giovedì 4 aprile 2013

Non sono una signora

Detto fatto, Ruby si presenta davanti il Palazzo di Giustizia di Milano e recita un copione scritto da altri o altro, fa scorrere qualche lacrima giusto per vestirsi da vittima e mostra un passaporto ad uso telecamere. Quando ha avuto l'occasione per far valere le sue ragioni in tribunale, in gennaio, era comodamente ad abbronzare le chiappe in Messico. Non risponde a nessuna domanda perchè non ne è capace e fugge tra gli sfottò dei reporter.
Tutto questo è lo specchio del degrado politico e morale italiano e la vergogna non è Ruby che legge un copione per santificarsi, ma tutti i gionalisti presenti che avrebero fatto bene a lasciarla declamare da sola nell'indifferenza più totale.

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