lunedì 21 dicembre 2009

Il ruolo da protagonista svolto da Fini dopo l'attentato del Duomo ha intrigato anche i sondaggisti e riservano sorprese i dati forniti da Swg sul gradimento delle posizioni espresse negli ultimi tempi dal co-fondatore del Pdl. La base elettorale non sempre è d’accordo con le posizioni "fuori spartito" di Fini, ma talvolta più della metà degli elettori lo appoggia. L’ex leader di An viene visto bene come capo del governo dal 47% degli elettori del Pdl e dall’82% degli elettori del Pd. Quando Fini contesta l’onnipotenza berlusconiana concordano con il presidente della Camera il 34% degli elettori di centrodestra e il 52% di quanti arrivano da An. In materia di voto agli immigrati, le opinioni finiane sono condivise dal 26% dell’elettorato di centrodestra (sorpresa: si sale al 45% tra gli ex aennini). Sull’indipendenza della magistratura e sulla sua difesa, concordano con il presidente della Camera il 58% degli elettori del Pdl. Ma il maggior livello di condivisione delle opinioni del leader ex An giunge quando dà degli «stronzi» ai razzisti. Condividono l’epiteto il 76% degli italiani e il 62% degli elettori di centrodestra. Dati che confermano che Fini non sta tradendo gli elettori che gli hanno dato fiducia e che si muove a suo agio nel solco della tradizione di una destra riformatrice e modernizzatrice. (SECOLO D' ITALIA)

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