lunedì 27 agosto 2012

La missione impossibile della giustizia va in scena nei telegiornali

Credevamo che la speranza fosse l’ultima a morire, ma ormai stiamo per dare per persa anche lei, se non morta del tutto. Con Armstrong, il campione che ci aveva fatto tanto sperare per aver lottato contro il cancro, ma forse non abbastanza contro se stesso. I tg ci hanno fatto rivedere le sue bellissime vittorie, , ma non ci hanno fatto assistere alla sua autodifesa, che infatti non c’è stata, perché ha rinunciato a difendersi. Ha detto che ora basta, che si dedicherà alla sua fondazione per la lotta contro i tumori, cioè alla speranza che resta.Appena il giorno prima, i tg ci avevano fatto sentire l’attacco ai giudici sportivi di Antonio Conte, con una denuncia di violenza inaudita dell’ennesimo ‘complotto’ contro i più forti, che stavolta sarebbero gli juventini. Accuse che potrebbero sembrare grottesche in un altro Paese, ma che da noi, dopo l’esempio berlusconiano, stanno diventando tragicamente normali.
Un altro processo in un altro Paese, quasi nelle stesse ore e negli stessi tg, ha visto invece la piena soddisfazione dell’imputato: il nazista norvegese ha sorriso alla lettura del verdetto che lo condannava a 21 anni di galera, attribuendogli così piena sanità mentale. Per lui una specie di vittoria, perché ha ritenuto che gli fosse stata riconosciuta, insieme alla colpa, anche una mostruosa ragione per uccidere. Se fosse stato dichiarato pazzo, sarebbero in qualche modo sfumate le orrende motivazioni razziste (non dimentichiamo: condivise da qualche leghista nostrano), in nome delle quali Breivik commise la strage di ragazzi. Tutti suoi connazionali, sterminati, quindi, non perché fossero ‘diversi’da lui, ma perché si consideravano uguali agli stranieri.
Terribile il compito dei giudici, che hanno dovuto decidere un verdetto comunque inadeguato e hanno pure dovuto ascoltare l’assassino esprimere il suo dispiacere per non aver saputo uccidere di più. (Maria Novella Oppo - L'UNITA' -)

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