lunedì 6 aprile 2009

Il vento dell'est

Dalla capitale della Repubblica Ceca una nuova intimidazione di Silvio Berlusconi alla stampa italiana. Coincidenze geografiche e temporali. I paesi dell'est sembrano fornirgli l'ispirazione per i suoi editti, le sue minacce per nulla larvate contro i giornalisti. Era il 2002 quando dalla Bulgaria Berlusconi pronunciava il suo noto proclama. E anche allora era il mese di aprile. Si vede che è la primavera a fargli questo effetto. O sarà un pesce d'aprile? Ma il primo giorno del mese è ormai lontano e l'ennesima invettiva sembra tutt'altro che un simpatico scherzo. Allora, nove anni fa, le sue dichiarazioni cancellarono dallo schermo Biagi, Santoro e Luttazzi. E fu l'inizio di una lunga serie di epurazioni a catena. Ieri a Praga Berlusconi, infastidito dai giornalisti che hanno dato la notizia dell'ennesima "gaffe" internazionale, ha sbottato: "sono tentato da azioni dure". C'è da temere che lo farà ancora una volta. Che le liste di proscrizione si allungheranno. Del resto, se c'è una cosa che non si può contestare al premier è quella di non mantenere le promesse. Voleva uscire indenne da alcuni processi a suo carico? Ecco pronte le leggi su misura per impedirne lo svolgimento. Marco Travaglio, archivio umano di leggi e sentenze citerebbe a memoria i casi di provvedimenti ad personam del Berlusconi II e III: la legge sulle rogatorie, la depenalizzazione del falso in bilancio, l'introduzione del divieto di sottoposizione a processo delle cinque più alte cariche dello Stato, la "legge Cirami" sul legittimo sospetto, la riduzione della prescrizione, l'estensione del condono edilizio alle zone protette, il ricorso del governo contro la legge della regione Sardegna al divieto di costruire a meno di due chilometri dalle coste, la legge Gasparri sul riordino del sistema radiotelevisivo e delle comunicazioni...
Dopo l’editto di Sofia quello di Praga si presenta altrettanto (se non più) pericoloso. Perché non prende di mira singoli giornalisti ma si scaglia contro una categoria intera. O se non altro contro chi ancora pensa che il giornalismo abbia il diritto di fare le pulci al potere. E’ un’aggressione dal sapore massonico all’Art.21 della Costituzione e ci auguriamo che giornali e tv non la derubrichino a consueta gaffe.
P.S. Che l’Europa orientale stimoli in Berlusconi azioni repressive o censorie adesso è una conferma. Vi ricordate di quella conferenza stampa a Porto Rotondo, in cui Berlusconi mimò ironicamente un mitra con le mani indirizzandolo verso una giornalista russa? Per carità, solo un’altra gaffe. Sarà il vento dell’est… (ARTICOLO 21)

Prima la Bulgaria poi l’Albania ora la Repubblica Ceca………tempo fa avevo consigliato all’entourage del premier di evitare i paesi dell’est, l’aria di questi luoghi fa male al capo.

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