giovedì 11 aprile 2013

Governo e/o Quirinale: la doppia offerta del signor B a Bersani


La generosità e la moderazione con cui Silvio Berlusconi si rivolge al segretario del Partito Democratico, dichiarandosi disponibile a votarlo sia per la guida di un governo di larghe intese sia per la presidenza della Repubblica, non stupisce chi conosce l’abilità manovriera del Cavaliere. Ma sollecita qualche domanda a sinistra: perchè mai i criteri condivisi per la scelta del Capo dello Stato dovrebbero essere armonizzati prima a destra e solo eventualmente poi con il M5S? Solo perchè Grillo pone un veto a candidature interne ai partiti? Perchè il vertice del Pd lascia circolare, senza smentirla, la notizia dell’esclusione concordata di un nome “divisivo” come quello di Romano Prodi? E infine: il tema giustamente caro a Bersani sul governo, e cioè dare un forte segnale di cambiamento così come richiesto dall’elettorato, non dovrebbe valere anche per la presidenza della Repubblica? Trappolone in vista! Anche perchè Bersani noi lo abbiamo votato alle primarie del centrosinistra per il governo, non per il Quirinale, che richiede altri requisiti di esperienza e autorevolezza internazionale. Non vorrei che prevalesse un istinto di autotutela di una singola componente del Pd che si sente messa alle strette. (www.gadlerner.it)

Nessun commento: