lunedì 8 agosto 2011

La corruzione, palla al piede dell'economia


Da qualche giorno siamo un paese commissariato e sotto tutela. Non succedeva dalla fine della seconda guerra mondiale e non c’è da esserne orgogliosi. Le istituzioni della Ue e i leader delle principali potenze europee hanno stabilito quanto deve essere pesante la manovra ed entro quando va portata a termine, ma hanno anche indicato le voci di spesa sulle quali intervenire? Le regole della democrazia e della trasparenza esigono che Berlusconi e Tremonti raccontino chiaramente ai cittadini tutto quello che la Ue ha chiesto all’Italia come condizione per salvarla dal fallimento a cui la stava condannando questo governo.
La misura dell’intervento non può essere messa in discussione, però il Parlamento repubblicano ha il diritto e il dovere di decidere dove affondare le forbici. Nelle Commissioni di questo si deve discutere: di come rendere più giusta e più funzionale la manovra iniqua e controproducente di Berlusconi e Tremonti, perché il peso della crisi e quello degli errori del governo non possono ricadere sempre sulle spalle di chi già sta pagando da anni e anni.
Ma diciamocelo chiaramente: nessuna misura emergenziale basterà se allo stesso tempo non verranno avviate misure tali da restituire agli investitori e ai mercati un po’ di fiducia nel futuro del nostro Paese. Lo sappiamo tutti: la palla al piede dell’economia italiana è la corruzione, il pietrone al collo che la tira a fondo è l’illegalità diffusa, a partire dallo scandalo dell’evasione fiscale.
Invece di contrastare queste malattie mortali il governo le ha sempre coperte e protette. Senza un’indicazione chiarissima che d’ora in poi non sarà più così, senza iniziare una guerra senza quartiere contro corruzione e illegalità nessuna bacchetta magica, e neppure la Bce, salverà la nostra economia. (www.antoniodipietro.it)


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