venerdì 1 giugno 2012

Sobrie un cazzo


La festa del 2 giugno va fatta.

Per rispetto alle popolazioni colpite dal terremoto le parate ci saranno, ma saranno molto sobrie.

In un momento difficile come questo è necessario dimostrare unità, il nostro tesoro più grande.

Queste, in sintesi, le motivazioni proclamate da Presidente del Consiglio e Presidente della Repubblica.

Ci viene spiegato che le polemiche sono inutili, giacché la maggior parte dei soldi son già stati spesi; così come ci viene spiegato – non senza un effetto tragicomico - che le parate militari sono a dimostrazione che le Forze Armate, da quando l’Italia è una Repubblica, sono al servizio dello Stato e della Costituzione. Ci vengono spiegate un sacco di cose e in fondo, al netto di tutto, è davvero bello festeggiare una data così importante.

Ma, giusto per evitare polemiche del cazzo e accuse di disfattismo, e proprio in onore alla Repubblica, alla sobrietà e soprattutto all’unità (se le parole sono ancora importanti), un modo di festeggiare il 2 giugno in maniera fantastica quest’anno ci sarebbe stato.

E sarebbe stato quello di ANDARE TUTTI A LAVORARE. Tutti: salumieri, giornalai, benzinai, faccendieri, scafisti, insegnanti, calciatori inquisiti, tassisti, tipografi, puttane, avvocati, dentisti, macellai, TUTTI. Dal primo all’ultimo.
E poi versare il fatturato di quell’unico giorno, TUTTO il fatturato, all’emergenza terremoto in Emilia.

Noi saremmo pronti.

Proponetelo, cani. (www.donzauker.it)

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