lunedì 20 maggio 2013

Legge anti-movimenti? Macchè, è la vera democrazia costituzionale


“Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Così sta scritto nell’articolo 49 della Costituzione della Repubblica italiana. Mai applicato, con le tristi conseguenze che ben conosciamo: la proliferazione di partitini personali privi di democrazia interna; il finanziamento pubblico degenerato in accaparramento di risorse da parte di gruppi di potere oligarchici; la continua violazione dei deliberati congressuali da parte di gruppi dirigenti autoreferenziali. Tutti, ma proprio tutti i partiti italiani hanno fino a oggi violato lo spirito della norma costituzionale e hanno fin qui trovato conveniente eludere il dettato costituzionale. Trovo inaccettabile che la proposta di legge presentata oggi da Anna Finocchiaro e Luigi Zanda venga definita con leggerezza irresponsabile -come fanno molti siti d’informazione- “legge anti-movimenti”. Macchè. E’ sacrosanto prevedere che le associazioni finalizzate alla rappresentanza dei cittadini debbano vincolare la loro attività a norme e statuti che salvaguardino la volontà democratica dei loro aderenti. Basta con i partiti padronali e con l’indifferenza alle regole. E’ una bella verifica anche per il MoVimento 5 Stelle: per quanto tempo ancora intende assoggettarsi alla guida privatistica di un capo politico non eletto, detentore del simbolo e unico titolare delle scelte di linea politica? Come si fa a predicare la democrazia e a ignorarla all’interno della propria associazione? La democrazia italiana dovrebbe consentire in futuro la formazione di movimenti a guida dittatoriale? Discutiamone, senza blaterare a vanvera di legge anti-movimenti. (www.gadlerner.it)


Strano è che ce lo ricordiamo solo dopo il successo elettorale del Movimento Cinque Stelle !

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