mercoledì 30 dicembre 2009

ROMA - Alla vigilia del decennale della sua morte (il 19 gennaio), la figura di Bettino Craxi continua a far discutere, a suscitare polemiche. E così, mentre si viene a sapere che Giorgio Napolitano riceverà al Quirinale i membri della Fondazione Craxi che hanno organizzato un convegno per commemorare l'ex premier socialista, Antonio Di Pietro attacca: "Mi auguro - dichiara a Cnr Media - che il presidente della Repubblica, se parteciperà a un ricordo su Craxi, lo ricordi per quello che è stato: un politico, un presidente del Consiglio, un corrotto, un condannato, un latitante. Altrimenti non racconterebbe la verità nemmeno lui".

Comunque, dal Colle era già arrivata la precisazione sul fatto che la partecipazione del capo dello Stato al convegno non è ancora stata decisa. Intanto, Di Pietro demolisce chi vuole riabilitare la figura dell'esponente del garofano: "Io credo - prosegue - che ci sia una distorsione della realtà, attraverso tentativi di riabilitazione di una persona condannata per corruzione e illecito finanziamento ai partiti, responsabile di tanti debiti nelle casse dello stato nella prima repubblica. Anche oggi continua a essere scambiato per una persona in esilio, in realtà era latitante". Di Pietro si dice (ovviamente) contrario anche all'iniziativa del sindaco Letizia Moratti: intitolare allo scomparso segretario del Psi una strada, o un parco di Milano.

Giudizi pesanti, quelli del numero uno dell'Idv. Che fanno infuriare il Pdl. "Con i suoi insulti a Craxi, estesi a Berlusconi, e con le sue minacce ed intimidazioni al presidente della Repubblica Napolitano - dice il capogruppo alla Camera Fabrizio Ciccchitto - Di Pietro conferma che purtroppo esiste nel nostro sistema politico e mediatico un grumo di inciviltà, di odio, di rozzezza del quale l'ex pm ed il suo partito sono la punta dell'iceberg. Di Pietro è il portavoce di un network che ha capacità di fuoco che non può essere sottovalutata". Anche il ministro della Cultura Sandro Bondi definisce le sue parole "volgari e senza precedenti".


Ma contro l'iniziativa del sindaco Moratti insorge anche un altro ex capo del pool Mani Pulite di Milano, Francesco Saverio Borrelli: "Trovo indecoroso, offensivo intitolare una via, una piazza o qualunque cosa ad un personaggio che è morto da latitante". Ma un altolà decisamente più pesante, sul piano politico, arriva dal capogruppo leghista al Comune, Matteo Salvini: "Se ci chiedono il consenso diciamo:'No, grazie!'". (REPUBBLICA)


Sapere che l’indignazione del PDL è manifestata da Cicchitto e Bondi, un piduista e un cucciolone che si crede un poeta, ci strappa una larga risata.

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