sabato 7 febbraio 2009

Aggiungi un posto a tavola


«Vado nella casa di chi mi ospita, che mi consenta di poter esprimere liberamente le mie opinioni». Clemente Mastella in un'intervista alla Stampa parla del futuro dell'Udeur, «testimonianza di una forza cattolica e popolare che ha profonde radici regionali», alle prossime elezioni europee. Mastella conferma la vicinanza al Ppe, di aver parlato con il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto e quanto alla soglia di sbarramento al 4%, l'ex ministro la definisce un «inguacchio fatto per fregarci», per questo «chiedo diritto d'asilo, come nel Medioevo - aggiunge - certo sarebbe più naturale aggregare quelle forze centriste e cattoliche in una lista unica ma Casini che fa? Nulla». Nel partito delle libertà, per Mastella, sono presenti quelle forze «che si richiamano ai valori e all'esperienza politica della Democrazia Cristiana e poi - aggiunge - Strasburgo è lontana da Roma». Per essere a Strasburgo Mastella non «chiede», semmai «alla generosità di qualcuno rispondo dando qualche voto io». Si tratta del «diritto a manifestare in libertà le proprie opinioni, chi ci dà questo diritto - conclude - è nostro amico. In Europa e in Italia». (IL MATTINO)

C’è da ridere alla grande. Politicamente finito, inaffidabile, dubbia moralità, assenteista retribuito al Parlamento Europeo e quant’altro, ma per una poltrona dove deporre lo stanco deretano Mastella è pronto a tutto.

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