venerdì 4 dicembre 2009


PISTOIA — Un bambino colpito con schiaffi sulla testa, una bambina tirata dai capelli e costretta a ingurgitare la pappa e poi picchia­ta con un giocattolo (un camioncino dei pompieri). E ancora: un bimbo pian­ge seduto su una sedia, la maestra lo pren­de per il polso, lo solleva da terra e lo pic­chia. È la violenza in presa diretta, con le se­quenze registrate dalle telecamere nascoste prima del blitz della squadra mobile all’asilo nido «Cip Ciop» di Pistoia. Il video è stato trasmesso in esclusiva dal Tg 1, nel servizio realizzato da Laura Mambelli. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pistoia, Buzzevoli, al termine dell’udienza di convalida dell’arresto di Anna Laura Scuderi e Elena Pesce, nel carcere di Sollicciano, si è riservato ogni decisione. Secondo quanto appreso, il pubblico ministero ha chiesto la custodia cautelare in carcere per entrambe le indagate.

GLI AVVOCATI DELLA DIFESA - Anna Laura Scuderi «ha risposto alle domande del gip. Sulle sue parole davanti al video non posso dire nulla». Lo ha detto l’avvocato Stefano Panconi al termine dell’udienza di convalida tenuta stamani nel carcere di Sollicciano dove Scuderi e la sua collaboratrice Elena Pesce si trovano da tre giorni con l’accusa di maltrattamenti su fanciulli. L’avvocato della Pesce, Giacomo Dini, ha invece stigmatizzato la diffusione dei video registrati dalla polizia all’interno dell’asilo Cip e Ciop. «È stato un atto censurabile. Ma posso dire che da quelle immagini non ho davvero l’impressione di trovarmi davanti a un asilo-lager come è stato scritto».

DETENUTE NELLA STESSA CELLA, GUARDATE A VISTA - Le due donne sono insieme, in una cella per due persone, vengono guardate a vista per evitare ritorsioni all’interno del carcere da parte di altre detenute. Il tipo di reato contestato, infatti, e la diffusione in tv del video che ritrae la Scuderi mentre afferra per i capelli una bambina e la ingozza col cibo, potrebbe generare problemi con le altre detenute. (CORRIERE DELLA SERA)


Premesso che è diritto di tutti avere la difesa di un legale quando coinvolti in una indagine, ma nel caso specifico possiamo sostenere che ci troviamo al cospetto di persone (meglio stronze e mi fermo qui) indifendibili ?

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