martedì 5 aprile 2011

Lettera di censura a La Russa per il "vaffa" a Fini

Una semplice lettera di censura. E’ questa la sanzione decisa dall’Ufficio di presidenza della Camera dei deputati contro il “vaffa” del ministro Ignazio La Russa indirizzato a Fini settimana scorsa nel corso della bagarre in Aula sul processo breve. La lettera sarà inviata, per conoscenza, anche al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Lui, il ministro della Difesa La Russa, dichiara: ”E’ una decisione che rispetto, ne prendo atto con grande serenità” e aggiunge “leggerò la lettera e risponderò, naturalmente con il massimo rispetto, ma finalmente mettendo in fila i fatti così come sono avvenuti”. La sanzione al ministro è stata approvata a maggioranza. Mentre Pdl e Lega hanno sostenuto in maniera compatta la proposta dei deputati questori, le opposizioni, tutte convinte che il provvedimento fosse troppo leggero, si sono spaccate. Alcuni parlamentari hanno votato contro, altri non hanno partecipato al voto uscendo dall’Aula. Se il Pdl sostiene che la lettera di richiamo è “l’unica sanzione possibile con il regolamento attuale”, l’opposizione sostiene che la misura è un pannicello caldo. Silvana Mura dell’Idv ha votato contro e ha chiesto quindici giorni di sospensione da Montecitorio per La Russa perché “d’ora in poi chiunque in aula può insultare in maniera volgare la presidenza ed invocare il precedente fatto valere per il ministro della Difesa”. Anche per Rosi Bindi, che al momento del voto è uscita dall’aula, la lettera è troppo poco: “Il ministro La Russa avrebbe dovuto avere, come membro della Camera, oltre che del governo, l’interdizione almeno dalla partecipazione al voto sul provvedimento. Siamo peraltro in assenza di scuse”. Massimo Donadi invece non usa mezzi termini e dice che la decisione dell’Ufficio di presidenza è “un atto di codardia”. (IL FATTO QUOTIDIANO -)



Praticamente all'alunno La Russa è stato fatto solo un rapporto per aver mandato a fanculo il preside !

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