venerdì 6 marzo 2009

Poteri alle forze di polizia


ROMA - "Nelle prossime settimane inizierà una riflessione, in Consiglio dei Ministri, sulla riforma della Costituzione per assicurare ai cittadini una effettiva parità tra difesa e accusa". Lo ha annunciato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, durante il suo intervento sulla riforma della giustizia penale al 24/mo corso di perfezionamento delle forze di polizia nella sede del Dipartimento della pubblica sicurezza dove il Guardasigilli è stato accolto, in piedi, da un applauso degli ufficiali delle varie Forze dell'ordine. "Con l'opposizione - ha proseguito Alfano - lavoreremo per trovare una condivisione in Parlamento e speriamo di riuscirci. Ma la ricerca del dialogo non si può tradurre in un bla-bla inconcludente perché non è questo quello che vogliono i cittadini". In particolare la riflessione per le modifiche costituzionali riguarderà il tema dell'obbligatorietà dell'azione penale e quello dell'ampliamento dei poteri di indagine della polizia giudiziaria. Per quanto riguarda l'obbligatorietà, il ministro ha detto che "si tratta di un principio sacrosanto ma in questi anni i pubblici ministeri non sono riusciti a perseguire tutte le notizie di reato: dunque, nei fatti, il principio dell'obbligatorietà dell'azione penale si è tramutato in discrezionalità. Per questo c'é l'esigenza di contenere questa discrezionalità in un perimetro disegnato dal legislatore. Per quanto riguarda l'ampliamento dei poteri di indagine delle forze di polizia con compiti di polizia giudiziaria nell'individuazione dei reati da denunciare, Alfano ha spiegato che "abbiamo una polizia la cui capacità di indagine è lodata in tutto il mondo e nella quale abbiamo piena fiducia anche perché le forze di polizia, come i magistrati, hanno giurato fedeltà ". Per quanto riguarda il tema del coordinamento delle forze di polizia in vista del nuovo conferimento di poteri, Alfano ha aggiunto che "la polizia giudiziaria è rappresentata dai comandi generali e non sarà modificata l'autonomia funzionale ma la riforma riguarderà solo l'ampliamento della capacità di ricerca delle notizie di reato". In pratica il coordinamento del lavoro delle forze dell'ordine non dovrebbe subire modifiche e il ministro ha escluso che possa essere subordinato alle indicazioni dell'esecutivo. (ANSA)


Consegnare alle sole forze di polizia poteri di indagine per l’individuazione dei reati da denunciare mi lascia molto perplesso ! Quale poliziotto avrà il coraggio di denunciare, se scopre il reato, un politico o il potente di turno senza prima pensare alle conseguenze sulla sua carriera visti i precedenti, vedi il caso De Magistris ?

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