martedì 9 agosto 2011

Questa ci ha rotto !





Federica Pellegrini e Filippo Magnini hanno trascorso una notte d'amore insieme a Roma, dopo il compleanno della nuotatrice. 'Diva e donna', in edicola domani, pubblica le foto della passione tra i due sportivi. Dopo la festa di Federica Pellegrini, in un locale di via Veneto a Roma, i due si sono allontanati separati a notte fonda, ma poco dopo si sono ritrovati in un complesso residenziale nella zona sud della Capitale.

Qui hanno trascorso quasi dodici ore insieme, fino al primo pomeriggio del giorno dopo. Filippo Magnini è stato visto uscire dal 'nido d'amore' con la sua Porsche con a bordo la Pellegrini, sdraiata sui sedili per sfuggire ai fotografi. Salvo poi essere sorpresa scendere dalla macchina di Magnini, poco dopo, al circolo canottieri Aniene. (LA STAMPA)


...e basta ! Sarà anche brava in piscina ma ora ha rotto i coglioni ! E coglioni i giornali che ne parlano. Ma sti cazzi di Federica Pellegrini...

Un grande portiere : Lamberto Boranga






Ha fatto persino il “calciattore” Lamberto Boranga, 68 anni suonati, ma a tempo di swing. È successo quando difendeva la porta di “Quelli che il calcio”, squadra allenata da Gigi Maifredi. Più che una rappresentativa, era una… rappresentazione, visto che si esibiva su richiesta e doveva proporre ai telespettatori l’idea di una rete vista in diretta solo dagli abbonati della tv a pagamento. «L’idea del gol doveva essere la più credibile possibile - ricorda Boranga - e quindi alle spalle c’era un grosso lavoro di preparazione. In qualche caso abbiamo provato e riprovato l’azione fino a dieci volte. Insomma, pochi sanno la fatica che c’era dietro. Comunque recitare quella parte, mi è servito. Sono grato a quella squadra, perché mi ha fatto capire che potevo rimettermi in gioco».

Il calcio per lui è la vita. Gli piace ancora, malgrado tutto. Lo vorrebbe cambiare, riformare, rivoluzionare. Ma non potrebbe mai farne a meno. E dopo qualche apparizione due anni fa nell’Ammeto, ora Lamberto Boranga torna tra i pali. Ha anche fatto l’allenatore, questo highlander del pallone, portando il Foligno dall’Interregionale alla C2, ma la sua attività di medico non riusciva più a conciliarsi con quella del tecnico. Boranga è quindi tornato a fare il portiere, tra i dilettanti e per divertimento.

Nuovo stop di un anno, ed ora è il numero uno del Papiano, squadra umbra di Seconda categoria. «Alla fine il presidente mi ha convinto - spiega - Sono stato fermo un anno, perché ho dato la priorità agli impegni con l’ospedale presso cui lavoravo. Ma ora che svolgo solo la libera professione, ho più tempo. Mi sento bene, la forma c’è e lo spirito pure». (L'UNITA')


...oltre essere un ottimo portiere, il mio ricordo corre al 1969, quando in piena raccolta "Panini", la figurina di Boranga portiere del Brescia era considerata introvabile e dovetti sborsarne 40 ad un mio amico per completare la squadra lombarda.

lunedì 8 agosto 2011

La corruzione, palla al piede dell'economia


Da qualche giorno siamo un paese commissariato e sotto tutela. Non succedeva dalla fine della seconda guerra mondiale e non c’è da esserne orgogliosi. Le istituzioni della Ue e i leader delle principali potenze europee hanno stabilito quanto deve essere pesante la manovra ed entro quando va portata a termine, ma hanno anche indicato le voci di spesa sulle quali intervenire? Le regole della democrazia e della trasparenza esigono che Berlusconi e Tremonti raccontino chiaramente ai cittadini tutto quello che la Ue ha chiesto all’Italia come condizione per salvarla dal fallimento a cui la stava condannando questo governo.
La misura dell’intervento non può essere messa in discussione, però il Parlamento repubblicano ha il diritto e il dovere di decidere dove affondare le forbici. Nelle Commissioni di questo si deve discutere: di come rendere più giusta e più funzionale la manovra iniqua e controproducente di Berlusconi e Tremonti, perché il peso della crisi e quello degli errori del governo non possono ricadere sempre sulle spalle di chi già sta pagando da anni e anni.
Ma diciamocelo chiaramente: nessuna misura emergenziale basterà se allo stesso tempo non verranno avviate misure tali da restituire agli investitori e ai mercati un po’ di fiducia nel futuro del nostro Paese. Lo sappiamo tutti: la palla al piede dell’economia italiana è la corruzione, il pietrone al collo che la tira a fondo è l’illegalità diffusa, a partire dallo scandalo dell’evasione fiscale.
Invece di contrastare queste malattie mortali il governo le ha sempre coperte e protette. Senza un’indicazione chiarissima che d’ora in poi non sarà più così, senza iniziare una guerra senza quartiere contro corruzione e illegalità nessuna bacchetta magica, e neppure la Bce, salverà la nostra economia. (www.antoniodipietro.it)


Passaparola di Marco Travaglio (dal blog www.beppegrillo.it)

domenica 7 agosto 2011

La battuta del giorno

"Il sottoscritto, per il poco che vale, non si fida più del Parolaio Blu. Spero soltanto che Berlusconi si renda conto di stare sull’orlo di un abisso, come tutti noi del resto. E la smetta di raccontarci la favola di Cappuccetto rosso. Siamo adulti e vaccinati. La storia ci ha insegnato che il lupo cattivo può vincere, talvolta. Dio non voglia che accada all’Italia." (Giampaolo Pansa a chiusura di un articolo su Libero titolato "Ecco perchè non mi fido più del parolaio Silvio")

Il fumo e l'infamia

Venerdì sera, davanti ai giornalisti convocati in tutta fretta su insistente pressing della Merkel, di Sarkozy e degli spazientiti banchieri di Francoforte, Berlusconi e Tremonti sembravano grandi amici, d’accordissimo soprattutto sul modo migliore di fregare gli italiani. Un gatto e una volpe piuttosto ammaccati dalla guerra che si sono fatti per mesi che con voce flautata non facevano che ripetere la frase: “Pareggio di bilancio nel 2013”.

Ecco la formula magica che avrebbe finalmente convinto i famosi mercati a non gettare l’Italia sul lastrico. Ecco il mantra che avrebbe accompagnato gli italiani in gita di Ferragosto. Naturalmente, il pareggio di bilancio nel 2013 sarebbe un eccellente obiettivo per un Paese indebitato fino al collo, se dietro al fumo delle parole vane non si nascondesse una norma capestro. Infatti, in caso di mancato raggiungimento entro il settembre 2013 di risparmi di almeno 20 miliardi (ma qualcuno prevede oltre 30) nell’ambito della riforma fiscale, “si prevede un taglio drastico, lineare di molte agevolazioni fiscali che oggi vanno a vantaggio soprattutto delle famiglie più povere” (Tito Boeri).

Del resto, basta scorrere la lista del saccheggio lineare per comprendere come un governo indecente stia per superare la soglia dell’infamia. Si va infatti dalle pensioni di invalidità, agli assegni di maternità, dai sostegni al nucleo familiare, agli interventi sul mantenimento del salario. Macelleria sociale che punta a smontare il welfare superstite colpendo perfino i disabili. Neanche una parola sugli evasori fiscali: 240 miliardi di euro l’anno sottratti all’erario. Silenzio assoluto, ovviamente, sui tagli ai costi della politica. Se non altro ci vengono risparmiate le solite balle sull’abolizione delle Provincie, l’accorpamento dei Comuni, la diminuzione del numero dei parlamentari, ecc. Quindi, non solo la Casta non molla un euro ma toglie ai poveri per mantenere prebende e privilegi.

Fino a quando questi signori pensano di sfidare la sopportazione del Paese? E perché mai il mondo nella bufera dovrebbe dare retta a un vecchio viveur dai capelli tinti e ormai universalmente dato per bollito? Perché i famosi mercati dovrebbero fidarsi di un ministro dell’Economia che si faceva ospitare (in nero) da un collaboratore di non specchiate virtù? Il nostro vero debito sono loro. E sono loro che andrebbero drasticamente tagliati. (Antonio Padellaro - IL FATTO QUOTIDIANO -)

sabato 6 agosto 2011

Non puoi lasciarlo solo un attimo

Esplode la crisi finanziaria, bisogna intervenire, ed in serata ecco la conferenza stampa straordinaria di Letta, Tremonti e Berlusconi. Gli occhi del mondo sono puntati su di loro. Il Premier ad un certo punto annuncia:

"Con il Presidente della Repubblica francese Sarkozy abbiamo deciso di anticipare a fra pochi giorni la convocazione di un G7 dei Ministri delle Finanze, magari preparatorio di un G8 dei capi di stato e di governo."

In giorni come questi ogni parola dev'essere calibrata al millimetro, bisogna dimostrarsi seri, determinati, bisogna infondere fiducia. Insomma, non è il momento delle stronzate. La notizia del G7 viene ripresa ovunque, dall'Italia all'Inghilterra, dall'Irlanda all'Australia, ne scrivono immediatamente quelli di Le Monde come quelli della Bbc, e tutti gli altri.



Ecco, peccato che di questo G7 nessuno ne sapesse nulla, tant'è che la badante, cioè Bonaiuti, con una provvidenziale nota ufficiale sul sito del Governo è stato costretto a dire che ...

Per quanto riguarda la riunione straordinaria del G7 a livello di Ministri delle Finanze, si tratta di una riflessione ancora in corso e non di una decisione già presa. L’Italia, comunque, giudica con favore una possibilità del genere. (http://nonleggerlo.blogspot.com/)


Dammi tre parole