sabato 11 luglio 2009

Feltri sentenzia

Nun ce vonno sta’. Traduco dal romanesco: non si rassegnano. I profeti di sventura della sinistra hanno preso una cantonata, ma non lo ammettono con dignità. Si aspettavano la caduta di Berlusconi durante il G8 (spernacchiato su un palcoscenico internazionale) e invece devono assistere al suo successo. Si rodono l’anima. Il più tenace nel tiro al bersaglio è Antonio Di Pietro che sembra avere una sola ragione di vita: abbattere l’odiato Nemico. Impossibilitato - dice lui - a colpire il Cavaliere in Patria dove è ancora in corso il vertice che lo ha consacrato, l’ex guru di Mani pulite si è addirittura rivolto all’International Herald Tribune al quale ha chiesto, ottenendola, una pagina pubblicitaria pagata - immagino - col denaro del finanziamento pubblico ai partiti per gridare ai quattro venti che «la democrazia in Italia è in pericolo». In pericolo? Sì, perché il premier agisce in barba alla Costituzione e si fa i casi suoi. E così tutta Europa ancora una volta costaterà, leggendo l’enfatico proclama dipietresco, che i primi a sputtanare l’Italia sono certi italiani. Insom (continua)... (VITTORIO FELTRI – LIBERO -)


Egregio Direttore, si può presupporre che proprio perché in corso il G 8 la sinistra e certa stampa abbiano agito, anzi non agito, per quieto vivere e allontanare almeno per questi tre giorni l’imbarazzo che anima metà del popolo italiano nell’avere questo premier ?

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