venerdì 21 settembre 2012

Il famelico assalto alla politica: ultimo atto

Resterà in piedi la giunta regionale del Lazio, così come non mollerà il lombardo Formigoni neppure davanti all’evidenza dei suoi conti bancari (da cui non è mai uscito nessuno dei rimborsi a Daccò di cui aveva straparlato). Ma è finita lo stesso. La politica ha rivelato un volto famelico inemendabile, fatto apposta per carburare le più grezze campagne giustizialiste su “un paese di ladri”. Dove si può affermare impunemente che al posto di un Franco Fiorito, potendolo, chiunque avrebbe rubato come lui, mentre gli altri si spartivano il bottino e ora fanno finta di non esserne accorti. Esultare per il difacimento della destra tenuta insieme dal desiderio di soldi e potere? No, perchè non c’è limite al peggio. La fine di questi partiti apre la strada a nuovi ricconi che si ergeranno a leader popolari per riempire il vuoto. Conquisterà nuovi proseliti anche la fanfaluca della democrazia diretta via internet, come se questo strumento adoperato in solitudine, con le sue esasperazioni solipsistiche e narcisistiche e la sua predisposizione alla mascheratura, potesse garantire la partecipazione comunitaria massacrata dai partiti oligarchici. La vedo brutta. Ma intanto l’assalto alla diligenza dei famelici politicanti laziali e lombardi giunge all’ultimo atto. Ormai è caccia all’uomo, nella giungla italiana. (www.gadlerner.it)

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