giovedì 31 gennaio 2013

Marco Travaglio - Servizio Pubblico - 31/1/2013


La battuta del giorno

“Attenzione noi non siamo delle mammolette, se pensano di fare i picchiatori con delle mammolette si sbagliano. Ho già mandato gli avvocati. Non è consentito sfregiare il nome del Pd”. (Pierluigi Bersani ai giornalisti che gli ricordano articoli sul caso Monte dei Paschi e il legame che lo unirebbe al partito. C'è poco da fare, al povero Bersani non riesce nemmeno un ruggito di orgoglio !)

La rimonta



Loro ci credono e purtroppo comincio a crederci anche io !

mercoledì 30 gennaio 2013

La battuta del giorno

"E' cambiato troppo poco rispetto alle aspettative, la serietà delle persone è importante. Un censimento è difficile e vedendo le liste, volando basso, mi sono saltati agli occhi i nomi di una decina di mignotte, intese come persone che si adattano a fare qualsiasi cosa, che fanno quegli esercizi che non sono titolo di merito. Non è che se io faccio una scopata allora merito un aumento di stipendio". (Vittorio Feltri sbrocca dopo aver visionato le liste del PDL)

La lingua della Boccassini


Lo confesso, avevo qualche perplessità su Ingroia, ma la signora Bocassini e il signor Grasso, mi hanno tolto ogni dubbio con la pretestuosità e volgarità dei loro attacchi gratuiti e opachi. Il candidato di Rivoluzione Civile ha osato affermare ”E’ successo anche ad altri più importanti e autorevoli magistrati, a cominciare da Giovanni Falcone. Forse non è un caso che quando iniziò la sua attività di collaborazione con la politica le critiche peggiori giunsero dalla magistratura. E’ un copione che si ripete”. E’ stata una dichiarazione auto avverante visto che subito si sono addensati i corvi. Con voce particolarmente stridente: “Si vergogni, non può paragonarsi a Falcone”. Ora non so quanti anni abbia l’illustre pm Ilda, ma è sconcertante che ancora non sappia leggere l’italiano: “più importanti e autorevoli magistrati”, non significa paragonarsi ai personaggi, ma semmai sottolineare la differenza pur dentro qualche coincidenza nelle disavventure. Supponiamo che un fisico abbia perso parecchi soldi in borsa all’inizio della crisi e dicesse : “E successo anche ad altri e autorevoli fisici, a cominciare da Newton” , non autorizzerebbe nessuno del Cern a credere che il tizio voglia paragonarsi al fondatore della fisica moderna. Ma proprio perché tutto questo è scontato e alla portata dell’intelligenza più infantile (non sto facendo paragoni, per carità) è evidente che la polemica è forzata e fondata sul nulla, un misto forse di invidia per una propria salita in politica non espressa e di suggerimenti provenienti da un Pd ormai morso ai fianchi e che farebbe di tutto per strappare qualche voto. Tanto più che la reprimenda si avvita in maniera davvero grottesca in una valutazione di La Barbera, investigatore che post mortem come si addice alla Repubblica dei troppi intoccabili, è stato ritenuto il responsabile dei depistaggi sulla strage di via D’Amelio. Lasciamo stare. E poi francamente partecipare alla battaglia politica, stigmatizzando la discesa in politica di altri magistrati è un non senso che getta un’ombra sulla stima che il pm aveva acquisito. Però la Boccassini una cosa giusta l’ha detta. “Si vergogni” E’ davvero il caso. (http://ilsimplicissimus2.wordpress.com/)

Ritornerai

Grandi notizie. Berlusconi cinguetta:” I nostri dati ci confermano che abbiamo fatto una rimonta spettacolare, che in meno di un mese abbiamo recuperato 10 punti”. Anche altri istituti di demoscopia concordano. Dall’assist di Santoro fino al MPS attribuito tutto al PD è stata vendemmia per Silvio. Secondo la Ghisleri sta addirittura ad appena 3 punti sotto e la Ghisleri, pur essendo una della Corte, ci ha preso molte volte in passato. Coraggio dunque, fratelli piddini, ingroiani, sellini, grillini, ancora un piccolo sforzo a riusciremo a ripetere il miracolo elettorale del 199 a frantumarci gli zebedei e a consegnare l’Italia a Berlusconi, Maroni, Formigoni, LaRussa, Giggino a’ Purpetta e all’allegra brigata. L’ essenziale è non dover mai governare, continuare a parlarsi sulle scarpe e dire che le colpe sono degli altri. Non c’è bisogno di votare Pdl per farlo vincere. (Vittorio Zucconi http://zucconi.blogautore.repubblica.it/)

martedì 29 gennaio 2013

Maurizio Crozza a Ballarò 29/1/2013


Supermario, che continuo a adorare, sarà il nostro infiltrato speciale nel Milan


Poco importa far notare la contraddizione ennesima di Berlusconi che lo chiamava “mela marcia” solo ieri: Mario Balotelli è andato al Milan, per la modica cifra di 20 milioni, e questo fa male, come negarlo? Ma un refolo di speranziella dal mio cuore infranto pur sempre si sprigiona. Ok, Balotelli è un attaccante formidabile. Però è anche matto come un cavallo. Cosa potrà combinare in casa del Cavaliere, una volta ritornato a Milano dalla parte sbagliata? A quando la prima cena di Arcore in comune fra i due? A quando la prima litigata? E se tutto ciò che puntualmente attendiamo dal nostro infiltrato speciale in casa del Milan, si verificasse già prima di domenica 25 febbraio? (www.gadlerner.it)

Il team della rimonta

                                                          (clicca sulla foto per ingrandirla)


Claudio Cerasa, capo redattore del Foglio, ha appena pubblicato la lettera che Berlusconi sta facendo girare all'interno del Popolo della Libertà. La rimonta è possibile, ma solo con l'utilizzo di uno strumento elettorale particolarmente innovativo: la catena di Sant'Antonio. (http://nonleggerlo.blogspot.it/)

domenica 27 gennaio 2013

Un cinguettio che non perdona

Angelino Alfano@angealfa Completate liste.Messo in campo mix tra innovazione ed esperienza:imprenditori,amministratori,professionisti,soc. civile.Una bella squadra

Rosario D'Auria @fuzzimib @angealfa mi scusi Onorevole, Razzi e Scilipoti cosa sono? Imprenditori, amministratori, professionisti o società civile? 10:04 PM - 21 gen 13 Ritwittato 19 volte Aggiunto ai preferiti 9 volte Risposta Retweet Aggiungi ai preferiti


Alfano su Twitter esalta le liste PDL e viene zittito.

venerdì 25 gennaio 2013

Minzolini cinguetta




Fresco di candidatura per il PdL con tanto di rivolta della base in Liguria, Augusto Minzolini ha deciso di dimostare la propria modernità creandosi un account su Twitter. Solo che, come è capitato a molti neofiti, è finito in un bel guazzabuglio di polemiche con gli utenti che gli ricordavano le questioni della carta di credito Rai e, più in generale, lo criticavano sulla sua direzione del Tg1. E a un certo punto ha cominciato a sbottare. (www.giornalettismo.com)

Le vignette di Vauro - Servizio Pubblico - 24/1/2013


giovedì 24 gennaio 2013

Marco Travaglio - Servizio Pubblico - 24/1/2013


La battuta del giorno

"Se fate una ricarica telefonica da 20 euro dopo pochi secondi, attraverso il sistema gianos, la transazione viene a conoscenza di Bankitalia. Ma se un istituto di credito banca sposta 900 milioni per un’operazione pazzesca in titoli tossici, i solerti controllori dei nostri poveri spiccioli non se ne accorgono" (da Il Monti dei Paschi d'Italia www.ilsimplicissimus2.wordpress.com)

Renzi, ritorno al futuro

Chissà se Bersani , Monti, Casini, Fini, Ingroia, Grillo, Vendola hanno un futuro. Puo’ darsi, ma dipende da tante cose. Dal quadro politico che uscirà dal voto, intanto. E poi dalla loro intelligenza, dalal fortuna e da cose che accadono e accadranno anche lontano dall’Italia. Ma guardandolo in televisione ieri sera, con tutti i dubbi e i distinguo che si possono fare sul merito della sua “narrazione”, pare di capire che Matteo Renzi ha certamente un futuro. Dopo il 2 dicembre poteva rovinarselo in un battito d’ali. E invece da allora non ha sbagliato nè una mossa nè una parola. Consapevole che non si diventa leader solo travolgendo gli avversari, ma anche governando sapientemente una sconfitta (tra l’altro messa in conto dall’inizio). Renzi ha un futuro perché è ambizioso. Sa che farsi capocorrente dopo aver corso per la guida del Paese sarebbe stato un suicidio politico. Ma non solo. Il sindaco di Firenze ha un futuro perché è politicamente scaltro, tanto da saper dissimulare il suo atteggiamento da perdente “leale” sotto le spoglie della diversità dai “vecchi politici”. E sa fare buon uso del tempo, senza isteria o emotività, perché non ragiona sul breve ma anche sul medio periodo. Ha straperso le primarie, venti punti sotto. Ma due mesi dopo è più credibile di quando sembrava lanciato verso una sorprendente vittoria. Come sconfitta, ammettiamolo, non è niente male. (Marco Bracconi http://bracconi.blogautore.repubblica.it/)

Però non ci sono amanti


Della serie, candidati della Lega Nord in Sicilia. Vent'anni di missili politico-elettorali sganciati su Roma Ladrona, e su questo Sud Italia zavorra del Paese, si concretizzano in un devastante cilecca. E cioè nella candidatura di Giuseppe Scrivano, sindaco di Alimena: correrà per il Parlamento italiano, tra le fila del Carroccio. Come? Facendo il pieno di fratelli, cugini, mogli, cognate, ex mogli. Leggiamo da Repubblica Palermo:
Nella nuova avventura elettorale è riuscito a coinvolgere anche il suo assessore Gaspare Mario D' Amico e il presidente del consiglio comunale Santina Bausone. Sindaco e assessore hanno schierato i loro parenti. Tra Camera e Senato sono infatti candidati la moglie di Scrivano, Mirella Cefalù, il cugino Giacomo Riggio, la cognata Liboria Lio, la zia della moglie Maria Cefalù. Gaspare D' Amico ha presentato la moglie Maria Rosa Di Paola, il padre Calogero D' Amico, la madre Carmela Bulgarella e la sorella Giuseppina D' Amico. In tutto dieci persone.
Nell'attesa di capire cosa ne pensi Roberto Maroni, il futuro "onorevole" leghista si è così giustificato: «Sono parenti sì. Ma non ci sono amanti, come accade in altri partiti» (http://nonleggerlo.blogspot.it/)

mercoledì 23 gennaio 2013

Un vero trionfo mediatico per Nicola Cosentino

Grande successo mediatico per Nicola Cosentino, che abbiamo potuto seguire in diretta tv su Sky, vedendolo sereno dopo l’esclusione dalle liste Pdl a causa della nota persecuzione giudiziaria; come ha spiegato Silvio Berlusconi con la sua migliore faccia di circostanza. Tra sorrisi, battute e perfino applausi a scena aperta, si è svolta l’affollata conferenza stampa dell’ex onorevole. Alla festosa manifestazione mancavano i cannoli (che si potevano eventualmente sostituire con le sfogliatelle napoletane) per rivedere tale e quale il clima dei festeggiamenti attorno a Totò Cuffaro dopo la sentenza. Una scena che tutto il mondo ci ha invidiato. E in quale altro Paese, infatti, si trovano condannati che la prendono così bene? Pure Marcello Dell’Utri, del resto, scontò tranquillamente la prigione, per reato collegato alle aziende di Silvio Berlusconi, consolandosi con la lettura dei suoi amati classici. Mentre, con la stessa serenità d’animo, il boss Provenzano sembra si sia congratulato con gli uomini delle forze dell’ordine che lo avevano catturato, rimpiangendo, più che la perdita della libertà, quella delle caciotte fresche. Perché ci sono uomini in Italia che non temono nulla, essendo dotati di una tale vita interiore, che consente loro di affrontare le sevizie dei pm comunisti e dei comunisti in genere. Quegli uomini coraggiosi (tra cui alcuni eroi), guarda caso, sono quasi tutti amici di Berlusconi, più che un uomo, un faro per gli avanzi di galera, nonché per gli avvocati che lo salvano dalla galera. Pensando a questa gente votata al martirio, si è costretti a rimpiangere che, al loro posto, si siano piazzati nelle ridenti e fuggitive liste del Pdl, personaggi come Minzolini, semplici avanzi dell’Ordine dei giornalisti. (Maria Novella Oppo - L'UNITA' -)

La battuta del giorno

"Farò come Scarface, se mi prendono mi uccido..."Ma se io scappo e muoio sul campo lo divento o no un mito?" (Fabrizio Corona ad un amico prima di consegnarsi alla polizia italiana in Portogallo. Coglione)

Scilipoti un nome una fregatura


Il neo candidato del Pdl al Senato, Domenico Scilipoti, inizia la sua campagna elettorale col ‘botto’: il 10 novembre scorso il suo “Movimento di Responsabilità Nazionale” ha organizzato a Fiuggi la prima convention dei giovani del partito ma non ha saldato il conto. Una due-giorni a spese del Movimento – racconta il Corriere della Calabria, che per primo ha dato notizia della cosa – ma al Grand Hotel Palazzo della Fonte mancano all’appello circa 9mila euro: “Dopo aver versato una caparra da mille euro al momento della prenotazione – spiega il titolare dell’albergo, Giorgio Paolini – il professore Armando Wood, segretario organizzativo del Movimento di Responsabilità Nazionale, prima di lasciare Fiuggi ha consegnato un assegno di 8690 euro risultato fasullo. Dalla banca ci hanno comunicato che la firma in calce all’assegno è illeggibile e non corrispondente a un conto corrente attivo”. (fonte IL FATTO QUOTIDIANO) 

martedì 22 gennaio 2013

Maurizio Crozza a Ballarò 22/1/2013


Fango per tutti

Scaricato da Berlusconi con l'intento di fare piazza pulita degli impresentabili (!!!) Nicola Cosentino, con claque al seguito, sparge fango un pò su tutti. Facile adesso che non si è più in quel sistema che fino ad ieri lo aveva protetto.

(alcuni stralci della conferenza stampa)

I vent’anni che stravolsero l’Italia

Questi vent’anni di berlusconismo hanno stravolto i connotati dell’Italia. La questione morale si è propagata pesantemente in tutti i campi, dall’economia al sociale. Così, lentamente e goccia a goccia, il Signor Berlusconi e la sua corte sono riusciti a trasformare il Paese più ricco al mondo per tradizione, cultura, arte e storia nel ‘Paese dei balocchi’ dove le veline, i tronisti e i soliti furbetti del quartierino sono diventati protagonisti. Ora, all’improvviso, uno dei principali artefici di tutto ciò vorrebbe farci credere che ha deciso di cambiare strada, ma sappiamo che è l’ennesima farsa. Infatti, se davvero volesse ripulire il suo partito, Berlusconi dovrebbe scendere subito dal treno, visto che ancora non è stato condannato solo perché si è scritto leggi ad personam, ha eliminato il reato di falso in bilancio ed ha inserito nei vari provvedimenti norme volte a salvaguardare, solo ed esclusivamente, gli interessi suoi e dei suoi sodali. Ha calpestato tutte le regole, ha riempito le Aule parlamentari di persone impresentabili e, oggi, si vanta, addirittura, di aver ripulito le liste del Pdl. L’ennesima bugia! Chi è, infatti, il capolista del Pdl per il Senato in tutte le Regioni se non l’indagatissimo, e il più volte rinviato a giudizio, Silvio Berlusconi? Chissà perché poi il problema si pone solo per Cosentino e Dell’Utri e non per Verdini e Fitto. Da quando in qua ci sono gli indagati di serie A e quelli di serie B? La verità è chiara: Berlusconi sta cercando, per l’ennesima volta, di ingannare gli italiani buttando fuori, con gran fracasso e a reti unificate, un paio di persone ma riportando in Parlamento un plotone di impresentabili, a partire da se stesso. Per ottenere liste davvero pulite, e non le solite prese in giro e i giochini da gattopardi, c’è una sola strada da seguire ed è quella che noi dell’Italia dei Valori abbiamo indicato invano per mesi a Monti: una legge uguale per tutti che imponga ai condannati, anche in primo grado, e agli indagati per reati gravi di non candidarsi. Proporre e fare approvare una legge del genere, che metta davvero i corrotti fuori dalle istituzioni repubblicane, sarà uno dei primi e principali impegni della lista Rivoluzione Civile. Solo così sarà possibile avere un Parlamento davvero pulito. (www.antoniodipietro.it)

lunedì 21 gennaio 2013

Crisi di coscienza

Dopo aver piegato la sua professione a salvare il deretano del suo assistito (indovinate chi), l'onorevole avvocato Ghedini è travolto da una inaspettata crisi di coscienza e professionale. Con una agguerrita campagna elettorale in corso il dilemma è se rimettere il mandato e dedicarsi alla causa politica del PDL. Comico.

Passaparola - Il redditometro e lo Stato fiscale - Beppe Scienza - (dal blog www.beppegrillo.it)


domenica 20 gennaio 2013

sabato 19 gennaio 2013

Per grazia ricevuta



Fresco di grazia ricevuta, Sallusti ha ripreso a fare il suo mestiere, quello di riversare liquame sulle persone perbene. Poi sentirlo disquisire di etica...proprio lui...

Trovato Corona


giovedì 17 gennaio 2013

Marco Travaglio - Servizio Pubblico - 17/1/2013



Inni per la folla

La scelta del brano Inno di Gianna Nannini da parte di Pierluigi Bersani per la campagna elettorale del PD, mi offre l'opportunità di fare una simpatica considerazione.
Non abbiamo tratto nessun insegnamento dagli americani. Obama nell'ultima campagna elettorale si lasciava seguire da Bruce Springsteen che con le sue selvagge schitarrate teneva in allerta le folle.
E non si è tratto nessun insegnamento dalla buonanima del Presidente del Borgorosso Football Club che sentenziava  "la folla è femmina, ama farsi fottere".


L’alternativa a tutto questo


Telefonate di nascosto, incontri segreti, patti oscuri. La politica ha preso la solita brutta piega, l’opposto di quello che si aspettano gli elettori che vorrebbero una contrapposizione limpida tra programmi chiari e fra loro alternativi. Qui è tutto il contrario. I partiti giocano solo a confondere e a nascondere. Berlusconi fa finta di criticare Monti dopo avergli votato oltre 50 fiducie. Il Pd dice di voler cambiare strada rispetto a Monti, però ci vuole andare al governo insieme e sta preparando, di nascosto, patti per vincere col trucco. Sel dice che non starà mai con Monti, però è alleata di un partito che dalla mattina alla sera ripete che governerà con Monti. Di cosa pensano gli elettori non gliene frega niente a nessuno e, ormai, nemmeno fanno più finta di preoccuparsene. L’importante è fargli credere che, dopo il voto, tutto sarà diverso per poi continuare, una volta superato il maledetto scoglio del voto democratico, con le stesse politiche ingiuste che tutti insieme e a braccetto hanno fatto fino ad adesso. L’importante è fare finta di volere, dopo anni di fango e spazzatura, una politica più pulita per poi riempire le proprie liste di gente al di sotto di ogni sospetto. Noi dell’Italia dei Valori rivendichiamo il merito della coerenza. Eravamo contro le politiche di Berlusconi e di Monti ieri e lo siamo oggi. Abbiamo raccolto le firme per ripristinare l’art. 18 e riteniamo che la prima decisione che debba prendere un governo di centrosinistra sia proprio cancellare le leggi della Fornero sul lavoro e sulle pensioni. La Lista Ingroia si muoverà in direzione opposta ai sotterfugi di questi politicanti. Nessuna telefonata sotto banco, nessun incontro segreto, nessuna patto per fregare gli elettori. Berlusconi e Monti hanno fatto la stessa politica. Il prossimo governo, se nascerà da accordi con Berlusconi o con Monti o addirittura con tutti e due, farà lo stesso e il prezzo lo pagheranno di nuovo i più deboli e i più onesti. Noi, le forze politiche sociali unite in Rivoluzione Civile, siamo l’alternativa a tutto questo. (www.antoniodipietro.it)

mercoledì 16 gennaio 2013

Flaiano saccheggiato da Berlusconi e dal redivivo Capezzone

Ogni tanto ci chiediamo che fine abbia fatto Capezzone. Dove lo tengono e in che condizioni è, da quando non appare più in tv? La sua immotivata scomparsa potrebbe interessare la comunità europea ed esporci a qualche altra reprimenda sui diritti umani. Ma, lunedì sera abbiamo sentito un colpo al cuore, quando il Tg1 ha citato l’ex radicale per una dichiarazione in risposta alla metafora sul pifferaio pronunciata dal presidente Monti. Capezzone, a nome del Pdl, avrebbe dichiarato che al premier in carica l’insuccesso ha dato alla testa. Battuta peraltro rubata al grande Flaiano, citata poche ore dopo anche da Berlusconi ad Omnibus. Si vede che tra i due (Capezzone e Berlusconi) esiste una comunicazione se non altro mentale, oppure che il portavoce (se ancora lo è) del Pdl vive nascosto a casa del cavaliere e si incontrano di notte per scambiarsi le citazioni. Così sarebbe finalmente risolto il mistero (che ci angoscia non poco) della scomparsa fisica di Capezzone e della sua persistenza metafisica tra un tg e l’altro. Intanto, Berlusconi dilaga in prima persona, sotto forma di una generale regressione nazionale, un gigantesco remake coi comunisti (evviva) sempre presenti e le toghe rosse sempre minaccianti. Soprattutto la più rossa di tutte e cioè la famigerata Ilda Boccassini che, secondo Berlusconi, dovrebbe essere messa sotto processo per aver osato mettere sotto processo Berlusconi. E tutto per le famose cene elegante, alle quali il noto Tarantini portava, come ha ricordato nostalgicamente il cavaliere, qualche bella ragazza alla quale, al massimo, venivano pagati il viaggio e un abituccio di circostanza. Tanto per allietare la vista dei commensali durante certe noiosissime discussioni politiche. Perché anche l’occhio vuole la sua parte e la parte di Berlusconi è tutto. (Maria Novella Oppo - L'UNITA' -)

Buonanotte fiorellino


Dorme durante la commissione. Il senatore Lamberto Dini, 81 anni, cede a Morfeo durante la seduta congiunta dei lavori delle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato e il deputato Francesco Barbato gli scatta una foto e la pubblica su Facebook. "Ho chiesto stamane al ministro della Difesa - spiega Barbato - se vero l'acquisto di due sommergibili dalla Germania. Al 41% degli italiani che stenta ad arrivare a fine mese, cosa gli facciamo portare a tavola: i sommergibili?". Il capo della Farnesina, Giulio Terzi "tronfio racconta - continua il deputato Idv - dell'invio di 250 formatori italiani per l'addestramento di eserciti esteri". "Il Governo preferisce alimentare le spese belliche formando eserciti esteri piuttosto che assumere tutti i 1.886 giovani vincitori del concorso per carabinieri. Intanto, il senatore Dini a capo dei lavori trovava il tempo tra le ore 11.28 e le 11.34 di farsi una bella pennichella". (www.huffingtonpost.it)

La lepre e il cacciatore


Non posso dire che la confessione di Lance Armstrong, che definire tardiva è un eufemismo, mi abbia particolarmente colpito né scandalizzato, come non fui sconvolto a Londra dalla scoperta che il nostro Schwazer era positivo.. Lo sport professionistico è da anni una gara a inseguimento fra i cacciatori dell’ antidoping e le lepri dell’ aiutino biochimico e in questo momento qualcuno, in qualche laboratorio, sta mettendo a punto o somministrando qualcosa che i cacciatori ancor non hanno trovato il modo di scoprire. Mi sembra davvero troppo pensare che i compagni come gli avversarsi non sapessero che quel vincitore di sette, dico sette, Tour andasse avanti ad acqua minerale e vitamine. Ma resta sempre una domanda: in un tempo nel quale tutti ci dopiamo per vivere, ingurgitando pillole di ogni colore per qualsiasi malanno e anche per prestazioni che non sappiamo più dare, possiamo pretendere che questi uomini e donne chiamati a imprese disumane siano gli unici puliti come acqua di fonte? Non è che come al solito chiediamo agli altri quello che noi non siamo pronti a dare? Che pretendiamo da ciclisti , calciatori, pugili eccetere quegli esempi “per i giovani” che noi non riusciamo a dare? (Vittorio Zucconi http://zucconi.blogautore.repubblica.it/)

martedì 15 gennaio 2013

Maurizio Crozza a Ballarò 15/1/2013


Le liste del Cavaliere, tra Verdini e Santa Maria Goretti

Di qui a domenica prossima emergerà che il vero capo del Pdl non è Angelino Alfano, uomo di facciata, ma Denis Verdini, uomo di sostanza. E’ di lui che Berlusconi si fida veramente, come prima si affidava a Dell’Utri. Anche perchè ne condivide il percorso giudiziario imbarazzante e l’amore per il denaro, oltre che un’indubbia capacità tattica. Dunque i due malcapitati passeranno giornate difficili nel tentativo di comporre delle liste elettorali di candidati presentabili, all’interno delle quali inserire qui e là i compagni di merende che proprio non si possono liquidare del tutto. Un Formigoni qua, un Cosentino là, non troppo in vista. Lo sforzo però appare già compromesso in partenza da un dettaglio che li riguarda. Quand’anche riuscissero a candidare come capolista dappertutto Santa Maria Goretti, resta il fatto che subito di fianco, con la certezza di venire eletti, ci sarebbero proprio loro: Silvio Berlusconi e Denis Verdini. Imprescindibili ma impresentabili. (www.gadlerner.it)

Le foto del giorno


lunedì 14 gennaio 2013

Non l'hanno presa bene

Mario Monti, ospite di Bruno Vespa, attacca su tutti i fronti Silvio Berlusconi. Sul piano della politica - "un pifferaio magico" - su quello della consapevolezza - "anche un bambino capisce che per le cure ci vuole tempo" - e su quello della statura internazionale: "Non credibile né creduto, con lui hanno prevalso solo le clientele".
I soliti trombettieri questa volta ci restano male !

La battuta del giorno

"Il "legittimo impedimento perenne" chiesto da Ghedini per il suo assistito deve aver messo di buon umore i giudici di Milano. Come tutti noi" (Tweet di Gad Lerner)

Passaparola - L’opportunismo dei partiti e i fessi che gli credono - Massimo Fini - (dal blog www.beppegrillo.it)


sabato 12 gennaio 2013

La battuta del giorno

"Moggi candidato? E' l'immagine della nostra politica" (Zdenek Zeman commenta la candidatura di Luciano Moggi alle prossime elezioni politiche nelle file del movimento di Stefania Craxi)

venerdì 11 gennaio 2013

Autorete

Mentre Berlusconi esondava a Servizio Pubblico con le sue pagliacciate facendo il pieno di ascolti, Bersani era a Porta a Porta !
A sinistra si continua a programmare come perdere le elezioni !

Ottima partenza

Come i lettori più affezionati sanno, questo blog ha dichiarato vincitore del titolo di "coglione dell'anno 2012" Silvio Berlusconi.
Dopo la puntata di ieri sera di Servizio Pubblico, Silvio ha già acquisito un buon vantaggio per il titolo 2013.

Le vignette di Vauro - Servizio Pubblico - 10/1/2013


Marco Travaglio - Servizio Pubblico - 10/1/2013

giovedì 10 gennaio 2013

Seduta di allenamento

Silvio Berlusconi in vista dell'atteso incontro/scontro con Santoro & Travaglio si è allenato ad Arcore simulando la puntata di Servizio Pubblico. Ad accanirsi contro, con domande scomode, i fidati "giornalisti" di Mediaset e delle testate "amiche". Da voci non controllate sembra che l'allenatore di questa rifinitura sia stato Renato Brunetta. 

La battuta del giorno

"Chiederemo un'autocertificazione ai candidati, poi la Commissione di garanzia farà una verifica" (Pier Luigi Bersani a Sky per i candidati coinvolti a vario livello in inchieste giudiziarie)

mercoledì 9 gennaio 2013

In guerra !


Prima gli F35 per rafforzare la nostra aviazione, adesso si spende un miliardo di euro per l'acquisto di due sommergibili di fabbricazione tedesca. C'è qualcosa che dobbiamo sapere ? C'è qualcuno che nel silenzio della politica e delle forze armate sta attentando i nostri confini ? Ci spieghino il perchè di queste spese mentre lo stato sociale va a rotoli !

Il grande seduttore ormai ha paura delle donne


Ce ne vuole per far perdere la pazienza alla presidente del Tribunale di Milano, Livia Pomodoro, magistrato dall’equilibrio proverbiale condito da buon senso dell’umorismo. Se Berlusconi c’è riuscito con la sua dichiarazione contro “le giudichesse femministe e comuniste”, pronunciata con la giugulare tesa dalla rabbia, ciò accade in seguito a un meccanismo ben noto. Quando il grande seduttore arciconvinto di meritare l’ammirazione altrui grazie a un carisma innato cade dal piedistallo, l’infrangersi del suo fascino è doppiamente nefasto. Spinge gli altri (le altre) a scoprirne l’aspetto comico, patetico, e a trattarlo come una figura ridicola. Ma spinge lui, il malcapitato, a farsi sempre più male ogni volta che e’ chiamato a esprimersi in pubblico su quell’immagine infranta di sè. Berlusconi ha sempre avuto una paura boia delle donne. Ora non riesce più a mascherarla. (www.gadlerner.it)

Più cuscini per tutti

Prima ha fatto rinforzare la poltrona di Barbara D'Urso con una specie di pannello di compensato, su Canale 5, poi ha fatto abbassare la temperatura nello studio di Giletti, a Domenica In, tipo oltretomba, per evitare di squagliarsi. Ora va da Lilli Gruber, ad Otto e Mezzo, ed eccolo pretendere una paccata di cuscini che non vi dico, per guadagnare qualche centimetro, lui che dice, "sono alto uno e settantuno". (http://nonleggerlo.blogspot.it/)
                                   
                                                                   (clicca sulla foto per ingrandirla)

martedì 8 gennaio 2013

Maurizio Crozza a Ballarò 8/1/2013


La battuta del giorno

"Qui facevo di tutto: il regista, scrivevo i testi, facevo il casting, controllavo il trucco. Insomma, la mia esuberante personalità trovava modo di affermarsi"  (Silvio Berlusconi  ospite in studio a Canale 5)

Bimbiminkia


I "ritornanti", nuovi di zecca, lucidati a nuovo dalle lingue umide dei giornalisti, sono di nuovo tra noi. Come prima, più di prima. I media usati come "ranz de vaches" per richiamare con un corno i voti del parco buoi elettorale sperso sulle montagne e frastornato dalla crisi economica. Nulla è cambiato. Usi ad ogni menzogna per quell'ultimo voto. I bimbiminkia sono sempre gli stessi, quelli del ventennio peggiore della nostra vita: Berlusconi, Bersani, Casini, Fini e i gruppettari della Sinistra Arcobaleno. Per l'occasione, per non sparire, "come si cambia per non morire", alcuni hanno affittato delle foglioline di fico, misura baby, che coprono le vergogne quel tanto che basta per prendere per il culo l'elettore. Il bimbominkia è autoreferenziale, il suo nome compare in caratteri da scatola di tonno sul simbolo di partito, cultore del cattivo gusto, estetico e lessicale, dedito all’abuso di "wow " quando twitta. Il bimbominkia è schizofrenico, ha almeno due o tre profili on line, fa quello che non dice e dice quello che non fa. Il bimbominkia vota per l'IMU , le tasse, l'Iva la mattina e le toglie la sera. I bimbiminkia si muovono separatamente, ma mangiano insieme. Il bimbominkia è un attention whore effimero, che si sbraccia in maniera proporzionale alla sua pateticità per dimostrare al mondo di esistere. Si sacrifica per noi, sale, scende, entra, fa corrente con le porte aperte. Il suo credo sono gli accessori da gregge, le suonerie di cellulari improbabili, le frasi ad effetto che non vogliono mai dire nulla, le televisioni, i quotidiani con foto a mezza pagina, le signature di MSN farcite di simboli e accenti circonflessi, la pagina facebook zeppa di foto riprese dall’alto, dal basso, in prevalenza su un palco o in poltrona, con un borsalino, una cravatta regimental ed imperitura espressione bluesteel con il sigaro in bocca. Se il server del Paese è sotto attacco, lui è sia l'hacker che l'antivirus. La massima aspirazione per un bimbominkia è essere "gggiovane", inviare un emoticon, finire in un talk show per un proprio filmato sharato su YouTube, ma rigorosamente senza possibilità di commentare. Non sa un cazzo e mette becco su tutto, dimostrando la sua maleducata invadenza in CAPS LOCK nei telegiornali della sera. (*) (www.beppegrillo.it)

(*) alcune definizioni sono adattate liberamente dalla Rete

lunedì 7 gennaio 2013

Buonasera dottore...

Mario Monti e signora alla messa del Papa. All'improvviso parte lo squillo, lui risponde, lei s'incacchia.

 
 
(clicca sulla foto per ingrandirla)
 

Una campagna elettorale scorretta

Se il buon giorno si vede dal mattino la campagna elettorale che sta cominciando non sarà solo scorretta. Sarà scandalosa. Sarà, anzi è già, uno sputo in faccia alla democrazia. Il candidato Mario Monti è arrivato alla Presidenza del Consiglio facendo finta di essere un tecnico, mentre era già un politico consumato e giurando che mai e poi mai si sarebbe candidato. Così, adesso, può sfruttare la postazione per farsi propaganda, usando lo Stato come sede del suo comitato elettorale e raccontando bugie a reti unificate. Tutte false promesse, visto che se avesse voluto realmente cambiare la legge elettorale o modificare l’Imu, in questi mesi avrebbe avuto la forza e il tempo necessario. Monti ha imparato tutto da Berlusconi. Si presenta alle conferenze stampa però non ammette le domande dei giornalisti. Tanto varrebbe spedire nelle redazioni una velina, oppure un video come faceva Berlusconi. Accetta le domande solo su Twitter: in 140 battute si riesce facilmente a non dire niente e, soprattutto, nessuno ti guarda in faccia. Il candidato che non si sa ancora se è candidato o no, cioè Silvio Berlusconi, passa da una televisione all’altra e da un giornale all’altro, senza che nessuno osi fermare questa invasione. Prima di andare in onda spiega ai giornalisti cosa gli devono chiedere e cosa no. Molti obbediscono. Praticamente tutte le testate italiane danno spazio e visibilità ad alcune forze politiche e cancellano le altre, alla faccia delle garanzie costituzionali. Rivoluzione civile, e prima l’Italia dei Valori, sono al primo posto nella lista dei desaparecidos della politica italiana. Si sa: le voci scomode meno si sentono e meglio è. Io credo che tutto questo riveli di che pasta sono fatti non solo i capipartito ma anche, e anzi forse soprattutto, quelli che controllano e dirigono l’informazione in Italia. Quelli che si fanno ordinare cosa chiedere e cosa no da Monti e da Berlusconi. Quelli che parlano solo del Pd, di Monti e del Pdl perché devono stare bene attenti a tenersi caldi tutti i carri dei possibili vincitori. Quelli che non fanno informazione ma disinformazione, censura e propaganda. Un disastro simile non si risolve con qualche pannicello caldo. Serve una Rivoluzione che risolva con una legge severa il conflitto di interessi, che cacci i partiti dagli organismi di garanzia, dagli enti pubblici e dalla stanza dei bottoni del servizio pubblico radiotelevisivo. Anche per questo, noi dell’Italia dei Valori, i soli nella scorsa legislatura a rifiutare le spartizioni e le poltrone lottizzate in Rai, abbiamo aderito alla lista di Antonio Ingroia, Rivoluzione civile. Perché è l’unica che vuole sul serio liberare l’informazione in Italia. Senza un’informazione libera e onesta, quindi opposta a quella dell’Italia, non c’è libertà di nessun tipo, non c’è trasparenza, non c’è democrazia. E non è un caso che oggi ci ritroviamo agli ultimi posti nella classifica sulla libertà d’informazione. Povera Italia! Vogliamo portare avanti una rivoluzione civile, una rivoluzione con la schiena dritta, con la società civile e con Antonio Ingroia. (www.antoniodipietro.it)

Passaparola - La normalità è regola - Maria Fida Moro - (dal blog www.beppegrillo.it)


domenica 6 gennaio 2013

Black & White

"Sono state rappresentate le numerose lamentele degli abituali viaggiatori indigeni della tratta, i quali riferiscono di comportamenti poco civili adottati dagli immigrati che spesso creano e alimentano all'interno del bus un clima di tensione tale da lasciar presagire, prima o poi, il verificarsi di episodi spiacevoli".

Il socialista Andrea Vassallo presidente della Commissione consiliare problematiche territorio urbano del Comune di Trapani sulla proposta di bus separati per bianchi e neri.
Non entro nel merito, ma questa notizia fa rabbrividire e sposta decisamente indietro le lancette della storia !

A proposito di "Trio sciagura"

Lo smemorato Berlusconi definisce quest’oggi “Trio sciagura” Monti-Casini-Fini. In effetti il senatore a vita non ci fa un figurone affiancandosi a due galleggiatori professionali della politica italiana, trapassati dal doroteismo e dal fascismo al berlusconismo per oltre un decennio cadauno; e che ora afferrano un nuovo “number one” (più debole del precedente) giusto per non andare a fondo. Ma Berlusconi non può farci fessi più che tanto. Dal 1994 fino al 2006 lui ha girato l’Italia facendo comizi in trio sempre con quei due. Se erano dei traditori infiltrati, come va blaterando, allora lui era un boccalone perchè se li è tenuti al fianco, ripeto, per almeno una dozzina d’anni (nel caso di Fini sedici, una vita). (www.gadlerner.it)

venerdì 4 gennaio 2013

La battuta del giorno

"Beppe Grillo è come Gesù. Hai i suoi apostoli e il suo messaggio è come un virus" (Gianroberto Casaleggio al The Guardian. Gli alieni sono tra noi !)

giovedì 3 gennaio 2013

La battuta del giorno

"Sta portando, con l’autorevolezza di un professore di una certa statura accademica, il Pdl su posizioni piuttosto estreme e, se posso permettermi di dire, settarie". (Mario Monti VS Renato Brunetta. Allusione all'altezza ? )

L'Agenda Berlusconi


A pochi giorni dall'uscita della "Agenda Monti", siamo in grado di rivelarvi in esclusiva i contenuti della "Agenda Berlusconi", che in realtà già conoscevamo. Si trova nelle 400 pagine inviate dai Pm di Milano al Parlamento italiano, gennaio 2011, affaire Rubacuori, fonti di prova che dimostrerebbero la colpevolezza del Cavaliere, concussione e prostituzione minorile. E allora ecco a voi una parte dell'agendina telefonica di Michelle Conceicao, escort protagonista dello scandalo Ruby. Per capirci: sfogli la rubrica dell'iPhone di una prostituta brasiliana, e trovi questo, sempre per quella storia dell'autorevolezza. (http://nonleggerlo.blogspot.it/)

La solitudine del cretino

Interessante e malizioso quesito rilanciato dalla New York Review of Books nel suo ultimo numero: “Ci sono più idioti oggi nel mondo rispetto alla popolazione di quanti ci fossero in passato, o noi idioti sembriamo più numerosi perché attraverso la Rete abbiamo la possibilità di farci conoscere, di collegarci fra di noi e di uscire dalla nostra solitudine? Prima di Internet, due idioti potevano vivere a cento metri l’uno dall’altro ignorando le loro esistenze. Oggi, la rete consente un istantaneo contatto fra cretini in Tasmania e in Kazakhstan e la formazione di un’attiva comunità globale di idioti, che pertanto sembrano essere più numerosi di una volta”. Ma, aggiungo io, qui scatta inesorabilmente il paradosso del Cretese (non del cretino): se un idiota si riconosce come tale, è ancora un idiota? (Vittorio Zucconi http://zucconi.blogautore.repubblica.it/)

mercoledì 2 gennaio 2013

L’Italia di Rita Levi Montalcini e quella di Nicole Minetti

Sarà perché, come ha detto il Papa, il male fa più notizia del bene, ma le solite carrellate televisive di fine anno ci hanno mostrato un 2012 proprio da dimenticare e nello stesso tempo tragicamente indimenticabile. Sciagure di tutti i tipi accumulate in 12 mesi, con l’unica consolazione di non vedere Berlusconi al governo e soprattutto in giro per il mondo a farci vergognare. Ma purtroppo Berlusconi c’è ancora e anche nelle ultime ore dell’anno non ha mancato di farsi sentire e vedere. Ora porta spesso il cappello alla Al Capone, per nascondere l’odiosa calvizie e gli incresciosi espedienti messi in atto per occultarla. Certo, sempre meglio della bandana, ma le dichiarazioni non si possono coprire tanto facilmente, nonostante l’abuso delle smentite. Così, da un lato il cavaliere annuncia una commissione parlamentare sul complotto ordito da Napolitano e Monti per farlo cadere e dall’altro elogia il discorso di fine anno del presidente della Repubblica, cioè di uno dei congiurati ai suoi danni. Discorso dal quale Di Pietro, invece, si è detto addirittura «offeso», senza spiegare perché. Ne sapremo di più leggendo i giornali di oggi, perché, negli scarni pastoni televisivi di una giornata senza carta stampata, la dichiarazione è rimasta criptica e non per le solite ragioni sintattiche, ma per ragioni interamente politiche. Sarà anche per questo che, ad ogni sondaggio, l’Idv si ridimensiona e i tentativi di riposizionarla appoggiandola a qualche alleato recalcitrante non sortiscono alcun risultato. In tanta confusione, il Paese ha perso il cervello e l’anima di Rita Levi Montalcini, una donna che nella sua vita ha tenuto testa a tutto, anche all’oltraggio parlamentare della destra e dei berlusconiani, che la accusavano di essere troppo vecchia. Infatti loro preferiscono il cervello e l’etica di una Minetti. (Maria Novella Oppo - L'UNITA'-)

Ingroia: “Caro Grillo, abbiamo il dovere del confronto”


Caro Beppe Grillo, ti scrivo questa lettera da qui, dal Guatemala, mentre mi preparo a rientrare definitivamente in Italia per partecipare anch’io come te alla campagna elettorale. Ci conosciamo da anni, da quando facevamo mestieri diversi, spesso sullo stesso fronte nella critica radicale di un certo ceto politico e classe dirigente. Venivo a tutti i tuoi spettacoli, e tu più di una volta mi hai citato a Palermo per manifestarmi il tuo sostegno nell’azione giudiziaria contro potentati criminali e politico-economici. Poi hai fatto una scelta di impegno politico che ho capito solo strada facendo, e che ha l’indubbio merito di avere sottratto all’astensionismo tanti italiani, delusi e arrabbiati, recuperandoli ad una politica di partecipazione dal basso, colpevolmente liquidata dall’establishment come ‘antipolitica’, una demonizzazione che ha finito per favorire l’espansione del tuo movimento. Cosa, peraltro, positiva, visto che certe battaglie politiche sarebbero altrimenti rimaste ‘orfane’, dalle battaglie per la moralizzazione della politica e la drastica riduzione dei suoi costi a quelle per uno sviluppo sostenibile, sostanziatosi nel sostenere il movimento NO TAV e tante altre iniziative. È una situazione di emergenza democratica quella che abbiamo davanti. Un’emergenza di fronte al rischio di tracollo. Ed è quindi arrivato il momento della responsabilità, in cui ciascuno deve impegnarsi anche rischiando in proprio. È con questo spirito che ho accettato di affrontare l’impresa della lista civica ‘Rivoluzione Civile’. Con tutti i rischi che ne conseguono. A me non interessano seggi parlamentari e neppure prebende politiche. Ne avrei potute avere quante ne volevo, ma ho rifiutato perché non mi interessano. La mia impresa ha delle similitudini con le tue originarie motivazioni. Mettersi in gioco per ideali in cui si crede nella convinzione che non si debba delegare e ci si debba impegnare in prima persona da “non professionisti della politica”. Ma i partiti, caro Beppe, servono, e soprattutto i partiti che hanno ancora radici nella società e che hanno combattuto battaglie dentro e fuori dal parlamento per contrastare berlusconismo e montismo pagando prezzi non indifferenti. Vanno valorizzati con la società civile e per la società civile. A questi partiti ho chiesto tangibili passi indietro e già ne sono stati fatti ed altri ne faranno perché credono nel nostro progetto. Quindi, nessuna foglia di fico per nessuno, figuriamoci! Questo Paese vogliamo cambiarlo in modo pacifico ma radicale? Vogliamo esprimere una politica di governo nuova e rivoluzionaria? Allora, bisogna confrontarsi. Senza diffidenze e pregiudizi. Per uscire dalla contestazione fine a se stessa. Ci sono cose che io non condivido in alcune tue posizioni e non ho condiviso alcune tue ‘esternazioni’. Nello stesso modo, potrai non condividere alcune mie scelte. Ma siamo due ‘non professionisti della politica’ che si sono messi a disposizione degli italiani, ed abbiamo quindi il dovere di praticare sempre il confronto e l’ascolto. Molte battaglie tue sono le nostre, molti punti programmatici nostri sono i tuoi. La gente capisce poco certe divisioni fra movimenti politici che perseguono obiettivi in parte comuni. La capacità di ascolto è dote rara in politica. Dimostriamo di voler cambiare il Paese anche in questo. (IL FATTO QUOTIDIANO)