giovedì 24 gennaio 2013

Renzi, ritorno al futuro

Chissà se Bersani , Monti, Casini, Fini, Ingroia, Grillo, Vendola hanno un futuro. Puo’ darsi, ma dipende da tante cose. Dal quadro politico che uscirà dal voto, intanto. E poi dalla loro intelligenza, dalal fortuna e da cose che accadono e accadranno anche lontano dall’Italia. Ma guardandolo in televisione ieri sera, con tutti i dubbi e i distinguo che si possono fare sul merito della sua “narrazione”, pare di capire che Matteo Renzi ha certamente un futuro. Dopo il 2 dicembre poteva rovinarselo in un battito d’ali. E invece da allora non ha sbagliato nè una mossa nè una parola. Consapevole che non si diventa leader solo travolgendo gli avversari, ma anche governando sapientemente una sconfitta (tra l’altro messa in conto dall’inizio). Renzi ha un futuro perché è ambizioso. Sa che farsi capocorrente dopo aver corso per la guida del Paese sarebbe stato un suicidio politico. Ma non solo. Il sindaco di Firenze ha un futuro perché è politicamente scaltro, tanto da saper dissimulare il suo atteggiamento da perdente “leale” sotto le spoglie della diversità dai “vecchi politici”. E sa fare buon uso del tempo, senza isteria o emotività, perché non ragiona sul breve ma anche sul medio periodo. Ha straperso le primarie, venti punti sotto. Ma due mesi dopo è più credibile di quando sembrava lanciato verso una sorprendente vittoria. Come sconfitta, ammettiamolo, non è niente male. (Marco Bracconi http://bracconi.blogautore.repubblica.it/)

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