giovedì 7 giugno 2012

PD e PDL vanno a braccetto. Noi coi cittadini onesti



Ieri al Senato della Repubblica si è consumato l‘ennesimo delitto contro la democrazia e contro la legalità. Una maggioranza trasversale, contraddicendo le dichiarazioni di voto ufficiali, ha negato l’autorizzazione agli arresti domiciliari per Sergio De Gregorio indagato per “essersi appropriato indebitamente di fondi pubblici”. In altre parole per essersi fregato i soldi dei contribuenti.
Non ci poteva essere dimostrazione peggiore di come questo Parlamento operi nella logica dell’autoconservazione della casta. Di fronte alla solidarietà tra delinquenti di destra e di sinistra tutto il resto scompare.
Sulla carta solo il Pdl era contrario all’arresto, tutti gli altri si erano detti favorevoli. Però lo steso Pdl ha chiesto il voto segreto e acquattati nell’ombra come briganti da strada i senatori ci hanno fregato e hanno salvato De Gregorio.
I voti contro l’arresto sono stati 169, quelli a favore 109. Altri 16 senatori si sono astenuti, cioè hanno votato contro l’arresto pure loro perché al Senato l’astensione equivale a voto contrario.
Da quali partiti vengono questi 51 senatori felloni? I voti del Pd e dell’IdV, sommati, erano 111. Dunque sicuramente ci sono state due defezioni, e io sono certissimo che non vengano dalle nostre file.
Ma per tirare questa somma bisognerebbe essere sicuri che tutti i senatori della Lega e tutti quelli del Terzo Polo abbiano fatto i franchi tiratori e tutti quelli del Pd abbiano votato disciplinatamente per l’arresto. Statisticamente tanta compattezza è quasi impossibile: dunque il dubbio che una parte dei voti contrari all’arresto venga dal Pd è assolutamente inevitabile.
In quelle stesse ore, infatti, alla Camera lo stesso Pd si spartiva le cariche dell’Agcom con il Pdl e con l’Udc. Nei giorni precedenti, sempre d’accordo con il Pdl, il Pd aveva fatto una legge che era contro al corruzione nel titolo e a favore della corruzione nel contenuto. A breve, ancora a braccetto col Pdl, si preparano a votare una legge che salva il finanziamento ai partiti e, già che c’è, legittima pure le tangenti.
In mezzo a tutta questa concordia, come si fa a non pensare, come giustamente fa anche Roberto Saviano, che qualche senatore piddino abbia dato una mano ai compagni di maggioranza del Pdl? A buon rendere, sia chiaro. Perché tra poco bisognerà votare sull’arresto di Lusi e quale occasione migliore per restituire il favore?
Ma se Pd e Pdl vanno tanto d’accordo, comincio a pensare che farebbero bene ad andare insieme anche alle prossime elezioni. Se va avanti così, invece che con noi il Pd farà bene ad allearsi con quelli, mentre noi ci andremo ad alleare con i cittadini onesti. (www.antoniodipietro.it)

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