martedì 28 aprile 2009

Occhio al Vesuvio

«Non abbassare la guardia» perché il «rischio di una violenta eruzione del Vesuvio è sempre alto» e sono decine di migliaia «le vite minacciate dall'eruzione. «La zona rossa del Vesuvio va ampliata e bisogna abbassare l'intensità demografica se si vogliono salvare vite umane quando il vulcano partenopeo esploderà». L'appello-allarme per l'area del Vesuvio arriva dal pool dei maggiori esperti nazionali e internazionali di vulcani che sono riuniti oggi a Napoli e Catania per un summit congiunto, in videoconferenza, per valutare la prevenzione e la sicurezza nelle aree del Vesuvio e dell'Etna.Dal brainstorming Montagne di Fuoco-Rischi e Risorse in aree vulcaniche Vesuvio ed Etna, organizzato dagli Ordini dei Geologi della Campania e della Sicilia e che si concluderà domani, arriva così una nuova sollecitazione alla politica perché intervenga «con decisione» sulle popolazioni vesuviane perché «non sottovalutino il pericolo e lascino le aree più direttamente coinvolte. La gente non ha capito a fondo il pericolo che corre, quando il Vesuvio esploderà sarà uno scenario drammatico nonostante la grande attenzione della Protezione Civile ed i piani di evacuazione», sottolinea all'Adnkronos il presidente dell'Ordine dei Geologi della Campania, Francesco Russo, parlando a margine della conferenza in svolgimento nella sala Ciliberto dell'Università Federico II, Monte S. Angelo.«Il rischio Vesuvio è serio, l'ultima eruzione c'è stata nel 1944 e la storia del vulcano parla di ciclicità trentennale. Non si può abitare in quell'area, il problema è grave, il problema esiste» sottolinea Russo che non ha esitato a portare 60 giornalisti dalle maggiori testate internazionali, da Cnn ad Al Jazeera alla stampa europea, a verificare con i propri occhi la gravità degli «intensivi insediamenti umani intorno al vulcano partenopeo. Un vulcano che si sveglierà e allora sarà grave».«Se si allarga la zona rossa - continua Russo - anche l'Ospedale del Mare di Ponticelli vi rientrerà. E, per quanto è stato costruito con i migliori criteri antisismici, contro il rischio Vesuvio non può difendersi. Il bonus da 30mila euro per incentivare l'evacuazione della zona rossa non ha ottenuto grande riscontro sulla popolazione. In base ai dati raccolti, ci risulta che solo circa 100 persone ne hanno usufruito, mentre a rischio sono circa 7mila persone».«Noi non vogliamo far morire queste aree, ma -continua Russo- la gente non può viverci in sicurezza. Bisogna togliere quanto più insediamenti stabili è possibile. Si tratta di aree che possono essere riconvertite in aree a destinazione prettamente turistica, basti pensare che il flusso turistico in Campania è pari a circa 5-7 milioni di persone ogni anno e Napoli e l'area intorno al Vesuvio fa registrare le maggiori presenze. Ma non solo. Queste zone possono diventare aree coltivate, vigneti di pregio ed aree per approvvigionamento di materiali da costruzione».«Quando il Vesuvio erutterà, il flusso di gente in fuga sarà imponente, molti cercheranno di portar via quanta più roba personale è possibile, sarà drammatico. È vero, è difficile lasciare la propria terra, ma qui si tratta della sopravvivenza di migliaia di persone, la politica deve sapere e volere intervenire» conclude Russo che sottolinea: «I terremoti non si prevedono ma tra i segnali precursori dell'eruzione sono previsti sismi anche di magnitudo 5 e rigonfiamenti del terreno, saranno immediatamente coinvolti molti centri storici vesuviani. Che succederà quando inizieranno a crollare gli edifici più vecchi?».
(IL MESSAGGERO.it)


Questa volta vogliamo prendere sul serio questi avvertimenti o denunciamo gli esperti per procurato allarme ?

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