mercoledì 16 gennaio 2013

La lepre e il cacciatore


Non posso dire che la confessione di Lance Armstrong, che definire tardiva è un eufemismo, mi abbia particolarmente colpito né scandalizzato, come non fui sconvolto a Londra dalla scoperta che il nostro Schwazer era positivo.. Lo sport professionistico è da anni una gara a inseguimento fra i cacciatori dell’ antidoping e le lepri dell’ aiutino biochimico e in questo momento qualcuno, in qualche laboratorio, sta mettendo a punto o somministrando qualcosa che i cacciatori ancor non hanno trovato il modo di scoprire. Mi sembra davvero troppo pensare che i compagni come gli avversarsi non sapessero che quel vincitore di sette, dico sette, Tour andasse avanti ad acqua minerale e vitamine. Ma resta sempre una domanda: in un tempo nel quale tutti ci dopiamo per vivere, ingurgitando pillole di ogni colore per qualsiasi malanno e anche per prestazioni che non sappiamo più dare, possiamo pretendere che questi uomini e donne chiamati a imprese disumane siano gli unici puliti come acqua di fonte? Non è che come al solito chiediamo agli altri quello che noi non siamo pronti a dare? Che pretendiamo da ciclisti , calciatori, pugili eccetere quegli esempi “per i giovani” che noi non riusciamo a dare? (Vittorio Zucconi http://zucconi.blogautore.repubblica.it/)

Nessun commento: