senza pensione. Questo, caro presidente Monti, non è un modo di lavorare meno monotono, questo è schiavismo.
Il suo governo, presidente, ha cancellato dalla sera alla mattina centinaia di migliaia di posti fissi. Negli ultimi tre anni è andato in pensione un milione di persone. E' presumibile che altrettante avrebbero lasciato il posto alle giovani generazioni, nel prossimo triennio, senza la sua riforma. Rinviare di cinque anni il il pensionamento, soprattutto per la popolazione femminile, vuol dire aver dunque tolto la possibilità di subentrare a circa un milione di giovani. Tra l’altro con l’Inps che da anni dichiara utili di bilancio ed un sistema in equilibrio fino al 2050. E’ una responsabilità molto pesante, ma cercare di camuffarla con la storiella per cui il lavoro fisso è monotono significa appunto fare il furbo. Anzi fare il Berlusconi.
Proprio come chiamare in causa l’art. 18, che con la creazione di nuovi posti di lavoro, glielo dico in dipietrese, non c’azzecca proprio niente. Tra le tantissime aziende che in questi ultimi anni hanno lasciato a spasso i loro dipendenti, la sfido a citarne una, anche una sola, che abbia dovuto chiudere per colpa dell’art. 18.
Io da parte mia potrei citarne un centinaio che hanno chiuso per mancanza di credito e burocrazia soffocante. (www.antoniodipietro.it)

La noia del posto di lavoro





"L'idea di un posto fisso per tutta la vita? Che monotonia! I giovani dovranno abituarsi all'idea che non l'avranno". Così parlava ieri Monti. Tranquillo Rigor Montis! I giovani non si annoiano. Si sono portati avanti da tempo. Non solo non credono più al posto fisso, ma neppure a quello variabile. E a furia di non credere, o forse per non annoiarsi troppo, in questi anni sono fuggiti all'estero. L'Italia è il secondo Paese europeo per emigranti dopo la Romania.
I ragazzi che hanno salutato il Bel Paese per ragioni di forza maggiore, mancanza di lavoro disponibile, né la speranza di averlo, paghe da fame e nessuna sicurezza, sono in prevalenza laureati e diplomati. Hanno studiato nelle nostre Università con sacrifici spesso inimmaginabili da parte dei loro genitori per diventare emigranti. La maggior parte di loro non tornerà, semplicemente non può tornare, per vivere con lavori a progetto a 600 euro al mese o sulle spalle della famiglia. Se questa emorragia di sangue continua, questa abdicazione al futuro (i giovani sono il futuro!), non è un'emergenza, allora cosa lo è?
La disoccupazione giovanile è alimentata dalle scelte sciagurate di questo governo e di quelli che lo hanno preceduto. Gli altri Stati investono in innovazione, noi in cemento e in cacciabombardieri. Il tunnel inutile della Tav in Val di Susa costerà 22 miliardi, gli F 35 15 miliardi. Con queste cifre colossali si potrebbero creare distretti per l'innovazione, per lo sviluppo tecnologico. Far ripartire l'Italia, trattenere tecnici, ingegneri, informatici. Olivetti, Telettra, Telespazio, Italtel, l'intera informatica nazionale sono state sostituite dall'industria del cemento. Ma dove vogliamo andare?
In Europa la disoccupazione giovanile sta aumentando, anche in questo caso a due velocità. Noi siamo, come ovvio, nel gruppone che tira la volata con il 31% (*) ma la classifica non tiene conto dei ragazzi emigrati. La media dell'eurozona è del 21,3%, dieci punti in meno. Che noia, che monotonia. Un Paese che non riesce a dare un futuro alle nuove generazioni è un Paese in estinzione.
(*) fonte Eurostat
(www.beppegrillo.it)

mercoledì 1 febbraio 2012

Dopo Twitter arriva la censura di Google





Dopo Twitter anche Blogger, il servizio di hosting gestito da Google, avrebbe deciso di applicare la modalità di blocco dei contenuti “per paese”, per ottemperare le richieste di censura su base locale.

CONTROLLO SELETTIVO - Lo ha scoperto il sito TechDows e la notizia sta facendo il giro del web. In pratica, se una nazione facesse richiesta di oscuramento di un determinato contenuto pubblicato su un blog il cui dominio è blogspot.com questo non sarebbe più accessibile dagli utenti di quello specifico paese. Secondo TechDows questa nuova politica è stata introdotta circa un mese fa e sarebbe già in atto in India e in Australia.

NON CAMBIA NULLA, FORSE - Il sito pubblica anche la spiegazione di Google – abbastanza simile a dire il vero a quella di Twitter – che sottolinea che “il passaggio a domini geolocalizzati permetterà di continuare a promuovere la libertà di espressione e la pubblicazione responsabile, fornendo al contempo maggiore flessibilità nel rispettare le richieste di rimozione valide ai sensi della legge locale”. Tradotto: potete dire quello che volete, basta che non dia fastidio a nessuno.

COME AGGIRARE L’OSTACOLO – Mountain View spiega comunque che “la rimozione dei contenuti può essere gestita su base locale e questo permetterà di limitare l’impatto al minor numero possibile di lettori” e spiega che “aggiungendo la sigla “/ncr” -’no country redirect”- in coda al dominio di un blog si potrà sempre avere accesso a pagine non geolocalizzate”. Il sito scaricherà un cookie temporaneo nel computer dell’utente, annullando tutte le impostazioni locali e continuando a indirizzare il navigatore alla versione internazionale del servizio blogspot.com.

L’OMBRA DELLA CENSURA? - Della protesta contro Twitter si era già parlato, con tanto di sciopero del “tweet”, svoltosi lo scorso 28 gennaio. Stupisce la scelta di Google di accodarsi all’uccellino. Una delle ricchezze del web è sempre stata la libertà di espressione a ogni costo. Grazie a Internet negli ultimi anni le persone sono riuscite a radunarsi rimanendo comodamente a casa. Sono nate proteste organizzate. Sono caduti governi incapaci di contrastare la trasmissione di notizie e aggiornamenti in tempo reale. Controllare i media tradizionali non bastava più. Si è riusciti a cambiare il mondo, e le aziende del settore hanno seguito quest’onda modificando gli apparecchi per andare sul web per renderli più intuitivi, meno complicati, più efficaci. Ora invece ci pensano gli stessi fornitori di servizi a “limitare” la possibilità di esprimersi. “Censura selettiva” o “controllo gelocalizzato” poco cambia. Se questa è la piega che sta prendendo la libera espressione sul web, prepariamoci a tempi duri. (www.giornalettismo.com)

Chiamate gli infermieri


L'ex Premier Silvio Berlusconi si trova alla presentazione del nuovo libro del deputato "Responsabile" Antonio Razzi - "Le mie mani sono pulite" (...) - ci sono anche una pornostar e Vittorio Sgarbi. Il Cavaliere, che pure stavolta ha curato la prefazione del libro, ha appena pronunciato le seguenti parole. Sì, cari miei. Prima che me lo chiediate. E' tutto vero.

«Di gente coraggiosa ce ne sarebbe bisogno ... credo che i Razzi e gli Scilipoti siano davvero un esempio che ci conforta ... in Antonio Razzi riconoscerete un cavallo di razza della politica». (http://nonleggerlo.blogspot.com/)

Antonio Di Pietro : rivoluzioniamo il fisco

Presentiamo oggi una proposta che l’Italia dei Valori ha sottoposto al governo per combattere meglio l’evasione e l’elusione fiscale.
Voglio fare una premessa: l’IdV non fa parte della strana maggioranza che appoggia questo governo, però con questo governo intende confrontarsi nel merito dei problemi. Laddove il merito è inaccettabile noi respingiamo i provvedimenti del governo. Laddove le proposte sono accettabili, siamo ben lieti di approvarle. Laddove vanno rimodulate ce ne facciamo carico, così come ci stiamo facendo carico di proporre una serie di emendamenti strutturali al decreto sulle liberalizzazioni, che riteniamo essere un buon punto di partenza ma che contiene errori tecnici e strutturali che devono essere corretti prima che venga approvato.
Sappiamo bene che ormai va di moda il ricorso ai decreti legge, però attraverso una dialettica preliminare, in sede di commissione, con il governo, anche in questo caso si può intervenire nel merito.
Soprattutto si può intervenire nel merito attraverso impegni concreti, che si possono chiedere al governo e che il governo può assumersi su alcuni temi fondamentali, e tra questi c’è l’evasione fiscale. Non v’è dubbio che la principale ragione che determina il debito pubblico è l’enorme quantità di evasione e di elusione fiscale e la difficoltà di combatterla.
La nostra proposta deve avere attirato l’interesse del governo, perché abbiamo visto che già ieri è uscita sulle agenzie una anticipazione secondo cui il governo sta studiando in maniera approfondita questa proposta. Oggi verificheremo se sono decisi a passare dalle parole, non dico ai fatti, ma all’impegno.
In seguito all’eventuale approvazione di questa mozione, noi abbiamo già pronto un disegno di legge strutturato da discutere in Parlamento. E siccome questo Parlamento non lo farebbe mai, se non stimolato “spintaneamente”, ci auguriamo che il governo possa prenderlo in mano e, visto che fa tanti decreti legge, ne possa fare uno che serve per recuperare soldi, tanti soldi.
La nostra proposta si basa su una rivoluzione culturale nel rincorrere l’evasore fiscale. Sinora tutto il sistema dei controlli si è basato e si basa sulla ricerca di quanto reddito il contribuente produce effettivamente per verificare se la dichiarazione dei redditi corrisponde a quanto ha ricevuto. Si capisce dov’è la debolezza di questo sistema: devi andare a scoprire l’ago nel pagliaio. Devi andare a cercare quel che l’interessato ha nascosto, il più delle volte non sapendo dove cercarlo.
La nostra proposta rivoluziona tutto il sistema: non si va più a cercare quanto reddito un contribuente ha prodotto ma, rispetto a ciascun codice fiscale, quante spese ha effettuato nell’anno. Quanto ha consumato, quanti soldi sono usciti dalla sua disponibilità. La nostra proposta è dunque considerare d’ufficio ulteriore produzione del reddito tutte quelle spese che superano quanto dichiarato.
C’è una miriade di realtà in cui si spende più di quanto risulta incassato durante l’anno, ma le spese sono più facili da rincorrere perché non c’è bisogno di chiedere all’interessato. Lo si può fare a monte, perché ormai, attraverso l’informatica e le tecnologie, attraverso la codificazione di ciascun contribuente, c’è la possibilità di aggregare i dati e quindi di poter dare un’indicazione precisa sui risultati. Ovviamente il nostro impegno è anche finalizzato a che, nel maggior numero di casi possibile, si deve ricorrere a un sistema trasparente di spesa, riducendo al minimo il contante.
E’ chiaro che una delle principali ragioni per cui si ricorre all’evasione fiscale è che obiettivamente la pressione fiscale è elevata. Si deve ridurre. Più si riduce la pressione fiscale, più aumentano i consumi, più aumenta il tenore di vita dei cittadini, più si produce una fonte d’introito per lo Stato perché gira di più l’economia. Allora, secondo noi, per ogni euro di tassazione recuperata vi deve essere un corrispondente euro di pressione fiscale ridotta. Così si crea a nostro avviso un circuito virtuoso che dovrebbe aiutare l’economia del Paese, aumentare il gettito fiscale e ridurre la pressione fiscale. (www.antoniodipietro.it)


Rutelli, la giovane marmotta


La storia di Rutelli Pane&Cicoria è un romanzo d'altri tempi. Sedotto, tradito e derubato dal suo tesoriere, il colpevole per antonomasia in ogni partito che si rispetti. Il tesoriere ha ormai preso il posto del maggiordomo. E' lui il primo indiziato per gli ammanchi di cassa. I nomi delle società usate da Luigi Lusi, tesoriere della Margherita e senatore del pdmenoelle, per sottrarre 13 milioni di euro di "rimborsi elettorali" sono da Manuale delle Giovani Marmotte: "TTTsrl", "Paradiso Immobilare", "Luigia Ltd" e "Giannone-Petricone" studio di architettura, usato per depistare, di Toronto (Petricone è il cognome della consorte canadese di Lusi). I soldi sono stati prelevati dal conto corrente della Margherita, sul quale erano finiti anche finanziamenti del Pdmenoelle, e destinati a spese varie, tra le quali un appartamento in pieno centro a Roma per un valore di un milione e novecentomila euro. Sul conto aveva la delega ad operare anche Rutellone che era ignaro di tutto. "Plis visit my bank account!". I trasferimenti dal conto sono avvenuti in tre anni con la causale "pagamento di fatture per consulenze".
Rutelli, con l'abbronzatura "Maldive Style" è avvilito "Non ne sapevo nulla", "Siamo incazzati e addolorati", "Il partito intende recuperare il maltolto". Quest'ultima affermazione è da incorniciare. In effetti, è di maltolto che si parla, del miliardo di euro di finanziamenti pubblici spacciati per rimborsi nonostante un referendum li avesse aboliti. Più maltolto di così. Se un tesoriere di partito ruba la somma maltolta ai cittadini è un maltolto doppio. Dopo la Tanzania della Lega, il Canada della Margherita in pdimenoelle. Il prossimo dove esporterà in rimborsi? In Papuasia?
Rutelli, ne sono sicuro, non c'entra niente. Guardatelo, ma vi sembra che sia in grado di controllare un conto corrente? Impossibile. E' una vecchia giovane marmotta pagata con soldi pubblici in Parlamento e al Comune di Roma dal 1983. Non a caso Lusi è stato segretario generale dell'Associazione guide e scout cattolici italiani. Bersani ha tuonato "Sono sorpreso non gradevolmente (come avvenne per Penati, ndr). Aspettiamo chiarezza. Se emergessero responsabilità individuali... abbiamo organi che sono in grado di decidere i provvedimenti del caso". Fuori i soldi dalla politica! Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure, Ci vediamo in Parlamento se non fanno una legge elettorale per impedirlo. (www.beppegrillo.it)