domenica 26 agosto 2012

Confessioni di un fascista del web



Finalmente lo hanno detto ufficialmente: la sinistra è solo forma e niente sostanza. E’ un involucro costruito di parole, di ritualità, di stilemi dentro il quale si cerca invano qualcosa. Mi riferisco ovviamente non alla sinistra come orientamento e pensiero, ma a quella “consumer” rappresentata dagli apparati del Pd e dal partitone di Repubblica, più gli annessi e connessi. Questa sinistra da supermercato trova a volte l’aspetto di bolla di sapone aerea e iridiscente che appena un soffio di realtà può far scoppiare, altre volte quella della confusa seriosità parolaia che Marx chiamerebbe espressione di un’alterità prodotta dalla classe dominante, altre ancora quella del pacco in autostrada.

Di fatto la sinistra è solo forma. Sentiamo Mauro, direttore di Repubblica da quando la berta filava: “Il fatto è che l’onda anomala del berlusconismo ha spinto nella nostra metà del campo (che noi chiamiamo sinistra) forze, linguaggi, comportamenti e pulsioni che sono oggettivamente di destra” . Dunque non idee, non realtà, non fatti, non dialettiche politiche, ma linguaggi, pulsioni e atteggiamenti “oggettivi”. Eccola quella parola recuperata da un lontano passato, quell’oggettivo che era un must del linguaggio del Pci e anche della saggistica marxista: è l’unica cosa che è rimasta ed è applicata ad qualunque cosa sappia di critica. Non molto diverso da quanto dice il sottosegretario Bersani che alla festa del Pd si scaglia contro Grillo e non solo: “Faremo partire un messaggio molto chiaro da questa festa: nelle crisi si rischia di vedere chi abbaia più forte. Corrono sulla rete dei linguaggi del tipo: siete zombie, cadaveri ambulanti, sono linguaggi fascisti e a noi non ci impressionano. Vengano a dircelo. Via dalla rete, uscite dalla rete e venite qui a dircelo”.

Oddio visto che Grillo non è stato invitato alla festa, al contrario di Sallusti, sembra una di quelle scene da turco napoletano in cui il guappo urla “tenetemi, tenetemi”. Ma naturalmente usare la parola zombie è fascista, mentre è di sinistra avere milioni di pensionati alla fame, fare a pezzi l’articolo 18, genuflettersi all’Ilva, baciare le macellerie montiane, distruggere il welfare, votare la cessione di sovranità verso istituti finanziari e no elettivo, fare l’inchino alle banche come il comandante Schettino lo faceva alle isole. E’ la sinistra allo specchio, il che consente a Mauro di dire che è di sinistra addossare la crisi ai ceti popolari e difendere senza se e senza ma gli “strumenti” di questa mattanza. Tutto questo naturalmente significa che anche il fascismo è forma, linguaggio, comportamento e non sostanza, altrimenti ci sarebbero delle belle sorprese.

Siccome sono sempre molto critico verso questa sinistra della menzogna e ormai talmente berlusconiana dentro da averne interiorizzato la psicologia oltre che le tesi e le prassi, immagino che possa considerarmi un fascista del web, anche se francamente non oserei vedere tanta vita politica nel direttorio del Pd da chiamarli zombie. E poi sono vivissimi quando si tratta di difendere poltrone e rendite. Ma si sa che Grillo tende all’esagerazione e li manda affanculo invece di aprire un dibattito che è invece una cosa molto di sinistra. La nuova sinistra, quella voodoo. (http://ilsimplicissimus2.wordpress.com/)

...perfetto.

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