giovedì 1 luglio 2010

Anche oggi siamo in piazza. Questa volta al fianco dei giornalisti dalla schiena dritta e dei cittadini che vogliono tutelare il diritto sancito dalla Costituzione: la libertà di stampa. Perché difendere un diritto dalle piazze e con le piazze è una delle ultime armi che rimane a questo Paese.

È un’Italia che sta implodendo. Dalle industrie in crisi ai cassaintegrati, dalle forze dell'ordine senza fondi ai tagli alla cultura, alla ricerca dimenticata e alla scuola mortificata. Qualche giorno fa eravamo in strada per manifestare con i lavoratori precari. Oggi, siamo insieme agli addetti dell'informazione.

Alle 17 saremo accanto alla Federazione Nazionale della stampa, al Popolo Viola e ad Articolo 21 per difendere la democrazia. Il ddl sulle intercettazioni, ribattezzato "legge bavaglio", è un colpo basso alla storia e alle libertà di questa Nazione. La democrazia ottenuta dai nostri padri costituenti sta per essere sepolta dalle politiche portate avanti da questo Governo. Un esecutivo che verrà ricordato per le leggi ad personam, che garantiscono impunità ai soliti noti, e per le veline dettate dalle stanze di Palazzo Grazioli. Addirittura è stato rispolverato il vecchio Mattinale di epoca fascista, che indica e impone la linea ai giornali di famiglia nonché a tutti quei giornalisti che hanno deciso di svendere per un piatto di lenticchie la nostra democrazia. Ciò per anestetizzare le coscienze e nascondere ai cittadini i misfatti del Governo.

A combattere questo scempio rimangono solo poche testate, Internet e le ultime televisioni non gestite da Berlusconi. Non a caso, il ddl intercettazioni tenta addirittura di imbavagliare la Rete e la libera informazione, vieta ai cittadini il diritto di essere informati e di avere giustizia e toglie ai magistrati uno strumento fondamentale per combattere le mafie e la criminalità.

Berlusconi vuole approvare questo ddl al più presto ed ha imposto la discussione alla Camera il 29 luglio. Il Presidente del Consiglio è disposto a tutto, pur di ottenere il sì alla legge bavaglio prima dell'autunno. L’Italia dei Valori continuerà la sua battaglia dentro e fuori il Parlamento per impedire a questo dittatorello di distruggere lo Stato di diritto e di fare carta straccia della Costituzione. (www.antoniodipietro.it)

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