giovedì 9 maggio 2013

Berlusconi domina la politica ma per i giudici ne dovrebbe essere interdetto


In molti paesi democratici la sentenza d’appello sarebbe già quella definitiva. E un condannato per frode fiscale avrebbe già da tempo ritenuto inevitabile ritirarsi dalla vita politica, senza attendere che divenga operativa l’interdizione dai pubblici uffici. Berlusconi non può decentemente accampare l’argomento della persecuzione giudiziaria dopo che gli elementi a suo carico sono stati valutati dalla Procura e da due diverse corti giudicanti. Dovrebbe rispettare la sentenza che lo riguarda, e invece la scaglierà addosso al già precario equilibrio di governo per ottenere dai partner della maggioranza sottomissione alla regola non scritta del suo potere: l’impunità. Dubito che Napolitano si sogni di nominarlo senatore a vita. Non so quali goffi calcoli propongano al Cav i suoi pessimi ma costosi avvocati; se cioè trovino conveniente tornare presto al voto prima che egli venga interdetto o se invece accontentarsi dell’immunità parlamentare di cui già gode. Seguiranno altre sentenze. Il giudizio sull’onorabilità del cittadino Berlusconi può già da tempo esprimersi, senza bisogno che la legge lo metta per iscritto. (www.gadlerner.it)

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