sabato 5 settembre 2009

L’uomo, affetto dal virus H1N1 e ricoverato per alcuni giorni all’ospedale di Brindisi, è morto questa mattina per le numerose complicanze che si sono create in seguito alla sua degenza, la principale delle quali risulta quella di essere stato stiacciato dal camion delle macerie (complicanza che sembra mettere a rischio l’eventuale rimborso alla famiglia della vittima da parte della compagnia di assicurazione).

Immediatamente i principali organi di informazione hanno diramato la notizia, sostenendo che si tratta del primo caso in Italia di vittima del Virus Killer, di tipo A. Che nessuno sa cosa cazzo voglia dire, ma sicuramente varrà di più di un virus che so, di tipo G, o U, o ß (la nuova nomenclatura inoltre tiene a bada i norcini, già scesi in piazza – mannaje alla mano e accostando il nome del loro prodotto a quello dell’Altissimo – dopo l’iniziale allarme lanciato riguardo alla specie animale responsabile del contagio).

Scatta, dunque, in tutta Italia l’allarme per la nuova pandemia.

Il Ministro del Welfare (quindi anche della salute), casualmente sposato con la direttrice di Farmindustria, fa sapere l’intenzione del Governo di vaccinare 14 milioni di italiani. La vaccinazione sarà sì solo su base volontaria, ma solo dopo adeguato bombardamento mediatico plurimestrale.

Da parte sua, la direttrice di Farmindustria, casualmente sposata con il Ministro del Welfare, si mostra entusiasta alla luce di queste previsioni e invita tutti a seguire le direttive del Governo, oltre a sbloccare finalmente i lavori per la costruzione della piscina nella propria villa di Abbiategrasso.

Già pronti, oltre ai vaccini, tutta una serie di simpatici gadgets e altro merchandising per accompagnare il lancio sul mercato del nuovo, travolgente virus: H1N1! E sull’onda della riscoperta gioiosa dei nomi incomprensibili, vengono rispolverati anche due suoi vecchi amici: il brillante C1P8 e il giovane H725.

Il nostro piccolo amico, quindi, si preannuncia come il vero tormentone dell’estate (altro che le farde per Papi, gli sputtanamenti a livello planetario e la guerra alla libertà di informazione), nonché vero successo della stagione invernale 2009/2010; e questo anche grazie al portentoso lancio pubblicitario offerto da tutti i Tg nazionali, i quali stanno svolgendo egregiamente il delicato compito di effettuare un’imponente operazione di restyling per rilanciare un grande classico ormai caduto un po’ in disuso: il virus della comune influenza.
Almeno questa è la speranza delle principali case farmaceutiche, che confidano di riuscire a riprendere le spese delle ultime annate, risultate un po’ sottotono. Il trend negativo, infatti, è dovuto sì alla crisi, ma anche all’ intempestivo e inopportuno debellamento della maggior parte dei virus mortali o del loro confinamento in zone del pianeta i cui abitanti non posso permettersi l’acquisto dei farmaci efficaci, se non al costo di un rene, di un occhio, di un fegato o di una figlia ancora vergine. (http://www.donzauker.it/)

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